Cenerentola

Una produzione milionaria.

di Francesco Galarà

Nella sontuosa cornice della “Corona di delizie Sabaude” rivivono le fiabesche atmosfere della Cenerentola di Rossini, un progetto nato nel 1992, ideato e prodotto da Andrea Andermann che, con la Rai, ha portato in mondovisione, attraverso il format del “Film in diretta”, i grandi capolavori del genio musicale italiano. Con Cenerentola, una favola in diretta si rinnova, la collaborazione tra Rai e Rada Film. Uno spettacolo-evento omaggio al celebre compositore pesarese e alla sua Cenerentola, riproposta al grande pubblico in tutta la sua suggestiva magia di “favola”, con la direzione di Carlo Verdone. Firma la fotografia Ennio Guarnieri. Le musiche di Rossini prendono vita grazie ai 64 elementi dell’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai diretta dal maestro Gianluigi Gelmetti.

Andrea Andermann, può spiegarci in breve come nasce l’idea di questa realizzazione?
Questa è la quarta tappa di un percorso che sto portando avanti da vent’anni, un progetto che ho voluto chiamare “La via della musica”. Io amo da sempre Rossini e siccome mi occupo di televisione, sono convinto che essa possa, purché in diretta, come avviene per lo sport e per l’informazione, raccontare emozioni ad un pubblico immenso come quello cui io mi rivolgo. I luoghi straordinari del repertorio del melodramma, e la capacità piuttosto innovativa di elaborare il tutto in forma televisiva possono emozionare attraverso la musica, superando la barriera linguistica. Cenerentola è da sempre un mio progetto cui tengo particolarmente. Credo che questa volta si sia fatto un grosso passo avanti, poiché oltre alle varie difficoltà, date dalla combinazione di più forme di spettacolo, ho aggiunto l’animazione al film in diretta.


A tuo parere, perché Carlo Verdone ha deciso di accettare questa inusuale sfida?
Nel mondo della lirica, a differenza che nel cinema, il regista non è il padrone. Sul set io sono abituato ad avere tutto in mano, tutto sotto controllo e questo paradossalmente mi fa sentire sereno. La lirica è un lavoro molto più collettivo. Se è la seconda volta che allestisco la regia di un’opera di Rossini (la prima fu nel 1992 con Il Barbiere di Siviglia), si deve al fatto che il grande compositore di Pesaro rappresenta un’attrazione irresistibile per chi si dedica alla commedia. Nel caso di questa Cenerentola, che ho il privilegio di allestire in diretta e in mondovisione, ho lavorato di sottrazione, perché il cantante deve prima di tutto cantare, poi recitare, e i movimenti si riducono. Ho cercato di evitare che il risultato fosse statico, giocando sui primi piani, sulle espressioni dei volti, soprattutto di Don Magnifico e delle due sorellastre che sono magnifici personaggi comici. Ho avuto scenografie di eccezione, le grandi dimore sabaude, spazi geometrici meravigliosi che sono una grande opportunità per un regista. Una sfida folle, piena di incognite ma terribilmente affascinante nei suoi rischi.

Passando all’aspetto tecnico, iniziamo ad approfondire il progetto video con Franco Adinolfi, Direttore di Produzione Rai1.
“La particolarità di questo progetto sta nel fatto che le tre location in cui si sviluppa l’opera – ci spiega – distano circa 20 chilometri rispetto all’Auditorium, dove si trova l’Orchestra sinfonica nazionale Rai. Il collegamento tra le diverse location avviene attraverso una rete di ponti radio analogici. Per questo abbiamo dovuto prevedere più regie sia audio sia video. L’azione si svolge in tre tempi: domenica 3 giugno dalle 20,30 alle 21,30 presso la Villa dei Laghi che si trova nel parco de La Mandria; poi tutta la troupe si sposta alla Palazzina di Stupinigi, dove dalle 23,30 alle 24 ha luogo la seconda parte che include il ballo e dove in conclusione Cenerentola smarrisce la scarpina di cristallo. Lunedì 4 giugno dalle 20,30 alle 21 la scena è dentro il Palazzo Reale di Torino. Per le riprese video abbiamo una regia fly installata in un container a Villa dei Laghi e la regia mobile Esterna Roma 4 HD che copre le altre due location.

