Ligabue "30 Anni in Un Giorno" – Alberto Butturini

Una chiacchierata con "Mente" sul ritorno a lavoro in grande stile, gestendo il suono in FoH per più di 100.000 persone al concertone inaugurale all'RCF Arena.

Ligabue "30 Anni in Un Giorno" – Alberto Butturini

di Alfio Morelli

Allora Alberto, ci ritroviamo dopo un po’ di tempo di calma, come hai passato questi due anni strani?
Me la sono presa con molta calma. Ho curato di più la famiglia, anche perché dopo 37 anni di tournée era giusto staccare un po’ la spina. Ho fatto piccoli lavoretti, ho dedicato un po’ di tempo alla cooperativa, ho anche fatto qualche servizio con la protezione civile – diciamo che ho fatto le prove di come si sta da pensionato. 

Cosa hai trovato di diverso in questa ripartenza?
Tutto: è un delirio inconcepibile. Tutti vogliono fare tutto e subito, senza un minimo di programmazione, non si trova più un jack neanche a pagarlo in oro. Molti dei miei colleghi hanno cambiato lavoro e questa è una grossa perdita per questo settore. Se guardiamo il lato positivo, invece, ho trovato molta più dignità nel nostro lavoro.

Cosa intendi, riesci farci un esempio?
Sono sempre meno quelli che accettano dei lavori pur di lavorare o per passione. Ho trovato molta più dignità lavorativa, ognuno nel suo ruolo ha una sua professionalità e dei suoi diritti che piano piano riusciamo a farci riconoscere. 

Se parliamo di retribuzione, invece, cos’hai sentito in giro? Sono diminuite o aumentate?
È difficile dare una risposta precisa a questa domanda. Ti posso solo dare una mia sensazione. Nel 2020 e nel 2021 sicuramente il mercato ha pagato un po’ meno e, anche se non lo trovo giusto per mille motivi, lo posso capire. Quest’anno invece, visto che il mercato ha tante richieste, immagino che la retribuzione media sia un po’ cresciuta.

Che sensazione hai provato ritrovarti dietro un mixer con 100.000 persone attorno?
La sensazione è arrivata già dal momento in cui sono entrato in questo luogo – che anche da vuoto esprime energia; ti da la sensazione di una cosa grande, potente. Forse è come salire su una macchina potente: si parte dando il gas con timore, poi si comincia a prendere confidenza. Finalmente, una volta che si ha la situazione in mano, si da il gas a tavoletta. Sicuramente c’è un po’ più di ansia, rispetto ai vecchi spettacoli, ma penso che dopo i primi due o tre pezzi mi rilasserò e andrò... te lo saprò dire dopo lo spettacolo.

Vedo che, comunque, le attrezzature che la squadra è sempre la stessa, c’è qualcosa di nuovo?
Assolutamente, la squadra è sempre la stessa, la certezza sul palco di Martinovic, Morlini come system designer, quindi sono più che tranquillo. Lavoro sempre con il mio set up classico, SSL, System 6000 e MaxxBCL e tanti canali. Poi in questa occasione mi hanno dato un nuovo giochino, il nuovo impianto RCF, che ancora è a livello di “beta test”, ma se il buongiorno si “sente” dal mattino...