Mirko Palanca - Network Manager; Alberto Manzone - MA3 Specialist

Cremonini Live25: le interviste a tutti i protagonisti di un tour internazionale.

Mirko Palanca - Network Manager; Alberto Manzone - MA3 Specialist

Alberto Manzone, MA3 specialist per RM Multimedia e Mirko Palanca, network manager per Agorà.

Cremonini torna dopo due anni a percorrere le venue più importanti d’Italia. L’artista bolognese festeggia venticinque anni di carriera, e l’occasione era quella giusta per “alzare il tiro” e confermare i tour di Cremonini come eventi di livello internazionale. 

Mirko, avete lavorato al progetto della rete di gestione dell’impianto luci per il tour 2025. Partiamo dalla domanda chiave: che tipo di richiesta vi è stata fatta per la gestione dell’impianto?

L’obiettivo era far funzionare un sistema molto articolato, con un numero significativo di fixture, in perfetta sinergia con il video. Una volta ricevuto il disegno e lo schema iniziale, abbiamo sviluppato le prime idee in collaborazione con Alberto. Parliamo di una rete capace di gestire circa 50.000 parametri, l’equivalente di quasi 100 universi DMX. Per questo abbiamo scelto di basare tutto il sistema su tecnologia Luminex, utilizzando 14 switch e 36 LumiNode12. La struttura del palco e la posizione dei LEDwall non permettevano calate visibili, per motivi estetici. Anche la distribuzione audio per gli extraside ha richiesto un percorso laterale esterno per poi rientrare sul palco. Abbiamo impiegato circa 6 km di cavi di rete, tenendo conto delle specifiche di protocollo che impongono tratte inferiori ai 100 m: una regola fondamentale soprattutto negli stadi, dove le distanze tra palco e ritardi sono importanti. Il progetto è certamente complesso, ma i principi di base restano invariati: cambiano solo le dimensioni e i numeri in gioco.

Quanto tempo è servito per progettare e realizzare il sistema?

La prima versione del progetto risale a febbraio 2025. La prima settimana è stata dedicata al caricamento dei parametri e a lunghe chiamate di coordinamento. Abbiamo poi incrociato il materiale necessario con quanto disponibile da Agorà: spesso serve trovare compromessi o soluzioni alternative prima di arrivare alla versione definitiva. Una volta definito il progetto, abbiamo dedicato due settimane in magazzino per il cablaggio e la messa in opera. Il nostro obiettivo è sempre quello di pre-assemblare il più possibile, con americane pre-cablate, fruste pronte, BAT truss etichettate. Quando si arriva in venue, idealmente, bisogna solo montare e collegare. Il tempo per l’allestimento in loco è sempre più limitato. L’unica parte che non possiamo anticipare in magazzino è il passaggio delle calate sui cable bridge, operazione che va fatta direttamente in venue e che porta via un po’ più di tempo. Per il resto, solitamente bastano due giorni per completare il montaggio.

Alberto, qual è stato il tuo ruolo nel progetto?

Lavoro per RM Multimedia e sono stato coinvolto fin dall’inizio nella progettazione del sistema. Ho partecipato alla stesura iniziale del progetto, e poi ho seguito le prime date del tour, per affiancare Mamo Pozzoli nel passaggio alla nuova MA3, evitando così un approccio troppo brusco al nuovo sistema. Il lavoro si è svolto senza particolari intoppi, anche grazie alla programmazione affidata ad Angelo Dinella, che ha una lunga esperienza con le console MA. La collaborazione con Mirko è stata fondamentale per costruire un’infrastruttura completamente basata su switch Luminex. Considerando che un singolo nodo DMX può gestire 512 canali, e qui siamo nell’ordine dei 50.000 canali, avremmo teoricamente avuto bisogno di quasi 100 splitter DMX. Invece, grazie alla rete, tutto è stato centralizzato e ottimizzato. È un approccio che, secondo me, sarà sempre più adottato in futuro.

Ci sono state altre particolarità tecniche da gestire?

Sì, Mamo ci ha chiesto di integrare il segnale video con il sistema luci, in particolare per comandare strobo e barre LED. In pratica, alcune fixture ricevono due segnali simultanei: uno dalla console luci, l’altro dal sistema video. La gestione delle priorità avviene in console: è quest’ultima a decidere quale segnale ha la precedenza, permettendo così una perfetta integrazione tra contenuto video e programmazione luci.

Mirko, quante persone lavorano all’allestimento luci, e quando entrate in venue?

Il team luci è composto da dieci persone, incluso Marco Carancini che è il nostro responsabile. È una squadra numericamente in linea con le produzioni outdoor negli stadi. Solitamente entriamo due giorni prima, perché ci sono molte operazioni da fare, a partire dalla gestione della mother grid e del passaggio cavi. L’organizzazione anticipata e la cura nei dettagli sono fondamentali per rispettare le tempistiche sempre più serrate.