Rossini Stabat Mater – live streaming dalla sala omonima

Delle numerose manifestazioni programmate quest’anno in tutto il mondo per commemorare i 150 anni della scomparsa di Gioacchino Rossini, una delle più originali, sia dal punto di vista della location, sia per gli aspetti tecnici, si è svolta a Bologna.

 
La Sala Bibbiena del Teatro Comunale di Bologna.

di Mike Clark

Un concerto speciale e fortemente simbolico ha previsto l’esecuzione dello Stabat Mater per soli, coro a quattro voci miste e orchestra proprio nella storica Sala omonima della Biblioteca dell’Archiginnasio dove il 18 marzo 1842, con la direzione di Gaetano Donizetti, l’opera ebbe la sua prima esecuzione italiana. Successivamente Donizetti raccontò di aver dovuto “obbligare” Rossini a presenziare almeno al terzo e ultimo concerto all’Archiginnasio, dato che il compositore Pesarese non si era presentato alle prime due serate a causa del troppo nervosismo. Date le dimensioni ridottissime della Sala, che non consentono la presenza del pubblico, il concerto è stato seguito in streaming al Teatro Comunale, dove era proiettato in diretta su uno schermo cinematografico – con ripresa multicamera e regia video – e l’audio diffuso utilizzando in prima assoluta in Italia l’innovativo sistema d&b audiotechnik Soundscape.

Dal 2013 l’italiana BH Audio è stata uno dei partner di fiducia ai quali è stato dato il compito di condurre delle prove “beta” critiche con la piattaforma che sarebbe diventata Soundscape, presentata ufficialmente all’ISE di Amsterdam a febbraio di quest’anno. Con sede a San Giuseppe nel Ferrarese, BH Audio opera nel campo dell’audio professionale dal 1979, e si è specializzata nei settori della musica classica, contemporanea, lirica e jazz, fornendo sia sound reinforcement sia la possibilità di registrare qualsiasi tipo di evento musicale, dalla produzione discografica alla registrazione d’archivio. Collabora in modo regolare con diversi festival e le sue attività comprendono anche la valutazione dell’impatto acustico sull’ambiente e piani di adeguamento per ridurre l’inquinamento acustico.
I test su Soundscape hanno riguardato numerosi eventi del Ravenna Festival che si sono svolti al Pala de André, con artisti del calibro di Yo-Yo Ma, Enrico Rava e Ute Lemper, nonché prestigiose orchestre come la Filarmonica di San Pietroburgo, Münchner Philharmoniker, Budapest Festival Orchestra, Hamburg Philharmonic e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, diretti da Maestri di primo piano quali Mehta, Nagano,Temirkanov e Muti.
Anche il Teatro Alighieri e la tradizionale trilogia d’autunno del Festival, con numerose opere liriche di prestigio, sono state spunto per provare il sistema tedesco: un banco di prova a dir poco impegnativo per il prodotto nascituro.

 
Massimo Carli in regia al Teatro Comunale di Bologna.

Massimo Carli, titolare di BH Audio, spiega l’iter delle prove:
“Inizialmente – dice Carli – avevamo a disposizione una sola ‘macchina’ che ci veniva lasciata in occasione di lavori particolarmente interessanti, e che poi restituivamo (la stessa macchina faceva i concerti dei Kraftwerk in versione 3D). Dopo il primo anno di test, d&b mi ha lasciato una macchina che ho tenuto fino a due anni fa, sulla quale saltuariamente venivano eseguiti upgrade software presso la nostra sede. Successivamente me ne hanno data una seconda, molto più simile al DS100 attuale, ma sempre un prototipo, sottoposto in alcune occasioni ad upgrade software. Ovviamente d&b mi ha fornito anche il supporto tecnico, soprattutto il primo anno, quando uno degli sviluppatori, Felix Einsiedel, mi ha affiancato durante i setup.
“Dopo le prove, fornivo dei feedback sui risultati del lavoro – continua Carli – suggerendo migliorie e modifiche della gestione software. Ho anche proposto idee su alcuni possibili utilizzi ai quali loro inizialmente non avevano minimamente pensato”.

