Ligabue - Start Tour 2019

Luciano ritorna sul palco con nove concerti in altrettanti stadi italiani: una produzione generosa ma non eccessiva, uno show prevalentemente basato sulla musica e sulle canzoni del protagonista.

Ligabue - Start Tour 2019

di Giancarlo Messina e Douglas Cole

Visto che lo sport nazionale dei mass-media sembra ultimamente quello di denigrare a ogni occasione, anche insignificante, il mondo dei concerti, il nuovo tour di Luciano è cominciato a Bari fra le polemiche dovute a un’ipotetica cattiva gestione dei biglietti e una flessione di pubblico. Sulla prima abbiamo chiesto lumi al responsabile dell’agenzia, sulla seconda vogliamo solo ricordare che a Bari la venue in cui Luciano si era sempre esibito è l’Arena delle Vittorie, parecchio meno capiente dello stadio San Nicola, quindi anche a parità di pubblico, rispetto agli anni scorsi, si sarebbe notata una certa differenza negli spazi occupati nelle due venue. Ma poi, pur ci fosse stata una leggera flessione, come pare sia successo anche a Messina, parliamo sempre di numeri ragguardevoli; riposizionare il palco e gli spazi in base alle vendite, come tutti sappiamo, è normale prassi. La cosa davvero importante è la soddisfazione del pubblico pagante, comunque molto alta.

Detto ciò, noi siamo andati a vedere il concerto, co-prodotto da Riserva Rossa e F&P, al Dall’Ara di Bologna dove abbiamo trovato un pubblico molto numeroso e partecipe ma soprattutto un artista molto molto in forma e con tanta voglia di divertire e divertirsi.

A nostro modestissimo avviso, abbiamo assistito a uno dei concerti di Liga fra i più intensi degli ultimi anni, con una produzione importante e ben dimensionata per gli stadi italiani, ma senza strafare e senza particolari special. Tanti schermi 4K e tantissime luci, molto ben coordinati, hanno accompagnato e amplificato le emozioni musicali senza mai eccedere in protagonismo, quello cioè che dovrebbe sempre accadere in un grande live.

Come sempre molto suggestive e potenti le luci di Jò Campana, anche se nella prima parte il bravo LD si è forse fatto prendere la mano dai MagicPanel Ayrton, la cui luminosità abbagliante, sparata insistentemente sul pubblico insieme al resto dell’arsenale, poteva risultare perfino un po’ fastidiosa. Ma, trovato il pelo nell’uovo, possiamo senza dubbio affermare che lo spettacolo illuminotecnico è stato di alto livello, potente sì, ma perfino raffinato in alcune situazioni. Bello anche il mix di riprese video live e contributi, meno narrativi del solito e più improntati sulle grafiche.

Buoni risultati anche dall’ormai rodato PA RCF TTL 55-A, con le griglie rosse tornate nere, al servizio del sempre ottimo Alberto Butturini. Gamma bassa e medio-bassa più cariche del solito, secondo le indicazioni del produttore del nuovo disco, altre frequenze ben definite e mai sovrapposte, almeno quando il vento lo permette, perché è ovvio che quando le raffiche si fanno serie non esiste plug-in in grado di evitare che il concerto si senta benissimo… in zona Bologna centro. Ma fortunatamente nella seconda fase dello show il vento è calato abbastanza per poter godere di un buon ascolto. A nostro gusto, la parte musicalmente migliore è stata proprio quella suonata in stile “rock club”– sul palchetto creato ad hoc grazie a degli elevatori per luci e batteria – senza sequenze e artifici vari: prima o poi arriverà un direttore musicale che riuscirà a far digerire all’artista e al pubblico che un live è un’altra cosa rispetto a un disco; nell’attesa ci godiamo questi sprazzi di suono più ruspante e meno patinato che a noi piacciono un bel po’.

Insomma davvero un gran bel concerto, con buona pace dei programmi scandalistici di turno, con un pubblico molto partecipe e soddisfatto e un artista che ci dà l’impressione di aver reagito a ogni polemica moltiplicando le energie positive.

