La Piazza incantata

Si è svolto al Mandela Forum l’evento che la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze ha voluto regalare alla città per festeggiare i suoi 25 anni di attività.

di Alfio Morelli

a DSC 2350Dopo varie vicissitudini, l’evento organizzato dalla Cassa di Risparmio di Firenze, inizialmente programmato in piazza Santa Croce, si è svolto al Mandela Forum il 12 settembre: finalmente una venue al coperto, visti i rinvii precedenti dovuti all’inclemenza del tempo. Anche qui ha fatto da sfondo la meravigliosa città di Firenze con la splendida facciata di Santa Croce: ma solo virtualmente, grazie a delle potenti video proiezioni. Evidente caso in cui la tecnologia si sposa perfettamente con l’esigenza di un luogo asciutto.

Ma non si tratta di un evento qualunque, perché sul palco, per la prima volta insieme, sono stati chiamati ad esibirsi i numerosi artisti di alcune istituzioni prestigiose del territorio: il Coro delle voci bianche e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino con i solisti dell’Accademia del Maggio, l’Orchestra del Conservatorio Cherubini, l’Orchestra dei Ragazzi della Scuola di Musica di Fiesole, l’Orchestra Giovanile Italiana e l’Orchestra della Toscana! In tutto ben 600 musicisti classici che dovevano esibirsi all’unisono!

I tecnici dell’evento hanno avuto il loro da fare, e sono stati davvero geniali nel riuscire a trasferire un evento del genere dalla piazza per la quale era stato progettato al Mandela Forum in pochissimo tempo.

A raccontarci com’è andata è Andrea Toscani, responsabile tecnico per PRG, azienda che ha curato il coordinamento logistico dei materiali e delle aziende.

“Il responsabile di produzione Massimo Ferrante, dell’azienda ABC di Roma – ci spiega Andrea – aveva chiaramente esposto l’impossibilità di tenere il concerto in una piazza come Santa Croce, molto ampia e lunga, senza un rinforzo sonoro e relativa microfonatura, per quanto minima e non invasiva; il fonico incaricato di curare questo aspetto è stato Marco Lecci, direttore del dipartimento audio di ABC, mentre Roberto Marchesi di Exhibo ha dato il proprio contributo come product specialist.

“Ad occuparsi dell’aspetto illuminotecnico c’era invece Francesco Nuzzo – continua Andrea – lighting designer per ABC. Non di minore importanza, era previsto un video mapping, da effettuare  con due videoproiettori da 30.000 ansi lumen, coordinato da Matteo Garavini con l’aiuto, in veste di operatore watchout, di Alessandro Paparatti”.

Ma l’evento, previsto per il 28 giugno, viene purtroppo annullato a causa del maltempo: “Riuscimmo a fare le prove il giorno prima – racconta Andrea – ma non il concerto del giorno dopo! Un forte temporale infatti portò la Fondazione a decidere, a malincuore, di annullare la serata. Particolarità di quella situazione era stato il montaggio di palco, platea, audio e luci sopra la sabbia, scaricata lì alcuni giorni prima per le necessità della manifestazione precedente, cioè il calcio storico”.

Arriviamo così alla scelta della Fondazione di riproporre lo spettacolo il 12 settembre, nella stessa splendida cornice prevista a giugno. Occorreva però, in assenza della sabbia e delle tribune sui tre lati della piazza, precedentemente installate proprio per il calcio storico, rimodulare il progetto, affrontando tematiche legate alla sicurezza non indifferenti. “Questo nuovo secondo progetto per il 12 settembre – ci spiega Andrea –vedeva l’installazione di una sola tribuna frontale, a cura di Italstage, e sei torri Layher distribuite sui lati (tre per parte, fino a circa 10/12 metri di altezza) indispensabili per posizionare sia le luci sia i videoproiettori e i seguipersona”.

