Room 26 e Spazio 900

Nel nostro girovagare per discoteche, questa volta ci siamo fermati a Roma, precisamente nel quartiere EUR, dove abbiamo visitato Room 26 e Spazio 900.

di Alfio Morelli

l'esterno dei localiEntrambi i locali trovano spazio all’interno del palazzo dell’Arte Antica nel quartiere EUR di Roma. Spazio Novecento al piano superiore, con i suoi 900 m2, è suddiviso in uno spazio interno ed uno esterno balconato; il locale è molto versatile, adatto a serate disco, ma anche a congressi, convegni, meeting, mostre, fiere, cene di gala, ricevimenti aziendali, eventi di moda e party mondani.
Al piano terra, invece, con un ingresso diverso, si trova Room 26, una classica discoteca, molto intima ma piena di tecnologia.
Possiamo definire i due locali “spazi moderni per la musica”: certamente in entrambi i casi si è badato molto di più alla sostanza che all’apparenza.

Room 26

Per la progettazione e la realizzazione di Room 26, i gestori si sono addirittura rivolti a Integral Sound di New York. Ma già il nome del locale ha molto a che fare con le tecnologie, perché deriva proprio dal numero dei finali usati per l’impianto audio: 26 appunto, tutti Crown. Oltre a questi, completano l’impianto una serie di processori BSS e Klark-Teknik, un sistema audio JBL Vertec, per le medio-alte, un sistema autocostruito Bertha Basses, caricato a tromba, per le basse frequenze, e, secondo la moda americana, una serie di array di tweeter JBL sospesi al soffitto per le frequenze alte. Questo sistema acustico può riuscire a generare un livello di pressione sonora di 130 dB, parecchi per un locale non molto ampio: si spera che i DJ abbiano un po’ di criterio durante le loro performance e non lascino andare il cursore del master.
L’aspetto acustico della sala è stato affidato all’Ingegnere Fabrizio D’Ovidio, ingegnere acustico romano di consolidata fama. Fabrizio ci spiega che lo spazio è stato concepito come un vero e proprio Auditorium della Musica Dance, con pavimenti in legno Top-Akustic e Fiberform che assicurano un coefficiente di assorbimento ideale per un’acustica perfetta e, insieme all’ottimo sistema audio, fanno dello spazio una perfetta sala da ascolto.
“La sala della discoteca Room 26 – racconta D’Ovidio – non presentava vincoli particolari e l’esigenza era un trattamento omogeneo che riducesse il tempo di riverberazione anche alle basse frequenze. La sala è stata quindi trattata con pannelli microforati a foratura variabile in modo da assorbire proprio le basse frequenze. Un materassino da 10 centimetri di poliestere, con velo di vetro nero, ricopre il soffitto in modo ad assorbire le frequenze medio-alte. Il risultato è stato un riverbero inferiore al secondo che conferisce alla discoteca un timbro asciutto e potente, difficilmente ascoltabile in altri locali da ballo. Tutto il lavoro è stato verificato in fase di progetto utilizzando il Software Bose Modeler ed è stato poi misurato a lavoro finito con una strumentazione denominata R2, tramite quattro microfoni distribuiti nell’ambiente: una strumentazione, raccomandata dalle specifiche THX, che normalmente viene utilizzata per certificare le sale cinematografiche”.

Spazio 900

Spazio 900, posizionato al piano superiore, è un locale molto più grande. Non è solo una discoteca ma, nel vero senso della parola, è uno spazio polivalente e camaleontico, utilizzabile perfino come studio televisivo. È un ottimo esempio di come recuperare edifici storici altrimenti inutilizzati e poter ancora usufruire di queste strutture magnifiche, senza, e questo esempio ne è testimone, doverle per forza deturpare.
Misura circa 900 m2, considerando anche gli ampi spazi balconati che nella bella stagione arricchiscono l’ambiente. La sua dotazione tecnologica, paragonabile a quella di un vero e proprio studio televisivo, rende possibile innumerevoli combinazioni di allestimenti, fornendo agli addetti ai lavori la massima facilità nella messa in opera. Spazio Novecento si avvale di numerosi servizi aggiuntivi di altissima professionalità, tra cui il catering, il servizio di traduzione simultanea e l’attività di progettazione e realizzazione di allestimenti per eventi.
In queste strutture nude e di forma regolare, il problema più complesso è proprio l’acustica. Anche in questo caso l’ing. Fabrizio D’Ovidio è intervenuto con un studio acustico sull’ambiente: “La sala di Spazio 900 prende il suo nome dai metri quadrati che la compongono – ci dice D’Ovidio – e fa parte delle costruzioni dell’EUR, caratterizzate da pavimenti in marmo, ampie vetrate e pareti intonacate. In pratica quanto di peggio si possa pensare per una sala dedicata alla musica. Oltretutto questi edifici sono vincolati dai Beni Culturali e non possono essere modificati. La scelta quindi è stata quella di creare delle lamine vibranti bianche, mimetizzate, tali da dissipare energia alle basse frequenze, posate a parete in modo che esteticamente non dessero la sensazione del trattamento acustico classico. Il trattamento per le frequenze medioalte è stato fatto attraverso due o più ordini di tende semitrasparenti sulle vetrate e su tralicci appesi a soffitto. Lo spazio tra gli ordini delle tende permette un intervento acustico altrimenti ottenibile solo con tendaggi pesanti non adatti all’estetica del locale. In pratica con un intervento praticamente invisibile, il riverbero è stato ridotto in modo omogeneo sulle varie frequenze di quasi due secondi, rendendo la sala adatta alla riproduzione e all’ascolto musicale”.

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