The Power of Sound – La 144esima AES convention a Milano e i 70 anni di AES

L’appuntamento milanese si annovera tra i più visitati d’Europa negli ultimi anni e si conferma un evento fondamentale per l’aggiornamento professionale, la ricerca e l’innovazione nel campo audio. 

di Lorenzo Ortolani

0 aperturaLe convention AES sono degli eventi basati sulla presentazione e lo scambio della conoscenza in ambito audio. Temi principi sono la tecnologia, le tecniche e le arti di mixaggio, la ricerca, le tendenze e le innovazioni nel design di prodotto. La 144ma Convention si è tenuta a Milano, riempiendo i tre piani e quasi tutte le sale conferenze dell’NH Congress Centre di Assago, dopo l’appuntamento del 2017 a Berlino. Quattro giorni totali, con centinaia tra presentazioni, documenti di ricerca, briefing ingegneristici e sessioni di ascolto, oltre una fiera di tre giorni dedicata alle applicazioni e alle tecnologie professionali.
L’evento milanese è stato anche l’occasione per festeggiare i 70 anni dell’associazione, nata nel lontanissimo 1948, quando l’elettroacustica era un argomento conosciuto da pochi guru della radiotecnica e delle tecnologie militari, coincidendo quasi esattamente con l’introduzione nei mercati del disco in vinile. L’Audio Engineering Society conta oggi 12.500 soci in tutto il mondo, tra ricercatori, fonici, esperti e studenti. L’Italia è tra i paesi più rappresentati in Europa attraverso AES Italian Section, con oltre 200 soci dal mondo accademico, professionale e qualche “illuminato” studente. 

Il presidente Scheirman insieme ai Co-Chair Nadja Wallaszkovits, vice presidente Europa, e Alberto Pinto, AES Italia, hanno ben ribadito durante la conferenza di apertura e i festeggiamenti, la presenza degli oltre 17.000 paper e 200 video disponibili per i soci nella libreria AES, frutto di 70 ricchi anni di lavoro, ricerca e scambio di informazioni.

Le Special Tracks

Per non perdersi neanche un paper, AES ha pensato di creare delle “tracce” che permettevano di seguire bene il proprio campo di interesse. Le tracce erano divise in: Power of Sound, Game Audio & AR/VR, Immersive Audio, Recording and Production, Sound Reinforcement, Product Development, Signal Processing, Networked Audio e la track per gli studenti. 

Un breve resoconto dei paper

Visto il titolo Power of Sound, era palese che alcuni argomenti avrebbero avuto particolare evidenza: diffusione audio, trasduttori elettroacustici e qualità del suono in particolare. Anche l’audio spazializzato ha avuto uno spazio rilevante, con varie sale demo ben allestite come quella surround di Genelec o l’imponente sistema multiuso nella sala Lobby fornito dall’italiana RCF, con oltre 20 diffusori TT+ (anche a pioggia) in grado di accogliere formati che andavano dal Dolby Atmos, Auro3D fino ad Ambisonics e altre. La qualità audio, tema caldo della convention di quest’anno, è stata spinta fino agli estremi con la Lectio Magistralis del prof. Malcolm O. J. Hawksford che ha riassunto in un singolo intervento i suoi 50 anni di ricerca nel campo dell’audio ad alta qualità, comprese le ultime ricerche dei suoi studenti. Ad esempio, qualcuno avrà sentito parlare del Chameleon Subwoofer Array. Tra le conferenze, da segnalare anche quella della dottoressa Marina Bosi dell’Università di Stanford, che ha spiegato come, grazie alle tecnologie di compressione audio – o “technology enabler” come le definisce nella sua conferenza – siamo riusciti ad ottenere buone qualità di riproduzione e a trasportare facilmente formati fino al 22.2. Ci ha ricordato che l’MP3 è stato dismesso e l’AAC sta migliorando esponenzialmente.

È quasi impossibile citare i Paper più interessanti, perché erano davvero troppi, tanto che, pur essendomi preparato una mappa ottimizzata, alcuni ho dovuto perderli. C’erano quelli di taglio più ingegneristico/fisico, con anche una buona rappresentazione delle università italiane, tra cui quelle di Milano, Bari, Ancona, Parma e Roma, parecchi interventi sulla percezione audio e sul mixing e anche alcuni interventi più curiosi, come un sistema per la segmentazione della musica EDM (utile per la selezione automatica dei contenuti video in base alle parti di un brano), un simpatico “poster” dell’Università Politecnica delle Marche che presentava un sistema di controllo attivo del russamento, che potrebbe risultare utile nel caso di eventi soporiferi… e poi tanto deep learning e reti neurali di tutti i tipi (l’intelligenza artificiale nell’audio è sempre più importante, vedi Siri, Alexa ecc). Tra le tante importanti personalità presenti non possiamo non menzionare il prof. Angelo Farina (il suo gruppo ha vinto anche un Best Paper Award). I documenti delle conferenze sono tutti disponibili per tutti i membri AES nella E-Library AES. 

