Power Hits Estate 2020 – Una festa… senza applausi

Nonostante il Covid19, Lorenzo Suraci, presidente di RTL 102,5, non ha voluto saltare questo appuntamento e, visti i risultati, ha avuto ragione.

Power Hits Estate 2020 – Una festa… senza applausi

di Alfio Morelli

Diversamente dal solito, ci siamo recati all’Arena di Verona il giorno prima dello spettacolo, 8 settembre, mentre il giorno dopo abbiamo seguito lo show in TV comodamente dal divano di casa con una bibita in mano. Sicuramente l’evento, pur senza pubblico presente in Arena, è stato molto curato, sia nelle riprese sia negli effetti luminosi; il lighting designer Francesco De Cave si è potuto sbizzarrire quanto mai, vista anche la scampata minaccia di abbagliare gli spettatori. Nonostante ciò, dobbiamo ammettere che l’assenza del pubblico si è notata. Quando nel pomeriggio sono entrato in Arena ho avuto un colpo al cuore: vederla così nuda, senza sedute, senza le poltroncine rosse è stato davvero strano, mi è sembrata quasi un’altra location. Sembrava che la parte centrale dell’Arena si fosse all’improvviso ristretta e tutte le sedute che si riescono a mettere normalmente in metà del parterre mi sono parse una quantità impossibile.

RTL 102,5

Abbiamo avuto il piacere di parlare proprio con Lorenzo Suraci, presidente di RTL 102,5, dal quale ci siamo fatti spiegare le ragioni e l’organizzazione dell’evento.

Da dov’è partita l’idea di ripetere anche quest’anno, nonostante il Covid, la serata del Power Hits Estate?

L’idea è partita da me: non volevo saltare l’edizione del 2020, dopo averne fatte già tre con un’ottima risposta sia dal pubblico sia dal mondo discografico, nonostante tutto quello che stava succedendo. L’idea è partita fra aprile e maggio e, abitando a Bergamo, so bene di cosa sto parlando: la pandemia era nel pieno vigore e gli altri miei colleghi avevano già fatto sapere che gli spettacoli più importanti erano stati rimandati tutti alla primavera del 2021. Ma io non volevo saltare il nostro appuntamento, perché se si interrompe la magia è molto più difficile riprenderla per avere lo stesso successo delle edizioni passate; inoltre proporre l’evento era anche un modo per dimostrare che il mondo della musica poteva andare avanti. 

Dopo aver sondato i parerei dei miei collaboratori più stretti, ho fatto una telefonata a Gianmarco Mazzi, sottoponendogli l’idea di voler ripetere comunque la manifestazione anche con l’Arena vuota. Lui è stato subito entusiasta, mettendomi comunque in guardia sul fatto che avrei trovato l’Arena vuota, nuda e senza l’ausilio di nessuna struttura. Nonostante questo si è subito messo al lavoro, mettendo a disposizione tutto quello che poteva e coinvolgendo anche il Comune di Verona. Dopo qualche tempo, a supportare la mia visione dello spettacolo ad Arena vuota, c’è stata la serata dall’Arena di Diodato, in occasione dell’Eurovision Song Contest, ripresa e trasmessa dalla RAI. In questa occasione abbiamo capito che la mia idea aveva del fondamento. Naturalmente non si poteva ripetere l’esperienza di Diodato ma bisognava costruire un contesto diverso, anche perché nel nostro show si sarebbero esibiti una quarantina di artisti, con una diretta trasmessa da diversi canali televisivi – SKY1, TV8 – e per la prima volta da Tik Tok, oltre, ovviamente, dai nostri canali. 

Venendo in Arena mi aspettavo di trovare il palco già usato nelle trasmissioni precedenti, per poter ottimizzare i costi e le risorse, mentre mi sono trovato con l’Arena nuda!

Non è stato fatto per diversi motivi. Volevamo innanzitutto proporre uno spettacolo originale ai nostri affezionati ascoltatori; bisogna inoltre tenere presente che il programma non avrà alcun cluster pubblicitario e che l’assenza del pubblico comporta una diminuzione importante dei proventi. Lo show è stato realizzabile grazie alla disponibilità dei nostri sponsor istituzionali, di Mazzi, del Comune di Verona e di tutte le aziende e i liberi professionisti che hanno lavorato con noi alla produzione.

La produzione

La produzione è stata seguita da Fabio Marcantelli e Luigi Vallario, rispettivamente produttore esecutivo e direttore di produzione. Abbiamo posto loro alcune domande.

Fabio Marcantelli, produttore esecutivo e Luigi Vallario, direttore di produzione.