Presso la sala Stabat Mater della Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, l’équipe di BH ha montato uno stage box Lawo mccompact I/O (stage box con 32 ingressi microfonici + 16 ingressi AES/EBU), due Studer D19 (ognuno con otto preamplificatori microfonici con convertitori AD verso AES/EBU), un Multiverter (convertitore multiformato, in questo caso MADI-Ravenna AES67 per la registrazione dell’evento), uno switch di rete Cisco serie 300, due MacBook Pro (dei quali uno spare) con driver Ravenna Merging per la registrazione multicanale e quattro fibre ottiche LC-LC multimodale per il collegamento dello stage box all’armadio fibre Lepida (dal quale partiva la connessione con l’armadio fibre al Teatro Comunale, che dista poco più di un kilometro).
Lepida è lo strumento operativo, promosso dalla Regione Emilia-Romagna, per la pianificazione, l’ideazione, la progettazione, lo sviluppo, la configurazione, l’esercizio e la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione e dei servizi telematici che sfruttano le infrastrutture di rete in fibra.

Per quanto riguarda i microfoni, per i venti maestri dell’orchestra sono stati impegnati DPA (4023) e Schoeps (CCM4, CCM5 e MK4), mentre il coro aveva otto KM140 e le voci soliste Schoeps MK21. Una coppia di DPA 4090 è stata utilizzata per l’ambiente.

 
Regia Sala Bibbiena. Mac per gestione Soundscape e hardware per video streaming.
 
Regia Sala Bibbiena. Switch di rete, DS100, Multiverter e intercom.

La regia nella Sala Bibbiena del Teatro Comunale era composta da una console Lawo mc2 36 a 24 fader, due d&b Audiotechnik DS100 – SoundScape con licenze per En-Scene ed En-Space (uno spare), tre d&b audiotechnik DS10 – convertitore di formato da Dante-AES67 ad AES/EBU (per la connessione ai finali di potenza) e tre switch di rete Cisco serie 300.

 
Array e sub dietro lo schermo di proiezione nella Sala Bibbiena.

Dietro il grande schermo, il sistema d&b audiotechnik main era formato da quattro cluster da otto T10 cadauno con array processing e otto Y-Sub a terra in configurazione sub array. Inoltre, sono stati posizionati altri otto T10 a terra come front fill. Gli ambienti En-Space sono stati ricostruiti da sedici d&b audiotechnik 8S installati attorno al pubblico sul secondo ordine di palchi. A pilotare i sistemi, BH Audio ha utilizzato 24 canali di d&b audiotechnik 10D (fronte fill e En-Space) e 32 canali di D80 (main).

Il cuore di Soundscape è il performante processore audio (Signal Engine) DS100, dotato di networking Audinate Dante e di una potente matrice 64x64 con ampie possibilità di elaborazione dei segnali sia in entrata che in uscita. 

I sound designer possono accedere a tutto il potenziale di Soundscape tramite i suoi due moduli software opzionali (En-Scene ed En-Space), dotati di un serie di potenti strumenti di progettazione. En-Scene è uno strumento per il posizionamento di oggetti sonori che permette di collocare e muovere individualmente fino a 64 oggetti sonori. Crea precisi scenari sul palco, in cui ogni oggetto sonoro è localizzato sia visualmente sia acusticamente, permettendo a tutti gli spettatori di sentire esattamente quello che vedono. En-Space invece è uno strumento che emula un luogo fisico (una sala o anche un luogo all’aperto) ed è in grado di aggiungere e modificare “l’impronta” di riverbero di qualsiasi spazio, creando una riproduzione sonora ricca e naturale. Tali “impronte” sono emulazioni basate sulle misurazioni acustiche di luoghi di spettacolo reali.
Mentre un’immagine sonora stereofonica “funziona” alla perfezione solamente per quella parte degli spettatori posizionata sull’asse centrale fra le sorgenti di sinistra e di destra, Soundscape ricrea una vera “realtà” sonora per ogni membro del pubblico, permettendo a tutti di sentire ogni strumento e ogni voce nell’effettiva collocazione sul palcoscenico.

Dopo l’importante evento bolognese, Carli afferma: “Non ci sono state difficoltà particolari, tutto ha funzionato ed effettivamente eravamo partiti per tempo a fare tutti i test necessari per darci la certezza che poi, una volta montato il sistema, tutto funzionasse. Tali test sono stati soprattutto sui collegamenti in fibra e sugli apparati attivi e passivi di Lepida. Inizialmente abbiamo fatto un primo test presso la sede di Lepida, mettendo in relazione i nostri apparati e i loro, simulando il setup che poi ci sarebbe stato tra sala Stabat Mater e teatro. Successivamente – circa un mese prima dell’evento - abbiamo montato gli apparati audio e video oltre a quelli di Lepida realmente tra sala e teatro, facendo controlli random per verificare se ci fossero problemi o ‘drop’ di dati, e anche quella parte ha funzionato bene subito. Quando poi abbiamo ultimato il setup, pochi giorni prima dell’evento, tutto effettivamente ha funzionato alla perfezione”.

 

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