Vengono usate quattro telecamere, di cui due Steadycam radio per ogni set, per un totale di 20 telecamere. La scelta delle steady radio è la soluzione per il movimento in campi molto stretti ed affollati e, benché questo introduca un ritardo di circa un frame nelle immagini, ci è parsa la soluzione più pratica ed accettabile”.
L’OB Van Esterna 4 HD e la regia fly sono dotate delle seguenti attrezzature: Mixer Video Sony MVS‑8000G, Mixer audio Stagetech Aurus (Studer Vista5 per la fly) Telecamere Grass Valley LKD8000. Attrezzature: Supporti Osprey a testata idraulica, Supporti Steadycam radio, Magnum Dolly su carrello, Jimmyjib con estensione 5,5 m dal fulcro. Recording: XD-Cam Sony PDW‑1500, HD‑Cam Sony HDW‑2000, IMX Sony MSW‑2000. Monitor: Sony BVM‑A 14” e 20”, Evertz HD‑SD 9x1, Evertz HD‑SD 4x1, Panasonic LCD 100/120 Hz. BT LH1760 17”. Controllo camere: PG Tektronics TG700, For.A FA‑910,0 Matrici: Grass Valley video Trinix HD‑SD-SDI 256x256, Grass Valley audio Trinix 64x64, Grass Valley Data Venus 64x64”.

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Per i contributi animati, chiediamo lumi ad Annalisa Corsi.
“Andrea Andermann mi chiese di raccontare con immagini il prologo di questa favola – ci spiega –; la sua esigenza era di riuscire ad integrare la pittura, l’animazione ed il racconto con i luoghi reali: in sostanza la complessità è stata quella di integrare l’animazione con gli ambienti delle residenze sabaude dove svolge l’azione. Per la realizzazione pratica abbiamo usato la tradizionale tecnica ‘passo due’, e avendo digitalizzato tutto la produzione si è rivelata molto più snella e creativa. Poi lavorando molto con superfici che io chiamo ‘texture’, fondamentalmente parti di miei dipinti, ho cercato di mantenere un impasto pittorico. Carlo Alfano, con il quale ho lavorato presso la GRAFILM Roma, mi ha aiutato nel grosso lavoro di compositing ed alla realizzazione del tutto”.

Analizziamo il progetto audio aiutati dal prezioso Toni Ciano, Capo progetto Audio, Radio RAI Roma.
“La lunga esperienza acquisita con Tosca, La Traviata e Rigoletto – ci dice – fa sì che la squadra sia oramai piuttosto collaudata; tra le altre cose, un paio dei colleghi che attualmente operano al mixer hanno anch’essi preso parte alle precedenti produzioni. La Cenerentola di Rossini si avvale sostanzialmente di tre location principali, più l’Auditorium RAI di Torino, dove si trova l’orchestra sinfonica che esegue dal vivo tutta l’opera. Le varie location sono interconnesse tramite ponti radio o fibra ottica: le voci dei protagonisti sono riprese tramite un paio di radiomicrofoni DPA, uno principale ed una riserva, posizionati tra i capelli a circa un centimetro dalla fronte, in modo che siano invisibili alle telecamere, ma allo stesso tempo di notevole efficacia. Inoltre, dove consentito dalle scenografie, abbiamo sistemato alcuni microfoni a filo che danno più corpo a tutta la ripresa.

Per quanto riguarda il coro, ci avvaliamo di un sistema misto, composto di microfoni a filo e di radiomicrofoni, alcuni dei quali posizionati opportunamente sulla schiena delle comparse che si muovono assieme al coro in modo di dare un giusta amalgama al suono dell’ensemble. Per la prima volta ho deciso di affidare il monitoraggio del set alla squadra tecnici di Radio RAI, questo per ovviare a piccoli problemi di coordinamento riscontrati in precedenza: in questo modo sono riuscito ad ottenere un gruppo di lavoro omogeneo e molto affiatato. Tra l’altro sui set, per evitare distrazioni agli artisti, volutamente non è stato posizionato alcun monitor video, e ciò ha richiesto una maggiore attenzione nella diffusione, in quanto si trattava dell’unico riferimento per gli artisti. Per la diffusione audio abbiamo usato in totale circa 50 casse Meyer MM4 posizionate, d’accordo con le esigenze di ripresa video e con la scenografia, in punti strategici; il risultato, devo dire, è stato ottimo: non abbiamo avuto alcun problema né con l’orchestra ed i musicisti, né con i cantanti ed il coro. I set del primo atto si trovano presso Villa dei Laghi, all’interno del parco della Mandria, dove vive Cenerentola con il patrigno e le sorelle.