Quali sono state le motivazioni che vi hanno spinto a organizzare anche quest’anno il Power Hits?

Fabio: era circa fine febbraio, mi ero rifugiato in montagna, tranquillo con la mia famiglia, visto quello che stava per succedere a Bergamo e in Lombardia. Mi squillò il telefono: era Suraci, il quale mi disse di voler organizzare anche quest’anno il Power Hits all’Arena, senza pubblico, invitando a mettermi subito al lavoro! Sinceramente è stato un momento molto travagliato dentro di me: da una parte ero felice, perché nonostante il mondo ci stesse crollando addosso si apriva un piccolo spiraglio, dall’altra parte non sapevo da dove iniziare. La mia prima idea fu di chiamare Luigi Vallario per renderlo partecipe del progetto.

Luigi: anche per me è stata una notizia controcorrente, perché, parlando con i miei colleghi, tutti dicevano che avremmo avuto un anno sabbatico, senza niente da fare, mentre mi si proponeva un lavoro difficile, non per la complessità in sé, ma per il momento: una sfida da vincere.

Abbiamo cominciato a contattare la squadra con cui l’anno scorso avevamo prodotto il Power Hits e ci siamo messi insieme al lavoro. Abbiamo subito capito che era una cosa completamente nuova, non c’era niente che si poteva fare “copia e incolla” dall’esperienza della precedente edizione. Si è subito posto il problema del distanziamento: fare entrare poco pubblico o farne del tutto senza? 

Fabio: uno slogan della Radio dice “RTL 102,5 è anche mia”, quindi, a mio avviso, idea poi condivisa da tutti, non poteva esserci un pubblico di Serie A, che partecipava allo show, e un pubblico di Serie B che lo seguiva dalla TV o dalla radio; abbiamo così deciso che non ci fosse nessuno in presenza, tranne logicamente gli addetti ai lavori. Bisognava quindi riempire l’assenza del pubblico in una trasmissione televisiva: il calore, gli applausi, la presenza stessa… ecc. Visto che in questi anni abbiamo imparato qualcosa facendo prima la radio e poi la radiovisione, abbiamo cercato di portare lo stesso mood  in questo evento. Abbiamo quindi cercato di ricreare uno studio televisivo all’interno dell’Arena di Verona; diciamo che la scaletta radiofonica sarà suonata dal vivo dagli artisti. Presenteranno Angelo Baiguini, Fabrizio Ferrari e Matteo Campese, con la partecipazione di Mara Maionchi. 

Luigi: ci tengo ad aggiungere che questa edizione è stata possibile grazie alla partecipazione e all’aiuto, sotto tutti i punti vista, di tutte le aziende e le maestranze che hanno partecipato all’evento e che hanno tanta voglia di ripartire a fare il lavoro più bello del mondo.

Stefano Pretoni è il responsabile tecnico per RTL 102,5

Qual è stato il tuo ruolo nel progetto?

La mia figura all’interno dell’organizzazione artistica è stata quella di creare un anello di congiunzione tra le esigenze tecniche e la realizzazione del progetto; quindi, una volta deciso il progetto di massima, occorreva affinare tutte le sfaccettature per una realizzazione ottimale, per la parte video, decidere dove e come piazzare le telecamere, come usare i droni per le riprese, come posizionare le luci e come alimentarle, dove posizionare le regie audio e così via.

Ovviamente manca il P.A.! 

Non essendoci pubblico in Arena un vero PA non c’è, ma abbiamo comunque dovuto, insieme ai ragazzi del service e di Exhibo, studiare un modo per gestire sia le riprese audio sia la diffusione sul palco e all’interno dell’Arena, indispensabile per i performer che devono ballare. Abbiamo usato quindi ‘quattro sistemi K-Array’, mentre sul palco abbiamo usato dei wedge tradizionali. Abbiamo anche dovuto nascondere le console audio e luci, creando delle piccole regie all’interno dei cunicoli dell’Arena, perché l’interno dello studio, che comprendeva tutta l’Arena, comprese le gradinate, doveva essere libero per scenografie, luci e riprese televisive.

Come avete cercato di ovviare all’assenza del pubblico?

Il pubblico in uno spettacolo come il nostro è una mancanza incolmabile, per sopperire alla quale abbiamo cercato di lavorare molto di più sull’aspetto della scenografia luci e sulle riprese video, usando una quantità importante di luci e riprese in movimento di molte telecamere, alle quali vanno aggiunti due droni.

Chi sono le aziende principali che hanno fornito le tecnologie per la produzione?