Orazio Caratozzolo - Produttore esecutivo per Friends&Partners

“Come negli scorsi anni – ci dice Orazio – il tour è una co-produzione fra Riserva Rossa, la società di management di Claudio Maioli che segue Ligabue, e la nostra agenzia. Riserva Rossa si occupa della produzione tecnica e artistica, cioè di quello che riguarda il palco e lo show, mentre noi curiamo l’organizzazione generale del tour in tutti i suoi mille risvolti, dalla contrattualistica al booking alla gestione del pubblico, ma anche location, biglietteria, SIAE, la tanta burocrazia e tutto il resto. La mia squadra vede al lavoro Cristina Bondi, Paolo Vettorello per la gestione burocratica e in parte il cantiere, mentre i direttori di produzione per le venue sono Luigi Vallario, affiancato da Alessandro Epifani, e Pierpaolo Baldelli affiancato da Daniele Cosanni.

“Le date al sud sono state forse leggermente inferiori alle aspettative, ma il tour si è poi ripreso molto bene e sta andando tutto come previsto. Trovo che le polemiche dopo Bari siano state molto strumentali e pretestuose, perché nella realtà il pubblico è andato via molto soddisfatto e le percentuali di proteste sono state davvero limitate: noi abbiamo ricevuto in tutto solo otto mail di utenti non soddisfatti a causa del cambio di biglietto! Sarebbe bello e giusto che i problemi venissero approfonditi seriamente anche dalla stampa, ma ovviamente è più facile fare clamore che capire e quantificare di cosa si sta parlando realmente.

“Devo però anche dire che grazie agli ottimi rapporti che intercorrono fra noi, l’artista e il suo management, la questione Bari non ha creato frizioni, perché conosciamo bene le reali dimensioni del problema e non ci facciamo condizionare. 

Siamo, al contrario, molto soddisfatti perché vediamo ad ogni data il pubblico divertirsi e uscire entusiasta dal concerto.”

Ligabue - Start Tour 2019. Franco Comanducci, produttore esecutivo per Riserva Rossa e Marzia Cravini, segretaria di produzione.

Franco Comanducci - Produttore esecutivo per Riserva Rossa

“Io – dice Franco – mi occupo di mettere insieme lo spettacolo e portarlo in giro. La mia squadra non è cambiata molto, perché siamo un gruppo molto affiatato. Le strutture sono de La Diligenza, Agorà fornisce le luci e l’audio escluso il PA RCF, messo a disposizione da Riserva Rossa. STS cura la parte video, dalle riprese ai nuovi LEDwall 4K, veramente belli.

“I contenuti video sono di una squadra capitanata da Mikkel Garro e dalla sua Roofvideodesign, ovviamente insieme a Jò Campana e con i contenuti sviluppati da Roberto Costantino, Pietro Grandi e altri creativi. Io ho progettato il palco, leggermente curvato all’indietro, in stretta collaborazione con Luciano, Maioli e Jò. È costruito in Layher sormontato da putrelle a sbalzo che posizioniamo con la gru. È un palco scoperto, ma abbiamo pensato dei tettucci bassi per il sole o la pioggia. Abbiamo anche costruito delle gabbie luci precablate, cosa che risulta davvero indispensabile per il trasporto e il montaggio delle tantissime luci, circa 700 fixture. 

“Sono partito – continua Franco – dall’idea di usare più schermi LED in formato 4:4, a scalare, tenendo sempre in mente che negli stadi il palco deve poter essere montato in uno spazio compreso fra i 50 e i 60 metri, così da essere utilizzabile senza riduzioni in tutte le venue.

“I tempi di produzione sono ottimi: abbiamo una doppia struttura che ci consente di fare due date alla settimana. La struttura si monta in tre giorni, poi la produzione va su in un giorno, al quinto giorno si fa lo show, la notte si smonta e parte la produzione, già pronta alle 5:00 del mattino, che va alla venue successiva dove si è già montata la struttura. Abbiamo 15 bilici di produzione, compresi i generatori, mentre le due strutture impegnano 9 camion ciascuna.

