È rinata la TRE Ti

Avviata trenta anni fa, ha conosciuto un periodo di pausa per poi risorgere nel 2012.

di Alfio Morelli

Si può sicuramente parlare di rinascita per questa ditta che, avviata trenta anni fa, ha conosciuto un periodo di pausa per poi risorgere nel 2012.

Abbiamo incontrato uno dei titolari, Roberto Melis, dal quale ci siamo fatti raccontare la storia e lo sviluppo di questa azienda che opera in diversi settori.

“La Tre Ti nasce nel 1985 – ci spiega Roberto Melis – fondata da me e da Arcadio Di Staso, provenienti da un’esperienza di ben otto anni alla mitica Quartz Color. All’epoca Tre Ti – inizialmente un snc poi evolutasi in srl – collaborava principalmente con Arri Italia e poi con Strand Lighting. Nel 1994 Aldo Ianiro, vista la stima e la collaudata collaborazione, ci propose di chiudere l’azienda ed entrare in quota nella più famosa Aldo Ianiro Srl, proposta che accettammo accantonando il progetto Tre Ti per occuparci appunto della parte commerciale di Ianiro.

“In quel periodo – continua Roberto – iniziammo anche la collaborazione con alcune ditte americane per la distribuzione del marchio High End sul territorio nazionale, e di altri marchi, quali ETC e Spotlight, per la sub distribuzione. Un’esperienza durata ben diciotto anni, durante i quali abbiamo fatto dei magnifici lavori; tra i tanti cito l’Auditorium Parco della Musica di Roma, progettato da Renzo Piano, e il Teatro San Carlo di Napoli.

“Poi col tempo – ci dice Roberto – come spesso succede, gli interessi ed i progetti non sempre coincidono, così siamo arrivati ad una separazione dei nostri percorsi professionali: una divisione sofferta, ma avvenuta in maniera molto civile grazie, anche, all’aiuto dei consulenti. Nel 2012 abbiamo quindi iniziato il nostro nuovo percorso, riesumando il marchio Tre Ti e facendolo diventare una Spa, continuato a fare quello che avevamo fatto per tanti anni, mentre Aldo e Fabrizia Ianiro hanno continuato la loro attività”.

 Intorno a quali attività ruota attualmente il vostro lavoro?

Principalmente attorno al commercio, attività dalla quale Arcadio ed io siamo partiti, ed alle installazioni. Ci piace fare installazioni, ovvero ideare e sviluppare progetti il cui pacchetto finale viene poi realizzato dalla nostra azienda.

Avete distinto le vostre attività in tre divisioni separate, ce le puoi spiegare in dettaglio?

La nostra azienda ha tre anime: la Entec è dedicata ai progetti ed alle installazioni; la Alutek produce tralicci ed accessori in alluminio e la Adlis (Advances lightiing solutions) si occupa della distribuzione di materiale per l’illuminazione.

tre ti

Con Adlis, quali sono i marchi in distribuzione?

Abbiamo in distribuzione High End, ETC, Spotlight, Light Sky, Verlinde e Catalyst, quest’ultimo prodotto da noi stessi.

Suppongo che il marchio che produce più fatturato sia Entec...

In questa prima fase questa divisione ha certamente prodotto il grosso del fatturato: solo per l’ultimo lavoro preso parliamo di cifre importanti.

E immagino che questo primo lavoro, vista la ditta nuova, si sia basato e materializzato grazie ad un rapporto di fiducia personale...

Assolutamente sì, un grosso rapporto di fiducia e di stima nei confronti nostri e soprattutto dei tecnici Roberto Novelli e Nino Cordella.

Di che tipo di lavoro si tratta precisamente?

È il progetto di un teatro in Kazakisthan, una struttura da milleottocento posti e quattro palcoscenici. Se paragonata ai nostri parametri, è una struttura gigantesca.

Tra l’altro Astana è una città con settecentomila abitanti, con una grande tradizione nella danza classica e l’opera. Io stesso sono andato al vecchio teatro ed era strapieno, soprattutto di giovani.

Mentre con la divisione ADLIS, oltre ai marchi molto prestigiosi e storici, avete iniziato a distribuire anche materiale di fabbricazione cinese?

Materiale cinese! Non nego che è un’espressione che mi piace poco, ma andando in Cina la prima volta abbiamo scoperto un clima estremamente positivo, infatti ci stiamo trovando molto bene con Light Sky ed i suoi Bumblebee, un’azienda di Guangzhou, a Sud della Cina. Nonostante la diffidenza che solitamente le aziende cinesi manifestano verso gli occidentali, abbiamo ricevuto fiducia e siamo stati subito messi in condizione di lavorare. Infatti abbiamo venduto parecchie centinaia di Bumblebee, proiettori a testamobile di buona qualità.

