Pinocchio – Il Grande Musical

È tornato in scena con un lungo tour il musical italiano di Saverio Marconi con le musiche dei Pooh, un family entertainment di grande successo per adulti e bambini.

di Alfio Morelli

Pinocchio – Il Grande Musical

Dopo l’esordio nel 2003 al Teatro della Luna di Milano, appositamente costruito, e tante repliche in tutto il mondo, questo musical torna sulle scene con una produzione ridotta ma comunque ancora molto interessante e spettacolare.

Scritta da Saverio Marconi e Pierluigi Ronchetti, la storia è ispirata al romanzo di Collodi, una delle opere italiane più conosciute e diffuse nel mondo, tradotto in 240 lingue. Non a caso lo spettacolo ha ricevuto ampi consensi, da NewYork alla Corea, superando i 500.000 spettatori in centinaia di repliche.

Questa nuova produzione vede impegnato un nuovo cast, ma sempre con Manuel Frattini nella parte del protagonista: cambi scena spettacolari, costumi coloratissimi e ritmi travolgenti, ben creati dalle musiche dei Pooh, rendono questo spettacolo davvero piacevolissimo e coinvolgente, per i bambini e forse ancor più per i genitori!

Siamo andati a dare un’occhiata alla nuova produzione all’EuropAuditorium di Bologna, dove troviamo, in veste di tour manager per la Compagnia della Rancia, Davide Ienco.

Davide Ienco
Davide Ienco, tour manager

Davide Ienco – tour manager

Puoi presentarci brevemente la storia di questo spettacolo?
Il musical è stato creato nel 2003 e ha debuttato inaugurando il Teatro della Luna a Milano, vicino al Mediolanum Forum. La prima produzione era molto più grande di questa, viste le dimensioni del teatro, ed è rimasta in cartellone diversi mesi con un grande successo. Una volta esaurita la potenzialità della piazza di Milano, si è dovuto rivedere il progetto, ridimensionandolo per adattarlo alle esigenze degli altri teatri. È stato portato in Corea, a Seul, e in America: addirittura a New York abbiamo preso parte alla sfilata del Columbus Day, con un carro dedicato proprio a Pinocchio. Dopo i grandi successi all’estero si è fatto un secondo riadattamento per portarlo in tour nei teatri italiani. Nel luglio del 2015 abbiamo debuttato al SEM – Senigallia Estate Musical – e poi siamo passati in Versilia, per ritornare in settembre a Milano e di seguito in molte altre città in giro per l’Italia; l’ultima data alla fine di gennaio sarà a Vicenza, almeno per questa tranche.
Siamo molto soddisfatti di questo spettacolo e ci sentiamo anche originali, trattandosi di un musical interamente scritto e prodotto in Italia, al contrario di molti altri che vengono riadattati da produzioni straniere.

Come mai è stata ridotta la produzione rispetto all’allestimento del Teatro della Luna?
La produzione per il Teatro della Luna era volutamente nata molto imponente, visti gli spazi e le repliche programmate, ma sapevamo già che sarebbe stato impossibile trasferirla in teatri più piccoli. Anche questa nuova è comunque rimasta molto complessa, soprattutto per i tantissimi cambi della scenografia: devo riconoscere che i macchinisti si guadagnano fino in fondo lo stipendio. Solo nella prima mezz’ora di spettacolo ci sono ben cinque cambi di scena completi e, se non ricordo male, in tutto lo spettacolo sono una quindicina. Molte scenografie sono montate su carri, e occorrono più persone per spostarle, mentre altre sono appese in graticcia, alcune tramite degli argani anch’essi appesi in graticcia, senza contare i molti fondali e gli oggetti appesi; insomma c’è tanta carne al fuoco: basti pensare che solo un terzo della scenografia è in scena, mentre gli altri due terzi sono parcheggiati in quinta o in attesa di essere portati in scena o perché sono già stati usati precedentemente.

Carlo Marchiori – fonico

Da quanto tempo sei con questa compagnia?
Sto seguendo Pinocchio già dal 2004, dalla seconda tranche, quando lo spettacolo ha cominciato a girare, così sono stato anche in tour all’estero. Collaboro con la Compagnia della Rancia da parecchio tempo e oltre a Pinocchio seguo anche altre produzioni.