“La mia squadra di produzione è composta da me e Marzia Cravini, Paolo Rizzi, Francesco Acciari, ma ci sono anche delle nuove figure, perché cerchiamo di sviluppare nuove energie e professionalità che devono imparare il mestiere ‘on the road’: questo è un mestiere difficile che impone molte rinunce, servono forti motivazioni. 

“L’allestimento è stato fatto alla Fiera di Reggio Emilia dal 21 di maggio all’8 di giugno e devo dire che è stata un’ottima soluzione, perché avevamo a disposizione un enorme capannone, molto utile con tutta la pioggia che è caduta; ottimi anche i servizi che la Fiera ci ha messo a disposizione.”

Jò Campana - Lighting Designer

“L’idea iniziale – spiega Jò – voluta dall’artista e dal management, è venuta fuori a ottobre; come in un torneo a gironi, in finale sono arrivati due progetti, con quello vincente caratterizzato dalle due ‘L’ composte dai MagicPanel e dalla ‘freccia’, elementi provenienti dalle indicazioni grafiche dell’album. Apparentemente è un risultato semplice, ma non lo è stato per niente dal punto di vista costruttivo: ci siamo dovuti attrezzare con delle gabbie custom, con modifiche su putrelle, motori, eccetera, dato che è tutto schiacciato indietro e non ci sono né tetto né truss sparse. Tutto è un gran controluce, con sette schermi, compreso quello della freccia che rimanda allo ‘start’ dell’album.

“I MagicPanel-FX hanno pan e tilt infinito: a volte li utilizzo come pura sorgente luminosa con i loro LED da 35 W ciascuno. L’altro gadget interessante sono le 156 GLP JDC1, strobo motorizzate che vedo ovunque a livello internazionale. Sia le Ayrton sia le GLP sono usate in Extended Mode, il che vuol dire che usiamo 98 universi DMX con un sistema di rete mai visto in Italia. Motivo in più per usare i MagicPanel a volte come sorgente luminosa, a volte – tramite i mediaserver – come ripresa delle grafiche che passano sugli schermi, pur con una risoluzione ovviamente diversa. Il gioco è far sì che le L interagiscano con gli schermi. Questi ultimi sono tutti quadrati, il centrale è 13 m x 13 m mentre gli altri sono 9 m x 9 m, 6 m x 6 m, eccetera. La differenza rispetto ai tour precedenti è che tra un video e l’altro c’è anche la presenza di tanta luce, e non credo sia un caso che nell’album si parla tanto di luce – il primo singolo è stato Luci d’America, per dire.

Quali altri proiettori impieghi?

Le scelte sono tutte molto decise, come mio solito. Ci sono 68 VL4000 sulle doppie corone, tutto on top; tutte le gabbie alloggiano dei Mythos con le JDC1 e i blinder; poi un po’ di barre LED a terra. Infine 24 Mac 2000 per garantire il key light frontale, e sei seguipersona su Luciano. Riesco a sfruttare tutto questo parco anche con il vento: ieri sera ero qui a fare i focus, c’era un po’ di umidità ed era tutto bellissimo; quando tira un po’ di vento, ci sono dodici macchine del fumo pronte e qualcosa di buono si tira fuori sempre.

Ho anche dei Bumblebee, dei Claypaky K20, sia sul palco B, sia di supporto un po’ ovunque. Uso anche 40 GLP X4 bar 20 per delimitare il profilo del palco: sono macchine molto luminose che mi aiutano nei tagli bassi senza accecare gli artisti. La keylight arriva comunque dai seguipersona, anche nel momento acustico e sul palco B, mentre il resto è di supporto.

Ligabue - Start Tour 2019. Una delle due L realizzate con i MagicPanel-FX Ayrton.

Per quanto riguarda il controllo?

