Il suono di Vasco - Luca Nobilini

Abbiamo approfittato della gentilezza di Mario Di Cola per una chiacchierata con i tre personaggi più significativi a cui Vasco ha affidato la gestione del suono per i suoi tour.

Il suono di Vasco - Luca Nobilini

Da sx: Emanuele Adriani, Luca Nobilini, Massimo Luna (quelli dell'impianto) e Luca Scorny Scornovacca (assistente FoH).

Abbiamo approfittato della gentilezza di Mario Di Cola per una chiacchierata con i tre personaggi più significativi a cui Vasco ha affidato la gestione del suono per i suoi tour. Il nostro incontro è avvenuto a fine giugno, durante la data allo Stadio Del Conero, ad Ancona. Le interviste agli altri protagonisti usciranno su soundlite.it nei prossimi giorni.

Abbiamo fatto una piacevole e interessante chiacchierata con Luca Nobilini, System Engineer, responsabile dell’installazione e della messa a punto dell’intero sistema di diffusione. Sebbene l’installazione vista ad Ancona apparisse imponente e non priva di complessità, non si trattava tuttavia della situazione più complessa che il tour ha dovuto affrontare. Ad Ancona, infatti, date le modeste dimensioni dello stadio, un solo ordine di torri di delay, oltre al sistema principale, si rivelava più che sufficiente. Altre installazioni realizzate durante il tour avevano invece una “audience” più ampia e quindi gli ordini dei delay erano in media tre, oppure quattro, come nel caso del Circo Massimo a Roma. Una data particolare è stata quella inaugurale nello spazio immenso della Trentino Music Arena, dove le linee di ritardo erano addirittura cinque. A Trento, infatti, la massima distanza dal palco superava abbondantemente i 400 metri! Insomma, una grande complessità. Avendo avuto la fortuna di poter assistere anche a questo spettacolo, posso dire che era apprezzabilissima la sapiente gestione di così tanti sistemi di sonorizzazione. Per quanto riguarda il progetto di diffusione sonora, Luca ci spiega che l’impostazione generale è in parte ereditata dal progetto delineato dal compianto Orlando Ghini e dal contributo di Antonio Paoluzi per l’evento a Modena Park nel 2017. Il progetto è stato poi modificato e adattato consistentemente all’attuale produzione 2022.

Il sistema principale contava, come allora, su due array per il mix della band, due array di rinforzo per le basse frequenze, e ben due array identici a quelli della band per la sola voce di Vasco. Continuando la chiacchierata con Luca, si discute del sistema di gestione dell’impianto audio che si basa su una combinazione di quattro processori Meyer Sound Galaxy e di tutto il processing offerto dagli amplificatori L-Acoustics, due per la gestione del segnale digitale e due dedicati al segnale analogico. Tali processori si occupano di gestire e distribuire i segnali al sistema generale; tuttavia, Luca mostra di avere una visione molto lucida non soltanto su come fare suonare al meglio un sistema di tale complessità, ma anche su come implementarne una gestione “robusta” ed affidabile rispetto ad eventi critici ed inattesi.

Ci spiega infatti come i Meyer Galaxy siano utilizzati solo ed esclusivamente come matrici di distribuzione di tutti i segnali senza implementare in essi il minimo processing. La parte di processing applicata al sistema è quella fornita dagli amplificatori L-Acoustics, ed è gestita tramite il software LA Network Manager.

Schermata totale di monitoraggio dell’impianto PA principale.

Schermata di monitoraggio delle tre linee delay, con il dettaglio dell’Autoclimate per il controllo dell’umidità dell'aria.

A pensarci bene, questo approccio è molto saggio per almeno due motivi. Il primo è perché, anche nel caso di un qualunque evento funesto che possa accadere ai Galaxy, il sistema non perderebbe affatto la messa a punto e sarebbe possibile sostituire facilmente i segnali. Il secondo motivo è perché, in fondo, LA Network Manager offre una serie di funzioni sviluppate apposta per i sistemi L-Acoustics che sono inoltre molto ben integrate con Soundvision, software di simulazione acustica della stessa L-Acoustics.

La prudenza di Luca non finisce qui anche riguardo alla gestione del sistema con lo stesso LA Network Manager: ci spiega che, anche per questo aspetto, usa due computer distinti, su ciascuno dei quali fa girare un’istanza indipendente del programma. Una delle istanze gestisce il Main PA, mentre l’altra gestisce il resto del sistema, cioè tutte le torri di ritardo.
Le due reti su cui operano i due computer, infine, sono tra loro collegate, e quindi anche in caso di perdita di uno dei due computer, l’altro può prendere il controllo dell’intero sistema in pochissimi minuti.

Rack con il sistema di gestione dell’impianto audio che si basa su una combinazione di quattro processori Meyer Sound Galaxy.

Mentre continua la nostra chiacchierata, notiamo la funzione “Auto-Climate” aperta su una delle istanze del programma e, quindi, Luca ci spiega attentamente di come si serve di questa funzione. C’è un termometro/igrometro sulla sua postazione che segue con cura la compensazione del sistema rispetto alle condizioni atmosferiche di temperatura ed umidità, accertandosi di aggiornare i valori, se necessario, prima dello spettacolo.
Ci fa sapere che normalmente la correzione delle perdite atmosferiche parte sempre con i valori suggeriti dal software, anche se presta sempre la massima attenzione a correggere opportunamente il sistema con l’ascolto, riducendone così un pochino l’intervento. È abbastanza risaputo che, di frequente, le compensazioni atmosferiche suggerite dai software tendono ad essere un pochino eccessive all’ascolto, e che un ascolto naturale in grandi spazi aperti porta la nostra stessa percezione del suono ad aspettarsi naturalmente e, a seconda della distanza, un certo “roll-off” delle frequenze alte. Quindi se tali perdite fossero compensate interamente, il suono ci apparirebbe innaturale all’ascolto.

È stato molto interessante anche scoprire che Luca si spinge ben oltre nell’utilizzare le funzioni della combinazione Soundvision + LA Network Manager. Luca ci ha mostrato come agisce nell’ottimizzazione dell’intero array tramite i filtri di equalizzazione a fase lineare basati su FIR offerti dal sistema. Con l’integrazione tra i due software si può studiarne l’ottimizzazione individuale, per ciascun elemento o coppia di elementi dell’array, scaricare poi tali filtri direttamente nei DSP degli opportuni amplificatori, verificando sia l’efficacia degli interventi con gli strumenti di simulazione del software stesso, sia l’efficacia reale sul campo grazie alle misure e all’ascolto.

Tutto questo ci lascia ammirati: Luca insieme ai ragazzi della squadra di Agorà riesce a curare davvero ogni dettaglio sonoro, nonostante la complessità di una produzione così articolata e dai ritmi così serrati.

Batteria di sub a terra composte dai KS 28 di L Acoustic.

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