Che tipo di materiale usi qui?
Abbiamo un set-up abbastanza standard per questo tipo di spettacolo: l’impianto main è composto da tre cluster, LCR, con il canale centrale usato in mono solo per coprire la parte centrale del teatro che non verrebbe coperta dai due cluster laterali, ma anche i laterali sono usati in modalità quasi mono, con pochissime differenze, per riuscire a servire tutta la platea in modo uniforme, anche perché questo spettacolo non richiede tanti effetti per la diffusione audio. I diffusori che compongono i cluster sono Electro-Voice XLE, mentre i sub sono d&b J-Sub, una variazione dovuta più che altro ad un mio vezzo, perché mi piace tantissimo la timbrica sui bassi del d&b. Per il monitoraggio abbiamo usato invece due EV SXA360 montate in graticcia in modo da coprire la parte centrale del palco, più quattro colonne Audio Performance in quinta, per coprire in modo uniforme il resto del palco. Per finire ho una serie di piccoli diffusori in proscenio che servono solo per le primissime file. Ho usato questa soluzione per avere una copertura molto uniforme, senza differenze di pressione sonora tra zone diverse, perché per i ragazzi in scena abbiamo degli archetti con capsule omnidirezionali, belle da un punto di vista della qualità ma molto sensibili all’ambiente che le circonda. Gli archetti sono una mia creazione: ho usato un filo di acciaio particolare ricoperto da una guaina autorestringente che ho trovato negli Stati Uniti di un colore che si mimetizza molto bene con la pelle del viso. Questo sistema mi ha permesso di non usare il classico nastro adesivo che fa aderire la capsula alla pelle, causando “l’inzuppamento” della capsula a causa del sudore che naturalmente l’attore produce durante lo spettacolo; sudore che, mischiato al grasso della pelle, inevitabilmente va a contatto con la capsula che, spettacolo dopo spettacolo, rischia di compromettere le proprie caratteristiche fino a rompersi. Con il mio sistema, che tiene leggermente sollevata la capsula dalla pelle, buona parte di questo problema è risolto, prolungando certamente la vita della capsula. Le capsule sono invece le tradizionali Sennheiser. Per controllare tutto il sistema audio in regia ho uno Yamaha CL3 del quale uso tutti i plug-in, infatti esternamente ho soltanto un TC Electronic M3000.

Naturalmente usate delle basi?
Sì: usiamo un sistema QLab, caricato su due Mini Mac a rack, uno spare dell’altro. In questi computer, su diverse tracce, sono caricate tutte le basi e gli effetti che io gestisco manualmente, senza usare il time code. Tramite il mixer riesco a controllare sia il mute dei microfoni, sia il “go” del programma musicale. Tutti i ragazzi sul palco hanno un proprio sistema radio personale, mentre Frattini, il protagonista, ne ha due. Infatti, essendo quasi sempre in scena, non ci sarebbe la possibilità di intervenire in caso di problemi, così abbiamo pensato di equipaggiarlo con uno spare pronto all’uso.

Francesco Vignati, operatore e programmatore luci
Francesco Vignati, operatore e programmatore luci

Francesco Vignati – operatore e programmatore luci

Anche tu sei arrivato nella seconda tranche di questo musical?
Il disegno originale delle luci è di Valerio Tiberi; io ho cominciato a lavorare a questo show nel 2004 ed ho collaborato con lui per l’adattamento della seconda tranche, oltre a fare l’operatore in tour. Dopo le date all’estero, per queste date italiane è stato necessario ridimensionare ulteriormente la produzione, per adattarla alle venue: qui a Bologna, per esempio, non abbiamo potuto montare il solito fondale perché quello prevedeva l’illuminazione indiretta tramite un secondo fondale bianco, qui impossibile da montare per problemi di profondità.