Il controllo è su grandMA2: ho rinunciato di usare la 3 con il software della 2, mi sembrava inutile. In allestimento, mentre si montava, per non perdere tempo mi sono chiuso in una scatola nera e con schermo e Wysiwyg ho messo giù l’ossatura di tutti i brani, offline. Poi ovviamente fuori ho modificato tanto, ma la programmazione mentale è venuta prima e mi ha permesso di arrivare alla prova generale già pronto. Avevo anche già i contributi, e alla prima eravamo pronti. Alla seconda ho iniziato anche a godermela. Non avendo il time-code, che pure mi arriva nella console, riesco ancora a divertirmi secondo il mio gusto. Tanti miei colleghi internazionali lavorano ancora senza time-code: programmazione, cue list e interventi quando servono.

Quanta differenza trovi dal visualizer alla realtà quando devi coordinare colori e contributi?

Cambia molto, ma l’esperienza in questi casi ti salva. Una volta che sai com’è la realtà, anche quando sei in virtuale adotti strategie giuste: se sai che un colore ambra molto scuro con quel contributo non uscirà mai, prevedi una colorimetria diversa e non ci saranno sorprese. Se si ha meno esperienza, conviene ancora fare le cose dal vero, alla vecchia, o si perde metà del tempo a inseguire e correggere quanto fatto in virtuale.

Come gestite il “Rock Club”?

In quel momento dello show, tutti i musicisti si posizionano sul palchetto B: si alzano degli elevatori telescopici con alcuni proiettori per ricreare una situazione che ricordi da vicino l’atmosfera di un club.

Ligabue - Start Tour 2019.  Daniele Francescone (terzo da sx in piedi) con la crew luci.

Daniele Francescone - Responsabile luci per Agorà

“In questi anni – dice Daniele – abbiamo messo a punto innumerevoli sistemi di gestione per spettacoli live. In questa tournée tuttavia abbiamo delle fixture che gestiscono un numero di parametri maggiore del solito: i due maggiori accusati sono le GLP JDC1 e gli Ayrton MagicPanel. Questi ultimi hanno centosedici parametri, usati anche per il pixel mapping. Tramite il D3, i MagicPanel mostrano le grafiche o le riprese del video e questo appesantisce molto il sistema.

“In tutto utilizziamo 98 universi; una rete main in MA Net e una backup in Art-Net; dato che ogni modulo NPU gestisce intorno ai 4000 parametri, è necessario un altro modulo connesso alla rete per la modulazione di più parametri. È stata una decisione di Agorà, dopo una verifica attenta, quella di adoperare dodici NPU e dodici processori di backup. Lo switch fisico, su rame, tra NPU e nodo Art-Net viene fatto attraverso questo DMX 16 8 switch, un prototipo fatto esclusivamente per noi dalla Link. A prescindere dal grande calcolo di parametri, abbiamo un vero full backup che funziona contemporaneamente al main: per commutare l’hardware basta switchare il rame, mentre i software in rete, sia main sia di backup, continuano a lavorare con diversi IP e switchano quando c’è un problema, ma, appunto, atterrano su un sistema che già sta lavorando in backup. Tutto è protetto da UPS e, per quanto riguarda i rack, ci sono due dolly da 120 x 240 cm e tutto rimane montato.

“Le linee di alimentazione main sono quattro linee da 400 A, la più scarica ha un assorbimento intorno ai 280 A; le fixture sono in tutto 720, compresi i blinder e tre rack Avolites per i dimmer. Poi altri dolly da 110 x 310 di potenza, oltre tre rack Avolites e quattro powerbox da 400 A che forniscono le linee primarie. Poi abbiamo sedici Powerbox CUBE4 63 A di In e Out, alcuni in quattro linee Socapex con sei linee di 16 A ognuna, e altri con delle uscite da 32 A pentapolari trifase.

“La nostra crew in questo tour conta dieci persone, compreso me. Io coordino la squadra e il funzionamento del sistema. Ho fatto in modo di elaborare il sistema prima di venire qui e di farlo avere alla crew per tempo, per responsabilizzarla e renderla partecipe. Il dimmer-man è Livio Lo Faro; Vittorio Graziosi controlla il network durante il live; Simone Bugatti si occupa degli appendimenti e del rigging; Carrano è lighting rigger; Roberto Petino, lighting rigger specializzato in operazioni fly; Simone Ballotta, tecnico luci su cablaggi e gestione fixture; Alfonso Giordano si occupa della riparazione delle teste mobili; poi Gambacurta che, con Alfonso, gestisce moving lights e cablaggio; infine Stefano Alle, il più attempato, stabilizza gli equilibri ogni volta.”

