EPS Italia

Ci siamo recati ad Udine, alla sede di EPS Italia, per approfondire la nostra conoscenza di questa nota azienda tedesca che fornisce materiale e supporto per tutte le infrastrutture necessarie ad allestire un grosso evento.

Lo stabilimentoNel suo ufficio di Udine incontriamo Luca Tosolini, circondato da vetri che ci immergono in un paesaggio meraviglioso, circondato da montagne imponenti e innevate: un paesaggio che davvero tranquillizza l’anima e fa scivolar via tutti gli stress accumulati.
Chiediamo a Luca di parlarci di EPS e, in particolare, di EPS Italia.
“EPS nasce in Germania oltre quindici anni fa – ci spiega – con lo scopo di creare prodotti e servizi per la protezione e la salvaguardia dei luoghi dove si svolgevano concerti o grandi manifestazioni. Noi abbiamo avuto i primi contatti con loro nel ’92, in occasione del concerto degli U2 in Italia. Parlo al plurale perché, come sai, io facevo e faccio parte di Italstage. In quell’occasione ci era stato chiesto di occuparci della protezione del suolo ed avevamo scoperto questa ditta in Germania in grado di fornire questo tipo di servizio, così facemmo il primo lavoro insieme a loro; un rapporto professionale diventato via via sempre più intenso, fino ad arrivare, nel 2012, alla creazione della sede italiana, in società con i tedeschi”.

Quali sono state le difficoltà nel rapportarsi con i tedeschi?
All’inizio c’è stata qualche difficoltà, forse perché gli italiani erano visti come ultimi arrivati e un po’ sprovveduti, ma nel tempo il rapporto si è solidificato, di pari passo con il nostro mercato, diventato per le produzioni straniere sempre più interessante. Se diversi anni fa in una stagione si potevano contare una decina di grossi spettacoli sul suolo italiano, quest’anno ce ne saranno almeno una quarantina, e sto parlando solo di quelli che arrivano con la loro produzione. Quindi più mercato, più lavoro e più sintonia, fino ad arrivare alla commessa della progettazione e la produzione in Italia delle barriere antipanico in alluminio che, con grossa soddisfazione, abbiamo sottratto ai cinesi. Abbiamo vinto questa commessa non tanto per il prezzo, che nonostante il trasporto era leggermente a favore dei cinesi, ma per la qualità finale del prodotto, e se lo dicono i tedeschi c’è da crederci. Oltre alle barriere antipanico, stiamo lavorando a un progetto abbastanza innovativo per dei gazebo mobili.

Quindi vi orientate sempre più verso la costruzione di prodotti?
Assolutamente no, ci poniamo il problema quando non troviamo qualcosa che ci soddisfa sul mercato. In quest’ultimo periodo, ad esempio, abbiamo avuto a che fare anche con il mercato dell’edilizia al quale abbiamo risolto qualche problema non da poco: in occasione della costruzione di alcuni padiglioni dell’EXPO a Milano, vista la grossa affluenza di maestranze e di macchine che lavoravano contemporaneamente, si era creata l’esigenza di creare delle vie di percorrenza nuove, che i mezzi pesanti potessero percorrere senza rimanere impantanati; così, con i nostri materiali, abbiamo costruito delle vie di passaggio per questi mezzi che hanno potuto lavorare e finire i lavori in tempo. Vista questa esperienza, quindi, abbiamo deciso di approfondire le possibilità offerte da questo mercato.

Che dimensioni ha EPS?
È sicuramente leader in Europa, con sedi sparse un po’ ovunque nel Vecchio Continente, grazie alle quali garantisce un servizio puntuale e professionale in diversi paesi. La sede italiana, ad esempio, ha anche il compito di sensibilizzare i mercati dei Balcani, sempre più interessanti perché le grosse produzioni stanno spingendo in quella direzione, organizzando grossi eventi. Inoltre con le due sedi negli Stati Uniti, una in Brasile ed una in Australia, si può dire che EPS è un’azienda internazionale in grado di coprire, se non tutto, gran parte del Globo. Più nello specifico, la nostra sede di Udine copre una superficie totale di settemila metri quadrati, di cui circa duemila coperti ed il resto scoperto, con sei persone impiegate negli uffici.

Ogni sede è indipendente o interagite tra di voi?
Ogni sede è indipendente per quanto riguarda la gestione, ma naturalmente sul materiale interagiamo tra noi, anche a livello internazionale. Poiché noi offriamo principalmente servizi per gli eventi che si svolgono all’aperto, quando in Europa è inverno ed il lavoro è al minimo, spostiamo grosse quantità di materiale in altri paesi in cui il clima è favorevole; in pratica, il materiale segue il sole per poterlo utilizzare il più possibile. Questo è un buon metodo anche per poter usufruire di risorse da dedicare alla ricerca e sviluppo.

Qual è la sinergia con Italstage?
Come saprai Italstage offre una serie di servizi differenti, cioè palchi, generatori, tribune, ecc, mentre noi, come EPS, ci occupiamo solo di protezione del manto erboso e di barriere antipanico. La sinergia è quindi la creazione di un servizio a 360° per il cliente.

Che previsioni avete per il mercato musicale in Italia?
Questa è davvero una domanda da cento milioni di dollari! Come dicevo prima, in questo ultimo periodo c’è stato un incremento di produzioni straniere sul nostro territorio ed anche le produzioni italiane sono molto attive, quindi questo ci fa ben sperare per il futuro. Non riescono invece a decollare nel nostro paese i festival. Qualche mese fa ho partecipato ad una fiera-conferenza su questo tema: in Europa, ogni estate, si tengono oltre sessanta festival con un’affluenza media di 80/100 mila persone, mentre in Italia sono praticamente spariti tutti: ad eccezione di Umbria Jazz o Lucca Summer festival non c’è più niente. Fino a qualche anno fa c’era l’Heineken Festival, prima a Imola poi a Venezia, poi chiuso. Dalle nostre parti si era fatto il Rototom Splash, festival Reggae, spostato in questi ultimi anni in Spagna dove è diventato l’evento più importante dell’estate. Da noi non c’è la cultura del festival, perché il pubblico è più attratto dal singolo artista. Adesso qualcosa sta succedendo con i festival di musica elettronica. Ma la cosa più strana è che, dall’analisi delle vendite, risulta che ogni anno in Italia vengono acquistati oltre un milione e mezzo di biglietti di festival e concerti che si tengono all’estero!

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Da sx: Daniele Cattai, Enrico Ongaro, Luca Tosolini, Alessandro Corso, Simona Rassati.

Contatti: Eps Italia

 

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