Maurizio Cappellini - Direttore di produzione

Dai piccoli club ai grandi palazzetti della musica italiana: la crescita di Lazza continua, e noi abbiamo intervistato i professionisti coinvolti nel suo tour.

Maurizio Cappellini - Direttore di produzione

La produzione. Da sx: Silvia Campiglio - production assistant, Mauro Lilli - site coordinator, Monica De Luca - tour Manager, Maurizio Cappellini - production manager, Valentina Tommasino - tour coordinator, Cristiano Sanzeri - project manager.

Jacopo Lazzarini è un giovane artista milanese che negli ultimi anni ha collezionato innumerevoli dischi d’oro e di platino. Interessati dal personaggio, abbiamo incrociato il suo tour invernale all’ultimissima occasione buona, quella di Bologna e dell’Unipol Arena.

Lazza è un artista che, complice Sanremo, ha fatto un salto in poco tempo dai club ai grandi palazzetti, con tanto di sold out praticamente ovunque. Maurizio, hai incontrato delle difficoltà a gestire questa evoluzione?

Jacopo è un ragazzo con un background importante, anche se i più non conoscono il percorso fatto dall’artista, ha già tanti anni di palchi sulle spalle, e pure qualche delusione che ha rafforzato la sua personalità. Per questo non è difficile da gestire, anzi. Bisogna ricordare che ha frequentato il conservatorio per una decina d’anni, quindi non è proprio un novellino di questo ambiente.

Anche l’approccio alle tecnologie più evolute del live è stato positivo? 

Sì, ha affrontato le sfide di un grande palco con nonchalance e umiltà. Considera che i nuovi artisti spesso vengono da esperienze molto formative: partono dalla cameretta, dove cominciano a prodursi, poi arrivano ai primi live nei club, dove trasportano e montano tutto il loro materiale. Si tratta di esperienze di base molto importanti. Jacopo poi sta affrontando questo percorso insieme a due figure importanti, Diego “Drillionaire”, suo produttore musicale, e Jacopo Volpe, suo direttore musicale.

Insomma, c’è una squadra al lavoro.

Quando un artista si può permettere queste produzioni, salendo sul palco si trova avantaggiato: se ha qualche esigenza, può chiedere a un’intera squadra di persone e fior fior di tecnici, che in men che non si dica soddisfano qualsiasi esigenza. E nonostante tutto, ancora oggi, anche se è l’ultima data del tour, Lazza è già da un’ora sul palco a curare nei minimi dettagli la band e la resa dello spettacolo. 

Dove avete preparato il tour?

Abbiamo fatto tutte le prove musicali in due settimane al MAS di Milano, un posto meraviglioso che è pure vicino a casa mia. È stato un percorso con le sue difficoltà: Jacopo ha voluto sul palco anche un pianoforte – che spesso usa lui personalmente – e quattro archi, oltre al DJ. Quando sono finite le prove musicali, ci siamo spostati a Vigevano per fare l’allestimento e iniziare una prima tranche di cinque date nelle venue italiane, per poi andare avanti nella stagione estiva con una lunga tournée europea.

Mi racconti qualche dettaglio della produzione?

Dunque, intanto siamo una squadra di circa sessanta persone. Per spostare il materiale usiamo otto bilici. Utilizziamo complessivamente ben ottanta motori, di cui dodici a velocità variabile, grazie al buon lavoro dei nostri tecnici, riusciamo a montare tutto in un giorno. Le aziende che ci supportano in tour sono: Agorà per audio, luci e video; Maurizio Maggi per quanto riguarda le riprese video; Milano Music Lab per le regie audio più tutto il materiale di controllo video, mixer controlli, mediaserver, eccetera; Massimo Stage per il palco. Quella di Bologna è l’ultima data della parte invernale, ma ovviamente stiamo già lavorando per la parte estiva, che girerà con una mezza produzione importante. Quello estivo sarà davvero un tour europeo, che inizieremo a giugno fino a settembre con l’ultima data a Milano.

Una curiosità, che forse tu puoi aiutarmi a soddisfare: come mai dopo la pandemia i concerti si sono moltiplicati e finiscono quasi tutti sold out?

Ti posso dare una mia visione della cosa: sicuramente molti di questi concerti sono stati venduti nel periodo precedente la pandemia, o durante, e quindi si tratta di molte date di recupero. Stiamo parlando prevalentemente di concerti rivolti a un pubblico giovane, tra i 15 e i 25 anni, ovvero ragazzi che hanno una gran voglia di uscire di casa e rincontrarsi. È come se avessero vissuto agli arresti domiciliari per due anni, proprio in un periodo fondamentale della loro crescita. Per loro, recuperare il tempo perduto è fondamentale. Un’altra causa penso che derivi dal fatto che oggi puoi consumare tutto on line: shopping, food, film, gaming e mille altre attività. Forse lo spettacolo live rimane l’unica possibilità per uscire da casa e incontrare altre persone e socializzare con gli amici.

Anche in occasione del concerto di Lazza, abbiamo pensato a uno special guest che ci potesse aiutare nel nostro lavoro. Stiamo parlando di Marco Castellazzi, che abbiamo incontrato in regia luci mentre stava svolgendo il suo lavoro per conto di RM Multimedia. Dopo una breve trattativa, lo abbiamo convinto ad intervistare Nicola Costamagna, il designer e operatore luci del tour. 

“Io ci provo ma non assicuro niente”, dice il nostro nuovo inviato. Ma noi ci fidiamo ciecamente.