Flashdance – il musical

Torna sulle scene il musical ispirato al celebre film degli anni Ottanta, ma con una produzione del tutto nuova.

di Giancarlo Messina

a IMG 6537 Stage Entertainment è un’azienda nata nel 2007 proprio con lo scopo di produrre anche in Italia dei “long running show”, cioè spettacoli tenuti in scena nello stesso teatro per mesi interi o a volte, come avviene a Broadway e a Londra, anche per anni.
Un obiettivo molto ambizioso, a dire il vero, perché deve confrontarsi con una tradizione e una cultura teatrale italiana che vanno nel senso opposto, cioè quello degli abbonamenti, in cui lo spettatore non si sposta affatto per andare a vedere uno spettacolo, ma acquista, spesso sulla fiducia, il pacchetto proposto dalla direzione del teatro cittadino.
Ma sicuramente da qualche parte bisognerà pur iniziare.
L’azienda milanese è legata alla olandese Stage Entertainment, che proprio sui musical di altissimo livello è specializzata; grazie a questa collaborazione sono nate le prime grandi produzioni degli anni scorsi, con musical come La Bella e la Bestia, Mamma Mia, Sister Act, La febbre del sabato sera e lo stesso Flashdance, sebbene con un’altra produzione.
Il nuovo spettacolo, basato sull’omonimo film della Paramount Pictures, è infatti, sì, di provenienza straniera per sceneggiatura, soggetto, testi e musiche, ma è stato totalmente tradotto e adattato da Chiara Noschese, figlia del celebre Alighiero, affermatasi tanto come attrice quanto come regista e autrice.
E non solo il musical è nuovo nei testi, lo è anche nella produzione, lasciata totalmente libera, nell’interpretazione dello spettacolo, da quegli obblighi che spesso i format stranieri impongono a chi acquista i diritti.
Ne è nato uno show davvero coinvolgente e pieno di energia, che ha replicato con buon successo al Teatro Nazionale di Milano da ottobre a dicembre.
Dalla produzione è apparso tutto l’ingegno italico, capace di ricreare benissimo, senza l’uso di mezzi elefantiaci, tutte le ambientazioni in cui si svolgono le fasi della storia – compreso il ballo sotto l’acqua! – anche grazie ad un uso sapiente e intelligente dell’illuminazione.
Molto bravi tutti i professionisti al lavoro dietro le quinte: l’aiuto regista Eleonora Lombardo, il coreografo Marco Bebbu, il set designer Gabriele Moreschi, il lighting designer Francesco Vignati, il sound designer Armando Vertullo e il direttore musicale Angelo Racz.
Bravi anche, e soprattutto, gli artisti sopra il palco, a cominciare dalla protagonista Valeria Belleudi, trentaduenne di Anzio, e dal giovane Lorenzo Tognocchi che interpreta il ricco Nick della storia.
Insomma uno spettacolo di ottimo livello sotto ogni punto di vista, dalla scrittura all’interpretazione, che avrà soddisfatto, immaginiamo e speriamo per lui, il suo vero finanziatore, l’avvocato svizzero-napoletano Ernesto Palomba, una sorta di investitore-mecenate che per la seconda volta ha deciso di impiegare parecchi soldini in questa avventura artistica. Ce ne fossero!

Alessandra Chiesa – Company manager e assistente di produzioneAlessandra Chiesa – Company manager e assistente di produzione

