Francesco Ingrassia - Fonico FOH
Il Locura tour 2025 di Lazza attraversa i palazzetti di tutta Italia.

A Bologna, Lazza sceglie di esibirsi in solitaria, circondato da una scenografia teatrale e di grande impatto: abbiamo incrociato il suo tour per intervistare i professionisti che lo hanno reso possibile.
Francesco, ti ritroviamo nella squadra di Lazza. Hai cambiato setup, dico bene?
Esatto, nel tour precedente lavoravo con un Avid S6L, mentre in questo caso mi hanno proposto una DiGiCo Quantum 338, che ho accettato. In questa situazione è difficile fare un paragone, perché mi trovo a gestire solo una voce e il resto arriva già confezionato. La vera novità di questo tour è che è stato pensato in modo che il segnale audio viaggiasse in dominio digitale senza conversioni, a partire dal microfono che viene trasferito in Dante, alla regia dove riceviamo tutti i segnali tramite un Optocore M12 in fibra e rimandiamo tutto all’impianto in AES/EBU.
Il lavoro è più facile, rispetto a una band completa dal vivo?
Non proprio, anche se sembra che io debba gestire solo la voce su una base. In questo tour, per lasciare libera il più possibile la parte laterale del palco, mi hanno piazzato il PA molto arretrato rispetto all’artista, quindi mi trovo a gestire un microfono sempre davanti al PA, che non è proprio una passeggiata di salute. Poi al banco arrivano 40 canali di sequenze, che data per data vanno gestite a seconda della resa dell’ambiente; a ogni data va fatto un soundcheck, anche se in modo relativamente leggero, per avere un risultato coerente da una volta all’altra. Gran parte del merito di questa continuità va riconosciuto sicuramente a Luca Nobilini, che ad ogni data mi fa trovare un impianto perfetto: lavorare con questi professionisti è un piacere. Altro ringraziamento lo devo a MusicLab Milano, che ci fornisce sempre materiale e servizio ottimo .