Per farti capire il rapporto che si è instaurato con questa azienda, a marzo, al ProLight+Sound di Francoforte, faremo lo stand assieme: lo Stand Tre Ti sarà infatti dedicato per metà ai loro prodotti, ed assieme cercheremo di creare una nuova rete distributiva in Europa. Presenteranno prodotti nuovi, perché Light Sky ha un’elevata tecnologia, in particolare un loro testamobile ci ha lasciati veramente senza parole. Potremmo definire il Bumblebee GT un ibrido tra un beam, con un fascio molto stretto, ed un wash, che apre fino a 32° sprigionando una luce che, misurata, a venti metri dà settantamila lux. Increduli, appena ricevuti questi dati abbiamo contattato l’azienda in Cina domandando se se li fossero inventati! Loro simpaticamente hanno riso! Tra l’altro in Cina il riso non manca proprio, inteso come sorriso e cordialità. Poi, quando abbiamo avuto il prodotto a disposizione, lo abbiamo provato immediatamente riscontrando che le misure erano reali. Ovviamente li abbiamo anche venduti subito.

Si tratta di una grossa ditta?

Assolutamente no; come tutte le Aziende di lighting, si tratta di una ditta di centocinquanta dipendenti che, per la realtà cinese, è considerata alla stregua di un’attività artigianale. Tuttavia sarebbe ingiusto dimenticare High End, ETC e Spotlight: ci sono state molto vicino, ci hanno incoraggiato e supportato in questi due anni di vita. Poi abbiamo iniziato il rapporto con altre ditte straniere, con le quali si sta verificando una sinergia inattesa.

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Attualmente com’è organizzata la vostra azienda e chi sono i personaggi chiave?

Arcadio ed io siamo i due “anziani” della Tre Ti con il grande supporto di Roberto Novelli, il product manager ed anche progettista. Abbiamo poi l’impareggiabile Cristiano Perandini, funzionario vendite al centro sud; l’altro “anziano” Nino Cordella, responsabile tecnico; Enrico Piedi, il progettista meccanico; Giorgio Quaglietti, l’addetto ai customer services, un po’ il cuore pulsante dei nostri uffici. Ci tengo ricordare i nostri tecnici Bruno Celia e Luigi Filipponi, fondamentali per il lavoro in Kazakisthan. Ultimi, ma non ultimi, i nostri figli: Manuel Di Staso che si occupa dell’amministrazione e Daniele Melis, tecnico commerciale, battezzato in trincea nel gelo del Kazakhstan. Ci avvaliamo inoltre anche di personale esterno.

La sede principale è a Pavona?

A Pavona abbiamo gli uffici ed un magazzino, per un totale di un migliaio di metri quadri. All’interno abbiamo allestito un laboratorio molto organizzato in cui facciamo assistenza in particolar modo ai motori ma, oltre alle riparazioni e alle manutenzioni, rilasciamo anche le certificazioni di sicurezza. Ci sentiamo molto preparati anche sull’elettronica, e siamo in grado di effettuare ogni riparazione, soprattutto alle console. Il merito di questo è, ovviamente, dei tecnici e dei co-fondatori della Tre Ti – da Cristiano, a Giorgio, a Nino, a Roberto Novelli – che hanno creduto nel progetto e ci hanno seguiti.

Il sogno nel cassetto?

Il sogno nel cassetto sarebbe quello di creare un altro prodotto nostro, oltre al Catalyst ed alle varie staffe e stregonerie “impossibili” per le installazioni; qualcosa che il mercato chiede e che per il momento non c’è. Visti i trascorsi, il tarlo del costruttore c’è rimasto. Il secondo sogno, comunque, è quello di diventare installatori.

Ma non lo siete già?

Sì, il fatto è che di installatori o di general contractor ce ne sono già mille, magari più organizzati e bravi di noi; ma noi vogliamo continuare a fare le cose da dove gli altri si fermano, quella serie di lavori impossibili che nascono dalla passione. Ovviamente diamo la stessa importanza alla parte commerciale, di vendite spicciole e quotidiane, quelle che in economia si chiamano “pane e burro”. Anche per realizzare una vendita capillare, necessitiamo di tecnici e commerciali qualificati per dare il giusto supporto tecnico ai clienti.

Noi vendiamo attrezzature tecniche, ma oltre all’esperienza è categoricamente indispensabile una conoscenza tecnica globale, composta da mille dettagli e sfacettature.

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Foto 1 - Titolari(foto in ufficio): In piedi, Roberto Melis, seduto, Arcadio di Staso.

Foto 2 - foto gruppo: Da sinistra: Manuel Di Staso, amministrazione; Cristiano Perandini, funzionario vendite centro sud; Daniele Melis, tecnico commerciale; Roberto Novelli, product manager; Nino Cordella, responsabile tecnico; Giorgio Quaglietti, customer services.

Foto 3 - foto davanti la fiera: Enrico Piedi.

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contatti: Tre Ti Spa