Bose ShowMatch

Si tratta di una storia lunga da ripercorrere, che inizia nel 1964: quando si parla di audio, il marchio Bose è senz’altro uno dei più noti e amati dal pubblico.

Bose ShowMatch

di Giovanni Seltralia e Alfio Morelli

Si tratta di una storia lunga da ripercorrere, che inizia nel 1964: il dottor Amar G. Bose fonda l’azienda a Framingham, Massachusetts, e si cimenta nel mondo Hi-Fi, partendo dalla celebre tecnologia Direct/Reflecting, in grado di ricreare un’esperienza in un certo modo simile a quella della musica dal vivo riflettendo il suono sulle pareti e su altre superfici piane della stanza.

Sono venute poi le cuffie con cancellazione di rumore, pensate per i piloti di aerei ma diventate un prodotto consumer di successo; poi i progetti per l’audio nelle automobili, al punto che molte case di prestigio sottolineano le tecnologie Bose inserite nei loro modelli di punta. Alcuni prodotti, come gli storici diffusori Bose 802, sono diventati vere icone fin dagli anni Settanta, e sono ancora oggi un prodotto di alto valore sul mercato dell’usato.

Ormai da qualche anno, tra le tante sfaccettature del mondo audio in cui l’azienda si è cimentata, Bose ha valorizzato la strada del mercato professionale degli eventi live.

Si tratta di un mercato difficile, quello dell’audio “ad alte prestazioni”: il numero di marchi è incredibilmente alto, vi sono fiere internazionali in tutti i continenti e innumerevoli stand propongono ogni anno diffusori da migliaia di euro. I componenti, i materiali, le tipologie di questi prodotti spesso sono simili tra loro; questo significa, per la casa di Framingham, doversi cimentare con tecnologie già mature in un mercato pieno di concorrenti; significa sfruttare tutta l’esperienza raccolta in oltre cinquant’anni di vita per segnare la differenza.

In questi ultimi mesi abbiamo raccontato di un prodotto di punta di Bose Professional, Showmatch, come protagonista in diversi eventi live del nostro paese: nel tour di Fabrizio Moro Figli di nessuno, nel musical Musicanti, nel tour teatrale de Le Luci della Centrale Elettrica, nel particolare show Giudizio Universale – Michelangelo and the Secrets of the Sistine Chapel. In ogni occasione l’impianto si è dimostrato all’altezza e ha collezionato parole entusiaste da parte dei professionisti che ne hanno fatto uso. Ricordiamo anche i tour internazionali del supergruppo Boyzlife e della storica band metal Hammerfall.

Un ottimo caso di studio è stato l’utilizzo di Bose Showmatch in un luogo assolutamente particolare: l’installazione alla Cava del Sole di Matera.

Si tratta di un’arena circondata dagli stessi materiali utilizzati per la costruzione degli edifici nel corso dei secoli, un ambiente artistico perfetto che onora il passato e allo stesso tempo abbraccia il futuro. L’Arena Cava del Sole è uno spazio suggestivo di circa 5.000 m2 che può ospitare fino a 7.000 spettatori in piedi.

Apollo Soundtrack – omaggio al centro operativo dell’ASI di Matera

Per la celebrazione del 50° anniversario dell’esplorazione dello spazio in omaggio all’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) centro dedicato al grande scienziato padovano Giuseppe “Bepi” Colombo, sorto nei pressi di Matera, si è svolto presso la Cava del Sole il concerto di Apollo Soundtrack, viaggio spaziale e introspettivo attraverso la musica di Brian Eno, Roger Eno e Daniel Lanois. La musica è stata eseguita dalla band britannica Icebreaker con B.J. Cole e Roger Eno, e ha visto la partecipazione della straordinaria violoncellista islandese Gyda Valtysdottir.

L’Arena di Cava del Sole oltre alla serata dell’Apollo Soundtrack ha ospitato una serie di eventi variegati durante l’intera stagione estiva 2019. Lo spazio è una venue naturale di 90 m × 60 m ricavata da una cava di tufo, di conseguenza è contornato da alte mura laterali, restringenti verso l’interno in lontananza, che hanno reso necessario il controllo degli echi indesiderati. Nel calendario delle manifestazioni si sono esibiti Vinicio Capossela, Elisa, Verdena, Subsonica. Come PA residente è stato montato un Bose ShowMatch gestito da Dee Jay Service, importante service calabrese. Per i Subsonica al mixer c’era la nostra vecchia conoscenza Marco “Cipo” Calliari, mentre per Vinicio Capossela il nostro amico Taketo Gohara.