Tutto era calcolato nei dettagli e pronto per essere installato, ma ancora una volta il tempo è inclemente e le previsioni, ancora peggiori, fanno optare per un repentino cambio di venue. Questa volta al coperto: “Sabato sera, 9 settembre, alle 19.00, eravamo già in riunione al Mandela Forum – racconta Andrea – per discutere il potenziale e imminente cambio veloce di location, in attesa dell’ultima parola della Fondazione, che arrivò presto: tutti i progetti fatti fin allora purtroppo erano saltati, occorreva comunicarlo alle aziende coinvolte, alcune delle quali avrebbero anche perso il lavoro. Colgo l’occasione per ringraziare ancora tutti per la pazienza: Sebach, Italstage, CME, alcune ditte di facchinaggio, Prometeo, ProService, Alterecho, Ghetti3 per i muletti , CAF, Masi, le pulizie di Clean Service e tutti gli ingegneri (Marco Torcini dello Studio Frusi per la CPV, Carlo Carbone per la valutazione di impatto acustico, Corsi per PSC e CSE)”.

Così, a tempo di record, occorreva adattare la produzione per gli spazi del Mandela Forum che avrebbe aperto le porte il giorno seguente grazie alla disponibilità del Direttore Giuseppe Malgeri, della sua vice, Silvia Marchi, e dei ragazzi “custodi” dell’associazione Nelson Mandela.

“Come sai – aggiunge Andrea – il Mandela Forum accoglie moltissime produzioni, concerti, manifestazioni di ogni genere, pertanto sicuramente era una struttura pronta a ricevere lo spettacolo, dai camerini, alle aree catering, fino al materiale presente. Ciò nonostante alcune cose sono state ‘improvvisate’: prima di tutto il palco a gradoni andava montato sul lato lungo quindi, insieme a Paolo e Vittorio, titolari della ditta Prometeo di Firenze (facchinaggi e allestimenti) lo abbiamo ristretto per consentire l’inserimento delle sedie nel parterre.

“Per quanto riguarda le luci, non essendoci motori né truss, in quanto dovevano essere installate sulle torri, Fosco Gramigni, assistente di produzione, domenica mattina è andato di corsa a prendere il necessario a Lucca, da David Lapini, titolare del service Amandla Production che gentilmente ci ha aperto il magazzino per 20 paranchi, centraline e caveria. Massimo Ferranti e Francesco Nuzzo hanno scelto come posizionare le truss: una frontale di 22 metri e due laterali al palco di 10 metri ciascuna.

“L’impianto audio invece è stato forse il meno complicato da installare – continua Andrea –, perché abbiamo scelto di appoggiarlo a terra, secondo il nuovo progetto fatto ad hoc da Marco Lecci. Il video, invece, ovviamente doveva essere del tutto re-inventato, perché in piazza, a fare da fondale, ci sarebbe stata fisicamente la chiesa di Santa Croce. Così abbiamo deciso di creare un ciclorama, il più grande possibile, per riproporre lo stesso fondale, sul quale si sarebbe mosso il mapping. Abbiamo così dato la precedenza al ciclorama, con una truss lunga 42 metri, con gli ultimi 10/12 metri per lato curvati sia per seguire la struttura del Mandela, sia per avere l’effetto richiesto: non avendo pezzi speciali, abbiamo semplicemente collegato la truss dritta alle due estremità curve, legandole con tubi innocenti e aliscaf... insomma il buon vecchio metodo ‘old school’. Questa truss è stata usata anche per delle luci. Nella parte sotto invece, com’è possibile immaginare, abbiamo messo le cantinelle con le fascette e sparato il telo bianco.

Ovviamente, essendo all’ultimo minuto, non si parla né di microforato né di PVC, ma di un semplice materiale di stoffa bianca da 70 grammi al metro quadro chiamato ‘Arturo’, anche questo  rimediato da una ditta pratese, Exposervice, che ci ha aperto di domenica. Per questo lavoro sono stati chiamati i macchinisti della ditta Artenativa di Firenze. Un prodotto spartano ma funzionale”.

