Media server per il broadcast

Intervista a Michele Dallaglio, esperto di media server e operatore Watchout: la produzione di “Amici” e uno sguardo sulle prospettive future.

Media server per il broadcast

di Marina Baglivo

Presentiamo l'intervista a Michele Dallaglio, esperto di media server e operatore Watchout: il racconto della sua esperienza per la produzione di “Amici” e uno sguardo sulle prospettive future di uno dei software più utilizzati per la gestione dei media server.

Per iniziare, parlaci di te.

Sono un operatore media server Dataton Watchout della prima ora, lo utilizzo da tantissimi anni, praticamente ogni giorno, dal 2007. Mi sono specializzato in questo sistema soprattutto per l’impiego in televisione, ma Watchout è un sistema molto richiesto anche per convention, eventi e per tutte le realizzazioni in cui serve la spettacolarizzazione di scenografie e moduli digitali. 

Qual è la produzione più complessa a cui hai lavorato e che ti ha dato più soddisfazioni a livello professionale?

Sinceramente ricevo grandi soddisfazioni con tutte le produzioni per cui lavoro. Quando porto a termine una produzione, indipendentemente dal fatto che sia molto complessa o molto semplice, sono estremamente soddisfatto. Con lo stesso impegno e con la stessa passione, porto a termine produzioni tecnicamente meno impegnative, come ad esempio “Tu si que vales”, così come altre che, al contrario, richiedono un progetto molto più complesso e un notevole impegno, come “Amici Serale”. Per questo progetto utilizzo spesso un software che ho sviluppato grazie all’esperienza di tanti anni: insieme a Watchout, mi consente di poter gestire in maniera molto rapida i cambi di grafica. Come ho detto, il progetto e la produzione Watchout per “Amici Serale” sono piuttosto complessi: si inizia solitamente con 10/12 allievi che arrivano dalla scuola di “Amici”, con mediamente 3-4 settimane di prove, prima della registrazione della prima puntata. Quindi arrivo a gestire circa 150 grafiche in memoria. Di queste, buone parte vengono utilizzate, ma alcune non vanno mai in onda perché servono per le esibizioni di allievi che vengono eliminati durante la gara. A complicare il mio lavoro all’interno della produzione di Amici, ci sono molteplici sincronismi: le basi vengono lanciate da due consulenti musicali (uno per il ballo e l’altro per il canto) e vanno a triggerare il Watchout, così che tutto sia sincronizzato perfettamente. Per ottimizzare il lavoro e ridurre la possibilità di errori, ho automatizzato alcune funzioni con un mio software che mi permette di richiamare in tempo zero la grafica che viene richiesta. 

Andando nello specifico, puoi farci una panoramica di tutto il tuo set up?

Posso parlarti dell’ultima produzione di Amici: abbiamo utilizzato una macchina di Watchout con 5 uscite in 4K per gestire la maggior parte dei LED. Di queste, 4 andavano direttamente alla centralina, passando per una matrice e la quinta uscita andava ad una scheda della Datapath, la Fx4-HDR, che “spezza” il 4K in 4 uscite Full HD, per i cosiddetti “LED minori”, come il back LED che è un passo 8mm, il LED di controcampo, quello che io chiamo “di Maria”, da dove appunto Maria segue i risultati, ovvero il LED dietro agli allievi quando sono in postazione di attesa per giocare, nonché per LED laterali, utilizzati per la scenografia. Inoltre, abbiamo utilizzato un'ulteriore macchina di Watchout, con 6 uscite Full HD, per gestire 4 videoproiettori oltre a 2 uscite aggiuntive per gestire altri 2 videoproiettori. Alcune volte, infatti, vengono aggiunti videoproiettori che servono per performance particolari. Ad esempio, in una di queste, c’era una sorta di quadro bianco su cui un allievo faceva finta di dipingere; in realtà io, da Watchout, mandavo l’immagine direttamente sulla “tela” del quadro e mentre lui si esibiva, il dipinto appariva lentamente. Quindi in totale ho utilizzato 2 computer da 6 uscite 4K, un main ed un backup, due computer con 6 uscite FullHD, (main e backup), tutti collegati a matrici per permettere il passaggio da main a backup in modo rapido; in sostanza, 2 produzioni di Watchout (main e backup) che lavoravano in parallelo, come fossero due impianti separati, per gestire un backup anche del timecode. Nel dettaglio, ricevevamo 2 segnali video dalla regia: un segnale “RVM” e un segnale per eventuali collegamenti, 2 segnali SDI di Key e Fill che ci arrivavano dalla grafica e che venivano uniti in un unico segnale NDI da una macchina con un software specifico. Durante le prove, prendevamo un segnale NDI da Notch (software per la motion graphic e VFX in real time n.d.A.), con cui i tecnici elaboravano la grafica in tempo reale, seguendo le indicazioni del direttore artistico (Stéphane Jarny). Finito il lavoro “creativo”, Notch produceva poi i file che servivano a Watchout per essere messi in timeline. Di conseguenza, durante le prove c’era questa commistione tra Watchout e Notch: quest’ultimo, tramite il flusso NDI, inviava il segnale al Watchout che lo scompattava e lo metteva nei “posti giusti” dei LED. Naturalmente per fare questo avevamo una rete LAN dedicata esclusivamente a Watchout e Notch, a ben 10 Gigabit.

