Livio Lo Faro - Responsabile squadra luci per Agorà

Marco Mengoni inizia il tour europeo, tra palazzetti italiani e arene europee.

Livio Lo Faro - Responsabile squadra luci per Agorà

Dalla fantasia dell'artista al lavoro dei professionisti, il tour europeo di Marco Mengoni è un'opera in scena: fortemente ispirato al linguaggio dell’opera lirica, ogni aspetto è concepito non solo come elemento decorativo, ma come parte integrante del racconto. Intervistiamo coloro che hanno reso possibile questo tour.

Livio, qual è il tuo compito? 

Coordinare una squadra di otto professionisti specializzati, garantendo la perfetta riuscita dell’impianto luci in ogni data del tour. Il team lavora con un imponente setup composto da circa 550 proiettori, tra cui spiccano prodotti Robe, Claypaky, oltre ai Chauvet Color Strike M, gli Ayrton K25 e i collaudati SGM Q7. Trattandosi di una produzione outdoor negli stadi, dove il meteo può essere imprevedibile, la quasi totalità dei prodotti è in versione IP65: oggi è impensabile affrontare un tour del genere senza fari resistenti alle intemperie. La tecnologia si è evoluta, e i fornitori come Agorà sono in grado di offrire soluzioni affidabili anche in condizioni estreme.

La battaglia tra luci e video è sempre accesa? 

C’è stato un momento, nel passato recente, in cui sembrava che lo schermo stesse prendendo il sopravvento sul disegno luci. Ma oggi si è optato per una convivenza armonica: il lighting designer ha il compito di interpretare e valorizzare l’idea dell’artista, mentre il video aggiunge profondità e dettaglio, soprattutto in spazi ampi come gli stadi.

Come è organizzato il vostro lavoro di montaggio?

Noi entriamo in venue nel cosiddetto -1, ovvero il giorno prima dello show. Procediamo al montaggio, al cablaggio e, non appena fa buio, consegniamo il palco e inizia il focus. Essendo uno spettacolo con elementi scenici in movimento e una forte componente teatrale, con sagomatori e puntamenti precisi, l’attenzione ai dettagli è fondamentale: come ormai di prassi, il sistema luci è basato su console grandMA3, con una rete dati completamente ridondante gestita da switch Luminex, che è diventato uno standard per i grandi eventi. La rete è in hot backup: questo significa sicurezza e continuità operativa, anche in caso di guasti o interruzioni.

Per quanto riguarda i seguipersona?

Per il tracciamento sul palco utilizziamo tre sistemi RoboSpot: due per l’artista principale e uno per eventuali ospiti. Uno dei due spot dedicati a Mengoni è montato su un Robe iForte LTX con telecamera, mentre l’altro gestisce un multi-device che pilota cinque fari contemporaneamente, compresi quattro iForte montati sulla prima americana. Mengoni lavora molto in controcampo, quindi abbiamo bisogno di un sistema flessibile, capace di illuminarlo anche dal retro palco, con fasci precisi e sincronizzati. Un tempo bastava accendere un dimmer e tutto funzionava; oggi è tutto più complesso, ma anche più raffinato. La tecnologia ci ha reso la vita più difficile… ma anche più stimolante.