Puccio Anatrella - Direttore di produzione
Il 27 novembre, a Bologna, abbiamo incrociato il tour di successo di Tananai.

Tananai ha guadagnato una notevole popolarità con il suo stile eclettico e la capacità di mescolare generi diversi, e il suo pubblico lo ha premiato lungo tutto il 2024 con il tutto esaurito in ogni spettacolo e in ogni palasport. Abbiamo incontrato professionisti di primo livello, molte facce giovani, e questo ci fa ben sperare per il futuro.
Entriamo nell’ufficio del Direttore: un’ambientazione con luci soffuse e qualche fila di LED, che rendono lo spazio di lavoro più rilassato. Un luogo dove non serve un tono di voce deciso per comunicare. Una bella lezione sulla qualità della vita, anche in tour.
Puccio, raccontaci questa produzione.
Tutto parte dal management dell’artista, che ha dato il compito di sviluppare il progetto allo studio Ombra, gli stessi che hanno curato il tour dei Pinguini. Con loro, abbiamo collaborato per sviluppare il palco e lo show, loro dal punto di vista creativo e noi dal punto di vista tecnico. Poi la produzione è abbastanza classica: tutto nella norma, una volta risolte le problematiche inerenti allo schermo inclinato e con un lato sprofondato nella strada, per il quale abbiamo dovuto risolvere qualche problema di montaggio, fissaggio e smontaggio, tutto nella massima sicurezza.
Da Sx: Lorenzo Braun - carpenter; Federica Ravelli - resp. dressing room; Paolo De Miccoli - security manager; Sabrina Casale - assistente di produzione; Silvia Campiglio - tour manager; Puccio Anatrella - productor manager; Samuel Basso - tour manager; Umberto Papa - site coordinator; Stefano Luciani - responsabile tecnico.
È uno spettacolo che viene messo in piedi in un giorno. Eppure nel parcheggio ho visto diversi bilici.
È vero: tranne alcune situazioni, la produzione arriva la mattina stessa. In alcuni casi è stato necessario fare un pre-montaggio, legato agli appendimenti più difficoltosi; la squadra dei rigger arriva nel pomeriggio del giorno prima, fa il suo lavoro, e la mattina seguente lascia tutto pronto per fare entrare la produzione e fare gli appendimenti.
È pur sempre una produzione importante: giriamo con nove bilici abbastanza pieni, oltre a tutti i mezzi di trasporto del personale. Siamo una bella famiglia in tour: devo dire che si è creato un bel feeling, che rende tutto il lavoro più leggero.
Ultimamente si parla molto della patente a punti. Cosa pensi di questa novità?
Da qualche tempo è entrata in vigore questa norma della patente a punti, che se da un lato ci obbliga a un ulteriore peso burocratico, dall’altro lato ci fa lavorare in un modo più attento, come succede con la patente di guida: dobbiamo stare attenti a non superare certi limiti e usare certe precauzioni. Come spesso succede nel nostro paese, le indicazioni sono ancora un po’ fumose: non siamo in grado di interpretarle in modo globale, ma spero che presto arrivino delle regole di attuazione abbastanza chiare da metterci in condizione di affrontarle fino in fondo.
Ma questa patente a chi è rivolta, a tutti i lavoratori?
Da quanto ne so – e quello che dico è con beneficio d’inventario – penso che la patente a punti riguardi solo coloro che lavorano all’interno del cantiere per montare la produzione. Penso che il fonico, che arriva a cantiere terminato, non sia coinvolto, così come altre figure. Ma ripeto, è una mia interpretazione personale.