Ligabue - Start Tour 2019. La crew di STS guidata da Mirco Lenaz (terzo da dx).

Mirco Lenaz - Caposquadra STS

“Le forme dei video sono molto strane. Il LEDwall è nuovo, un passo 5,9 mm outdoor, IP68. È stato costruito secondo le nostre indicazioni da Gloshine e ha la caratteristica di essere arrampicabile e facile da installare. Pesa circa 28 kg al m2, dà 3500 nit con un assorbimento piuttosto contenuto; ha anche un travel-dolly elaborato da STS. Qui montiamo 7 LEDwall, per circa 370 m2 totali.

“Abbiamo telecamere e regie 4K, gestite da Riccardo Guarneri, il regista del team di Ligabue: 11 telecamere 4K divise in Broadcast e due Cinema sul palco. Poi anche microcamere sempre in 4K. I 4K vengono poi spalmati sui vari schermi, perché solo il centrale è oltre 2100 pixel. La nostra squadra è composta da 12 persone, fra cui due operatori in regia video e Disguise – infatti usiamo quattro GX2, al momento le macchine più affidabili sul mercato; poi abbiamo cinque operatori camera e 2 operatori in regia per le tre telecamere remotate.”

Alberto Butturini - Sound Engineer

“Le richieste del nuovo produttore – spiega Alberto – sono state quelle di rispettare l’impatto sonoro dei nuovi brani, con un upgrade del resto della scaletta, spingendo un po’ di più sulla parte bassa, quindi con un po’ più di volume del solito e soprattutto più punch. Abbiamo lavorato molto per avere sonorità particolari, ad esempio con compressioni parallele e distorte sulla batteria. Ci sono molti interventi a livello sonoro che si possono apprezzare nei brani nuovi, mentre in quelli storici non avrebbero avuto molto senso. Il lavoro con Federico Nardelli, produttore, e Luciano Luisi, responsabile live della band, è stato molto proficuo, con risultati avvertiti e graditi anche dai fan.

“In regia ho sempre una SSL L550, con un’altra console come spare che però teniamo in regia monitor: infatti, in caso di malfunzionamento della mia console, la regia monitor può mandare al PA un suo mixer comunque buono per continuare lo show, mentre se si inchiodasse la regia monitor, un backup qua in regia non sarebbe funzionale per l’ascolto degli artisti, perché non ha certo le mandate predisposte e sarebbe molto peggio. 

“Esternamente – continua Alberto – ho il System 6000 di TC Electronic, tre Waves MaxxBCL che utilizzo sui canali di basso e sui canali della voce. Il resto è tutto interno al banco. Liga ha voluto provare un nuovo microfono: un SM58 di Shure… ha una sonorità particolare ma in futuro potrà diventare molto usato nel live… Scherzi a parte, è sempre un buon microfono, bisogna lavorarlo un po’, ma in punta alla passerella c’è un set rock a 103 dB e Luciano canta senza alcun problema. Quando i musicisti si spostano in passerella, noi richiamiamo la configurazione apposita e si aprono tutti i canali della seconda batteria e il resto.

“Usiamo sempre il PA RCF TTL 55-A, seguito da Morlini, in tour con noi come system engineer. È un PA che uso da tempo, un sistema che suona bene: l’unica differenza rispetto a prima è che sono state riverniciate le griglie in nero. Qui abbiamo 24 sistemi per parte e la pressione sonora non manca.

“Non abbiamo sequenze nei brani storici, mentre ce ne sono alcune nei brani del disco nuovo, ma davvero poca roba, mandate dal tastierista Luisi.

