RCF M 20X – Desktop Digital Mixer

Si allarga la famiglia di mixer digitali proposti dalla casa emiliana: in aggiunta a M18, un mixer tutto particolare dalle avanzate funzioni di controllo remoto, viene oggi proposto il più canonico – e più versatile – M 20X, pensato soprattutto per i professionisti del touring.

RCF M 20X – Desktop Digital Mixer

di Giovanni Seltralia

Nelle nostre consuete interviste ai fonici, da qualche anno intravediamo sempre più forte una tendenza: ora che la digitalizzazione dell’audio è completa su tutti i fronti, i professionisti chiedono prodotti affidabili e durevoli per l’ambiente di continuo stress delle tournée, senza rinunciare ai tradizionali vantaggi delle macchine digitali.

A partire ovviamente dal vantaggio della portabilità: in quest’ottica, RCF M 20X si distingue nel suo segmento per peso e dimensioni compatte; si parla di un mixer da 20 input analogici da nemmeno 8 kg di peso e 388 mm di larghezza. Con la garanzia della casa produttrice di una costruzione solida che regga sul lungo periodo.

RCF segnala una particolare predisposizione di questo prodotto per il mondo del live concert; in aggiunta, andremo a vedere come l’interfaccia audio on-board 24x24 I/O permetta di collegarsi a una DAW con qualità audio fino a 48 kHz/24 bit, opzione accettabile anche in un piccolo studio. Diversi elementi rimangono tuttavia disegnati su misura di un fonico live: in primo luogo, il pannello frontale è dominato nella sua parte superiore da un comodo schermo touchscreen da 5”, e può essere accoppiato con un tablet opzionale per allargarne le finestre di controllo; intorno allo schermo, tasti e controlli rotativi sono grandi, semplificati – i tasti Menu Keys sono intuitivi al massimo – e accompagnati da un’ampia sezione di tasti assegnabili, che permettono di salvare e richiamare i preset utente con grande velocità; infine, le possibilità di controllo remoto tramite app sono evolute quanto quelle del predecessore M18.

Come vedremo, con una programmazione attenta prima della partenza del tour, è possibile per un fonico preparare la console con preset di routing ed effetti adatti a tutte le situazioni: per lavorare come mixer FoH in piccoli eventi, per rimpiazzare console da palco o anche, casualità da non tralasciare nel mondo variegato dei locali da concerti, per lasciare alle band la possibilità di “automixarsi” dal palco.

Connessioni

Nel pannello posteriore si trovano i 16 ingressi con preamplificazione (otto con connettore XLR femmina, otto combo mic/line), a cui si vanno ad aggiungere quattro input ausiliari, due con jack TS e due con mini-jack TRS frontali. I canali di uscita consistono in 14 output divisi tra 12 balanced analog output (otto con connettore XLR, due main out sempre XLR, e altri due con jack TRS) e due AES digital output, oltre all’uscita cuffie con controllo rotativo indipendente.

Le possibilità di connessione digitale rimangono in ogni caso le più interessanti: rimanendo nel pannello posteriore, troviamo una porta LAN, che permette di controllare il mixer da remoto, per esempio collegando un Access Point Wi-Fi e comunicando tra il mixer e le applicazioni installate su periferiche iOS e Android.

E ancora, troviamo una porta USB Audio che permette l’accesso all’interfaccia audio digitale USB 2.0 integrata al mixer, con la capacità di 24 tracce a 24 bit e 48 kHz. Sul pannello frontale si trovano due porte USB disponibili per dongle WiFi, device USB-MIDI, e storage device USB utili per funzioni di record, di playback, back-up di sistema e aggiornamenti firmware. Fondamentale poi lo slot per SD Card, utile in particolare per la registrazione completa di una performance live (oggi quasi imprescindibile per la produzione di video e materiale per il web). L’audio multitraccia viene gestito tramite il lettore/registratore interno su card SD anche senza richiedere l’uso di un computer.

Il processing degli input è, ancora una volta, intuitivo: nella sezione I/O Routing, nella scheda Input, per ogni canale è possibile scegliere tra ingresso analogico, ingresso STREAM (ovvero via USB, proveniente da una DAW esterna, per esempio) e ingresso SD Card per la riproduzione di un file multitraccia. Continuando a premere si passano le diverse sezioni: il Gate, l’Eq parametrico con diversi preset già settati, i controlli di dinamica, e infine la sezione Send. Ogni canale con relativo processing può ovviamente essere memorizzato e richiamato.