Per la prima volta Global Production, arrivata con un ottimo OB Van per la regia video, Evolution Red TV per tutte le movimentazioni delle riprese, Rooster per quanto riguarda le luci, schermi video e attrezzature audio, assieme a tante altre realtà, come Mokke’s per gli strumenti, Pirotecnica S.Antonio (ora 109 GN Group – ndr) per gli effetti pirotecnici, ecc.

Il palco

A coordinare il palco lo stage manager Daniele Baddaria.

Che situazione hai trovato nella gestione del palco in assenza di pubblico?

Organizzo e gestisco il palco di Power Hits per la terza edizione, e devo dire che la differenza è ovviamente notevole, è quasi un altro tipo di produzione. Nelle altre edizioni c’era un impegno classico, c’era una scaletta e bastava organizzare il palco a seconda delle esigenze dell’artista e agevolare l’ingresso dell’artista successivo. In questa edizione invece gli artisti possono entrare da due ingressi, quindi la gestione diventa un po’ più complicata, poi ci sono le riprese a 360 gradi, oltre a quelle in verticale tramite droni, quindi bisogna preoccuparsi che il palco abbia sempre una sua pulizia. Oltre a tutte queste esigenze ci siamo dovuti preoccupare di lavorare in sicurezza a causa del Covid, e come puoi immaginare tutto è più complicato.

Qual è il compito dello stage manager in questo Power Hits?

Il mio compito parte sin dalle prime riunioni di produzione, quando insieme alla produzione artistica e a quella tecnica si comincia ad abbozzare lo spettacolo; poi si vanno a definire nei minimi particolari tutti gli aspetti della serata. Una volta definito lo spettacolo, bisogna definire la squadra, assegnare i vari compiti, scegliere i fornitori e le tecnologie che verranno usate, quindi creare un canovaccio di regia dei movimenti, decidere come e dove vestire gli artisti con gli equipaggiamenti tecnici, che monitoraggio usare, organizzare le varie frequenze da usare per i microfoni scelti. Ma anche organizzare i ragazzi per il ritiro dei microfoni e riorganizzare il tutto per l’artista successivo. Bisogna anche essere in contatto continuo con l’agenzia e la casa discografica di ogni artista, perché ognuno ha proprie esigenze artistiche o di immagine da rispettare.

Lorenzo Mari di Mokke’s spiega poi il materiale fornito per il backline: “Noi forniamo solo materiale di backline, ma in questo occasione, oltre a tutti gli strumenti sul palco – batteria Tama, quattro casse Marshall con le testate, tastiere, due chitarre elettriche e due acustiche – abbiamo messo a disposizione due ragazzi come backliner, i quali gestiscono la movimentazione degli strumenti e preparano il palco prima che arrivino gli artisti”.

Lighting design

A curare il disegno luci è stato quindi Francesco De Cave.

Da sx: Viviana Tupputi, assistente artistico, Francesco De Cave, lighting designer e Sebastiano Salata, assistente tecnico.

Immagino che questo lavoro sia il sogno di qualsiasi lighting designer: che emozioni che ti ha dato questo progetto?

Egoisticamente e professionalmente hai ragione, ma ti assicuro che durante lo show sentire il calore del pubblico dà una carica che non ha eguali. Siamo un po’ come i giocatori di calcio che stanno facendo le partite a porte chiuse. Mentre sotto il punto di vista personale è la situazione migliore in cui si possa sperare: poter, tramite le luci, far diventare l’Arena uno studio televisivo senza dovere assoggettarsi alle esigenze del pubblico e del P.A. è il sogno di ognuno che fa il mio mestiere, e questa volta è capitato a me. Era già nei miei progetti fare una scenografia senza nessuna copertura, e lo scorso anno c’era stato l’accenno di questa idea con il posizionamento di centinaia di strobo sui gradoni che facevano da sfondo al palco. Quest’anno mi hanno chiamato dicendo che c’era da fare lo spettacolo senza pubblico, quindi bisogna illuminare l’Arena. Sono così partito dall’idea che bisognava costruire un disegno luci che avesse una tridimensionalità, perché ci sarebbero state le riprese oltre che a 360 gradi anche tramite due droni in verticale, quindi il disegno doveva avere un senso da ogni punto di vista. Ho pensato il disegno a gradoni, posizionando sull’anello superiore un giro a 360 gradi di proiettori Aurora, un nuovo faro della Light Sky, molto performante, insieme ai degli Stark 1000 ProLights, dei wash a LED. Un secondo giro un po’ più in basso è stato realizzato con dei MegaPointe di Robe, e un giro sul parterre con dei Tarrantula, sempre di Robe. A terra, a formare una raggiera, ho messo 140 pezzi di SunBar di ProLights, per ricreare il logo del Power Hits Estate. A questi si aggiungono vari altri proiettori, tra Light Sky BumbleBee, Robe BMFL e ProLights SunBlast, dai quali cercherò di tirar fuori degli effetti accattivanti per le riprese televisive. Usiamo inoltre delle nuove barre CYC 100, sempre ProLights, vicino le spie audio, per illuminare da sotto i presentatori.

