Festival di Sanremo 2014

La cosa più complicata da fare al festival di Sanremo è ottenere un pass “di qualità” che ci autorizzi a circolare liberamente all’interno del teatro Ariston per vedere con i nostri occhi quali prodotti sono utilizzati durante la manifestazione...

Sanremo Festivaldi Francesco Galarà

La cosa più complicata da fare al festival di Sanremo, per noi giornalisti che ci occupiamo degli aspetti tecnici della manifestazione, è ottenere un pass “di qualità” che ci autorizzi a circolare liberamente all’interno del teatro Ariston durante il giorno e di vedere con i nostri occhi quali prodotti sono utilizzati durante la manifestazione. Dopo estenuanti tentativi siamo riusciti ad accedere all’interno della venue e, con estrema discrezione, abbiamo ottenuto le notizie che qui riportiamo.

Questa è la seconda edizione consecutiva del Festival di Sanremo curata dall’equipe di autori che fa capo al direttore artistico Fabio Fazio, con la regia di Duccio Forzano e con la scenografia firmata per la prima volta da Emanuela Trixie Zitkowsky. Il direttore musicale è Mauro Pagani ed il direttore della fotografia è Marco Lucarelli, mentre il responsabile del progetto audio è come sempre Mauro Severoni.

La 64° edizione del Festival della Canzone Italiana ha come tema “La Bellezza”, non sappiamo se gli autori siano indovini, ma sta di fatto che meno di un mese dopo La Grande Bellezza ha vinto un Oscar….

La produzione

La commessa relativa al Festival della canzone Italiana è gestita da RAI UNO il cui direttore di produzione è Marco Cunsolo. L’area pianificazione mezzi di produzione, sin dalla riunione di impostazione che si svolge nel mese di settembre dell’anno precedente, si tiene in stretta collaborazione con gli autori al fine di identificare il regista, lo scenografo, il direttore della fotografia e tutti i reparti coinvolti nella costruzione del progetto. In una prima riunione con il capo struttura, in questo caso Claudio Fasulo, il capo progetto Gabriella Schiavo ed il produttore esecutivo Simona Marconi, interfacciandosi con la direzione artistica, in questo caso Fabio Fazio, il regista, Duccio Forzano, e la scenografa, Emanuela Trixie Zitkowsky, si avanzano le richieste riguardanti le attrezzature tecniche. Viene, quindi, coinvolto il direttore della fotografia che dà gli input allo scenografo e viceversa, iniziando, così, a dare forma ad un disegno complessivo che deve rispettare i canoni di un budget stabilito senza rinunciare ad importanti elementi di novità. Successivamente viene elaborata una scheda in base alla quale la direzione di produzione dà il via al piano di produzione nella sua fase operativa.

Nei primi giorni di gennaio tutto il gruppo dell’area di pianificazione si trasferisce a Sanremo per dare assistenza e sopperire ad eventuali esigenze dell'ultimo minuto. Non dimentichiamo che attorno al festival si sviluppano numerose attività collaterali, le rubriche quotidiane, i collegamenti, i TG e gli eventi legati al Web come ad esempio il Dopo Festival. Tutto ciò deve essere pianificato quotidianamente, tenuto sotto controllo e programmato dalla preparazione alla messa in onda. La realizzazione pratica del progetto è a cura del Centro di Produzione TV di Roma la cui responsabile è, da circa diciotto mesi, Paola Sciommeri. Come già detto, la macchina produttiva si mette solitamente in moto i primi giorni di gennaio, quando arrivano a Sanremo le squadre di costruttori, gli incaricati dell’allestimento studi ed uffici e i tecnici per l’allestimento audio (quest’anno realizzato interamente con risorse interne RAI sia come attrezzature sia come risorse umane, anche con l’apporto di Radio RAI).

Al termine dell’allestimento scenico avviene un avvicendamento tra la squadra costruttori e le altre unità operative di ripresa, luci, grafica, costumi, trucco ecc. Nei primi giorni di febbraio iniziano le prove e la fase vera e propria della preparazione del programma. La nuova governance aziendale ha dato una forte indicazione nel senso della razionalizzazione e riduzione dei costi; con un lavoro molto accurato si è agito sulla pianificazione delle risorse in modo da eliminare costi superflui dal punto di vista della composizione e della turnazione delle squadre di lavoro e, dall’altro lato, sulla razionalizzazione nell’impiego delle attrezzature tecniche.