Di quanto tempo avete bisogno per montare?
Normalmente arriviamo la mattina del giorno prima del debutto, e tutto il giorno ci serve per scaricare e montare la produzione, mentre la sera e tutto il giorno dopo servono per eventuali prove o aggiustamenti. Il mio lavoro comunque è tra i più complicati: ho bisogno di circa sei ore per rifare tutti i puntamenti, perché non riusciamo mai a montare le luci perfettamente come nello spettacolo precedente, poiché i palcoscenici non lo consentono.

Con che materiale stai lavorando?
Principalmente con dei testamobile, indispensabili per poter eseguire perfettamente tutti i puntamenti nei teatri. Uso venti Martin Mac 2000, dodici Coemar iWash Halo e dodici Martin Mac Aura, oltre a 47 ETC S4 con diverse ottiche. Completano il parco luci diverse barre sia a LED che a lampada tradizionale. In regia controllo tutto con una grandMA 1 Full Size.

Usate ancora molti fari tradizionali a lampada, come mai?
È una scelta di Valerio, che io condivido: ancora la lampada ci dà un calore che il LED non riesce a dare; abbiamo comunque diversi proiettori a LED che però usiamo solo per l’illuminazione dei fondali o come wash.

Finite le nostre interviste ci gustiamo lo spettacolo, tecnicamente veramente piacevole specie per la ricchezza ed il numero delle scenografie: la trasformazione da tronco a burattino, le profondità marine, il ventre della balena...
Tutto ovviamente mira ad esaltare la bravura degli attori sul palcoscenico ed i testi, entrambi di eccelso valore.
L’audio è ottimo, chiaro e intelligibile, ma anche capace di stare al suo posto, senza mai prevalere o diventare ingombrante. Non da meno le luci: sempre precise, sanno ricreare perfettamente le atmosfere evocate dalle scenografie di cui diventano parte essenziale.
Senza meno ci sentiamo di mettere Pinocchio tra i migliori musical visti in questi anni e di consigliarlo qualora se ne presentasse l’occasione.
Mai come in questo caso gli autori e gli attori hanno tirato fuori da un pezzo di legno una bella creatura.

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La squadra di produzione

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La squadra di produzione

Personale e aziende

Uno spettacolo di Saverio Marconi
Musiche Dodi Battaglia
Red Canzian
Roby Facchinetti
Liriche Stefano D’Orazio
Valerio Negrini
Testo Pierluigi Ronchetti
Saverio Marconi
Produzione musicale I Pooh
Scene Gabriele Moreschi
su bozzetti originali di Antonio Mastromattei
Costumi Zaira De Vincentiis
Coreografie Fabrizio Angelini
Supervisione musicale Marco Iacomelli
Disegno luci Valerio Tiberi
in collaborazione con Francesco Vignati
Disegno fonico Enrico Porcelli
Regia Saverio Marconi
Produttore esecutivo Michele Renzullo
Produzione Compagnia della Rancia
Tour manager Davide Ienco
Fonico di sala in tournée Carlo Marchiori
Materiale audio fornito da Backstage PA
Materiale luci fornito da Gemmiluci
Cast
Pinocchio Manuel Frattini
Geppetto Roberto Colombo
Turchina Beatrice Baldaccini
Gatto Gianluca Sticotti
Volpe Giulia Marangoni
Lucignolo Gioacchino Inzirillo
Angela Claudia Belli
Mangiafuoco Fabrizio Corucci
Grillo Luigi Fiorenti
con Paola Ciccarelli
Andrea Rossi
Anna Bodei
Giorgio Camandona
Silvia Contenti
Valentina Corrao
Manuel Mercuri
Luca Peluso
Andrea Spata
I Tecnici
Direttore di Scena Gianluca Iezzi
Capo Macchinista Giovanni Boccella
Macchinista Gino Perillo
Macchinista/attrezzista Luca Bozzelli
Datore Luci Francesco Vignati
Elettricista Aldo Tornaboni
Fonico Sala Carlo Marchiori
Microfonista Michele Truppo
Capo Sarta Daniela Piras
Sarta Silvia Luchetti
Truccatrice Antonella Marinuzzi
Amministratore Davide Ienco

 

Pinocchio - il musical

 

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