Martin VDO Atomic Dot - IP65 LED pixel

La famiglia VDO di Martin è una serie di proiettori di diverse tipologie, progettati per essere usati anche come pixel singoli o multipli per la riproduzione di contributi video. VDO Atomic Dot, come suggerisce l’iconica denominazione di casa Martin, è un proiettore che combina funzionalità da pixel RGB e da piccolo strobo/blinder, disponibile in versione bianco freddo o bianco caldo.

Martin VDO  Atomic Dot - IP65 LED pixel

di Douglas Cole

VDO Atomic Dot è un piccolo proiettore con una sorgente bianca centrale (calda o fredda) e delle sorgenti RGB “Aura” per la creazione di colori ed effetti dinamici più diffusi. Incorpora un totale di 17 LED Osram. Al centro c’è il più potente COB “Beam” LED bianco, circondato dai 16 componenti multicolore, divisi fra un primo anello di quattro LED RGB e un secondo anello di dodici LED RGB. 

La versione Atomic Dot CLD (bianco freddo) utilizza un diodo centrale con una temperatura colore intrinseca da 5700 K (CRI > 80) ed è in grado di generare un flusso totale massimo di 3350 lumen in modo boost/strobe, oppure 1600 lumen continui. Atomic Dot WRM (bianco caldo), invece, ha una temperatura colore di 2700 K (CRI > 84) e può emettere un flusso totale massimo di 2850 lm come strobo, o 1400 lm continui. 

È dotato di una lente dal design particolare con un diametro di 95 mm. Intorno al perimetro della lente si trovano delle sfaccettature trasparenti, per contribuire alla diffusione degli effetti Aura in RGB, mentre al centro della lente ci sono diversi anelli concentrici, simili a quelli di una lente Fresnel, per concentrare la luce proveniente dalla sorgente centrale. Questo conferisce a VDO Atomic Dot un angolo di fascio (lxmax/2) di 11° e un angolo di campo (lxmax/10) di 22°. Comunque, conviene pensare alla divergenza dell’ottica come angolo di visione – come se fosse uno schermo LED – perché tra i ruoli primari del proiettore non c’è solo quello di illuminare la scena.

VDO Atomic Dot si presenta con un aspetto simile a quello di un LED PAR30. Ha una forma ottagonale, 17 cm di larghezza per 15 cm di lunghezza e pesa 2,2 kg. La scocca esterna, interamente in alluminio, è intervallata da vani integrati che fungono da dissipatori di calore. Atomic Dot non ha ventilazione forzata ed è completamente silenzioso. Il proiettore vanta un grado di protezione IP65 ed è perciò utilizzabile in qualsiasi condizione meteorologica.

Sul proiettore non ci sono display o tasti per accedere a un menu di controllo, per assegnare un indirizzo al proiettore è necessario utilizzare il processore P3 oppure l’RDM (anche tramite ArtNet). Il proiettore rileva automaticamente il protocollo di controllo al quale è connesso. Tutto ciò che si trova sul pannello posteriore è un pulsante di test/reset, un LED per indicare lo stato operativo dell’unità, un aggancio per attaccare il cavo di sicurezza, una valvola per pressurizzare l’unità e testare per le perdite e l’ingresso per la connessione ibrida (dati, rete e corrente) del sistema PDE.

Un’unità esterna, anche essa IP65, è dedicata a unire il segnale DMX, il segnale Ethernet e l’alimentazione nel cavo ibrido utilizzato dalle unità Atomic Dot. Ogni unità ha un assorbimento massimo di 55 W.

Il proiettore incorpora un supporto anteriore standard da PAR30 e può accogliere un diffusore per ampliare l’angolo del fascio luminoso. Si adatta anche a dei paraluce barndoors standard, nel caso potessero servire a scopi pratici o estetici. 

Atomic Dot è predisposto – e progettato – per essere impiegato in gruppi di unità multiple. Ogni Dot include una forcella tradizionale, che può essere facilmente rimossa per la combinazione di diversi Dot in linee verticali, orizzontali o array di qualsiasi forma. Intorno al suo perimetro, quattro slitte diametralmente opposte sono dedicate al fissaggio di accessori per il montaggio, la sospensione e, in particolare, all’interconnessione tra più unità. Uno di questi accessori permette di appendere fino a 16 unità Atomic Dot in verticale da un unico punto di aggancio, mentre sono disponibili forcelle a doppia larghezza, agganci aliscaff, montaggi spigot e un’interessante staffa snodata che consente di creare cluster di forme irregolari.