Lavorando costantemente sulla formazione del personale interno, RAI dispone oggi di giovani e qualificate risorse umane; nello stesso tempo l’azienda ha pianificato una serie di investimenti per l’acquisto di nuove attrezzature tecnologiche all’avanguardia. Ci sono settori della produzione di eventi che sono da sempre realizzati con risorse interne RAI, ma anche molti aspetti per cui, in passato, si ricorreva ad aziende esterne per garantire una certa flessibilità operativa e che oggi sono stati riportati all’interno dell’azienda grazie alle attività di formazione ed al rinnovamento delle tecnologie. Al Festival lavorano circa 300 persone, per il 95% si tratta di personale interno RAI che si avvicenda nelle varie fasi di allestimento e di produzione dell’evento, oltre che nella produzione di tutti gli eventi collaterali durante la settimana del Festival, che ricordiamo sono: Uno Mattina, La Vita in Diretta, Sottovoce – la rubrica di Marzullo – il Dopofestival WEB, Domenica In (la Domenica successiva alla competizione canora) e tutti i collegamenti quotidiani con i vari TG, ecc. I mezzi mobili presenti a Sanremo sono l’unità esterna Roma4 HD, l’esterna Torino1 SD, due unità leggere di ripresa TV di Napoli, un OB‑Van della sede di Bolzano attrezzato per la messa in onda dell’audio 5.1 e la squadra “Ponti” di Torino che dispone di una serie di parabole e ponti radio Fly per l’instradamento dei segnali SD ed HD sia sul digitale terrestre che via satellite. È inoltre presente un palco mobile su OB‑Van, allestito da Madema, dal quale Radio2 trasmette in diretta dalle 10 alle 22 tutte le rubriche quotidiane di questa rete. Da ultimo, all’interno del teatro Ariston si trova una postazione del Centro Ricerche RAI di Torino che sfrutta questa grande occasione per le sperimentazioni sulle nuove tecnologie.

Sanremo festival 2014

La scenografia

Il tema e del 64° Festival della canzone Italiana è “La Bellezza” declinata in tutte le sue forme a partire dalla scenografia, che ci appare come la sala da ballo di un'antica villa patrizia del ‘700. Le pareti sono sporche e scrostate, al centro della sala c’è un enorme ponteggio che denota la fase di restauro a cui è sottoposta la villa, ma il pavimento di marmo bianco e nero è ancora integro, al centro della sala una scala conduce ai piani superiori, mentre due scalinate semicircolari fanno da contorno alla sala. Infine, molte delle pareti sono avvolte in teloni di protezione per non essere danneggiate durante le fasi di restauro. Qualcuno si domanderà “Che c’entra tutto questo con il Festival di Sanremo?” C’entra, perché nei momenti delle esibizioni canore la scena cambia completamente aspetto e il ponteggio centrale prende la forma di dodici piccoli palchi che ospitano l’orchestra. Trattandosi di una struttura in ferro piuttosto pesante, è stato progettato uno scarico sulle travi della graticcia onde sgravare il palcoscenico dal peso addizionale.

La scala centrale è mobile e costituita da un complesso meccanismo che, mediante due pistoni oleodinamici comandati da una pompa sotto il palco, alza ed abbassa la scala, creando prima una rampa e poi, tramite dei motori posti inferiormente, i gradini. Il tutto ha uno spessore di ricovero di 22 cm. Per questo motivo tutto il palco è stato sollevato di tale altezza.

Il pavimento di marmo, come le scale e la parete centrale, si rivelano essere in realtà schermi LED su cui sono proiettate bellissime clip grafiche e, dalle quinte, scende all’occorrenza un enorme LEDwall sul quale vengono proiettate immagini e video clip. La scenografia fa grande uso di pannelli LED, come elenchiamo qui di seguito: pavimento centrale +scala a scomparsa pannelli LED passo 10 mm 50 x 50, LEDwall in scenografia pannelli LED passo 6 mm 50 x 50, Scale laterali e pavimenti laterali palcoscenico, 292 pannelli calpestabili LED, di cui 146 con fondo bianco e 146 con fondo nero passo 10 mm, 50 x 50, effetti su palcoscenico 170 m, lineari di LED punto-punto in strip da 25 cm. Componibili: pannello LED fondale scala 96 pannelli passo 18 mm, 60 x 60, effetti illuminazione scenografia 200 m, lineari di LED strip RGB in moduli da 25 cm. In questa scenografia sono previsti diversi livelli di quinte e sipari che utilizzano ben sedici tiri quasi tutti manuali. Tutti i manufatti che costituiscono la scenografia sono stati costruiti dal reparto “Carpenteria e decorazioni” della RAI al CPTV di Roma.

