Enrico Brignano – Enricomincio da me

L’attore romano riparte con Enricomincio da me, il tour per il trentennale della carriera.

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di Alfio Morelli e Giovanni Seltralia

La pratica del tour estivo teatrale è ormai diffusa tra tanti dei personaggi lanciati e sostenuti essenzialmente dalla televisione, e spesso gli esiti non sono proprio esaltanti. Per quanto ogni tour sia un’occasione di lavoro in più per i professionisti del nostro settore, e quindi assolutamente benvenuto, è giusto distinguere quando sul palco si avvicendano degli improvvisatori, e quando invece si tratta di attori con il mestiere e la passione per il teatro cuciti in ogni mossa. Quest’ultima categoria è quella in cui rientra a pieno titolo Enrico Brignano.
L’attore romano è un volto notissimo della comicità televisiva, ma vanta allo stesso tempo una carriera che va dalla stand-up comedy al cinema, dal doppiaggio alla regia teatrale. Proprio nei teatri ritorna dopo il successo di pubblico del tour 2017/2018, con le date estive dello spettacolo Enricomincio da Me Unplugged, scritto insieme a Mario Scaletta, Riccardo Cassini, Manuela D’Angelo, Massimiliano Giovanetti e Luciano Federico. Uno show variegato, complesso, nato per festeggiare le tre decadi di carriera (e le cinque di età) dell’attore teatrale.
Noi lo incrociamo alla data di Cattolica del 21 agosto presso l’Arena della Regina, in uno spettacolo che, come in tutte le altre date, ha fatto puntualmente registrare il sold-out.
Mancano poche ore, il palco è montato, lo schermo a LED manda segnali di vita, e il più del lavoro è fatto: approfittiamo della calma prima della tempesta per chiacchierare con alcuni dei responsabili tecnici più direttamente coinvolti nella realizzazione dello show.

PupinMarco Pupin – Direttore di produzione

Puoi parlarci delle caratteristiche di questo tour?
Il rapporto con Enrico nasce dieci anni fa, anche se ci conoscevamo già da prima. Questo tour, Enricomincio da Me, è lo spettacolo che portiamo avanti da due anni: questa parte estiva è partita una settimana fa a Vulci, e oggi a Cattolica siamo già alla quarta serata. Per noi non esiste il Ferragosto o il Natale: dobbiamo rendere felici coloro che riposano nei giorni di festa, lavoriamo al contrario. Quest’anno sono soltanto un po’ più preoccupato, perché l’Italia è ormai quasi un paese tropicale: mattine da trentacinque gradi, pomeriggi sotto l’acqua e serate ventose. Soffro più di tutti il vento, che in uno spettacolo con quinte, soffitti e fondali, porta a una lotta continua con le intemperie. Superato quello, lo spettacolo ormai è rodato e non mi aspetto sorprese.

Viaggiate con la produzione completa?
Sul posto chiediamo solo il palco, di circa 20 metri di larghezza, 12 m di profondità e tra i 10 e gli 8,50 m d’altezza in base alle circostanze, oltre ovviamente la copertura. In molti casi partecipiamo a manifestazioni e rassegne, e siamo quindi ospiti di strutture già esistenti: spesso c’è la necessità di modificare lo spettacolo, dove è possibile, per adattarsi al meglio. Qui per esempio c’erano soltanto 16 m di larghezza a disposizione, e quindi abbiamo scelto di svuotare le baie laterali per permettere l’entrata e l’uscita di elementi scenografici.

Come materiale sospeso invece cosa troviamo?
Abbiamo americane e luci, con 23 punti motori e 57 mazzi di corde: un bel po’ di materiale, insomma. Tutto viene fatto con debutti “secchi”, senza prove sul posto, direttamente davanti al pubblico. Questa volta almeno siamo riusciti ad anticipare a ieri il pre-rigging, sapendo che qui non lo avremmo trovato. Solitamente, invece, viene tutto montato da mattina a sera: fra cinque ore smontiamo e via di nuovo.

La parte più impegnativa?
Sicuramente il video LED: c’è uno scenografo nello spettacolo che ha dato una precisa idea scenografica, con le movimentazioni del caso. Il LED nello show è centrale: Enrico e tutto quello che accade sul palco interagiscono continuamente con quello che appare sullo schermo. Le immagini seguono le storie raccontate nei monologhi, talvolta con effetti molto carini: penso al treno che si ferma esattamente in corrispondenza della porta, che quindi si apre in prospettiva con i ballerini che vi entrano ed escono. Così la gente gode di qualche momento di stupore.

Sul posto cosa chiedete?
Oltre al palco, chiedo il personale, i facchini, un macchinista, un elettricista: insomma, proprio il minimo indispensabile. Poi chiediamo sempre le coperture: io ho dietro un bilico di quinte e soffitti, però poi nelle location non bastano mai, se devi proteggerti sia dal maltempo sia dalla vista del pubblico.

In quanti viaggiate?
Viaggiamo in circa trenta persone, con quattro tecnici per settore, facchini, autisti, ballerini, eccetera. I service che hanno collaborato sono Show Live per quanto riguarda il LED, ABC per la parte strutturale, Top Tech per le luci.