“Una procedura particolare – aggiunge Alberto – è questa: ho degli stem con dei Saturator per distorcere la cassa o tutto il kit di batteria, per creare un sound un po’ sporco; ho anche uno stem di cassa distorta che poi viene mixato in un brano. Anche la voce ha un suono distorto in un brano… l'elaborazione all'interno della console dà molte possibilità. Ad esempio usiamo la funzione di automix per abbassare il microfono di Luciano quando non canta: mandiamo su un canale un segnale fisso con rumore rosa, opportunamente tarato; quando questo è più alto del segnale del microfono, cioè quando Liga non sta cantando, il segnale microfonico viene abbassato; non è una magia ma aiuta molto a pulire il mix in diverse situazioni e in alcuni momenti dello show. È un sistema molto veloce e reattivo che ho imparato da Stevan il quale credo lo abbia imparato da Hugo Tempesta!”

Stevan Martinovic - Monitor Engineer

“Sono tutti in IEM – spiega Stevan – c’è solo il sub della batteria e un mixerino analogico per gli ascolti del batterista. Qualche difficoltà è data dalla situazione delle radiofrequenze, perché le passerelle sono molto lunghe e la copertura inizia a diventare importante. Usiamo otto IEM gestiti con una Helical, con un sistema boost Sennheiser grazie al quale arriviamo a 200 mW. I radiomicrofoni sono parecchi, in tutto abbiamo una ventina di radiofrequenze.

“I banchi sono SSL L550 con una terza console spare che teniamo in regia di palco. Come macchine esterne uso solo i due PCM91 per la voce e la batteria, poi tutto è interno alla console.

“Io uso gli stessi IEM di Luciano che finalmente è passato alle Etymotic, monodriver e quindi sempre in fase: funzionano bene ed essendo dietro i sub non servono grandi coperture sui bassi. Nell’ascolto IEM i microfoni del pubblico sono molto importanti per l’artista: di solito riprendo con due o quattro MKH416 Sennheiser, o comunque con due mezzi fucili, e mixo attentamente.

“Luciano vuole un mix completo – conclude Stevan – con le armonie e la sua voce un po’ più fuori, ma niente di particolare. La voce la comprimo parecchio, perché, in generale, il cantante, quando spinge forte, tende ad allontanare il microfono, e questo poi crea problemi in sala. Così gestisco il compressore in maniera che canti sempre attaccato al microfono, sia che canti piano o forte. È poi ovvio che almeno 5 dB si giocano con il fader manualmente, ma soprattutto su un SM58 serve un multibanda per comprimere le frequenze giuste sull’effetto prossimità”.


Salvo Fauci - Direttore di palco

“Mi occupo della gestione del palco, sia per quanto riguarda gli strumenti musicali sia per le varie cose che succedono durante lo show. I backliner che lavorano con me sono una squadra molto collaudata ed affidabile: Ghery gestisce la chitarra di Poggipollini e il basso di Pezzin; Jack Fabbi, Alessandro chitarre e batteria; Federico Galazzo segue le tastiere di Luisi e le sequenze.

“Il palco ha due passerelle molto lunghe di cui mi occupo personalmente, sia di quella ‘Rock club’ sia quella ‘acustica’. Nella prima c’è un lift con un’altra batteria… lì ho anche una postazione per l’accordatura, perché devo comunque dare le chitarre a Liga; inoltre, ovviamente, seguo Luciano per tutto il concerto.”

Emanuele Morlini - PA Engineer

“Abbiamo rimontato le griglie nere sull’impianto – commenta Emanuele – che ora è più discreto!

“Il sistema è sempre lo stesso, a cinque vie: i sistemi line-array sono a tre vie, integrati poi da cluster di sub appeso, con doppi 18”, e da sub a pavimento con dei doppi 21”.