Le luci e la grafica

Il progetto luci vede quest’anno il debutto di Marco Lucarelli, direttore della fotografia RAI. Forte di una lunga esperienza in programmi di intrattenimento, Lucarelli ha impostato il progetto in stretta collaborazione con la scenografia che prevede due situazioni base: una per i momenti “talk” ed una molto più dinamica per i momenti di spettacolo musicale. L’esigenza per i momenti di talk è quella di mantenere quasi inalterato il colore dei differenti materiali di cui è composta la scena, molto fanée. Tenendo conto che la televisione ha bisogno di forti contrasti, Marco ha dovuto orientarsi anche su toni più caldi per far emergere gli incarnati dei personaggi dal resto delle superfici scenografiche.

Per quanto riguarda i momenti musicali, la scelta è stata di avere a disposizione una grande varietà di corpi illuminanti, con una forte predominanza di luci LED che offrono possibilità cromatiche molto più varie di quelle possibili con i proiettori a scarica, senza penalizzare l’intensità luminosa. L’impostazione cromatica di ogni brano viene decisa durante le varie prove: per fortuna al Festival di Sanremo le prove vengono fatte in maniera piuttosto rigorosa, anche per le esigenze musicali dell’orchestra e dei vari cantanti; quindi i tempi sono abbastanza comodi ed offrono ampio spazio per affinare quella che poi diventa la scelta finale.

La struttura in cui è posizionata l’orchestra ha richiesto una cura particolare nella scelta dell’illuminazione: è stato necessario infatti l’utilizzo di molti corpi illuminanti in modo da poter entrare su tutti i singoli piani della scena. In sostanza è stato triplicato il numero di sorgenti luminose rispetto a quante sarebbero state necessarie in una scenografia a campo libero. La struttura è composta da 12 piccoli stage e, dunque, per poter illuminare i musicisti in maniera così frammentata e tenendo anche conto della telecamera mobile che viaggia su tutto il fronte dell’orchestra, è stato necessario un doppio sistema di illuminazione per quanto riguarda i musicisti: una luce bianca dal boccascena nei momenti talk in cui la camera mobile è a riposo, ed un tipo di illuminazione multipoint, posizionata all’interno della struttura stessa dei palchetti. Nella fattispecie sono stati installati: PARLED, Barre-LED e LED-beam con lente da 40°.

Festival Sanremo 2014-

La totalità del progetto comprende circa 500 corpi illuminanti suddivisi tra Spot 1200 e 1500, wash 330, LED wash 100 - 300 – 600 - 1200, LED beam 200, Beam zoom, Beam spot, scan 250, PARLED, LEDbar, PAR C61 e CP62, Sagomatori con lente 25-50°, 36°, 10°, Fresnel 650, Mini Iris, mentre le console sono Vector. La grafica è stata ideata e realizzata dalla squadra di lavoro di William Di Paolo, coadiuvata da Roberto Graziani per la parte organizzativa, in parte dal reparto grafica ed effetti speciali CPTV RAI Roma ed in parte direttamente dallo studio grafico installato al secondo piano del teatro Ariston, durante i giorni del Festival. Il reparto grafica si è occupato della realizzazione dei logo e della grafica di titolazione, oltre che delle clip grafiche e delle video clip, alcune delle quali prodotte in un piccolo set televisivo dotato di fondale green-screen. Fabio Roberti e Alessandro Fedele, operatori media server, gestiscono tutto il materiale fornito dal reparto di realizzazione dei contenuti grafici attraverso uno dei più conosciuti e collaudati media sever esistenti sul mercato. La novità di quest’anno consiste in un software progettato dal reparto grafico che, in coordinazione con il mixer luci, il reparto grafica ed il media server, tramite uno spot virtuale, permette di variare in sincrono i colori delle grafiche coordinandole all’RGB trasmesso dal reparto luci. Questo permette la perfetta sincronia dei cambi, che sono gestiti da un’unica sorgente evitando ritardi ed una maggiore versatilità ed immediatezza nella scelta del colore, che sarà comunque coordinato anche se deciso all’ultimo minuto.