Il fonico di Apollo Soundtrack, Martyn Hall, ha dichiarato: “Cercavo un suono caldo, rotondo, cristallino, con tanto punch nella parte bassa, questo è esattamente ciò che ShowMatch mi ha garantito”.

Continua, spiegando come il sistema Bose abbia reso il suo lavoro più facile: “Non avevo davvero bisogno di alcun equalizzatore di sistema – la copertura era ottima e di buona qualità. Durante il soundcheck, ho camminato su e giù per l’area aperta e il suono era costante ovunque, senza punti morti”; inoltre aggiunge: “Dietro le quinte ho parlato con i musicisti, come il chitarrista di lap-steel B.J. Cole, e sono stati tutti molto contenti del suono; e Gyda Valtysdottir, che ha avuto più tempo per ascoltare, ha detto che le è piaciuta molto la qualità dell’audio”.

Calliari aggiunge un riconoscimento al valore che ShowMatch ha dato alla performance dei Subsonica: “Nonostante fossi indeciso tra la curiosità e la reticenza per un sistema che non avevo mai provato prima, ShowMatch mi ha stupito. Nonostante le sue dimensioni compatte, ha un buon punch sulle basse frequenze, un’eccellente pressione sonora e una grande definizione. Le sue prestazioni vanno oltre quello per cui è stato progettato e costruito; alla Cava è stato utilizzato in una situazione che richiedeva molto più di quanto fosse stato previsto”.

“Per tutta la serata – continua Calliari – non ho avuto difficoltà a gestire il mio mix per la band. E questo si ottiene solo con un buon impianto audio e un PA manager che capisce di cosa ha bisogno il tecnico del FoH. Se l’anno prossimo l’impianto sarà lo stesso, sarò felice”.

Il PA system dell’arena è stato scelto da Fedele De Marco, system engineer, che ha optato per due cluster, ciascuno composto da 10 ShowMatch DeltaQ SM5 full-range – tre con apertura a 70° e sette a 100° – più un SM10 e un SM20, entrambi con apertura a 100°. Come sub, ha poi montato da 10 a 31 ShowMatch SMS118. Come outfill, sono state implementate diverse SM5, SM10 e SM20 e, per l’amplificazione, quattro Powersoft X8 e DSP Powersoft Armonìa.

Fedele De Marco (sx) e Francesco Spadaccino.

Così De Marco descrive l’installazione: “Sono stato ospite in arena, per aver chiesto la possibilità di effettuare alcune ricerche e studi su questa location. Ho pertanto potuto seguire da vicino il progetto. La conformazione dello spazio richiede un buon controllo delle riflessioni indesiderate. L’uso di tre moduli SM5 da 70° orizzontali per i cluster left e right ha dato un buon margine di controllo, oltre ad aver garantito un sufficiente fattore di direttività e adeguata intelligibilità del parlato anche agli ascoltatori più lontani. Il fattore più critico si è rivelato essere la pendenza della platea, che arriva fino all’8% in corrispondenza delle ultime sedute posteriori, ma la facilità di utilizzo di Focus 3 e l’uso del software proprietario Bose Modeler hanno molto aiutato nello studio accurato del posizionamento in altezza e nell’orientamento dell’array.

“La varietà di eventi e generi musicali nel programma della venue ha portato a scelte di setup diversi per i subwoofer e a sperimentazioni di vario tipo: dalla linea cardioide centrale arcuata elettronicamente alle classiche configurazioni LR, con varianti di configurazioni direttive ibride: end fire + cardioide gradiente. Durante ogni evento il PA e la configurazione scelta sono stati all’altezza della situazione.”

Parole fiduciose anche da parte di Taketo Gohara: “ShowMatch ha le caratteristiche necessarie per un eccellente sistema PA: suono dettagliato e diffusione efficace nello spazio. Il sistema fornisce un suono completo in frequenza e dalla grande potenza nonostante le dimensioni. È stata la mia prima esperienza con questo PA ed è stata una buona esperienza, ho ottenuto facilmente il risultato che cercavo.”

E ancora Francesco Spadaccino, technical manager per il service: “Abbiamo proposto il sistema Bose ShowMatch per la miglior copertura in una così grande e complessa area d’ascolto. Il risultato con Bose è stato estremamente soddisfacente e i feedback di artisti e tecnici sono stati tutti positivi.” 

info: Bose Professional

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