Questa location ha richiesto un trattamento scenografico e ciò ci ha consentito di inserire con una certa facilità all’interno delle strutture create dal reparto scenografia, alcuni microfoni mezzo fucile Sennheiser MKH416 e Shoeps CCM4 in punti strategici, ovviamente non visibili; inoltre abbiamo praticato dei tagli, nel pavimento sovrapposto all’originale, nei quali abbiamo posizionato dei microfoni a piastra Shoeps BLM03 per riprendere, oltre al coro, eventuali rumori ambientali. I radio pack sono Wisicom MTP30 ed i microfoni DPA 4061T omnidirezionali.
“Per quanto riguarda invece il set della seconda parte del primo atto – continua – che si trova alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, presso la Gran Sala da Ballo, per questioni legate ad esigenze della Sovrintendenza ai Monumenti, non è stato possibile adottare alcun accorgimento acustico atto a ridurre l’eccessiva riverberazione dell’enorme sala di pianta circolare e dotata di due immense vetrate. La soluzione adottata in questo caso è stata quella di utilizzare, oltre agli artisti, al coro ed al balletto, un gran numero di figuranti per riempire gli spazi. Tra l’altro questa soluzione ci ha consentito di dissimulare efficacemente il gran numero di diffusori utilizzati per l’ascolto dell’orchestra sul set, quindi abbiamo “indurito” parecchio i radiomicrofoni, sia per far spingere un po’ di più i cantanti sia per ridurre l’effetto riverbero non voluto. Quindi con l’aiuto della regia e con alcuni accorgimenti tecnici abbiamo infine ottenuto un ottimo risultato. Il set di Palazzo Reale è quello che ci ha dato meno problemi, in quanto consiste in un’unica scena, quella della stanza del trono. Questo set è utilizzato per il secondo atto dell’opera. Le regie audio delle tre location sono praticamente identiche e strutturate nel seguente modo: un mixer principale Studer Vista 9, un mixer Soundcraft VI1 per gli effetti ed un mixer Yamaha 02R96 per la diffusione sul set, per l’ascolto in regia utilizziamo principalmente cuffie AKG 701 e casse Genelec 8020A/8040A.

Tutta l’opera viene anche registrata in multi traccia mediante una DAW Logic PRO9 installata su MacBook Pro tramite scheda RME HDSPe, mentre come backup utilizziamo rispettivamente tre Alesis HD24 ed un registratore digitale stand alone JoeCo-64. In seguito queste registrazioni multi traccia, unitamente alla ripresa dell’orchestra effettuata all’Auditorium, saranno utilizzate per la realizzazione del DVD in HD con audio 5.1. Tutte le connessioni audio locali utilizzano il protocollo MADI. La regia audio riceve dall’Auditorium il mix dell’orchestra; dal set le voci ed il coro, quindi effettua il mixaggio finale che invia alla regia TV HD la quale provvede ad assemblare e ad inviare il segnale via satellite Eutelsat alla sede di Saxa Rubra per la messa in onda. Mi sia concesso di concludere affermando che in questo genere di produzioni, molto lunghe, la cosa più importante è riuscire a creare sintonia ed affiatamento nel gruppo, ed in questo caso, pur trattandosi di elementi provenienti da due diverse sedi, mi ritengo fortunato per essere riuscito a creare, per questa specifica occasione, una squadra veramente ottima, affiatata, precisa ed efficiente a cui va dato merito del successo di questo lavoro”.

Chiediamo ad Andrea Canino, coordinatore Radio RAI Auditorium Torino, di spiegarci come avviene la ripresa dell’orchestra
“Il problema principale in questa sede è stato il sistema di monitoraggio audio per l’orchestra, risolto con una soluzione mista. Sono impiegati 10 personal monitor Roland M‑48, assegnati alle prime parti in cui viene inviato un segnale stereo dell’ensemble d’orchestra ed un altro segnale stereo delle parti cantate provenienti dai vari set; ogni personal monitor è condiviso da una coppia di musicisti i quali decidono autonomamente il mix di ascolto. Inoltre una coppia di casse Genelec 8080A è posta ai due lati del palco per consentire al resto dell’orchestra l’ascolto delle voci dei cantanti e del coro provenienti dai vari set. L’ascolto per il direttore d’orchestra viene invece gestito direttamente dal fonico di diffusione il quale, oltre a ciò, utilizzando un Mixer Yamaha 01V96, gestisce le mandate ai musicisti.