Puoi parlarci delle caratteristiche dei LEDwall?

L’anno scorso abbiamo utilizzato un LEDD con un passo 3.9, il fronte era composto da circa 10.000 pixel. Per questo motivo ci veniva consegnato un file scalato, con cui gestivamo l’esportazione più rapidamente: in sostanza, ci davano un file di circa 8.000 pixel. Per dare un’idea del lavoro, basti pensare che sono arrivato ad avere quasi 1,8 Tera di grafiche caricate in memoria. È stata davvero una bellissima esperienza: le ore di lavoro sono davvero tante e devi essere molto attento e concentrato quando carichi le grafiche, perché è sufficiente una minima distrazione per far passare il file di un allievo invece di un altro. 

Come prepari e gestisci il file Watchout dello show?

Il file dello show viene fatto praticamente durante lo show stesso. Quando ho caricato tutto in macchina, costruisco una task per ogni allievo della scuola di Amici, in questa task/timeline sono contenute tutte le grafiche associate alle varie performance dell’allievo. Prima della registrazione/diretta a me arrivano delle schede, in cui è indicata, per ogni allievo, la scaletta dei pezzi previsti per quella puntata. Seguendo l’ordine delle schede, posso preparare una sorta di “playlist” nel mio software, con le grafiche dei pezzi. Quando un allievo viene chiamato in gioco, apro la sua “playlist” e conosco già quale grafica devo “puntare”. Non appena il consulente musicale farà partire la base, a me arriva un trigger, che avvia in automatico la grafica corrispondente a quel brano. Questo sistema è stato, via via, costruito nel corso degli anni: prima dovevo passare da una task all’altra al volo, lavorando il doppio, e avevo di fatto più possibilità di errori. Ora, invece, ho tutto in macchina, il materiale mi viene inviato nel pomeriggio, circa tre ore prima della messa in onda, e in mezz’ora preparo tutte le “playlist” degli allievi. Man mano che le grafiche vengono mandate, nel mio software vengono segnate come eseguite e se un allievo deve esibirsi di nuovo, so già che devo passare alla seconda grafica.

Quando parli del “mio software” intendi quello che hai realizzato tu?

Sì, e che ho avuto la fantasia di chiamarlo “Amici controller”! 

A proposito di software, per concludere, quali feature vorresti che venissero implementate nella prossima versione di Watchout?

Spero, anzitutto, che la nuova versione consenta la modalità multi-operatore. Per esempio, a Torino, agli ATP Finals di tennis (che è un progetto molto interessante e veramente complesso), abbiamo programmato circa 800 files. Io e il mio collega abbiamo finito alle 3 di notte: uno programmava e l’altro supervisionava il lavoro del collega, per ridurre davvero al minimo la possibilità di errori. Tuttavia, se avessimo avuto la possibilità di lavorare contemporaneamente, avremmo ottimizzato la produzione: ad esempio, mentre io programmavo una parte del campo, il collega avrebbe potuto fare il resto. Con l’attuale versione di Watchout, questo non si può fare, mentre altri media server hanno già questa feature. L’altra cosa che spero l’upgrade preveda è quella di poter lavorare finalmente con un software a 64 bit. Il processore c’è già, ma il software lavora a 32 bit. Sono abbastanza certo che questa feature ci sarà, visto che mi risulta che non si tratti di un semplice aggiornamento, ma di un vero e proprio “restyling”, con arricchimenti e miglioramenti significativi. Infine, spero che ci sarà l’implementazione della realtà aumentata, perché Watchout è rimasto uno dei pochi media server che ancora non la supporta.