Certamente anche il riposizionamento della numerazione dei biglietti pensata per la piazza non è stato facile: i biglietti naturalmente avevano un’assegnazione in piazza ma una ricollocazione al Mandela, e non è stata proprio cosa immediata far “digerire” al pubblico queste variazioni ma, visti gli applausi finali, crediamo che il risultato finale sia stato comunque buono.

Approfondiamo l’aspetto legato all’audio con il fonico Marco Lecci.

“La più profonda sensazione che ho avuto dallo show de ‘La Piazza Incantata’ è stata la magnificenza della grande musica classica suonata con maestria da musicisti di talento e di ogni fascia di età. Ci voleva coraggio solo a pensare che le grandi scuole toscane potessero suonare in un unico enorme ensemble di circa 500 elementi! Ma alla fine il miracolo si è compiuto!

“La delusione di non aver potuto concludere la produzione nella magnifica Piazza Santa Croce è stata forte, ma in questo frangente la tecnologia ci ha dato una grossa mano: tutto il sistema era calibrato al top e questo non ci ha tradito.

“Il PA che abbiamo utilizzato, K-Array KH2, ha delle caratteristiche di linearità, di coerenza di proiezione del suono e dinamica veramente sorprendenti. Per la ‘Piazza’ avevamo sperimentato, già lo scorso giugno, l’efficienza e la correttezza del suono montando ai lati del palco (30 m x 22 m) due torri Litec alte otto metri con otto KH2 ed un solo sub KS5. La prima significativa esperienza d’ascolto è risultata dalla scelta di togliere i nearfield istallati sul top del banco: lo spettro audio e la dinamica erano perfettamente percepibili nonostante i 50 metri di distanza del FoH.

“Dovendo riprodurre il suono già collaudato in piazza nella nuova location del Mandela Forum, abbiamo semplicemente ridisegnato, con l’aiuto del prezioso Roberto Marchesi (Exhibo Product Specialist) un nuovo set-up, composto da uno stereo main in ground stack di 6 KH2 + 1 KS5 per lato. Per servire adeguatamente il pubblico presente ai lati del palco, abbiamo istallato, sempre in ground stack, 5 KH2 per lato a supportare il sistema main con altri 100° di copertura orizzontale. La funzione di Digital Steering presente nelle linee prodotte da K-Array ci ha consentito una copertura uniforme trasparente e molto dinamica di tutta l’area! Sul gran finale ‘full orchestra’ con doppia gran cassa e 160 elementi di coro c’è stata una pressione sonora incredibile ma senza alcuna alterazione timbrica o compressione elettronica!

“Altra innovazione collaudata è stato il monitoraggio dell’orchestra, la quale occupava fisicamente una vasta area, in un ambiente acusticamente poco consono all’interazione tra così tanti musicisti; abbiamo quindi istallato otto sistemi K-Array KR 402 circoscrivendo il perimetro del palco per formare delle pareti acustiche e ricreare gli spazi adeguati alla delicata performance (pianissimo... fortissimo!).

“Per la microfonatura, ho usato per tutti i primi e secondi leggii dei microfoni a clip Audio-Technica ATM350, per avere più definizione, per il resto tutto Neumann, DPA e Shoeps.

“Il mixer Allen & HeathS700 ha gestito oltre 150 ingressi a 96 kHz con main stage rack da 64 canali ed altri 3 stage rack da 32, idoneamente posizionati sul palco. È un mixer che mi piace, perché faccio istintivamente le manovre necessarie, e la superficie di controllo accoglie senza difficoltà la logica delle azioni… tutto è chiaro e funzionale! Il suono è trasparente e dinamico, equalizzatori e processori dinamici musicali, routing particolarmente elastico e ottimi effetti on board prodotti da marchi come Lexicon, EMT, Urei e, non ultimo, l’ottimo rapporto qualità / prezzo.

“Concludendo, ho gestito per ABC, con un’ottima squadra di tecnici, una produzione importante, complessa nei numeri e nella logistica, con grande semplicità, ricevendone soddisfazione e gratificazione!”.

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