Questo tour proseguirà in invernale?
Intanto, posso dirti che a Macerata avremo addirittura la ripresa televisiva di questo spettacolo, con altri ballerini e monologhi da provare in corsa durante gli show precedenti. Poi dopo l’8 settembre lo show si dovrebbe fermare, ed Enrico dovrebbe trovare il tempo, film permettendo, di scrivere il nuovo spettacolo che debutterà in gennaio a Roma. In primavera poi si tornerà a parlare di televisione, con qualche “ospitata” importante.

AndreazzoliChristian Andreazzoli – Datore luci e Lighting designer

Oggi cosa avete montato?
Principalmente abbiamo due americane: una truss luci per quanto riguarda tutta la parte di controluce, e un’americana frontale per il corpo di ballo. In tutto ci sono una ventina di Sharpy Wash 330, e quattordici Bumble Bee. Lo spettacolo vero e proprio lo fanno più che altro i seguipersona, dei Lycian da 2500 W, molto potenti. Servono luci di un certo tipo per contrastare il controluce del video, ma in fondo è tutto molto più semplice rispetto agli inizi di questo spettacolo: c’erano altri tre portali, una sessantina di beam, eccetera; ma per portarlo in giro e poter debuttare il giorno stesso, abbiamo snellito tutto. Abbiamo anche i blinder per la sala, ma giusto per gli applausi o se Enrico vuole parlare con il pubblico.
Poi abbiamo sei DLS spot, per dare un rinforzino ai ballerini; come sistema purtroppo pecca un po’, quando questi ultimi vengono avanti: la prima americana è quasi sempre a pioggia, quindi più indietro abbiamo un bel frontale, mentre davanti è un po’ sacrificato. Il materiale è sempre da Top Tech, con una grandMA1 full size e tre universi.

Qui avete trovato solo il palco?
Sì, abbiamo fatto i punti motore, dato che la copertura del palco non scendeva: sono quattro motori per la truss luci, che segue tutta la trave di sostegno per il LED, e due punti motore per la prima americana frontale. Poi abbiamo un effettino, fatto con un beam per terra: quando Enrico accende la televisione glielo “spariamo” in faccia per avere l’effetto di uno schermo.

IMG 0003Federico Farina – Fonico FoH

Qual è il tuo ruolo?
Sono il fonico per la produzione: lavoro con Enrico dal 2010.

Per curare l’aspetto sonoro, oggi cosa userai?
Lo spettacolo è molto semplice, dal punto di vista audio. Oltre a Enrico, ci sono altri quattro attori, basi e video; in questa versione non c’è l’orchestra e nemmeno la band.
L’impianto è L-Acoustics Kara e si muove con noi, dato che viaggiamo con la produzione completa. Come radiomicrofoni, utilizziamo Sennheiser, la serie 2000 coi bodypack 5212, e capsule DPA d:fine. Come monitoraggio, infine, usiamo gli in-ear.
È tutto piuttosto semplice, ma spesso ci esibiamo in luoghi ampi, in cui l’impianto da portarsi dietro deve essere dimensionato per coprire almeno 4000 o 5000 persone. In situazioni come il Teatro Greco di Taormina dobbiamo essere più discreti e raffinati, mentre allo stadio tutto il contrario. Insomma, è la classica tournée estiva.

Hai detto che l’impianto è L-Acoustics: come è composto?
Ho montato 24 KARA più le ARCS per le prime file, mentre per la parte bassa usiamo 8 sub. Non abbiamo molta musica, a parte la sigla e alcuni balletti: lo spettacolo è principalmente teatrale. Le musiche le mando con Qlab, oppure arrivano da Watchout perché sincronizzate col video, comunque gestito da me.

Per quanto riguarda il mixer?
Usiamo un Soundcraft Vi6. Prima avevamo un Vi1, che purtroppo ha avuto problemi.

crewIl service chi è?
Il service audio è sempre Top Tech. Noi come responsabili siamo in due, io e Alberto Turchetti, che si occupa di palco e microfoni.

Lo show

E infine, lo show. Dura molto, più di due ore: eppure gli spettatori non si muovono dalle sedie e ridono a crepapelle dall’inizio alla fine. I monologhi compiono un viaggio del tempo: Brignano ricorda il quartiere Dragona, i primi anni di carriera e le esperienze televisive, richiamando sempre tutta una serie di personaggi (a volte eccessivi, a volte fin troppo reali) che hanno popolato il suo mondo. Vi sono poi le macchiette, le ombre, gli scappati di casa. Il comparto tecnico aiuta talvolta ad aggiungere quell’effetto wow che va a sommarsi agli episodi comici e musicali.
Vi sono sia pezzi storici della sua comicità sia nuovi episodi da gustare, in quel misto dialettale (a proposito di cavalli di battaglia) che ride di tutta l’Italia e insieme ne fa un omaggio. Tutto questo, senza cedere di un passo e tenendo il palco da vero protagonista. 

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