Jordan Babev - Lighting designer

L’Unipol Arena di Bologna ha ospitato i Måneskin, e non abbiamo perso l'occasione di intervistare i protagonisti di un tour così internazionale.

Jordan Babev - Lighting designer

Abbiamo assistito a una delle prime date italiane del Loud Kids Tour, e le aspettative erano molto alte. Alla fine dello show, ci siamo resi conto di aver assistito a uno spettacolo imponente. Con l'aiuto di Mirco Bezzi, abbiamo intervistato i protagonisti di questa produzione.

Jordan, raccontaci il concept del disegno luci.

L’idea principale è nata da Giorgio, che ha ideato tutto il concept. Io ho disegnato le luci ed Emiliano Bitti ha fatto tutti i calcoli delle movimentazioni e degli appendimenti. Tutto è iniziato dopo la vittoria di Sanremo: in quel periodo eravamo abbastanza fermi per via dell’epidemia, cosi ci siamo concentrati su questo progetto per sfruttare al meglio i tempi. Abbiamo lavorato a tre mani sul risultato finale. Quando è arrivata la scaletta del concerto, io ho iniziato a buttare giù delle idee e tramite Wysiwyg creavo delle scenografie che inviavo agli altri due. Allora Giorgio mi confortava sui risultati e mi dava i suoi consigli, mentre Bitti verificava che quello che avevo pensato fosse funzionale. Inoltre un grosso confronto lo abbiamo avuto anche con il management degli artisti e con gli artisti stessi, che ci avevano chiesto uno show diverso, rock, che si dovesse staccare dal solito palco pop pur senza usare i soliti schermi.

Infatti ci sono solo quelli laterali, che vengono usati esclusivamente per le riprese live senza nessun contributo digitale. Le stesse riprese che venivano trasmesse dagli schermi dovevano comunque seguire le tonalità di quello che succedeva sul palco, per dare un senso di continuità tra luci e video. Per quanto riguarda i fari, abbiamo montato sui tralicci due tipologie di proiettori, ovvero spot e strobo di ultima generazione. Con gli strobo attuali possiamo anche sopperire la funzione dei wash. Poi, a metà concerto abbiamo fatto una sorta di break, portando Damiano e Thomas in un palchetto al centro del pubblico, dietro le regie, per fare un paio di canzoni con voce e chitarra. È un momento molto intimo, così li abbiamo illuminati solo con dei fari d’arredamento, dei Robe Patt e dei CLF Apollo. Due tipologie di fari che danno una luce molto calda, visto che in quel frangente non servivano degli effetti particolari, ma solo luce bianca d’ambiente.

E la console?

Ci tengo a sottolineare che tutto questo lavoro lo abbiamo fatto grazie alla grandMA3. Finalmente il nuovo software è veramente un passo avanti, affidabile e molto performante con delle funzionalità molto avanzate.