Salute e Sicurezza sul Lavoro

Possiamo organizzarci meglio.

Salute e Sicurezza sul Lavoro

di Mirco Bezzi

Quando si parla di sicurezza, il nostro Paese sembra avere la legislazione più precisa d’Europa: da 16 anni il D.Lgs 81/2008 codifica tutta la documentazione che ogni azienda deve produrre a dimostrazione di quello che ha fatto per garantire la sicurezza e la salute sul posto di lavoro. Dimostrazioni sulla carta, voluminosa documentazione… è un po’ lo stile con il quale chi fa le norme nel nostro Paese pensa di tutelare gli interessi pubblici. Tanta carta dalla quale tutto deve risultare perfetto, a prova di ispezione. Questo tipo di carta, anche quando trasformata in digitale, sembra assumere un’importanza maggiore a quella della stessa realtà. E a volte la sua sola gestione diventa più costosa di quanto non costi occuparsi della sicurezza in termini reali.

Posto il fatto che prestiamo attenzione e diamo priorità alla reale Salute&Sicurezza – Health&Safety secondo i nostri colleghi internazionali – organizzarci meglio sul versante “carta” potrebbe portare una serie di vantaggi, se non altro perché un difetto “sulla carta” nel nostro Paese è in grado di provocare guai seri dai quali è meglio restare alla larga.

Come? Noi di art4art abbiamo pensato di costruire uno strumento non soltanto in grado di gestire il lavoro di ogni azienda, ma anche di armonizzarlo all’interno dell’intera filiera. Si chiama STAFF, ed è inserito all’interno dei nostri prodotti safecloud.green, presentati al MIR 2024. 

Perché? Perché la norma è chiara e assegna la responsabilità sulle “carte” che riguardano ogni lavoratore al suo datore di lavoro, ma allo stesso tempo assegna al committente finale l’onere e l’obbligo di controllare che ogni lavoratore possegga i giusti requisiti tecnico-professionali, così come l’obbligo di assicurare che le interferenze tra tutti i lavoratori e le aziende partecipanti siano correttamente valutate e coordinate per ridurre al minimo i rischi derivanti dall’intera attività. Abbiamo quindi pensato STAFF di safecloud.green come uno strumento nel quale ogni azienda possa immagazzinare i profili dei propri lavoratori, tutti i documenti a questi relativi per poi condividere con propri committenti i dati necessari per ogni equipaggio assegnato a un incarico. Questo processo attraversa tutti gli anelli della filiera fino al committente finale ma nella massima sicurezza e nel rispetto della norma GDPR (il codice privacy). È uno strumento comodo e snello, accessibile via browser con un computer, un tablet o uno smartphone, e che permette a ogni referente di ogni anello della filiera che ne abbia titolo di poter utilizzare i dati in ufficio o sul campo. Immaginate di essere davanti alla richiesta di un ispettore e poter ricercare all’istante tutti i dati e i certificati di abilitazione di un certo lavoratore potendoli poi mostrare direttamente dallo schermo dello smartphone. 

Come funziona? La costruzione del profilo di un lavoratore su STAFF comincia dal colloquio e registra man mano tutti i dati necessari a renderlo operativo, dalla foto di riconoscimento alle comunicazioni UNILAV, a tutti gli attestati del suo percorso di formazione. Attraverso questi documenti lo strumento impara ad assegnare i possibili ruoli che i lavoratori possono coprire e riesce a rammentare al momento giusto le scadenze per i rinnovi delle visite mediche, delle abilitazioni e di tutti i documenti in modo tale che la documentazione per la sicurezza divenga meglio manutenuta, integra e aggiornata, in grado di dimostrare con chiarezza e puntualità i requisiti che ci sono richiesti per lavorare. Un bottone per la condivisione in fondo alla lista di un certo equipaggio ci permette di inviare ai nostri committenti una pagina chiara che farà risparmiare a loro parecchio tempo nell’esame e validazione dei requisiti dei nostri lavoratori e renderà molto più efficiente impiegare il nostro personale invece che il personale concorrente meno organizzato. Per non parlare poi del risparmio di tempo quando un ispettore si presenta durante i nostri allestimenti e disallestimenti – regolati così puntualmente dal D.I. 22 Luglio 2014.

Uno strumento che riconosca e renda più efficiente una filiera costituisce un segnale di maturità e può migliorare il rispetto per il nostro lavoro, al suo interno come all’esterno. In questo caso l’idea nasce in un piccolo gruppo di professionisti che continuano ad avere fiducia nel fatto che l’innovazione – tecnologica, dei processi eccetera – possa creare un qualcosa che costituisca un passo in avanti per tutti e per questo vorrei dare giusto credito alla rete Option One per aver creduto per primi in questo disegno, in particolar modo Maurizio Meloni e Maurizio Salustri con i quali siamo passati insieme dal “si può fare” alla prima implementazione reale.

Confortato poi dai risultati di un sondaggio fatto lo scorso anno con questa rivista e dai confronti con certi amici di lunga data – Alfio, Ado, Daniele, Orazio, Riccardo… – che non posso non ringraziare, resto convinto che questo bellissimo lavoro possa e debba evolversi e crescere attraverso il credere nella sua dignità e nella qualificazione professionale di ognuno. Spero possiamo essere in tanti a condividere questo auspicio.

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