Claypaky Xtylos

Il nuovo proiettore beam con sorgente a laser.

Claypaky Xtylos

di Douglas Cole

Da anni aspettavamo di vedere da Claypaky il primo prodotto di serie che sfrutta la tecnologia laser sviluppata dalla casa bergamasca insieme a Osram. Il momento è arrivato: ad aprile di quest’anno ha fatto il debutto alla Fiera di Francoforte Xtylos, un proiettore beam che si distingue da tutto il resto del mercato proprio grazie all’utilizzo di questa nuova sorgente.

Nove anni fa, la casa costruttrice bergamasca ha rivoluzionato il concetto di proiettore dedicato agli effetti beam visibili a mezz’aria, accoppiando un’emissione molto potente a una testa particolarmente compatta… un prodotto con un impatto così importante nel settore che il suo nome è diventato non solo sinonimo, ma addirittura di uso generico per altri prodotti (come molefay o domino): Sharpy.

Con Xtylos, Claypaky intende innescare un’altra rivoluzione dello stesso concetto, utilizzando una sorgente luminosa del tutto nuova. A differenza dei metodi presentati in precedenza, che usano dei fosfori eccitati a laser per generare luce non-coerente, Xtylos sfrutta la luce emessa direttamente da tre banchi laser, con multipli diodi laser ciascuno, un banco laser per ogni colore, rosso, verde e blu. Il modulo sorgente è completamente sigillato in un telaio con grado di protezione IP54. All’interno del modulo i tre raggi laser vengono sovrapposti e miscelati in modo che il fascio emesso all’uscita del modulo sia omogeneo nella distribuzione dell’intensità e nella miscelazione del colore. Ogni banco laser è pilotato sia in modalità PWM che in modulazione di corrente da driver dedicati. Il progetto di questo modulo è soggetto a diversi brevetti della società per quanto riguarda la collimazione ottica, l’accoppiamento e la miscelazione. Claypaky riporta che la sorgente ha una vita operativa nominale di 10.000 ore.

Il flusso luminoso dal modulo poi viene diretto attraverso un gruppo ottico piuttosto convenzionale, mantenendo allo stesso tempo l’intensità dei colori primari generati dai diodi laser in lunghezze d’onda molto specifiche, che il costruttore appropriatamente chiama “Turbo-Red”, “Turbo-Blue” e “Turbo-Green”. Chiaramente, a differenza dai proiettori beam basati sulle lampade HMI, questo modulo apre la possibilità di miscelazione additiva dei colori con l’efficenza di un proiettore a LED, oltre ad altri vantaggi, come le transizioni di colore istantanee, non realizzabili con sistemi di filtri meccanici. 

Ai proiettori laser che generalmente si usano nello spettacolo vengono applicate particolari norme di sicurezza. Xtylos, invece, ha ottenuto la classificazione di Dispositivo Laser Classe 1, cioè la stessa classe di un lettore DVD o altro dispositivo nel quale la luce coerente in fase e in lunghezza d’onda è presente solo all’interno del dispositivo e non osservabile dall’esterno della sorgente. Il proiettore viene collocato, invece, nel “gruppo di rischio fotobiologico 3”, insomma, la stessa valutazione applicata a gran parte dei videoproiettori a elevate emissioni con sorgenti eccitate a laser.  

Il gruppo ottico incorporato in Xtylos sicuramente eredita molto dall’esperienza del costruttore con gli altri noti proiettori beam: Sharpy, Super Sharpy e Sharpy Plus. È caratterizzato da un’apertura che va da un massimo di 7° giù fino a una divergenza di solo 1,1°: questo significa che Xtylos è in grado di emettere un fascio di meno di 40 cm di diametro ad una distanza di 20 m. Il fascio, inoltre, si distingue per essere particolarmente uniforme: la curva dell’illuminamento di campo, infatti, sembra riprodurre il profilo di un altopiano inaccessibile come una mesa del Mojave (i territori battuti da Willy il Coyote, ndr). Questo si traduce in un effetto visivo veramente impressionante, in particolare con i fasci colorati, che sono molto evidenti anche in presenza di luce ambientale e anche senza concentrazioni elevate di fumo o di nebbia. Nel buio con fumo diffuso, invece, l’impressione è quella di un solido bastone a mezz’aria. Da sottolineare che Xtylos non presenta, al contrario di molti proiettori beam, un pronunciato hotspot centrale per aiutare l’effetto di penetrazione.

Xtylos al suo debutto a Prolight+Sound, a Francoforte, con il fascio in vista in piena luce, senza fumo.

Effetti

L’insieme di effetti incorporati in Xtylos è studiato con molta cura per offrire una soluzione completa, ed è anche caratterizzato da alcune nuove chicche create da Claypaky appositamente per questo proiettore. 

Si comincia dai controlli diretti della sorgente, con dimming a 16 bit (24 bit interno), miscelazione dei colori a 16 bit in modalità RGB ed effetti stroboscopici fino a 25 flash al secondo. Un canale di controllo CTO dedicato consente di regolare la temperatura colore, ed è anche disponibile un canale con macro di colori pre-programmati. 

