Il Volo

Abbiamo assistito con curiosità, in luglio, al concerto di Cervia, preview della tournée nei palasport prevista a partire da gennaio 2016.

1 IMG 2832L’agenzia di management de Il Volo è MT Opera & Blue’s: insieme a Tony Renis ha realizzato il progetto di questi ragazzi, scritturati dopo la seconda edizione della trasmissione Ti Lascio una Canzone, talent show della RAI condotto da Antonella Clerici.

Michele Torpedine si muove poco, ma quando si muove va a segno con dei risultati straordinari. In questi ultimi trent’anni ha messo a segno tre centri non da poco: nel 1985 Zucchero, nel 1995 Andrea Bocelli e nel 2009 Il Volo.

Nel tempo libero si occupa anche di altri eventi, fra cui “CLIO RDS LIVE 96”, un evento che ha interessato due piazze contemporaneamente, Milano e Palermo, con ospiti italiani ed internazionali di altissimo livello (Luca Carboni, Ligabue, Noa, ZZ TOP, Vasco Rossi, Ké, Lucio Dalla per citare solo alcuni nomi). Ha curato anche la produzione, per conto della FAO, di un concerto alla Sala Nervi del Vaticano in dove Andrea Bocelli si è esibito con artisti quali José Carreras, Daniela Dessì, Michael Bolton, Zucchero e altri. Ha curato il progetto discografico e live per il trentennale di carriera di Pino Daniele, culminato con l’evento organizzato a Napoli, in Piazza Plebiscito, l’8 luglio 2008. Nel 2009 ha ricevuto l’incarico di direttore artistico (per tre anni) del Venaria Real Music – Rassegna Musicale Estiva che si tiene nella suggestiva cornice della Reggia di Venaria (TO).

Nel 2009 Michele Torpedine, insieme a Tony Renis, intraprende una nuova sfida nella musica lirica e pop internazionale con Il Volo, formazione di tre giovani tenori che nel settembre 2009 iniziano la loro avventura nello show business riscuotendo particolare consenso di pubblico. Nel maggio 2011 sono gli unici italiani invitati a We Are The World for Haiti, accanto a 80 stelle internazionali tra cui Celine Dion, Bono, Lady Gaga, Carlos Santana, Barbra Streisand, Enrique Iglesias, Usher, Natalie Cole, Will.i.am dei Black Eyed Peas. Nel 2015, dopo numerosi successi internazionali, partecipano al Festival di San Remo, vincendolo.

In un pomeriggio di metà luglio, con una temperatura a cavallo dei 40° che solo a pensare di fare qualcosa faceva sudare, ci siamo recati in Piazza Garibaldi a Cervia dove era in programma il concerto de Il Volo. In produzione abbiamo incontrato Fabrizio Marchi, in arte Bicio, che ci ha illustrato le caratteristiche di questo tour: “La produzione – ci ha detto Bicio – è curata direttamente dall’Agenzia MT nella persona di Eliana Biondi, mentre io, per F&P Group, che ha curato il booking, mi occupo del coordinamento e della logistica in tour”.

Possiamo dire che questo è un tour promozionale per Il Volo?
Anche se ogni data è sold out, il tour è stato preso come promozione per i ragazzi. All’estero ormai sono delle star internazionali, mentre in Italia ancora vengono accolti con un po’ di riserva. La vittoria a Sanremo ha dato una grande visibilità al gruppo, e con questo tour cerchiamo di consolidare la loro popolarità. Come avrai notato anche la produzione è minimale, non ci sono tanti fronzoli, ma si è guardato molto alla sostanza, con un’orchestra di ben quaranta elementi sul palco ad accompagnarli, con un service di qualità, Agorà, che oltre ai materiali ai massimi livelli ci ha fornito dei professionisti di alto livello. La carovana in tour è composta da due bilici per la produzione, un pullman per i musicisti ed una decina di automobili per tutto il resto.

Sembrano tre ragazzi tranquilli, che non si sono montati la testa…
In effetti era facile montarsi la testa per tre ragazzi che, si può dire, sono passati dai banchi di scuola alla televisione e poi ai maggiori palchi internazionali; invece sono rimasti sereni, senza grilli per la testa. Voglio aggiungere che hanno anche un certo talento per stare sul palco: non si limitano a cantare e basta, ma scherzano ed interagiscono con il pubblico, si nota che dietro c’è una mano sapiente.

