Sicuramente uno spettacolo

In questo ultimo periodo sembra che le istituzioni si siano accorte all’improvviso dell’ambiente dello spettacolo. Forse è trapelata la notizia che si tratta di un comparto economico che vale cinque miliardi di euro, e che dà lavoro a qualche centinaia di migliaia di persone.

In questo ultimo periodo sembra che le istituzioni si siano accorte all’improvviso dell’ambiente dello spettacolo. Forse è trapelata la notizia che si tratta di un comparto economico che vale cinque miliardi di euro, e che dà lavoro a qualche centinaia di migliaia di persone.

L’associazione Assomusica, da parte sua, sta mettendo in campo un grande impegno per cercare di regolamentare e dare una propria identità al mondo degli spettacoli dal vivo. Infatti, il 18 ed il 19 aprile, a Bologna, presso la bellissima Sala Borsa, si è già tenuto il primo di una serie d’incontri tra tutti gli attori che gravitano attorno al mondo dello spettacolo dal vivo, ciclo denominato “Sicuramente Live”. A seguito di questa iniziativa, la Regione Emilia Romagna, con un progetto co-finanziato dal Fondo Sociale Europeo, ha deciso di investire nello spettacolo, compiendo i primi piccoli passi verso un’istruzione omologata e riconosciuta degli operatori nel settore, grazie ad un percorso di formazione gestito dalla Fondazione ATER.

“Sicurezza Nello Spettacolo – Pratiche e strumenti formativi condivisi per la sicurezza degli operatori e del pubblico”. Si è così progettato un percorso formativo rivolto a tutti gli operatori del settore spettacolo: imprenditori, tecnici, organizzatori, responsabili d’allestimento, direttori di produzione, rigger, macchinisti, scenografi, consulenti e figure preposte a ruoli specifici della sicurezza, i cui corsi inizieranno il prossimo anno.

Con l’approvazione del “Decreto del Fare”, finalmente si sancisce l’uscita del settore dello spettacolo dal vivo dalla normativa prevista per i cantieri edili e si stabilisce che dovrà essere emanato entro il 31 dicembre 2013 un decreto che tenga conto delle particolari esigenze connesse allo svolgimento delle attività inerenti.

Un altro incontro si è invece tenuto lunedì 21 ottobre a Milano, con il titolo “Sicuramente uno spettacolo”, organizzato da ASL Milano, Comune di Milano e Assomusica. Anche in questo caso il luogo del convegno è prestigioso: la Sala Conferenze del Palazzo Reale. Decisamente un successo, vista la sala piena, con oltre duecento persone presenti, i contenuti molto interessanti, ed un dibattito molto costruttivo.

Milano, capitale economica del nostro paese, è anche la capitale dello spettacolo, un luogo in cui si è passati dall’idea di chiudere lo stadio di San Siro agli spettacoli rock, ai 18 eventi del 2013.

Angelo Paris, Direttore Generale Costruzioni Expo 2015, ha esposto con una panoramica generale tutti gli eventi che verranno organizzati in occasione dell’esposizione, e vi assicuro che sono tanti. Speriamo che questa occasione rappresenti per il nostro settore una fresca boccata d’ossigeno.

Susanna Cantoni, ASL Milano, ha impostato la sua relazione sulla sicurezza del lavoro, accennando al Decreto del fare sulla scissione dei cantieri edili da quelli dello spettacolo: “Abbiamo appurato questa differenza già da tempo e ci stiamo muovendo di conseguenza. Grazie al percorso compiuto in collaborazione con tutte le entità che lavorano in questo ambiente, pubblicheremo un documento che riporterà un inquadramento normativo specifico per il settore, che distribuiremo a tutte le ASL e agli organi che compongono le commissioni nella nostra regione”.

Il programma del convegno poi è proseguito sottolineando l’esigenza di definire nettamente chi fa cosa, nonché le responsabilità dei vari compiti: chi è il committente? Chi il responsabile dei lavoro, delle imprese, quale il ruolo dei delegati, ecc?

Con l’avvento di queste nuove regole, anche i lavoratori dovranno avere una propria idoneità tecnica, quindi sicuramente si dovranno delineare delle figure con corsi di formazione professionale.

I lavori si sono chiusi nel pomeriggio con il consueto confronto con la platea. Fra le tante domande, una mi è rimasta impressa più delle altre perché, anche se apparentemente provocatoria, mi pare molto profonda:”Visto il numero sempre più importante dei lavoratori musulmani nel nostro settore, come ci dobbiamo comportare con le loro abitudini?”, ha chiesto un signore.

Risposta degli esperti: “Ancora nel nostro paese non è stata emanata nessuna norma in proposito, quindi ancora valgono le regole che noi cittadini italiani siamo tenuti ad osservare”.

Devo ammettere di essere uscito da questo incontro molto più fiducioso di quando ero entrato, ed esorto anche i lettori ad essere ottimisti, perché davvero qualcuno ai piani alti si sta finalmente accorgendo di noi.

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