K‑array - Mastiff KM112 
e KM312

Un rapido approfondimento sui nuovi performanti wedge monitor della serie Concert prodotti dalla dinamica azienda toscana

KM312 front 2 okdi Michele Viola

L’innovativa azienda toscana K‑array ha recentemente lanciato alcuni interessanti wedge monitor nella serie Concert, il range di prodotti dedicato a festival, touring e grandi palchi. Mastiff, questo il nome della linea, comprende quattro modelli, due auto-amplificati e due passivi: KM112 e KM112P con un coassiale da 12”, KM312 e KM312P con due 12” più un coassiale da 12” (quindi tre coni da 12” in totale).

K‑array ha ed ha avuto diversi monitor da palco nel suo catalogo, con qualche prodotto decisamente interessante. Qualcuno ricorda KM8? Praticamente un piccolo elemento line-array, denso e compatto, con cui era possibile formare diffusioni mirate e precise, unendo diverse unità a formare linee coerenti.

In seguito è uscito il modello auto-amplificato KF12, con un woofer da 12” e un driver da 1” coassiali, sostituito in seguito da KF12MT, sempre un 12” + 1” coassiale auto-amplificato con possibilità di gestione del DSP interno particolarmente evolute. C’era anche una versione passiva, KF12P, costruita per utilizzare un canale di amplificazione esterno insieme ai preset di elaborazione DSP forniti dal costruttore o, più semplicemente, per essere collegata all’uscita amplificata disponibile sul pannello della versione attiva.

Attualmente K‑array ha interrotto la produzione dei modelli KF12XX, per sostituirli con i wedge monitor della linea Mastiff.

A proposito dell’uscita dei nuovi monitor, abbiamo avuto l’occasione di fare quattro chiacchiere con Klaus Hausherr, nella veste di specialista di prodotto per l’azienda toscana. Fonico di palco di grande esperienza, Klaus collabora strettamente con K‑array già da qualche anno ed ha partecipato in maniera attiva allo sviluppo dei nuovi monitor KM.

L’esperienza di Klaus con i sistemi di monitoraggio ai vertici degli standard internazionali, su palchi importanti, ha senz’altro influito positivamente sulla qualità del risultato. In effetti, semplicemente osservando i due modelli wedge Mastiff appoggiati a terra, l’impressione è quella di essere davanti a prodotti progettati e costruiti senza alcun compromesso. L’estetica è senz’altro curata, inoltre entrambi i modelli sono profondi poco più di 53 cm e alti poco meno di 35 cm: decisamente un basso profilo per dei monitor che contengono una sezione di amplificazione importante e, in particolare, per il modello maggiore con tre coni da 12”. Per quanto riguarda la larghezza in pianta, il piccolo KM112 presenta un fronte largo solamente 45 cm, e meno del doppio per il fratello maggiore KM312. Evidentemente è stato fatto un buon lavoro di progettazione già solamente per trovare il posto per i tre 12”, considerando ovviamente il fatto che il posizionamento degli altoparlanti è strettamente legato alle prestazioni acustiche, oltre che all’estetica, e che KM312 contiene anche una generosissima sezione di amplificazione di potenza e controllo.

Ma forse, per l’appunto, le caratteristiche migliori non sono solamente estetiche ma sono quelle che si possono apprezzare quando i due monitor sono accesi e funzionanti.

Tutti i modelli Mastiff hanno la tromba coassiale ruotabile di 90°, caratteristica che contribuisce ad ottimizzarne la copertura acustica in diverse situazioni. La tromba coassiale dei modelli KM112 e KM312, attivi o passivi, presenta infatti una dispersione di 100° per 30°, ed è quindi configurabile in modo da coprire un’area più ampia oppure più stretta sul piano orizzontale (e viceversa sul piano verticale), in base alle esigenze. In altri termini, 100°H x 30°V può diventare 30°H x 100°V, ruotando semplicemente una maniglia, ovvero l’inserto zigrinato di colore rosso che si può intravvedere, nelle immagini riportate 

in queste pagine, nell’apertura sotto il logo, sulla griglia che ricopre il pannello frontale di entrambi i diffusori.

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Il pannello delle connessioni di KM112.

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Il pannello delle connessioni di KM312 (senza uscita di potenza).

KM112

Il piccolo KM112 incorpora due canali di amplificazione di potenza in classe D, ciascuno da 1000 W continui su 8 Ω, controllati da DSP. Uno dei due moduli è dedicato ai componenti interni, mentre il secondo canale di amplificazione è dedicato all’uscita di potenza disponibile sul pannello delle connessioni. 

Le bobine dei due elementi coassiali sono in grado di gestire una potenza elettrica in ingresso di 800 W per le basse frequenze e di 200 W per le alte, per un SPL massimo complessivo di 127 dB continui o 133 dB di picco su un range di frequenze che si estende da 70 Hz a 19 kHz (@10 dB).

All’uscita di potenza sul pannello posteriore è possibile collegare un monitor passivo KM112P ma anche, volendo, un subwoofer passivo KMT18P. Per entrambi i casi, il DSP interno dispone di appositi preset. Questo può essere molto utile per comporre, ad esempio, un sistema di monitoraggio full-range per un DJ esigente, o un drum-fill. 

Il controllo remoto via software viaggia in RS485: tutti i sistemi possono essere collegati con un semplice e pratico XLR ad un computer remoto. L’XLR si collega al PC per mezzo di un adattatore da USB a XLR dedicato, chiamato K‑USB. Il PC può anche essere collegato ai diffusori via USB, tramite la presa sul pannello del diffusore.

C’è anche la possibilità, grazie all’alimentazione 5 V DC disponibile sul pannello, di collegare un accessorio che si chiama K‑Dante e che permette di gestire tutto il sistema via Dante, tramite un cavo di rete, sul quale possono viaggiare sia i segnali di controllo, sia il segnale audio digitale.

Come tutti i sistemi portatili K‑array, KM112 ha due ingressi analogici, ch1 e ch2, oltre ad un terzo ingresso digitale bi-canale in formato AES-EBU.

KM312

Il modello grande monta lo stesso amplificatore a quattro canali della serie Concert e ne utilizza tutti i canali, quindi non permette di pilotare altri diffusori. In pratica, questo monitor utilizza più di 4000 W di amplificazione (!) e ha un solo ingresso.

Tre dei quattro canali servono per i tre coni da 12” ed un altro per il driver. I due coni singoli lavorano in una banda di frequenza, mentre il cono accoppiato al driver coassiale ha un suo taglio e il driver riproduce le frequenze alte. In pratica è un tre vie su quattro canali, con un canale di amplificazione per ciascun altoparlante.

Anche in questo caso è possibile gestire tutto il sistema via Dante, con l’apposito adattatore.

Dal punto di vista del mercato, i monitor della linea Mastiff si posizionano decisamente tra i prodotti di livello elevato, sia dal punto di vista delle prestazioni sia dal punto di vista economico. Si tratta di monitor con una propria specificità, dedicati ad un’utenza di alto livello che sa esattamente cosa fare con un oggetto del genere. Occorre anche considerare che oggi, con la diffusione degli IEM, i monitor wedge tendono a soddisfare esigenze diverse rispetto a quelle di qualche anno fa.

Dal punto di vista sonoro, i monitor Mastiff sono costruiti per suonare bene davanti, con un’ottima risposta in frequenza e con una buona dinamica disponibile, indirizzando contemporaneamente una minima quantità di energia lateralmente e posteriormente. Questo può semplificare parecchio il lavoro di chi si deve occupare di gestire i livelli sul palco. 

 

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