Giovanni Colucci in arte “Riccio”

Parliamo di un personaggio che da sempre fa parte del mondo professionale della musica: Giovanni Colucci, “Riccio”.

colodi Alfio Morelli

Lo incontriamo nel backstage di uno dei tanti show e gli chiediamo di raccontarci la sua storia professionale. Giovanni nasce in un quartiere di Milano che è rock già di suo: Quartoggiaro, il Bronx milanese. “Cominciai seguendo alcuni miei amici musicisti – ci racconta Riccio – fra cui Mario Della Stella, detto “LP”, e Maurizio Arcieri, appena uscito dai New Dada. Il mio compito era quello di stare al seguipersona e girare la ruota colori... Intorno al 68/69 iniziai a fare il fonico seguendo Ricky Belloni, fra l’altro chitarrista di “Nuova Idea”, gruppo in cui approdò nel 1972, e dei New Trolls nel 1975. All’epoca si suonava con niente; quando si era fortunati c’era un impianto Semprini... tutto era possibile, la creatività sprizzava da tutti i pori e non ci ponevamo certo il problema dei soldi: se quello che facevamo era pagato il giusto o non era pagato per niente era un dettaglio, l’importante era fare quello che ci piaceva e riuscire a mettere assieme i soldi per un panino ed una sigaretta. Fu proprio con Nuova Idea che avvenne il salto di qualità, grazie ad un impianto Lombardi ed un mixer ad otto canali. Possiamo davvero dire che erano i primi accenni a questa professione. Oltre a fare il fonico, ero anche la persona di fiducia della band: oggi diremmo che ricoprivo la funzione di direttore di produzione, fonico, lighting designer, elettricista, autista, facchino e addetto alla sicurezza... Il tutto per cinquemila lire a data, per quell’epoca una paga da signori”.

“Era un momento in cui le band nascevano e morivano nel periodo di un disco, quasi come oggi, quindi non era inusuale che, seguendo dei musicisti, si faceva una stagione in tournée con un gruppo e la stagione successiva con gli stessi musicisti ma con un altro gruppo o un altro artista di successo”.

“Successivamente, seguendo Gigi Belloni, Alberto Camerini ed il batterista Flaviano Cuffari, arrivò il tour di Patty Pravo. Occorre anche dire che all’epoca, quando si parlava di tour, si intendevano minimo un centinaio di concerti all’anno, ma se si lavorava con l’artista di successo si arrivava tranquillamente a più di 200 serate. Io avevo preso il giro giusto: dopo Patty arrivarono i tour di Equipe 84, De André, New Trolls, Vecchioni e tantissimi altri.

Ma ancora non avevi una tua azienda: come nacque il tuo primo service?

Come spesso succede, per caso. In quel periodo i New Trolls dovevano fare il tour del disco “Concerto Grosso n. 2”, uscito nel 1976. Essendo una cosa non usuale facemmo due mesi di prove, poi, al momento della partenza, non so bene per quale motivo, il gruppo cambiò agenzia. La nuova mi fece delle proposte diverse che a me non piacevano, così decisi di lasciare la tournée. Appena arrivato a casa, il Signor Lombardi mi chiamò, dicendomi che un gruppo, “I Santo California”, aveva appena acquistato un impianto da lui ed aveva bisogno di un fonico. Dopo i primi contatti ed un incontro a Salerno, partimmo insieme per il loro tour. Dopo diverse date, si resero conto che non era nelle loro corde gestire tutto quel materiale, così mi fecero una proposta di acquisto: glielo avrei pagato sottraendo una parte del compenso da ogni data. Nacque così il mio primo service “Calcol”, nome formato dalle iniziali mie e del mio socio dell’epoca, (Calatroni e Colucci). Arrivarono tempi memorabili: c’era un sacco di lavoro e, se eri oculato, riuscivi anche a guadagnare. In quegli anni Gigi Belloni, fratello di Ricky e mio amico da sempre, aveva appena aperto un negozio di strumenti musicali, Caronno Music.

Decidemmo di lavorare in società, perché era necessario fare degli investimenti per rimanere al passo con le tecnologie dell’epoca e cercare sempre di essere all’avanguardia con le apparecchiature. Gigi, da sempre, era la persona più adatta a gestire quel genere di operazioni. Nacque così Milano Music Service snc, era il 1980: 30 anni fa! Acquistammo un nuovo impianto Martin Audio e diverse apparecchiature che ci fecero rimanere sempre all’avanguardia. Ricordo ancora un simpatico siparietto in piazza Plebiscito, a Napoli, in occasione di una data di Franco Battiato: durante il montaggio dell’impianto PA, all’epoca composto da tante casse messe sulle alette del palco, un facchino passandomi vicino e trasportando esausto l’ennesima cassa mi disse: “Ma che è muto sto Battiato?”. colo

Quali sono stati i passi più importanti da allora?

Quasi subito Calatroni uscì dalla società, perché aveva altre mete, così rimanemmo io e Gigi; a noi si aggiunse Mauro Renoldi pedina fondamentale per il nostro passo successivo. Infatti, nel 1987, realizzammo un impianto audio progettato e costruito interamente da noi. Tutto il progetto fu gestito da Mauro che era una mente vulcanica. Prendemmo spunto dai diffusori della Clair Bros e sviluppammo un diffusore full range di forma quadrata, con due 18”, quattro 10” ed un driver da 2”, tutto rigorosamente JBL. Ne costruimmo 160 pezzi con i quali facemmo tutti i tour dell’epoca: Vasco, Ramazzotti, De André, ecc... Ancora oggi utilizziamo questo impianto, chiamato SPX ONE, come side fill. Infine, nel ’94, nacque l’attuale azienda, MMS, una srl.

Nel tempo però avete diversificato la vostra offerta...

Arriviamo al Duemila: ancora una volta il mercato subì una trasformazione ed ancora una volta dovemmo prendere delle decisioni. La principale fu quella di non seguire solamente il mercato dei tour, ma di entrare anche nel mercato delle convention e delle fiere. Per questo facemmo nuovi investimenti in materiale audio, luci ed ultimamente anche video. Fortunatamente ho un socio molto bravo a leggere e gestire i nuovi mercati e con il quale riesco a dividere il lavoro e seguire tutti gli impegni esterni.

Quali sono i vostri programmi per il futuro?

Come dicevo, stiamo sviluppando anche il settore video e quest’anno costruiremo un nostro grande capannone per unificare tutti i settori aziendali adesso divisi in varie strutture. L’obiettivo è quello di poter proporre un’offerta completa in tutti i settori tecnici, dall’audio al video, alle luci, alle strutture. Fra le altre cose stiamo anche lavorando all’apertura di una sede a Barcellona che sarà gestita insieme ad un nostro vecchio collaboratore che da anni si è sposato e trasferito in Spagna.

Il sogno nel cassetto?

Ti sembrerà strano: mi piacerebbe fare di nuovo un tour con Eros Ramazzotti, al quale mi lega anche un’antica amicizia... chissà... mai dire mai!