Sopra il palco vengono montati complessivamente quattro cluster, due main, ognuno da 24 moduli di TTL 55-A, e due cluster sidefill da 20 moduli di TTL 55-A, in pratica dei main aggiunti lateralmente, essendo molto simili. Sul main ci sono i sub TTS 36-A in configurazione left e right, dodici per lato; l’elemento di novità è che sono posizionati su due tralicci, due torri, su cui vengono sospesi a sbalzo il main da due tonnellate e i sub da oltre una tonnellata sul retro. Il posizionamento fisico di un sistema anteriore e posteriore determina un controllo di direttività cardioide anche sul main. In aggiunta, i sub con i doppi 21” sono posizionati a pavimento: sono 20 stack da tre, quasi tutti in configurazione cardioide; fisicamente sono posizionati tutti su una linea dritta, davanti al palco, ma la presenza delle due passerelle ha comportato un gap. Non avendo continuità, abbiamo ampliato la linea dritta con un algoritmo di curvatura: si implementa un arco elettronico, e con RD-Net i gruppi di sub esterni vengono gestiti e trattati con un ritardo tarato per compensare il gap; gli algoritmi di steering non garantiscono copertura superiore a 110°, mentre qui serve sui 180°. Allora ho pensato di implementare gli ultimi stack della linea con una configurazione end-fire: infatti sono orientati a 90° off stage, puntati verso le tribune laterali, ritardati per implementare la configurazione end-fire, poi rifasati per coprire dove non arriva la linea. Nel punto in cui la copertura decade di 6 dB inizia la copertura degli end-fire. In conclusione la copertura sulle basse è molto omogenea, sono molto soddisfatto.”

Per quanto riguarda i delay?

La produzione prevede quattro torri. Negli stadi più grandi come Milano e Roma troviamo delay residenti, mentre questi sono della produzione. L’altro elemento di novità, almeno per noi, è la distribuzione dei segnali avviene tutta su Cat5: dal banco il segnale esce in AES fino al controller in regia, poi primary e secondary Dante dalla regia fino ai vari controller – stage left, stage right, delay left e delay right – dai quali il segnale va fino ai diffusori in analogico. Oltre alla ridondanza del protocollo Dante, un secondo livello di backup è costituito dal cavo multipolare in rame che veicola il segnale analogico. La commutazione viene gestita dalla mia interfaccia sui computer, dove ho un pulsante Dante e un pulsante analogico.

Come si sta evolvendo RD-Net?

Abbiamo qui l’ultima versione, quella che implementa i filtri FIR. Infatti sto usando con soddisfazione i filtri FIR per zona all’interno dell’array, per mantenere la massima coerenza anche sulle alte; inoltre è presente anche la funzione Bass Shaper: un filtro compensativo sulle basse frequenze con un algoritmo di gestione del filtraggio ‘intelligente’. L’operatore lavora su un solo filtro mentre l'algoritmo elabora ulteriormente il segnale per le casse, suggerisce correzioni in base alla conformazione del cluster e poi modella la risposta secondo il bisogno. 


