Cristiano Sanzeri - Produttore esecutivo per Vivo Concerti

Il Locura tour 2025 di Lazza affronta i palazzetti di tutta Italia.

Cristiano Sanzeri - Produttore esecutivo per Vivo Concerti

A Bologna, Lazza sceglie di esibirsi in solitaria, circondato da una scenografia teatrale e di grande impatto: abbiamo incrociato il suo tour per intervistare i professionisti che lo hanno reso possibile.

Cristiano, è la seconda volta che ci ritroviamo a parlare di Lazza, e sembra proprio che stiate facendo un bel percorso.

Vero, alcuni anni fa abbiamo iniziato dai club, per poi seguire questo artista da Sanremo in poi; e questo è il secondo tour importante che facciamo nei palasport italiani. È molto più intenso del primo: questo secondo tour vede un artista ancora più maturo e professionale, e con Davide Pedrotti abbiamo lavorato insieme per concepire e disegnare questo palco lunare e apocalittico.

Quella di tenere il palco da solo, senza band, è stata una scelta molto coraggiosa.

La volontà è venuta dall’artista, che ha dimostrato molto mestiere e forse una dose di sana incoscienza. A vederlo sul palco durante la prima data, sembrava ne avesse fatte già dieci, tanta era la padronanza dei movimenti. Su questo argomento va spezzata una lancia a favore di Blearred, che ha preparato tutta la scenografia virtuale del palco, con i percorsi che poteva fare l’artista e quelli che non poteva fare; grazie a un visore, che lo studio ha fornito all’artista con un po’ di anticipo, Lazza ha potuto imparare centimetro per centimetro tutto il palco, come se stesse giocando a un videogioco, ed è stata una grande soluzione. 

Devo dire che Jacopo è stato molto presente già dalle prime riunioni, e ha voluto partecipare ed essere coinvolto in tutte le scelte che abbiamo preso; molte le ha decise lui. Il visore è stata una trovata geniale, perché muoversi e prendere confidenza con un palco del genere, da solo e senza band, non è per niente facile. Voglio anche citare una giovane realtà con il quale sono molto orgoglioso di lavorare, i ragazzi di High Files Visuals, un collettivo di Torino che ha curato tutti i contenuti video, facendo un lavoro pazzesco.

Quindi l’artista è stato molto coinvolto nel progetto…

Si, e devo anche dire che Jacopo si è fatto una discreta esperienza a riguardo. Faccio un esempio: durante una delle videocall per definire il lavoro, gli era stata proposta una soluzione molto scenografica e d’impatto, ma abbastanza complicata da realizzare; lui molto responsabilmente ha risposto che la soluzione era bellissima ma anche costosa da realizzare, e limitata a un momento dello spettacolo; quindi che preferiva spalmare quelle risorse su altre soluzioni. Insomma, oltre ad essere competente è anche maturo nelle scelte da fare.
Un altro personaggio fondamentale è stato Filippo Lattanzi, head rigger, che ha svolto in pre-produzione un lavoro pazzesco, con l’incastro di più di ottanta motori da posizionare, e molti anche vicini; in alcuni palasport il lavoro è facilitato, ma nella maggior parte delle location bisogna avere una fantasia e una padronanza del mestiere incredibile, che Filippo per fortuna può vantare.

Ormai c’è un’esplosione di concerti e praticamente i palazzetti sono sempre pieni: come te lo spieghi?

La risposta precisa non ce l’ho: penso che sia un’evoluzione naturale della cosa, il Covid aveva fermato tutto per due stagioni, e poi è esploso di nuovo tutto come una bottiglia di champagne.