Antonio Paoluzi - System engineer
Il Palajova 2025 comincia a Pesaro e restituisce un Lorenzo pieno di energia e una squadra affiatata dietro le quinte.

L’attesa per il ritorno di Lorenzo era palpabile, alimentata dalla consapevolezza che Jovanotti ha sempre saputo stupire il suo pubblico con show di altissimo livello, veri e propri concentrati di energia e innovazione tecnologica. E lo possiamo dire, anche questa volta le aspettative non sono state deluse. Intervistiamo i professionisti che hanno lavorato mesi per arrivare a un risultato che ancora una volta risulta memorabile.
Siamo arrivati all’audio, con il nuovo impianto d&b audiotechnik con tecnologia cardioide. Antonio, per una volta non parliamo di L-Acoustics…
Sono entrambi due impianti al top, quindi ognuno si farà le sue opinioni. Io posso raccontare come si monta un sistema rispetto all’altro! Ormai di LAcoustics si è detto tutto, mentre questo impianto è abbastanza una novità, almeno per me. Una prima differenza è meccanica: questo sistema, una volta che hai sviluppato il progetto e le dovute inclinazioni, viene montato a terra e sollevato diritto, poi le inclinazioni le fai in altezza grazie a dei cricchetti particolari, forniti dalla casa, una volta che è stato posizionato. Se devi appendere il sistema all’interno di una struttura Layher, il sistema tedesco risulta più pratico.
Mentre a livello di taratura?
Dopo 25 anni che usi un sistema non è semplice resettarti su uno nuovo: le prime volte non è stato semplice, anche se adesso mi trovo benissimo. Soundvision di L-Acoustics è un sistema più semplice, mentre ArrayCalc, il sistema d&b, è sicuramente più complicato ma anche più completo: una volta che lo hai assimilato ti dà la possibilità di intervenire su più parametri in modo più raffinato. In fase di progettazione e visualizzazione, ha soluzioni complete soprattutto per quanto riguarda le interferenze sulle basse frequenze.
Il sistema cardioide prevede operazioni diverse rispetto a quelle di un impianto tradizionale?
Nelle location indoor mi aiuta tantissimo, perché la porzione di riflessioni spurie che un impianto tradizionale crea dietro, in questo sistema è tagliato della metà. Quando abbiamo fatto le prove, a palazzetto vuoto, è stato fatto senza nessun problema di rimbombo, un vantaggio non da poco. Inoltre l’impianto cardioide riduce in parte la necessità dei sub appesi, che sarebbero migliorativi ma forse non così necessari.
Quante persone servono per montare questo impianto?
Tre PA man, anche se probabilmente ne sarebbero sufficienti solo due; il montaggio è però molto serrato: oltre all’audio c’è anche tantissima altra roba da sospendere e bisogna essere veloci, in modo che tutti trovino lo spazio nel tempo giusto.
Questa è la configurazione massima?
Sì, questa è la configurazione massima: 16 d&b GSL sul main, 12 d&b GSL sul side, e 6 d&b XSL come delay per lato. Come extra side abbiamo aggiunto un cluster di L-Acoustics Kara. A Milano, i cluster dei delay saranno composti da 10 diffusori invece dei 6 usati qui.