Il sistema utilizzato per la ripresa dell’orchestra è quello residente nell’Auditorium RAI che, tranne alcune piccolissime variazioni richiesteci dal direttore M° Gelmetti, soddisfa pienamente le esigenze di ripresa; in sostanza esso si basa su di una configurazione Decca Tree, realizzata con tre DPA omnidirezionali 4006 più una serie di microfoni appesi, tra cui cinque Shoeps cardioidi CMC‑MK5 e CCM21, dieci Neumann cardioidi KM140, U89 e TLM170R ed infine alcuni Microtech M930. Poiché la regia dell’Auditorium è in manutenzione, ci avvaliamo di una regia mobile equipaggiata con Mixer Studer Vista 5, un Lexicon PCM91 e ascolti Genelec 8040A, mentre per la registrazione in multitraccia utilizziamo due Alesis HD24 e come backup un JoeCo‑64”.

Il progetto luci è stato realizzato, su richiesta del direttore della fotografia e con la supervisione di Pino Quini, da Corrado Belli e Fausto Bombardieri, capi squadra elettricisti RAI.
“L’esigenza di Ennio Guarnieri era di avere una buona regolazione della diffusione per giocare sulle tarature delle camere, comunque con diaframmi abbastanza aperti, e creare gli effetti richiesti dalle varie scene – ci spiegano –.
“Le tre regie luci sono dotate ognuna di un controller Compulite Photon abbinato a dimmer Arri da 10 kW e da 2,5 kW. Per quanto riguarda i corpi illuminanti sono usati sostanzialmente lampade ad incandescenza per gli interni ed alcuni proiettori a scarica per gli esterni. In particolare a Stupinigi sono impiegate sei Arri a scarica da 4000 W e quattro Strand 6000 W; per gli esterni, invece, sei Quasar 1200, sei Jumbo Ruby Seven e sei Jumbo 1000 a nove lampade, oltre a vari proiettori Arri da 650 e 300 W. Non mancano due Ianiro Quartz Color da 2000, il tutto corredato da altri diffusori di vario tipo. Sul set della Villa dei Laghi sono utilizzati due Arri a scarica da 4000 W e quattro Quasar 1200 per gli esterni, due Jumbo, vari Par da 1000 W e diversi proiettori da 1000, 650 e 300 W per gli interni. A Palazzo Reale invece sette Jumbo per i percorsi del corridoio, sette Ianiro Quartz Color da 2000 W e due lampade a scarica Quasar da 1200 per la sala del trono; infine, per alimentare il tutto, la produzione si è avvalsa di due gruppi elettrogeni 2 x 300 kW che hanno consentito di coprire tutte e tre le location”. 24090 risultato

Analizziamo infine lo schema dei collegamenti con Tommaso Crupi, Responsabile progetto collegamenti Rai Torino.
“Per collegare tutte le location senza introduzione di ritardi audio, si è scelto di utilizzare una rete di ponti TX/RX analogici, mentre per la location di Palazzo Reale, data la vicinanza con l’Auditorium, è stato approntato un collegamento bidirezionale in fibra ottica, mantenendo un collegamento tramite ponte radio per la ridondanza. In tutto vengono utilizzati sette ponti TX/RX Thompson, tre su mezzi mobili e quattro in flight case. I ripetitori sono nella stazione RAI dell’Eremo. Per la messa in onda in HD utilizziamo ponti satellitari. La stazione tipo comprende un trasmettitore per l’Eurovisione, uno per la rete Rai 1 ed uno di riserva; alla Villa dei Laghi usiamo due trasmettitori in flight case ed uno su mezzo mobile; a Stupinigi tre mezzi mobili, di cui uno di backup, ed a Palazzo Reale due TX su mezzi mobili, mentre per il backup utilizziamo la fibra ottica, sulla quale transitano anche i segnali audio analogici che collegano l’Auditorium”.

Concludo questo reportage ringraziando Rai e RADA Film per l’ospitalità e la cortesia, ricordando che la produzione dell’evento ha richiesto l’impiego di circa 200 addetti tra attori, comparse, tecnici, costumisti, sarti, parrucchieri ecc. oltre ad un notevole dispiego di mezzi mobili ed attrezzature tecniche, per un impegno della durata di circa 60 giorni, inclusi sopralluoghi, allestimenti, prove e riprese in diretta.

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