Tra gli effetti meccanici è presente una ruota con 11 gobo statici per scolpire il fascio. Su questa ruota si trovano cinque diversi riduttori di fascio, che consentono di replicare gli effetti da “matita”, emulando un fascio laser. Con un riduttore di fascio, sfruttando la parte centrale della lente frontale, è possibile infatti creare un beam con una divergenza di appena 0,5°. 

Una seconda ruota dispone di sette gobo rotanti, tutti essenziali per gli effetti a mezz’aria: la barra, l’anello, lo “scolapasta”, il punto decentrato e un paio di altri, compreso il classico “trattino tra parentesi” di Claypaky. Come per Sharpy, la selezione dei gobo è ben studiata in base alla gamma di zoom del proiettore: l’anello, per esempio, non crea un effetto molto conico, ma un effetto “tubo”, e avrebbe poco senso includere dei disegni più intricati che renderebbero bene solo nei fasci più divergenti. 

Xtylos offre una gran varietà di opzioni per la moltiplicazione del fascio: innanzitutto, una singola ruota dispone di tre prismi rotanti ed indicizzabili, oltre a un filtro frost. Si può scegliere tra un prisma lineare a sei facce, un prisma radiale a sei facce e uno con una singola faccia liscia ma ellittica. Un quarto prisma rotante – radiale a 16 facce – è indipendente e motorizzato separatamente. Quest’ultimo consente la combinazione di effetti prisma, anche controrotanti. 

Movimenti

Una caratteristica fondamentale per un proiettore beam è la velocità dei parametri e, grazie al tipo di sorgente ed alla precisione degli effetti meccanici, Xtylos è già avvantaggiato in termini di effetti luminosi. Per abbinarsi con questi, la testa del proiettore è compatta, con la forcella attaccata molto vicino al centro geometrico dell’asse lungo e al baricentro, configurazione che consente di muoversi in pan e in tilt con notevole velocità. Xtylos può completare la gamma intera di 540° in pan in 2,46 s, e la gamma intera di 251° in tilt in 1,68 s… a titolo di riferimento, la velocità di rivoluzione in pan è essenzialmente uguale a quella del più leggero Sharpy, mentre in tilt è appena più lento. Nonostante questa velocità, Xtylos mantiene una precisione di puntamento di ±0,17°. Questi movimenti sono inoltre controllati con una risoluzione di 16 bit, oltre ad essere temporizzati in modalità vettoriale attraverso una gamma da 0,2 s a 310 s.

La linea di Xtylos utilizzate a Linate in occasione di Jova Beach Party.

Features

Xtylos incorpora moltissime caratteristiche consolidate dei proiettori di ultima generazione Claypaky. I menu si navigano utilizzando il pannello di controllo con cinque tasti e il display LCD. Le connessioni sono di tipo PowerCon in e out per l’alimentazione, XLR5 per DMX/RDM in e out, ed è infine presente una singola porta di rete su EtherCon per Art-Net o per l’accesso al web server interno quale interfaccia sul computer collegato, per il pieno controllo e monitoraggio del proiettore – un’ottima soluzione per la configurazione e il collaudo. Il firmware dell’apparecchio può essere aggiornato da computer tramite l’interfaccia Ethernet, oppure tramite l’interfaccia DMX/RDM da un proiettore ad un altro. 

L’elettronica di controllo incorpora una batteria tampone che consente la configurazione del proiettore senza alimentazione esterna, incluso l’aggiornamento del firmware. 

Il proiettore viene controllato tramite 30 canali DMX, compresi canali di varie funzioni che consentono la configurazione di diversi parametri (velocità di movimenti ed effetti, curve di intensità, frequenze PWM per l’utilizzo insieme a telecamere) e il reset direttamente dalla console. 

Xtylos è compatto, non quanto uno Sharpy, ma comunque più piccolo, per esempio, di un Mythos: pesa 24 kg e, in posizione verticale, ha un’altezza massima di 58 cm. Vale la pena di spendere qualche parola sull’assorbimento elettrico: il proiettore ha un assorbimento massimo di 400 VA, ma bisogna considerare che, anche se Xtylos emette una fascio penetrante quanto quello di un proiettore beam a scarica – e anche di più con i colori saturi – lo fa al costo di un consumo inferiore a 100 W per colore, più o meno come un proiettore a LED convenzionale. La lampada, invece, assorbe la sua quota di energia dall’accensione allo spegnimento, indipendentemente da quanti fotoni stia mandando in scena. Un ulteriore vantaggio delle strette bande di lunghezza d’onda delle individuali sorgenti colorate di Xtylos è la ridotta radiazione spuria al di fuori della banda del visibile, che si traduce in un fascio di luce meno caldo di quello emesso da una lampada (a parità di intensità). 

Xtylos è indubbiamente un’innovazione importante nel settore e solo il primo di un’intera categoria di prodotti che utilizzeranno questo tipo di sorgente. Come sempre con tutti i prodotti illuminotecnici, una descrizione sulla carta vale poco e, come sa bene chi legge, una riproduzione video non fa giustizia a una luce d’effetto. Questo è un proiettore che assolutamente vale la pena vedere in azione.
Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito dedicato www.xtylos.show.

contatti: Claypaky

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