Stefano Garrotta - Responsabile sequenze
Il Locura tour 2025 di Lazza attraversa i palazzetti di tutta Italia.

A Bologna, Lazza sceglie di esibirsi in solitaria, circondato da una scenografia teatrale e di grande impatto: abbiamo incrociato il suo tour per intervistare i professionisti che lo hanno reso possibile.
Stefano, il tuo ruolo è fondamentale per il buon esito dello spettacolo.
È sicuramente importante, ma devo per forza aggiungere che il lavoro è stato fatto con la collaborazione di tutti gli altri ragazzi dell’audio e di MusicLab Milano. Con una decisione concordata, abbiamo scelto di gestire il percorso del segnale audio in dominio digitale, compresa la mia gestione delle sequenze e dell’auto-tune, dal microfono all’impianto. Ma una cosa in analogico c’è: il mio talk back.
C’è stato un grande lavoro in pre-produzione?
Assolutamente sì: mi hanno fornito tutto il programma in multi-traccia, che ho dovuto poi sviluppare e collegare alla timeline; su questa traccia ho collegato tutti i plugin, la traccia di autotune, e tante altre automazioni che andavano programmate traccia per traccia. Nonostante tutto, ho sempre la possibilità di intervenire in qualsiasi momento, perché ogni data è una storia a sé, vuoi per la location, vuoi per la soggettività del momento dell’artista o per qualsiasi altro evento, come i duetti con i suoi ospiti.
Il modo di lavorare in digitale, rispetto a quello analogico, ti ha portato delle novità?
Non per me, ma devo dire che all’inizio delle prove, quando avevamo organizzato e settato tutto per il lavoro in digitale, ho affrontato i primi momenti con apprensione, perché si lavorava su una cosa che non si conosceva a fondo e di cui non si conoscevano le reazioni. Io avevo portato anche l’alternativa analogica, se qualcosa non fosse andato nel verso giusto, ma poi è andato tutto liscio. Adesso che conosciamo la gestione, penso che faremo fatica a tornare indietro.
Il prossimo passo sarà l’intelligenza artificiale?
Penso anch’io che prima o poi dovremo affrontare il discorso. Questo sì che mi mette in apprensione: qui, se sbaglio qualcosa o faccio tutto bene, è un mio pregio o un mio difetto, mentre con l’AI ci sarà qualcos’altro a prendere le decisioni, che potrebbero essere anche diverse dalle mie. Forse dipende da una mia ignoranza in materia, ma troveremo il tempo per affrontare il problema.
Qual è il materiale sul tuo banco di lavoro?
Ho il mio rack con le apparecchiature pre-cablate, al quale sono collegati i computer e il mio controller AKAI Professional LPD8. Gestisco al 90% tramite il controller, poi se ho bisogno di intervenire più di fino, lo faccio tramite il portatile o addirittura andando ad agire sulle macchine singole nel rack.