“In questa edizione – ci dice Alessandra – c’è un testo del tutto diverso dal precedente spettacolo. Il format del primo era, a sua volta, molto diverso dal film e riadattato in italiano della produzione olandese. Qui invece abbiamo un copione del tutto nuovo, tradotto e adattato da noi, con carta bianca su tutto il resto, senza indicazioni per le scene e i costumi. Quindi è un musical del tutto inedito, con le scene disegnate da Lele Moreschi insieme alla regista Chiara Noschese, che ha supervisionato anche i costumi, realizzati ex-novo. Anche il progetto luci è originale.
“Abbiamo cominciato a lavorare al progetto a febbraio-marzo, per cominciare poi le prove a fine agosto.
“Chiara Noschese – continua Alessandra – è una figura fondamentale in questo lavoro, perché si è presa carico di diversi aspetti del musical: oltre alla regia ha tradotto ed adattato i testi, ha supervisionato i costumi ed ha curato in autonomia anche il casting degli attori, assistita da Eleonora Lombardo.
“Abbiamo comunque scelto di lasciare in versione originale le hit del musical, anche perché non sono troppo importanti per la comprensione della narrazione, e sono musiche che danno grande emozione.
“Il cast è formato da 18 persone, più il regista residente, mentre la squadra tecnica prevede nove persone: tre macchinisti, due fonici, due elettricisti e due sarte. Armando Vertullo è il sound design, ma ha curato la direzione tecnica, mentre Francesco Vignati è il lighting designer, anche se a seguire lo show c’è poi un operatore. Anche Lele, che ha curato le scene, è rimasto solo fino al debutto.
“Io curo la produzione in solitaria – dice Alessandra – e andremo avanti fino a fine dicembre: il musical sta vendendo bene e siamo soddisfatti.
“Non credo che andremo in tour, perché i nostri spettacoli sono difficili da portare in giro nei teatri; ci spostiamo raramente, solo quando ci sono i presupposti. Il nostro obiettivo è infatti quello di portare la gente a Milano a vedere il musical, come succede a Londra, anche se in Italia ancora prevale l’idea del tour.
“Fra le varie cose, abbiamo anche la famosa scena del ballo sotto l’acqua, con della vera acqua riscaldata, meno di cinque litri a dire il vero, che cade sulla protagonista. Questo avviene alla fine del primo atto, in modo che l’artista si possa asciugare e noi possiamo risistemare lo stage ed asciugarlo!
“Anche questo spettacolo – conclude Alessandra – ha come investitore la stessa persona che aveva prodotto Footloose: l’avvocato Ernesto Palomba, un avvocato napoletano che lavora in Svizzera; una volta eravamo finanziati dall’Olanda, mentre adesso gli olandesi mettono solo il contatto con i detentori dei diritti dello spettacolo e il produttore esecutivo che ci segue fino al debutto, ma non partecipano economicamente”.

Armando Vertullo – Sound designer e direzione tecnica

“Il progetto è nato velocemente – racconta Armando – ma siamo contenti dei risultati. È stato fatto un grosso sforzo per contenere i costi, anche per non esporre lo spettacolo a rischi di squilibri economici. Quando si progetta un musical, bisogna comprenderne il mood, quello che il regista vuole comunicare al pubblico, l’indirizzo da seguire. Quindi l’effettistica, le voci, la musica, il canto, il parlato possono cambiare molto da un musical all’altro. Spesso un trillo di flauto o un cello lontano sono dettagli sostanziali per la drammaticità della scena. Così il sound designer deve capire bene tutti i momenti dello show, accontentando allo stesso tempo anche le idee del produttore, che a volte non coincidono con quelle del regista!