Gli altri eventi

Molti gli argomenti interessanti per i lettori di Sound&Lite più curiosi: sicuramente l’evento speciale di Scheirman (Bose) in cui raccontava l’avventura per la creazione di un sistema di 24 torri audio alimentate a batterie, collegate wireless, per amplificare le orchestre al Central Park di New York dal 1991 al ’95… con solo sette microfoni per tutta l’orchestra! Ma anche le spettacolari dimostrazioni dei nuovi formati surround (anche con l’asse verticale) presentate dai vincitori Grammy Jim Anderson e Ulrike Schwarz, oppure i mix in Dolby Atmos di numerosi film e dei concerti dei Kraftwerk e di Booka Shade con il mitico Tom Ammermann, mentre le infinite possibilità di mixaggio surround per il live-broadcast sono state ben espresse, tra gli altri, da francetélévision insieme a Dolby e Fraunhofer. 

Impossibile citare, visto lo spazio, tutti i workshop sul trattamento dei segnali musicali, il mastering, il mixing live, la modellizzazione acustica delle sale, l’evoluzione delle soundbar per l’audio immersivo e tanti altri. Numerosi anche gli eventi speciali con tavole rotonde sull’audio 3D, per capirne pregi e difetti, visto che la realtà virtuale comincia ad essere redditizia – un po’ più di sempre – molti cinema stanno installando sistemi surround con la terza dimensione, la musica elettronica si affaccia sempre di più al 3D e anche live stiamo osservando spesso curiose configurazioni di line array per ricreare un fronte sonoro sempre bidimensionale ma “aumentato”.

Il networking non va dimenticato: visto che lo standard AES67 è ora adottato anche dal formato ST2110 nel broadcast, vari workshop hanno spiegato i benefici di questo protocollo armonizzato, che tenta di raggruppare i vari formati di AoIP per garantire la compatibilità tra le macchine. Anche AES70, il nuovo standard per il controllo/monitoring dei dispositivi, è stato ben sviscerato.

Molti degli ospiti internazionali hanno partecipato alle visite di alcune “istituzioni” dell’audio italico, organizzate con AES Italia: il Museo degli strumenti musicali di Milano, con un meraviglioso concerto all’Organo Tamburini della chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, per l’occasione suonato da Alberto Pinto e registrato in Decca-tree; il Teatro alla Scala; il Museo del Violino di Cremona che ospita i nuovi laboratori di Elettroacustica del PoliMI; SkyTV; l’INRIM (Istituto Metrologico Italiano) e l’Auditorium Rai di Torino.

La parte fieristica

Rispetto all’evento di Roma 2013, quest’anno la parte espositiva è decuplicata: tanti gli espositori, dai produttori ai distributori italiani. Anche il settore live era ben rappresentato con ARET, Audio Link, Audiosales, AVID, Bose Professional, Contralto Audio, Casale Bauer, Powersoft, K-Array, VDM Group, Midiware, Mogar e le tante aziende minori che producono e distribuiscono apparecchiature professionali. Tra le altre c’era la nuova nata iTek, che rappresenta per EMEA il sistema E-Coustic Systems USA, ovvero il famoso Lexicon LARES, sistema di acustica attiva sviluppato negli anni ‘90 che oggi comincia ad essere seriamente commerciabile. Il sistema era dimostrato in una demo room a pochi passi dal Convention center.
Nessun entusiasmante nuovo prodotto che non sia già stato sviscerato in queste pagine (le anteprime si fanno solitamente all’AES di New York). Non sono mancati però gli interessanti interventi sul palco allestito nello spazio fieristico a cura delle case, come Faital (che tra l’altro festeggiava i 60 anni), AVID, Audiomatica, BOSE, Powersoft, K-Array e altre. 
Secondo le alte sfere AES, un evento con così alta presenza di pubblico e aziende non si era mai registrato in Europa, segno che il lavoro integrato della squadra organizzativa del vecchio continente (in gran parte volontaria) si è rivelato vincente. Sembrerebbe che le carte ci siano tutte perché l’evento europeo possa diventare un appuntamento finalmente rilevante – per industria, ricerca e sviluppo artistico – tanto quanto quello statunitense. 

Come si diventa soci AES

Per diventare Soci AES basta iscriversi su AES.org, si avrà accesso all’enorme biblioteca e archivio, e si avrà diritto alla ricezione del Journal Mensile. Si può scegliere di partecipare a due sezioni contemporaneamente, ad esempio, alcuni soci italiani che lavorano in Germania partecipano ad entrambe le sezioni. 
Per maggiori informazioni: www.aesitalia.org

 

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