Gabriele Ottino - Autore contributi

Le interviste dei protagonisti del tour di “Dove volano le aquile”, l’ultimo CD del rapper napoletano Luchè.

Gabriele Ottino - Autore contributi

Il 19 novembre l’RDS Stadium di Rimini ha ospitato la prima tappa del tour di Luchè. Un artista che ha fatto la storia dell’hip hop italiano, prima con il duo Co’Sang e poi con una più che rispettabile carriera solista. Andiamo ad ascoltare uno dei professionisti che ha permesso la creazione e la messa in campo di questo tour.

Gabriele, tu sei il creatore dei contenuti?

Esatto, io ho sviluppato i contenuti, a volte personalmente, a volte creando una squadra di persone che li realizzassero. C’è stato pochissimo tempo, dato che sono stato contattato solo un mese prima della partenza. Ero appena uscito dal tour di Sfera, dove avevo fatto da regista, e mi sono dovuto lanciare in questa nuova avventura.

Che dritte ti hanno dato?

Ci sono stati molti input da parte dell’artista. Io poi ho seguito il concept dell’ultimo disco, Dove volano le aquile, ricreando appunto questa atmosfera marziana. Ovviamente ci sono varie altre suggestioni, che raccontano una storia intorno ai testi. Alcune parti sono più grafiche, addirittura in certi momenti la sensazione è che l’immagine 3D sfondi i perimetri dell’immagine convenzionale. In altre parti ho portato invece rielaborazione di footage più classico, più filmico, usando anche diversi contributi online. Una parte che apprezzo molto è questa sorta di hyperlapse, dove un gran numero di fotogrammi passano velocemente sullo schermo, uno dopo l’altro, con un effetto molto particolare.
Questi contenuti sono poi stati estesi su uno show di oltre due ore. A volte i video si fermano, per dare più importanza al disegno luci o a quello che succede sul palco.

Che software usi per creare i tuoi contributi?

Sono moltissimi, ed è difficile elencarli tutti. Le parti sono assemblate comunque su Adobe Premiere e After Effects. All’inizio avevo anche in mente di integrare con i contributi di una intelligenza artificiale, ma l’artista non era del tutto convinto del mood e quindi ho rimandato alla prossima volta. La sperimentazione non si ferma mai.