Acme Lighting Oxygen

Presentato quest’anno alla Fiera di Francoforte, il proiettore di Acme Lighting offre movimenti molto rapidi, dimensioni particolarmente contenute, un’estesa gamma di zoom e il controllo pixel-per-pixel.

Acme Lighting Oxygen

di Douglas Cole

Ci siamo recati presso la sede europea di Acme Lighting per dare un’occhiata a uno dei primi esemplari del nuovo piccolo proiettore proposto dalla casa costruttrice asiatica. Denominato Oxygen o, per i meno romantici, CM-400Z, questo piccolo proiettore polivalente incorpora sette sorgenti LED RGBW, ognuna da 40 W totali e accoppiata a una lente individuale. Il sistema di sorgenti è in grado di emettere un flusso luminoso massimo (R+G+B+W a 100%) fino a 4000 lm. 

Il sistema ottico comprende uno zoom motorizzato con rapporto 7:1. La combinazione sorgente/ottica di questo piccolo proiettore gli consente di erogare un illuminamento pari a 6300 lx su un campo ø50 cm a una distanza di 5 m allo zoom minimo (6°) e, allo zoom massimo (40°), 370 lx su un campo ø3,6 m, sempre a 5 m.

La costruzione della testa incorpora un dissipatore multivano largo quanto l’intero diametro della stessa: l’aria viene forzata attraverso gli spazi tra i vani da una ventola montata in asse con le sorgenti che occupa l’intera parte posteriore della testa. Il proiettore dispone di due modalità di ventilazione, automatica e silenziosa. In modalità silenziosa, il livello di rumore dichiarato dal costruttore è di poco più di 30 dB a 1 m di distanza. 

Grazie al design compatto e bilanciato della testa, oltre al controllo preciso dei movimenti, Oxygen è in grado di effettuare con una velocità molto elevata movimenti di 250° in tilt e 540° in pan a 16 bit. Un apposito canale di controllo consente inoltre di regolare la velocità dei movimenti.

I connettori PowerCon in e out per l’alimentazione e quelli per l’ingresso e rilancio del segnale DMX/RDM (XLR5 F/M) sono installati sullo stesso pannello del display e dei tasti di comando, una soluzione che ha consentito al costruttore di ridurre di 4 cm la larghezza della base. L’aggiornamento del firmware può essere effettuato tramite il connettore DMX o, in alternativa, tramite un connettore USB disposto sul pannello.

Il controllo locale è semplificato ma completo, con un display OLED e quattro tasti che consentono la navigazione all’interno dei menu. Insieme alle altre funzioni più comuni – DMX mode, indirizzo, inversione pan/tilt, inversione del display ecc – nel menu locale del proiettore c’è la possibilità di selezionare tra quattro curve di dimming: lineare, square law, inverse square law e a “S”. È inoltre possibile dal menu locale bilanciare proporzionalmente i componenti RGB per ogni singola sorgente, essenzialmente fornendo un bilanciamento del bianco e del colore per ogni pixel. Dal display sono anche disponibili le consuete informazioni sulla temperatura dei componenti, il funzionamento della ventola, le ore di utilizzo, ecc. 

Essendo progettato per applicazioni con controllo esterno, il software non prevede programmi autonomi. Il controllo DMX, invece, è esaustivo, con due modalità disponibili da 14 o da 38 canali. La modalità a 14 canali consente l’utilizzo di Oxygen in colori uniformi, mentre la modalità più estesa consente il controllo completo degli elementi RGBW di ogni pixel indipendentemente. Entrambe le modalità comprendono un canale shutter indipendente che offre effetti stroboscopici e di pulsazione a frequenze variabili.

Diversi altri costruttori, per i proiettori con sette LED, hanno puntato molto sul fascio stretto, enfatizzando l’effetto beam con lenti unite. Nonostante l’impatto significativo di Oxygen con lo zoom stretto, considerando le dimensioni, la visione di Acme per questo taglio di proiettore è l’utilizzo come wash piccolo e potente in grado di entrare ovunque in una scenografia, e che può assumere un qualunque altro ruolo creativo quando necessario: eye candy, effetti pixel, eccetera. Oxygen si distingue da altri proiettori simili per potenza e configurazione, grazie al controllo individuale RGBW di ognuna delle sette sorgenti. Si possono infatti immaginare – grazie alla sfera di movimento molto ridotta (216 mm) e il peso di soli 5 kg – configurazioni in cui molti proiettori Oxygen vengano disposti in matrice e gestiti in pixel-mapping da una console. Il costo piuttosto accessibile del proiettore potrebbe consentire questo tipo di impiego anche in produzioni dai budget limitati, come pure il suo impiego in applicazioni più ortodosse, come ambiti fieristici o installazioni fisse. 

Ad ampliare ulteriormente la flessibilità di questo piccolo proiettore, Il costruttore ha recentemente introdotto una versione con grado di protezione IP65, chiamata Ozone (CM-400ZIP), utilizzabile anche nelle applicazioni esterne. 

contatti: Acme