Service audio e luci

Emilio Lombardi, titolare del service Rooster, ha fornito le tecnologie impiegate, come negli anni precedenti.

Emilio, possiamo dire che ormai sei diventato il service di riferimento per RTL 102.5?

In effetti seguiamo questo evento per il terzo anno, con la fornitura delle tecnologie audio, luci e video. Quest’anno è stata ovviamente un’edizione un po’ particolare, visto il momento. Dietro la richiesta della produzione e di Francesco De Cave, abbiamo fornito tutte le luci, circa 700 pezzi, il video, due piccoli schermi sui palchi dietro i presentatori, e le tecnologie audio supportate dalla Exhibo. Il parco luci comprende molti pezzi tra Robe, Light Sky, marchio distribuito da TreTi, e molte barre SunBar 2000 ProLights posizionate sul floor dell’Arena. 

Tra l’altro avete avuto anche poco tempo per l’allestimento!

In effetti abbiamo dovuto correre, perché abbiamo avuto solo un giorno di allestimento, dovendo aspettare lo smontaggio di tutta la produzione che fino a domenica notte era in diretta via web. Ancora anche noi non abbiamo potuto vedere questa scenografia accesa e godere del lavoro di De Cave.

Mentre per l’audio avete avuto il supporto di Exhibo?

Sì, fortunatamente abbiamo avuto il supporto di Exhibo: visti gli ottimi rapporti che abbiamo con loro e gli ottimi rapporti che loro hanno con RTL 102,5, hanno accettato di buon grado di fornirci tutte le tecnologie necessarie: parte dei mixer Allen & Heath, microfoni e monitoraggio della Sennheiser, monitor floor e qualche diffusore della K-Array per i performer che si esibiscono all’interno dell’Arena.

Abbiamo allora sentito proprio Alessandro Fantin, responsabile Exhibo.

Che ruolo avete avuto in questa produzione?

Siamo esclusivamente a supporto del service, ma si tratta di normali servizi che facciamo ai nostri clienti. In questo caso abbiamo supportato due clienti contemporaneamente, perché anche RTL 102,5 è un nostro cliente e quando ci ha interpellato per questo evento abbiamo subito accettato.

Che prodotti e tecnologie avete portato? 

Inizierei a parlare delle radio frequenze, forse la parte più complicata. Il progetto, eseguito da Luca Cavallini, era molto impegnativo, perché bisognava coprire completamente l’Arena sia con i radiomicrofoni sia con gli in ear monitor, visto che gli artisti entrano sia dalla parte nord che dalla parte sud; inoltre ci saranno anche ballerini e performer che si esibiranno sui gradoni dell’Arena. Grazie a otto antenne è stato possibile coprire tutte queste esigenze. Oltre ai sistemi radio abbiamo portato anche dei mixer Allen & Heath della serie dLive, sia per la messa in onda che per il monitoraggio, oltre al nuovo Avantis. Per il monitoraggio sul palco abbiamo usato dei monitor floor K-Array e quattro sistemi, sempre K-Array, posizionati a terra all’interno dell’Arena per un minimo supporto sonoro ai performer.

Pirotecnica

Erik Granzon, presidente di 109 GN Group, ditta fornitrice degli effetti pirotecnici, ci spiega: “Con la nostra ditta abbiamo progettato e fornito il materiale per il gran finale del Power Hits Estate sul pezzo dei vincitori Boomdabash con Alessandra Amoroso. Abbiamo fornito un impianto formato da 96 postazioni posizionate su tutto il perimetro interno dell’Arena. Lo spettacolo completo comprende il lancio di ben 27.000 fuochi. Oltre a tutto lo show finale dei piro, dietro al palco abbiamo montato, su dei gradoni, anche 20 macchine delle fiamme. Quest’anno in effetti ci siamo un po’ sbizzarriti, grazie alla volontà di Fabio Marcantelli – che ci ricorda sempre come lo spettacolo sia un’emozione che lo spettatore deve ricordare – e all’assenza di pubblico sulle gradinate”. 


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