Matteo Moro - Operatore luci per Blearred

A Bologna, Lazza sceglie di esibirsi in solitaria, circondato da una scenografia teatrale e di grande impatto: abbiamo incrociato il suo tour per intervistare i professionisti che lo hanno reso possibile.

Matteo, come è stato ideato il lavoro?

Il lavoro è stato ideato e creato dallo studio Blearred, ma io sono arrivato solo alla fine per fare le varie programmazioni; inizialmente in studio abbiamo usato il programma Capture per la visualizzazione, passaggio reso molto semplice perché la realizzazione del progetto era stata fatta su Vectorworks. Il disegno luci è stato fatto a tre livelli, utilizzando 16 americane sospese più alcuni pezzi sul palco e altri sotto il palco.
Essendo un disegno completamente diverso dagli standard, ho dovuto programmare scena per scena, non potendo usare nessuna texture esistente. Siamo stati agevolati invece dal fatto che l’artista è solo sul palco, quindi non abbiamo aspettato le prove musicali definitive per iniziare a programmare, ma non appena sono state fornite le tracce del programma musicale definitivo, avendo così più tempo e facendo le programmazioni in anticipo e con calma. Comunque, mi sembra che sia venuto un buon risultato: abbiamo avuto la possibilità di lavorare su più livelli, infatti la scenografa Eleonora Peronetti, che ha sviluppato il progetto assieme allo studio, ha portato qualche idea dal teatro, e le modalità con cui lavora di solito. Naturalmente tutto il concerto è legato a una timeline, che viene gestita da una regia dietro il palco. Per il resto, è normale amministrazione.