Clay Paky B•EYE con Andrea Bocelli

Il lighting designer Aldo Visentin utilizza i proiettori Clay Paky A.leda B•EYE K20 nella tournée mondiale del famoso tenore italiano

B-Eye con Andrea BocelliAldo Visentin ha inserito 46 A.leda B•EYE Clay Paky nel suo disegno luci, i quali certamente “contribuiscono al consenso e ai successi” che i nuovi concerti di Andrea Bocelli stanno raccogliendo in giro per gli Stati Uniti, fino all’ultimo appuntamento al Madison Square Garden “dove avevamo addosso l’attenzione di tutti”.
La prima serie di concerti illuminata dagli A.leda B•EYE è iniziata lo scorso novembre ed è terminata prima di Natale; mentre la seconda serie di concerti ripartirà a giugno con una pausa estiva per poi proseguire nei mesi di novembre e dicembre 2015.
La produzione di serate, di uno o più concerti in continenti diversi non corrisponde all’organizzazione di un tour di tipo tradizionale che richiede un insieme di attività organizzative, gestionali e strategiche ben determinate per quanto riguarda la fornitura dei materiali e delle risorse necessarie: non si dispone sempre dello stesso materiale al proprio seguito, che invece deve essere richiesto di volta in volta localmente, consci del rischio di dover comporre il parco luci in maniera differente da quanto programmato.
In Gran Bretagna e negli Stati Uniti, dove l’organizzazione dei concerti è simile a quella di un tour, è generalmente possibile comporre il disegno luci secondo le specifiche definite.

“Nel progetto di questo nuovo disegno luci – racconta il lighting designer Aldo Visentin - sono partito con l’idea di implementare la quantità di luce necessaria per mezzo di proiettori wash con sorgenti a Led” e di rinunciare ai proiettori con lampada a scarica “usati per anni nei set precedenti. L’elemento che meglio si muove nel racconto della musica di Andrea Bocelli è senza dubbio il colore”.

Dunque la scelta di arricchire il contributo luminoso dei proiettori Wash è ‘strutturale’ alla visione che Visentin ha dello show musicale di Bocelli: “Dopo una serie di test, ho deciso di introdurre nel nuovo set luci 46 A.leda B•EYE K20”.

Una scelta non solo di carattere estetico, sebbene si tratti di un proiettore con un concept fortemente innovativo, quanto piuttosto di carattere pratico! A.leda B-EYE, versatile e spettacolare, si comporta esattamente secondo le necessità della produzione e del progetto di Aldo Visentin.

“Avevo bisogno di un proiettore in grado di garantirmi sempre una ‘copertura’ omogenea” sia per l’assetto variabile dello stage, da 8 a 17 metri d’altezza, sia per il palco estremamente affollato “che ospita una grande orchestra unitamente al coro: circa 130 persone da illuminare in modo corretto”. La grande versatilità del sistema ottico di A.leda B-EYE (impressionante lo zoom da 4° a 60°) mantiene inalterata l’uniformità e la qualità dei colori dell’emissione luminosa in qualsiasi condizione di apertura o chiusura del fascio.

“Altro aspetto importante è la temperatura di colore. Il palco è ‘normalmente’ illuminato (quando l’orchestra non suona - per intenderci) con luce bianca”. A.leda B•EYE è sorprendente per quanto riguarda la proiezione di sola luce bianca. Grazie all’aggiunta di un chip bianco e ai suoi algoritmi, oltre a intervenire sulla saturazione e brillantezza dei colori, regola accuratamente i parametri della temperatura colore da 2500 K a 8000 K ed emula il comportamento preciso di diversi tipi di lampade al tungsteno. Un algoritmo ‘stabile’ anche nelle variazioni di intensità.

“Grazie all'uniformità e all'omogeneità nel crossfade di colore e ancor meglio d’intensità (dimmer), posso decidere liberamente (in base ai diversi luoghi che ospitano il concerto, sale, palazzetti, ma anche luoghi di interesse storico o architetturale) cambi di scena lenti e molto lunghi, a tal punto da renderli quasi impercettibili”.

In termini di versatilità, colore e qualità d’emissione A.leda B•EYE è anche un proiettore d’effetti sofisticato ed elegante. Una capacità d’effetti talmente ampia è la condizione creativa ideale per “poter generare quelli più adatti alla mia visione dello show. Un aspetto che mi ha attirato per il motivo descritto all’inizio: gli show di Andrea Bocelli sono sempre diversi, per svariati motivi, i paesi, i luoghi, sono diversi tra loro oltre che gli ospiti locali, gli strumentisti o i cantanti sia d’opera che pop.

“Le scalette, le atmosfere musicali, cambiano sempre anche tra uno show ed un altro anche nell’ambito dello stesso tour”.

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Contatti: Clay Paky

 

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