Per quanto riguarda l’output processing, ogni canale può essere gestito nella sezione I/O Routing (e indirizzato verso FX Send, Mix Bus interni, Mix Out fisici e uscite STREAM per i canali dal 17 al 24). Una volta selezionata l’uscita, il controllo della sezione di output è accessibile dal tasto MIX OUT. Qui è possibile controllare con i fader i livelli di output, ovviamente con la possibilità di utilizzo pre- o post-fader; poi il segnale è instradato digitalmente verso il Master trattando fondamentalmente i canali come dei sub-group con relativo processing. Ancora una volta, è possibile salvare e richiamare preset personalizzati.

Routing ed effetti

Per ogni canale è possibile affrontare sia un percorso interno, sia esterno.

Gli effetti interni sono visualizzabili attraverso il tasto FX; si tratta di effetti piuttosto canonici ma di alta qualità, dotati ciascuno di diversi preset e modificabili dai controlli rotativi posti sotto lo schermo. Qualora si volesse utilizzare delle macchine esterne, sono disponibili quattro FX Send attraverso cui inviare i Mix Out verso le uscite fisiche analogiche. Le operazioni di send/return sono accessibili sempre dalla sezione I/O Routing. Nella scheda Stream Out è invece possibile assegnare il return di un effetto proveniente da una DAW esterna senza occupare altri canali.

Per quanto riguarda il player e il registratore interno, sono previste due possibilità: utilizzando l’USB si tratta un segnale stereo, con l’SD Card di un segnale multi-traccia (fino a 20 tracce). Il file generato dalla registrazione è un unico file in formato Multiple Audio Tracks, che dunque necessiterà di software che possano leggerlo correttamente (quasi tutte le DAW, perlomeno professionali, ne sono in grado). Lo stesso discorso vale per la creazione di un file da far leggere al player.

La schermata di Input, accessibile tramite la sezione I_O Routing.

Date le diverse possibilità offerte dal routing, tornano molto comodi gli otto User Keys sul pannello frontale, a cui è possibile assegnare diverse funzioni: per esempio, per passare in un paio di tocchi da un routing per il soundcheck virtuale mediante l’SD Card, a un routing per il soundcheck canonico con tutte le sorgenti impostate su Analog. Allo stesso modo, si può programmare un tasto affinché salti immediatamente alla schermata con l’Eq della voce principale, che deve rimanere sempre sotto controllo durante un live; o ancora, che permetta il controllo del talkback, eccetera.

Il mixer è dotato di sei custom fader, che possono essere assegnati liberamente; di default i primi quattro sono assegnati ai gruppi DCA – per gestire, ad esempio, il gruppo batteria o chitarre nel loro insieme – e gli altri due al Send degli effetti.

I backup degli show, delle impostazioni, dei routing, possono infine essere salvati sulla chiavetta USB – opportunamente formattata dalla pagina Utilities. Lo stesso per gli aggiornamenti firmware: vengono installati rapidamente mediante la chiavetta USB.

Controllo Remoto

Sono ben due le applicazioni per il controllo remoto progettate per M 20X, a un diverso livello di interattività.

La più completa è l’app M 20 MixRemote, che fornisce un controllo completo della macchina; la connessione è possibile via Access Point WiFi esterno connesso alla porta LAN; tethering via USB con un tablet Android; via adattatore LAN connettendo direttamente un tablet; via WiFi Dongle, per due client al massimo.

L’app M 20 MyRemote, invece, riproduce fondamentalmente la pagina FADERS > MIX, e per questo è utilizzabile anche dallo schermo più piccolo di uno smartphone. L’applicazione non prevede un passaggio di audio, ma soltanto il controllo sul livello mix master e mix send degli otto fader principali.

Il controllo remoto permette di affrontare diverse situazioni ricorrenti in locali piccoli o eventi limitati: per esempio, una regia posizionata male e con una pessima qualità di ascolto; oppure l’utilizzo del mixer come console da palco da controllare remotamente per la mancanza di un tecnico dedicato; o, ancora, il caso di band che si “automixano” in contesti semi-professionali.

RCF M 20X punta così sulla stabilità del sistema, senza rinunciare alla flessibilità di soluzione ibride tra analogico e digitale e presentando una buona soluzione per le tournée dalle dimensioni contenute. 

contatti: RCF

Clicca qui per accedere alla galleria fotografica
(4 Foto)