Riccardo Dondi - PA Manager

I protagonisti del tour Amore+Iva di Checco Zalone nei palazzetti e negli stadi della Penisola.

Riccardo Dondi - PA Manager

l 30 settembre siamo andati a Bologna per seguire il tour di Checco Zalone nella sua variante autunnale. Abbiamo intervistato i professionisti che lo hanno reso possibile.

Il PA system non sembra pensato per uno spettacolo prevalentemente parlato, ma per qualcosa di più. Riccardo, ce lo puoi raccontare?

Il PA è stato pensato per soddisfare più l’intelligibilità che non la potenza. Poi non mancano dei pezzi suonati e cantati, che richiedono una certa pressione. Abbiamo attraversato l’Italia in lungo e in largo, e lo spettacolo è andato in scena in un range di location incredibili, dove bisognava adattare il PA a seconda delle esigenze dello spazio. Ovviamente il risultato ottimale è quello di poter distribuire l’intelligibilità in modo uniforme su tutto il pubblico, dalle prime alle ultime file, e non sempre è facile. Per esempio qui a Bologna, oltre a un importante main composto da L-Acoustics K1, usiamo dei diffusori Kara come downfill, e altri Kara e K2 come side. Per quanto riguarda i sub a terra, in ogni lato abbiamo usato un sistema in end fire composto da tre stack di due SB28 sovrapposte, poi al centro abbiamo posizionato quattro sub affiancati che coprono la gamma bassa e fanno pure da pedana durante uno sketch a inizio spettacolo. In aggiunta a tutto questo, abbiamo usato delle linee di delay, usando sia i cluster dB residenti del palasport che i nostri RCF.

Vista la grande varietà di venue, come vi siete organizzati con l’audio? Portavate tutto e ogni volta decidevate cosa montare?

Il progetto nativo, a cui ho collaborato anch’io, è di Daniele Tramontani. Dato che le date e le location ci venivano segnalate con largo anticipo ogni volta, l’esperienza di Agorà e tutti i dati raccolti negli anni ci hanno permesso di decidere cosa montare e dove senza nemmeno uscire di casa. Poi a ogni data arrivava quello che serviva e quando serviva. Siamo partiti con impianti adatti per i teatri, poi alla mezza produzione estiva, e infine lo stadio di Bari, l’Arena di Verona e i grandi palasport con il sistema di K1 e K2.

Cosa avete portato per la regia?

Giuseppe Saponari usa in regia una console SSL Live. Poi mi manda quattro canali, due per la voce e due per la band. Questi quattro segnali arrivano nel mio rack e io li gestisco con quattro Lake LM 44, da cui li distribuisco al PA, alla regia video e agli altri servizi. Nei rack sono montati i finali L-Acoustics LA12X, già impostati con il preset del diffusore che devono alimentare. Io faccio la gestione totale, la taratura e l’allineamento con LA Network Manager.