Band

Fede Poggipollini 


Max Cottafavi 


Davide Pezzin


Luciano Luisi


Ivano Zanotti 

Management

Riservarossa Srl


Claudio Maioli


Maria Grazia Falcaro

Staff Artista

Marco Ligabue


Pietro Casarini


Jarno Iotti


Luca Guerra


Elisa Boltraffio


Paolo Salandini


Lucia Chiappini


Daniela Bellesia

Produzione

Friends&Partners e Riservarossa


Ferdinando Salzano e Claudio Maioli

Progetto Scenico

Auriga Srl


Franco Comanducci


Robby Costantino


Jò Campana

L. Designer / Programmer/ Operator

Jò Campana, Stefano Sebastianelli

Direttore di produzione

Franco Comanducci

Regia live

Riccardo Guernieri, Marino Cecada

Renderizzazione preliminare del progetto 

Robby Costantino 

Ideazione e realizzazione visual

Mikkel Garro / Pietro Grandi 


Robby Costantino / Jò Campana

Tour coordinator 

Marzia Cravini

Site manager

Francesco Acciari / Paolo Rizzi

Produzione

Lina Romano, Margherita Gualino

Ingegnere Audio FoH

Alberto Butturini

Ingegnere Monitor

Stevan Martinovic

Direttore dei lavori

Icaro Daniele

Allestimento camerini

Claudia Campagna


Friends & Partners Spa

Amministratore delegato 

Barbara Zaggia

Direzione

Ferdinando Salzano

Direzione produzione

Orazio Caratozzolo 

Direzione concerti 

Ivana Coluccia

Ufficio sponsorizzazioni

Beatrice Borgo

Organizzazione sponsorizzazioni

Simona De Filippis

Direzione ticketing

Riccardo Brambilla

Responsabile ticketing

Giulia de Brasi 

Ticketing

Lisa Domenichini, Luana Sorrenti

Direzione comunicazione promozione

Veronica Corno

Responsabile marketing e promozione

Francesco Colombo 

Ufficio promozione

Carlo Crippa

Coordinamento generale produzione

Francesca Bevilacqua

Responsabile amministrativo

Massimo Moretti

Coordinamento produzioni

Gianluca Fiore

Coordinamento generale

Daniela Garavaglia 

Coordinamento sicurezza sul lavoro 

Giovanni Schembari

Site coordinator

Luigi Vallario, Alessandro Epifani


Pierpaolo Baldelli, Daniele Cosanni

Coordinamento generale

Cristina Bondi

Site coordinator

Paolo Vettorello

Coordinatore sicurezza progettazione

Paolo Cappellini

Servizio di controllo 

PRY Srl


Antonio Guglielmo & Tommaso Galli

Comunicazione online

Eventidigitali Srl 

Capoprogetto

G.B. Tondo

Redazione e coordinamento

Elena Sassi, Marco Pignatti

Palcoscenico

La Diligenza Srl

Responsabile / disegno tecnico

Utte Balestro

Crew palco/struttura

Francesco Rompato, David Giannoni


Marco Barracu, William Bormetti


Emiliano Marino, Marius Popoiu


Antonio Maiolino, Andrea Schiller


Ilaria Bonazza, Koke Traore, Manolo Chiari


Teo Nacmias, Giorgio Giovanelli


Davide Granata, Giulio Scala 


Ionut Sanculeasa, Cristina Istrati


Ivo Surace, Sebastian Lupi


William De Angelis, Michel Parisi


Luviu Ivancus, Emiliano Polizzi

Luci

Agorà Srl

Responsabile 

Wolfango De Amicis

Lighting crew chief 

Daniele Francescone

Main dimmer manager

Livio Lo Faro

Head lighting rigger

Simone Bugatti

Network manager

Vittorio Graziosi

Cables manager

Stefano Valle

Lighting rigger

Roberto Petino, Raffaele Carrano

Lighting technician

Francesco Gambacurta 


Simone Ballotta, Valentino Resta

Audio

Agorà Srl

Responsabile 

Wolfango De Amicis

Responsabile PA FoH

Domenico Lettini

Stage manager/backline

Salvatore Fauci

Tecnico palco/backliner

Gherardo Tassi


Alessandro Fabbri 


Federico Galazzo


Marco Marchitelli


Donato Romano

Progetto e coordinamento

Belli&Pettinati Srl

Responsabile 

Willy Gubellini 

FoH system engineer

Emanuele Morlini

Tecnico delay

Eugenio Giuffrida


Vittorio Sberveglieri


Mauro De Pietri

Video e riprese live

STS Communication Srl

Responsabile commerciale

Alberto Azzola

Tecnico LED, responsabile

Mirko Lenaz

Responsabile regia video/ operatore ccu

Max Giovine

Tecnico LED e gestione software

Giorgio Bruzzese 

Tecnico LED, cameraman ottica lunga

Pasqualino Fasanella

Cameraman a spalla sotto palco

Gianni Gaudenzi


Daniel Pallone


Luigi Sardi


Daniele Saretti


Alessio Bertinelli


Marco Guarise


Massimiliano Simari


Franco Palumbo


Emanuele Tomei

Rigging


Head Rigger

Mauro Marri, Tommaso Piersanti

Gruppi elettrogeni

CME Srl

Responsabile 

Massimo Mauriello


Antonio Crescenzo, Giovanni Cordisco

Macchinisti

Alessandro Seck, Alessio Mereu

Catering

Maccaroni Bros Srl

Responsabile 

Fabrizio Palazzo


Barbara Alfieri


Gianluca Morozzi


Hasa Rivelino

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