Andrea Gianelli - Fonico di sala

Gabry Ponte fa ballare tutta San Siro: le interviste ai professionisti.

Andrea Gianelli - Fonico di sala

Sabato 28 giugno lo Stadio San Siro di Milano si è trasformato in una gigantesca discoteca a cielo aperto: Gabry Ponte è il primo DJ italiano a esibirsi sul palco del Meazza. Quasi 60.000 persone hanno acquistato il biglietto per assistere a tre ore e mezza di musica senza pause, un’esperienza che ha fatto ballare un pubblico eterogeneo arrivato da tutta Italia e da diversi paesi europei.

Andrea, ci racconti qualche particolare del tuo setup audio?

In realtà, da un punto di vista audio, la situazione è abbastanza semplice. Nelle due regie lavoriamo con due banchi Avid S6L, ognuno indipendente, con uno splitter analogico che li collega e due sistemi AVB separati, così abbiamo il massimo della flessibilità e della sicurezza. Ogni banco lavora nel suo mondo, ma siamo pronti a ogni evenienza, in caso di blackout.

Nessuna sequenza, tutto live?

La particolarità è che non ci sono sequenze pre-programmate né basi lanciate dai fonici. Gabry gestisce tutto dalla sua console: la scaletta è suddivisa in tracce che può avviare, fermare, modificare in tempo reale; è lui a decidere quando far partire un pezzo, se accorciarlo, se ripeterlo, se aggiungere un loop. Questo rende lo spettacolo davvero vivo: ogni sera può essere diversa, a seconda del pubblico e dell’energia in campo.

E l’impianto audio?

L’impianto principale è firmato d&b Audiotechnik, con una configurazione imponente: due cluster principali ai lati del palco con 18 GSL12 per lato. Due cluster laterali con 16 GSL12 in totale. Subwoofer SL-SUB posizionati a terra, sui quali sono stati posizionati dei frontfill affidati alle compatte V8. Anche il palco è ben coperto: Gabry ha un suo sistema di monitoraggio dedicato, mentre per i ballerini e gli ospiti ci sono altri due cluster laterali. Poi c’è tutta la parte di delay, che viene gestita da Agorà, con l’allineamento curato da Daniele Tramontani, un grande professionista.

La voce dell’artista viene trattata?

Durante lo show ci sono momenti in cui Gabry canta o interviene con i vocalist ospiti, quindi servono riverberi, dinamiche e qualche effetto. Usiamo il sistema Waves integrato nella console, e poi lavoro molto con un processore audio che mi aiuta a uniformare i suoni. Il repertorio di Gabry attraversa oltre vent’anni di musica: brani anni Duemila, suoni moderni, atmosfere diverse, e con il processore riesco a rendere tutto più coerente, senza snaturare nulla.

Da questo spettacolo partirà un tour?

No, questo è uno spettacolo unico, pensato come evento speciale, la ciliegina sulla torta di un anno molto positivo. Non ci sono piani per portare in tour questo format, anche se ovviamente Gabry continuerà a esibirsi con le sue serate in giro per l’Italia e all’estero.

Il team audio da chi è formato?

Con me, a completare la squadra audio c’è Lorenzo Sardaro, fonico di palco; poi tutto il team di Mister X Service, amici e colleghi con cui collaboriamo da tempo. Lavorare con persone che conosci bene fa la differenza. Ci si capisce al volo, e questo è fondamentale in uno show così dinamico.

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