“Qui lavoro con materiale che ritengo di prima scelta – spiega Armando – ovvero con un impianto audio d&b audiotechnik in cui ciascuno speaker è stato scelto appositamente per dimensione e potenza in base alle esigenze dello spettacolo: delle E8, delle T10, piccole ma con ampia apertura orizzontale, delle Q1, perfette per dimensioni e generosità. Anche il palco è tutto con d&b, mentre per le regie, sala e palco, abbiamo scelto DiGiCO SD8, che per il teatro è la macchina perfetta. I punti di forza di DiGiCO, rispetto agli altri, sono nella logica di programmazione, davvero molto veloce, sia per il MIDI sia per la scrittura di memorie con tanti microfoni; ad esempio, quando si sgancia un microfono da un DCA, questo va in mute automaticamente, cosa molto utile, perché quando hai 200 memorie, la possibilità di lasciare un microfono aperto è alta, magari quello su un attore che al momento è andato in bagno! E poi ci sono molte cose pensate proprio per il teatro. L’altra potenzialità è l’elaborazione in virgola mobile che dà una profondità di suono che non sempre trovo in altri marchi.
“Utilizziamo tutti microfoni nascosti sugli attori – dice Armando – DPA 4060 o Sennheiser MK1; non usiamo archetti per non essere invasivi con la tecnica, che stona sempre con attori in costume. Gli attori cantano tutti, ma quando ballano in maniera molto aerobica non possono raggiungere le pressioni di cui abbiamo bisogno, così abbiamo dei supporti per rendere tutto più facile. Nei grandi musical inglesi, chi canta non balla. Ma anche qui i protagonisti non hanno mai play-back. La musica invece è registrata, ma è una registrazione multitraccia live, quindi abbiamo l’effetto di una band vera, e posso mixare canale per canale.
Armando Vertullo – Sound designer e direzione tecnica“Siamo agganciati in timecode anche alle luci e spesso al video; l’inizio dello spettacolo, ad esempio, è in full-midi, noi inviamo il segnale alle luci per sincronizzare il suono di una saldatrice con i bagliori generati dalle luci.
“Il monitoraggio è molto ‘sassone’, molto discreto per quanto riguarda il livello di pressione sonora; abbiamo quattro monitor più altri due nascosti, ma i ragazzi sul palco sono stati educati a lavorare ascoltandosi, e sono molto bravi.
“Qui in teatro – continua Armando – si ha a volte il tempo di sperimentare qualche soluzione innovativa. Ad esempio, poiché il fonico di sala è immerso in platea, non può ascoltare risposte radio; per questo il fonico di palco comunica con lui scrivendo attraverso una chat interna, mentre il fonico di sala risponde poi via radio, un modo per non dare fastidio alla sala e avere messaggi più chiari.
“Per le comunicazioni interne stiamo anche usando la tecnologia intercom GreenGO, azienda specializzata in intercomunicazioni via IP: le macchine sono tutte dei piccoli router che comunicano fra loro, si può arrivare fino a 32 canali. Un aspetto molto interessante è che ogni bodypack è raggiungibile singolarmente: questo, di poter rivolgersi ad una sola persona, nel teatro musicale è davvero molto utile. Siamo già alla seconda esperienza con queste macchine, una tecnologia che mi piace moltissimo e che nel futuro implementerò ulteriormente. Viaggia su Cat5 o Cat6, eliminando quindi cavi analogici e ronze varie, ed in Italia è distribuita da Audio Sales.
“Altra innovazione – dice Armando – è l’uso di batterie ricaricabili: un musical consuma in una stagione circa 3000-4000 batterie, davvero molte, anche per l’ambiente. Abbiamo scelto di usare prodotti Fischer Amps, dei rack di ricarica da 16 batterie che caricano a ciclo continuano: 16 batterie lavorano e 16 ricaricano. Abbiamo anche abbattuto un po’ i costi, ma soprattutto produciamo molto meno materiale inquinante.
“Le luci sono di New Light –conclude Armando – mentre l’audio è del service Artwise Production, di Milano; il video è di AK Project, un gruppo di ragazzi che si occupa di automazioni e videoproiezioni, e la scena è stata curata da Laboratorio Scenografia Trecento di Pesaro, dei ragazzi davvero molto bravi e nemmeno troppo esigenti sotto il profilo economico”.

 Davide Monaci - Operatore luciDavide Monaci – Operatore luci

“Metto in scena il disegno luci di Francesco Vignati – spiega Davide – ma la mia console dà anche i trigger per i go della macchina video Pandoras Box. Usiamo molti prodotti Robe, soprattutto come spot, infatti i BMFL Blade sono veramente ottimi, specie sulla resa del colore, quindi Francesco li ha preferiti in assoluto. Come wash usiamo gli Spiider, sempre Robe, che forniscono ottimi colori con tantissima luce. Grazie al CRI molto alto, riusciamo a miscelare benissimo i colori anche fra tecnologie LED e a scarica. Abbiamo una ventina di BMFL Blade e una ventina di Spiider, poi quattro GProfile di SGM posizionati di taglio: fanno meno luce, ma sono un buon compromesso perché devono muoversi pochissimo.
“Anche in sala – continua Davide – abbiamo posizionato alcuni apparecchi, perché alla regia piace molto usare il palco proprio fino al limite estremo, verso il pubblico, e il modo migliore per illuminare gli attori in quella posizione è proprio dalla sala. Abbiamo anche degli SGM Q7, usati come illuminatori e non come strobo. Il fondale è illuminato con le luci, rendendolo omogeneo o creando delle sfumature, oppure dalle retroproiezioni che gestisco dalla mia regia.
“In regia ho una grandMA2 Light, con sei universi DMX, quelli fisici della macchina.
“Il musical è molto ritmato e cantato – conclude Davide – così abbiamo dato sempre spazio al ritmo, mentre per le parti recitate abbiamo creato più le atmosfere delle scene. Direi che c’è un bel mix fra l’impronta musicale e quella teatrale, fra rock e drammaticità”.