Ti racconto un aneddoto simpatico: il marzo scorso, durante la data di Laura Pausini al Madison Square Garden di New York, tra gli ospiti della serata c’era anche Il Volo; io, per la tensione dell’evento, non avevo memorizzato le facce che mi passavano davanti. Dopo qualche mese, mi ritrovo all’aeroporto di Bologna in attesa del volo Bologna-Catania, per un sopraluogo al teatro di Taormina. Noto un ragazzo che per più di una volta incrocia lo sguardo con il mio e cerco di farmi venire in mente dove avessi già visto quella faccia. Stavo leggendo il giornale in attesa del volo e lui mi viene ad avvertire che ci avevano cambiato gate, mentre io ancora continuavo a cercare di capire chi fosse. Fatto il volo, in viaggio per Taormina, mi si accese il ricordo del palco della Pausini a NY. Immediatamente telefonai ad Alessio Guerrieri, stage manager di fiducia, chiedendogli: è possibile che uno dei tre ragazzi de Il Volo fosse con me sul Bologna-Catania? Alessio mi rispose che era possibilissimo, perché stavano registrando un disco proprio a Bologna. Gli chiesi una gentilezza, di chiamarlo subito e di scusarmi per non averlo riconosciuto. Poi, casualmente, ci siamo incontrati ancora all’allestimento del tour a Roccaraso e, ricordando l’avvenimento, ci siamo fatti una bella risata. Il ragazzo era Piero Barone.

Ci sono dei progetti futuri?
Concludiamo il tour estivo con la data all’Arena di Verona il 21 settembre. Si riprende il tour nei primi mesi del 2016 nei palasport in Italia per poi proseguire in Europa e negli Stati Uniti, poi diversi altri eventi sono in programma, ma ancora non sono ufficiali.

Enrico Belli, fonico FoH, ci mostra il setup del sistema che sta usando in tour.

“La richiesta è stata chiara: avere del materiale della massima qualità per una resa al meglio. Non è stato lasciato niente al caso, dai microfonini DPA d:Facto alle consolle DiGiCo SD7, fino all’impianto audio, L-Acoustics Kara, che verrà presto sostituito dal K2. La prima tranche del tour è stata la più difficile sotto il profilo del PA, perché abbiamo trovato delle venue di dimensioni e sviluppo estremamente variabile: una stretta e lunga, l’altra corta e larga, una con duemila persone e un’altra con settemila… e ogni volta dovevamo montare un PA diverso. Speriamo che con il K2 disporremo di un impianto più duttile, anche se un po’ più ingombrante.

Roberto Mezzi, operatore luci del tour, ci accenna alle tecnologie usate.

“Per questa situazione non servono i fuochi d’artificio: tutto il pubblico, giustamente, è concentrato sui tre artisti, quindi le luci devono essere di contorno e devono creare delle ambientazioni sull’orchestra. A tal fine usiamo molto gli Sharpy: qualsiasi quadro che facciamo con le luci deve essere piazzato sull’orchestra, perché sui cantanti usiamo tre follow spot che li seguono continuamente. In regia ho una classica MA Lighting. Oltre agli Sharpy, abbiamo dei 1500 Profile, sempre Clay Paky, perché comunque in esterno la potenza non è mai troppa, degli Sharpy Wash per colorare l’orchestra e, per finire, alcuni MAC Aura per qualche gioco.

È quindi un montaggio abbastanza semplice?
Relativamente semplice, perché sono comunque più di ottanta pezzi. Se iniziamo la mattina di buon ora, a pranzo abbiamo finito.

Per il tour invernale ci sarà un nuovo disegno?
Sicuramente sì, ma ancora non è stato stabilito; ci saranno sicuramente degli schermi LED, insomma qualcosa in più, perché un palasport è più anonimo di una piazza, quindi va vestito in modo più idoneo.

Lo Show

È uno spettacolo molto godibile, naturalmente per lo spettatore che ama il bel canto italiano. In piazza, piena, con 2800 biglietti venduti, c’era un pubblico abbastanza etereogeneo, diciamo sbilanciato dal mezzo secolo in su, molto attento e pronto a fare critiche. Molte signore delle prime file si sono lamentate perché avevano volutamente acquistato il biglietto in prima fila per osservare gli artisti da vicino, ma una gran parte delle prime file, specialmente quelle laterali, erano coperte da due cluster di tre sub ognuno che impedivano la vista del palco. In questo caso mi sembra giusto criticare coloro che hanno preso la decisione di posizionare i diffusori in quella posizione, oppure coloro che hanno deciso di posizionare malamente le sedute.

Non bisogna mai dimenticare che tutti quelli che lavorano in questo mondo esistono perché qualcuno paga il biglietto per assistere ad uno spettacolo; quindi è decisamente più importante quella signora, che ha deciso di sborsare qualche decina di euro per vedere i propri idoli, piuttosto che il sub capace di scendere a 25 Hz anziché a 30 Hz!

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