Il modo migliore per illustrare le applicazioni di Atomic Dot è forse tramite una descrizione delle modalità di controllo. Innanzitutto, è compatibile con i protocolli DMX/RDM, ArtNet, sACN e il proprietario P3 per il video-mapping, come tutti gli apparecchi della famiglia Martin VDO. Ogni sorgente può essere controllata indipendentemente, il che può rendere Atomic Dot abbastanza ghiotto in termini di canali DMX, occupandone un massimo di 64 in modalità Extended, ma conviene cominciare dalle modalità per le applicazioni più “banali”. 

Blinder

La prima modalità di controllo è una modalità “blinder” a canale singolo. Il canale è semplicemente un dimmer e l’apparecchio ridurrà automaticamente l’intensità per controllare la temperatura quando funziona a elevata potenza per troppo tempo. In questa modalità, i LED Aura sono gestiti automaticamente per emulare una lampada al tungsteno quando si varia l’intensità. 

Strobe

La seconda modalità trasforma VDO Atomic Dot in una Atomic 3000 miniaturizzata. Le sorgenti Aura non vengono utilizzate in questa modalità, che è identica alla modalità a tre canali di Atomic 3000 DMX/LED, con controllo dei parametri di intensità, durata e frequenza del flash. La frequenza dello strobo può essere variata con precisione tra 0,289 Hz e 16,667 Hz. Anche in questa modalità, l’intensità sarà automaticamente ridotta per il controllo della temperatura quando funziona ad alta potenza per un periodo prolungato.

La terza modalità è di nuovo identica alla modalità a quattro canali dei modelli Atomic 3000 ed esclude le sorgenti Aura. Ai parametri della modalità a tre canali viene aggiunto un canale con degli effetti, come accelerazioni e decelerazioni della frequenza, effetti random, “lampi” e lampeggiamenti con una luce costante e sottostante.

Controllo a doppio strato

Le altre due modalità di controllo, Basic e Extended, non solo consentono l’utilizzo di Atomic Dot in applicazioni di video mapping, ma aggiungono il controllo completo dei 16 LED RGB Aura – in modo unito in modalità basic e individualmente in modalità extended. Per le sorgenti Aura sono disponibili controlli di intensità, strobo, miscelazione RGB diretta e 36 colori preset, CTC e una libreria di 108 effetti dinamici con parametri di velocità e sincronizzazione. 

P3

Come notato prima, Atomic Dot è progettato proprio per l’implementazione in applicazioni di mappatura di pixel su unità multiple. Chiaramente, è possibile mappare la sorgente bianca e quelle RGB (unitamente in modalità basic ed indipendentemente in extended) del proiettore utilizzando la funzione di una console o controller tramite DMX, ArtNet o sACN, ma le possibilità creative vengono moltiplicate utilizzando un P3 System Controller. Disponibili in tre modelli (con capacità di gestione da 100.000 a 2.080.000 pixel), questi processori consentono una semplice e potente mappatura di segnali video su una grande varietà di proiettori Martin, tutta la serie di pixel VDO e diverse teste mobili Mac. 

In alternativa, c’è una versione software per personal computer, P3-PC System Controller. Gestisce sistemi fino a 20.736 pixel, accetta input dallo schermo, input video da un media server Green Hippo installato sulla stessa macchina, e input da Art-Net. P3-PC può anche essere usato come un editor off-line per tutti i System Controller P3.

Con un Controller P3, VDO Atomic Dot passa dal controllo a due strati al controllo a quattro strati: sia la sorgente bianca centrale sia quelle Aura si possono controllare tramite i parametri DMX, direttamente dal Controller P3, oppure con una miscelazione variabile dei due. Questo significa che l’unità può essere controllata come parte del parco luci da una console mentre contemporaneamente fa parte di un display a bassa risoluzione che riproduce contributi video mandati dal P3. Il rapporto di livello tra uno e l’altro segnale può essere controllato per le due tipologie di sorgenti separatamente e in tempo reale tramite canali DMX dedicati. In più, con un processore P3, anche in modalità Basic P3 il proiettore è sempre in grado di mappare le 16 sorgenti Aura indipendentemente. Questo vuol dire che contributi dal processore possono essere mappati su un grande numero di pixel più piccoli, mentre ogni Atomic Dot occupa solo 19 canali nel sistema DMX o ArtNet. 

VDO Atomic Dot è un piccolo strumento creativo in grado di soddisfare tantissime esigenze: può essere un mini-blinder (combinabile in 2-lite, 4-lite, x-lite con accessori dedicati), mini-strobo e semplice PAR LED per applicazioni dalle più piccole a quelle più grandi; al contempo, consente una creatività praticamente illimitata quando implementato in grandi numeri, in matrici o cluster di qualsiasi forma, per la mappatura di video. In più, il suo grado di protezione IP65 consente tutte queste possibilità in qualsiasi condizione ambientale.

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