Stefano Romeo – Capo-macchinista e direttore di scena

“Lavoro con Stage Entertainment da diverso tempo – ci dice Stefano – anche se non in maniera esclusiva.
“La scena si compone di tre settori: destro, sinistro e ponte centrale praticabile. Di per sé è una scena fissa, nel senso che non c’è un vero cambio scena totale, ma ci sono delle zone che ruotano, nonché diverse fly che calano dall’altro, permettendo diversi cambi di ambienti.
“È una soluzione piuttosto lineare e semplice ma davvero molto efficace nel ricreare le ambientazioni in cui si svolge il musical, anche grazie alle luci.
Stefano Romeo – Capo-macchinista e direttore di scena“Gabriele Moreschi ha costruito ottimamente le scenografie, che sono efficaci ma anche semplici da utilizzare. Impieghiamo circa quindici barre meccaniche, movimentate verticalmente da una console grazie ad un apposito software, e inoltre ci sono delle rotazioni di oggetti realizzate manualmente.
“Abbiamo anche l’acqua vera – conclude Stefano – con un meccanismo ingegnoso ma alquanto semplice: c’è una vasca, dentro la quale c’è un contenitore a cui è legata una corda che va su in graticcia e poi riscende in palcoscenico: io tiro la corda, il contenitore gira, riempie questa vasca che ha una piccola fessura da cui scende l’acqua producendo un effetto cascata simile a quello del film. Sul palco c’è poi una grata, con una vasca in PVC, in cui cade la maggior parte dell’acqua... poi noi diamo un’asciugatina a quella che cade fuori!”

 Produzione

Service audio Artwise Production
Service luci New Light
Scenografie Laboratorio Scenografica Pesaro Trecento

Materiale luci

18 Robe BMFL Blade
18 Robe Spider
16 Light Sky Bumble Bee F330 Beam
2 Martin Mac Aura
4 SGM G-Spot Profile
2 Martin Atomic 3000
2 M&L Lumipix 12Q LED rgbw
4 LUMIPAR
18 IQ pro LED rgbw
30 SGM Q7
10 ETC Source 4 Colorspot LED
16 ETC Source 4 750 W
4 Scroller ETC
14 ETC ottiche 26° + tg
12 ETC ottiche 36° + tg
1 RJ Heloise 2500
2 MDG Atmosphere CO2
1 Aantari F3 smoke
4 Mini PAR Black 50 W
36 ch dimmer

Console

1 MA Lighting grandMA2 Light

Materiale audio

Impianto FoH
18 d&b audiotechnik Q1
8 d&b audiotechnik Qsub
8 d&b audiotechnik T10
10 d&b audiotechnik E3
4 d&b audiotechnik E8
10 d&b audiotechnik D12
3 d&b audiotechnik D6
8 d&b audiotechnik E-pac

Regia FoH

1 DiGiCo SD8 (Stealth Core 2)
1 Yamaha SPX2000
1 d&b audiotechnik R70

Palco

1 DiGiCo SD8-24
4 d&b audiotechnik E12
7 d&b audiotechnik E3

Radio

11 Sennheiser EM3732-II Dual receiver
22 Sennheiser SK5212 Bodypack transmitter
2 Sennheiser SKM5000 Hand held transmitter
2 Sennheiser ME5005 hand held capsule
8 DPA 4060 miniature mic
16 Sennheiser MKE1 Miniature mic

Intercom

3 Greengo Ethernet switch 5 port
6 Greengo BPX multi-channel bodypack
1 Greengo MCDX
4 Greengo WBPX wireless bodypack

Scena

14 Tiri di graticcia motorizzati
2 Carri orizzontali manuali

b IMG 6406

CLICCA QUI PER ACCEDERE ALLA GALLERIA FOTOGRAFICA

Vuoi vedere altre foto e rimanere aggiornato sugli ultimi concerti? CLICCA QUI!

vuoi restare sempre aggiornato sulle novità di settore? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Clicca qui per accedere alla galleria fotografica
(31 Foto)