La notte di Maria SS. di Corsignano a Giovinazzo

Un evento molto particolare, in cui la tradizione si fonde con l’entertainment.

di Mariano De Tassis

FotografiaDinoMotto opt1Il luogo è Giovinazzo, cittadina pugliese con un centro storico molto suggestivo ed un piccolo porto vicinissimo alla piazza centrale (una delle più grandi della Puglia), venue dello show.
L’occasione è la festa dedicata a Maria SS. di Corsignano, protettrice di Giovinazzo.
Il nuovo comitato vuole organizzare un evento diverso, che non sia solo fuochi e luminarie. Vengo così chiamato dal service locale, Chris di Fabio e Christian Colaluce, per realizzare una regia per la notte della patrona di Giovinazzo.
Con Fabio ci conosciamo da tantissimi anni: oltre ad essere amici, abbiamo lavorato insieme in alcune convention da lui organizzate.

La proposta mi interessa: prendere una classica serata di fuochi e renderla diversa, più coinvolgente. Mi metto all’opera e concepisco una sorta di drammaturgia in cui i fuochi, le luci, la musica e la parola dialogano tra loro (tengo a precisare che il comitato delle feste era appena stato eletto e, come si sa, le novità non sempre piacciono, soprattutto al vecchio comitato, quindi mi era stato chiesto un evento davvero potente, bello e ricco di atmosfera, che, insomma, non desse adito a critica alcuna).
La ditta scelta per realizzare i fuochi è Fireworks di Parente, che non ha bisogno di presentazioni, ed infatti ha proposto dei fuochi piro-musicali a dir poco perfetti.
Quindi, insieme agli uomini di Chris Service, cominciamo a costruire l’evento cominciando dai materiali necessari: durante un sopralluogo al porto di Giovinazzo, mi faccio spiegare come era stato realizzato il concept negli anni scorsi. Mi dicono che possiamo lavorare di profondità lungo un’asse che non è mai stata toccata: comincio così a realizzare il light plot, in cui la mia richiesta principale è avere tanti beam, per disegnare delle linee ma, soprattutto, per competere con i fuochi d’artificio.
Con piacere trovo il service disposto ad esaudire le mie indicazioni, mettendomi a disposizione un ottimo parco macchine: 16 Robe Pointe, 16 Robe MiniPointe, 24 DTS Raptor, 12 Robe Beam 100, 18 Coemar I-Wash 575, 16 Robe LEDWash 600, 8 Robe LEDWash 300 oltre all’impianto audio che serviva molto potente.
Hanno incrementato il loro dB Technologies ed hanno raggiunto il numero di ben 48 sistemi DVA T12 e 20 sub S30 montati su una gru ad una altezza di 20 metri per coprire il porto.

Contatto un artista pugliese, Mauro Dal Sogno (nota voce radiofonica di Telenorba), e comincio a scrivere un testo che prende in esame il mare, la terra, il cielo: ogni testo sarà accompagnato da un colore ed un puntamento specifico; ma soprattutto parlo con gli artisti dei fuochi per avere la possibilità di bloccare la loro time-line e fare entrare i miei effetti e le parole del testo.
Ci troviamo due giorni prima dell’evento nella mia postazione locale, cioè il mio ufficio di Giovinazzo: un tavolino del mitico Bar Pugliese (grazie per gli spuntini e gli aperitivi, saluto lo staff veramente simpatico e il proprietario Francesco Pugliese che è anche il presidente del comitato: com’è piccolo il mondo!) dove, assieme a Fireworks e Chris service, definiamo il timing dello show: una scaletta al minuto, quasi televisiva, per non avere nessuna possibilità di errore.
Lascio il mio ufficio, faccio qualche metro e mi trovo al porto, dove la crew di Chris Service mi aspetta per le coordinate di montaggio e di posizionamento dei corpi illuminanti (veramente grazie a questi ragazzi per la disponibilità, soprattutto a Giuseppe, l’operatore, bravo e svelto).

Dopo una giornata sotto al sole, tirando chilometri di cavi, finalmente arriva la sera per testare e programmare tutte le macchine.
La notte passa bene.
Il giorno dopo, alla vigilia dell’evento, montano l’impianto audio: la potenza è impressionante, gli abitanti cominciano ad affacciarsi ai loro balconi. Qualcosa si sta svegliando.
La giornata passa tra ultimi aggiustamenti, tarature dell’impianto e montaggio del piccolo palco (che ospiterà il pianista Remo Anzovino il quale aprirà la serata del giorno dopo con un concerto e suonerà un brano all’interno dello show dei fuochi sincronizzati con la sua magica musica).

Arriva il giorno fatidico, tutto è pronto: luci, audio, fuochi. Il porto si riempie di migliaia di persone, quasi 20.000 presenze.
Per radio parte il “GO”: inizia il pianista con il suo repertorio in un ambiente particolare e suggestivo, costruito con dei Robe che illuminano l’acqua cristallina del porto che fa da sfondo; i Robin 100 sporcano il palco ed il buon vecchio segui-persona è posto in mezzo alla terrazza di un bar.
Poi buio, silenzio, suspence: tutto si spegne e parte lo show che dura circa 30 minuti: poco tempo ma intenso. E che dire? Fuochi bellissimi, luci potenti, musica giusta per l’evento, con un finale stupendo, grazie anche alla scelta di un brano dei mitici Sigur Ros che diventa magico con le luci e con i fuochi che dialogano assieme.
Poi, di nuovo, cala il silenzio; ho l’onore di premere il pulsante per sparare gli ultimi tre botti che chiudono l’evento: poi solo applausi, veramente tanti.

Tutto è andato bene, nessun intoppo, tempi rispettati, tutto è filato liscio.
Il pubblico soddisfatto e anche il comitato premiato per una scelta diversa e coraggiosa: quella di pensare alla festa padronale come se fosse un grande evento, creando un vero e proprio show.

Grazie a tutti di cuore.

PS: Dedico questo lavoro al mio papà che se n’è andato da poco: grazie per tutto.

 FotografiaDinoMottol opt

 

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