ATS – Around The Show

ATS, come molti sanno, è una società che opera sul nostro mercato da circa 20 anni. Si occupa prevalentemente di servizi di sicurezza, ma anche di ticketing ed altri servizi corollari ai grandi eventi musicali, sportivi o istituzionali.

Fabio Marsili.

Abbiamo raggiunto in video conferenza il titolare Fabio Marsili e i suoi collaboratori, per capire come stanno affrontando questo periodo e il loro parere sulla situazione attuale.

Fabio, come va a Roma?

Noi siamo totalmente fermi; per fortuna abbiamo diversificato i settori in cui operiamo, come il settore retail che pian piano sta ripartendo. Per il resto facciamo progetti, ci rimodelliamo in qualche modo.

Ci presenti gli altri partecipanti?

Certo, sono Fabrizio e Gioacchino, il mio braccio destro e sinistro; in questi anni ho avuto la fortuna di conoscerli, di farli crescere operativamente e sono molto più bravi di me. Io sono il direttore generale della ATS Srl, che è una mia società, Fabrizio Torre è direttore operativo della stessa e Gioacchino De Filippo è direttore operativo della cooperativa ATS Safety che oggi ha duecento persone in cassa integrazione. L’organico in ufficio tra Milano e Roma è di 17 dipendenti.

Gioacchino De Filippo.

Interviene Gioacchino: ATS è una società che opera con due strutture, una come Srl e l’altra come cooperativa. Abbiamo due sedi operative, una a Roma e una a Milano; la coop ha circa 200 associati, mentre la Srl, che si occupa prevalentemente di gestione e di contabilità, circa venti dipendenti. I settori che copriamo sono gli eventi di ogni ordine e grandezza, dalla sfilata di moda al Modena Park, fino a eventi privati o congressi. Da ormai dieci anni ci siamo affacciati nel mondo retail, del commercio, fornendo per delle grandi aziende un servizio di accoglienza e portierato, e aggiungendo dei servizi ad hoc per il mondo del lusso, come le boutique dei grandi marchi. Il nostro lavoro riguarda sempre in qualche modo la gestione dei flussi, delle persone, dal concerto agli eventi commerciali o sportivi.

Marsili: la situazione attuale del mercato è la seguente: il mondo degli eventi, dal corporate ai locali ai grandi eventi, è tutto fermo. Questo periodo, primavera ed estate, era uno dei più intensi: per fare qualche esempio, è saltato tutto il mercato dei grandi eventi live, dei grandi festival Rock, come sono saltate la Formula E e tante altre manifestazioni che prevedevano l’afflusso di qualche migliaio di partecipanti. Il nostro core business è infatti il security management e il ticketing management: ovvero tutto ciò che riguarda la gestione di un grande evento, come abbiamo fatto a Modena Park.

Fabrizio: la security prevede di incontrare tutte le necessità dell’organizzatore o dell’artista, di rispettare le normative e di interfacciarsi con le autorità e con i responsabili dell’ordine pubblico. Noi siamo tramite tra forza pubblica e organizzatore.

Marsili: Ci sono settori della security che non sono in crisi, come la richiesta di guardie giurate armate, o come la gestione delle grandi distribuzioni organizzate – le GDO – come i supermercati. Quella parte che prima non prevedeva un controllo all’ingresso o delle distanze, e ora invece sì. Serve un operatore che gestisca i flussi, controlli i dispositivi, eccetera. Ci siamo mossi subito per capire le esigenze del periodo: i ragazzi hanno fatto un aggiornamento per situazioni di attacco biologico, sui dispositivi, sui comportamenti, eccetera; poi abbiamo assicurato tutti gli operatori. Il settore della musica e dei grandi eventi è ancora lontano dal riaprire, ma vogliamo essere pronti.

Fabrizio Torre.

Vi confrontate con altre agenzie?

Marsili: Certo, nel nostro sistema ATS è anche un network, con molti partner storici che lavorano con noi da anni. In questo momento il confronto è ancora più importante, per capire come ripartire, per mettere sul piatto quello che uno sta facendo. Siamo tutti sulla stessa barca, tutti dovremo ripartire da zero e con un mood diverso. Noi siamo arrivati a vent’anni di azienda con la stessa partita IVA, e questa emergenza ha comunque colpito duro il mio modo di pensare al futuro. Abbiamo sempre tenuta accesa la fiamma con le aziende concorrenti, per il fatto che in ogni grande evento si lavora insieme, non si è “competitor”. Impariamo gli uni dagli altri.

La vostra categoria ha delle tutele?

Marsili: al momento facciamo parte dell’associazione AISS, e usiamo il contratto applicato da questa associazione. Abbiamo fatto richiesta per la cassa integrazione, pochi operatori sono rimasti attivi. Sono preoccupato, siamo una famiglia e non voglio che rimanga qualcuno indietro.

Con gli artisti?

Marsili: mi sento spesso con tutti, ma siamo comunque in stand-by. Si fanno solo supposizioni, al di là delle idee personali, ma per il resto dipendiamo dalle istituzioni e dalle loro decisioni; ci si può reinventare fino a un certo punto. Nel frattempo bisogna navigare a vista e tenere viva sia l’azienda sia il gruppo di lavoro.

Cosa prevedete per il futuro?

Gioacchino: prima del ritorno alla normalità credo che dovremo passare da molti cambiamenti: per esempio, servirà maggiore consapevolezza “scientifica”, capire realmente i pericoli di un’arena con posti a sedere rispetto ad altre venue, oppure le differenze tra una diffusione con il bel tempo o con il cattivo tempo.

Marsili: il nostro settore è tornato bambino, e i suoi genitori devono spiegargli come ripartire. Io devo capire i limiti del mio lavoro, quando ripartiremo. Virologi, esperti, istituzioni, devono dare linee precise. E un’altra cosa: dobbiamo tutti collaborare; ora non possono esistere bandiere politiche, e nemmeno aziende che si odiano tra loro o sciacalli che lucrano sulla situazione. Si ripartirà tutti insieme, non arriverà qualcuno per primo, non sarà una gara.

La vostra categoria è riconosciuta, a differenza dei tecnici, per esempio di un fonico?

Gioacchino: Sì, per fortuna è una categoria riconosciuta e normata. Devi avere corsi, essere iscritto agli elenchi ufficiali, certificazioni, eccetera.

Marsili: Speriamo anche in una semplificazione della burocrazia, finalmente, in particolare quella che in questo momento crea solo difficoltà. Poi, quando si ripartirà, speriamo che le nostre professionalità siano valorizzate, e non si cerchino vie facili. Il volontariato va bene, la protezione civile anche, ma negli eventi serve personale qualificato, su cui fare affidamento.

Chiudiamo con un pensiero positivo!

Marsili: Serve uno spirito nuovo, una ripartenza.

Gioacchino e Fabrizio: Siamo un ottimo gruppo, e siamo carichi, pronti a ripartire!


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