Quest’anno è stata usata una mappatura di “LED dinamici” per cui sono stati utilizzati 67 universi DMX (vale a dire circa 34.000 canali), una scelta in grado di valorizzare molto la qualità del risultato in quanto consente di inviare le grafiche anche sui LED wall tradizionali. Volendo dare un dato, il media server gestisce controlla ed alimenta circa 3.500.000 pixel. Il tutto è gestito in maniera diretta, senza automatismi di esecuzione. Negli ultimi tre anni la gestione del media server, come quella di tutti gli altri reparti operativi, è seguita direttamente da personale interno RAI. A partire dall’edizione 2014 del Festival di Sanremo, tutte le attrezzature hardware e software in dotazione al reparto grafica sono di proprietà RAI. Il reparto grafica si avvale di circa dieci persone, mentre lo studio grafico, considerando anche le riserve di back-up, ha circa quindici postazioni che lavorano su base Windows.

 

Il progetto Audio del Festival di Sanremo, ideato e coordinato da Mauro Severoni, segue da diversi anni uno schema collaudato e sicuro; tuttavia, anno dopo anno, ha visto continue migliorie ed aggiustamenti. Il sistema di ripresa ha come core una matrice audio che convoglia più di 1.500 canali in-out, tra main e ridondanze, smistati alle varie utenze tramite 24 linee MADI-64. Per le riprese degli strumenti acustici sono utilizzati principalmente microfoni D:Vote 4099 e 4061, mentre per i cantanti la scelta è tra KK105, MD5235 e D:Facto; altre capsule possono essere utilizzate a richiesta dei singoli artisti. I lavalier sono MKE40, mentre gli head-set possono essere 4066F o 4088F. I mixer di sala sono un Vista 9/52 per la parte musicale, più un VI6/32 per microfoni e collarini, mentre il mixer di palco è un Vista 8/52 che fornisce l’ascolto ai musicisti tramite una serie di personal mixer digitali; gli artisti invece utilizzano solitamente degli in-ear custom. Sul palco c’è anche un sistema di monitoraggio composto da due piccoli array, da due spie al centro del palco e da alcuni moduli KK52 e KK200 di rinforzo posti sulla ribalta. L’impianto audio di diffusione in sala consiste di due cluster VR4886PCN per la platea con due rinforzi VRX932LAP a metà sala; due cluster VR4886 più un rinforzo centrale VT4880 per la galleria. In regia musicale c’e un Vista 8/52 con un Vista 5/32 di back-up, più un SI-24compact di servizio per i discografici.

L’OB Van della regia video è equipaggiato con un Aurus oltre ad un SI‑24 Compact di appoggio.

Quest’anno, dopo vari anni di test e sperimentazioni, la RAI manda in onda sul canale 501HD il festival di Sanremo con audio surround 5.1 il mixaggio è curato all’interno di un piccolo OB Van della sede RAI di Bolzano, attrezzato con un mixer Vista 5/42 per questo specifico utilizzo.

Il video

Per le riprese video, come già detto in precedenza, è presente qui a Sanremo come di consueto l’Esterna Roma 4 HD capitanata da Francesco Borsella. Le telecamere utilizzate quest’anno sono sette LDK 8000 Elite versione Triax con queste dotazioni ottiche: 3 box lenses 9,3 x 72 sulle camere laterali su Hi-Lo e sulla centrale su dolly elettrico; 1 box lens 9,3 x 86 stabilizzata sulla camera centrale su gas pedestal; 3 grandangoli 4.5x14 montati sul Tecnocrane, sulla Steadicam collegata con sistema wireless HD-GV e sulla rail fronte palco (uno speciale carrello con dolly motorizzato, realizzato da Movie-Engineering, che consente un’escursione verticale da 30 a 100 cm battezzato Godzilla dal regista Duccio Forzano). La telecamera montata su Spidercam 2D è una AK‑HC 1800G con ottica HA13 x 4,5BERD; è inoltre prevista una camera a spalla per eventuali riprese esterne al teatro. Il collegamento tra la regia video ed i sistemi di ripresa in teatro avviene mediante doppia linea in fibra ottica ed in rame per garantire la completa ridondanza. L’esterna Roma4 monta ora in regia nuovi monitor HD OLED Trimaster Grado 1, mentre i modelli OLED Grado 2 servono tutte le monitorie in teatro.

La regia

L’ultimo paragrafo di questo report è dedicato a Duccio Forzano, personaggio eclettico e non comune nel modo della TV, che per la quarta volta firma la regia del Festival. Duccio ha un percorso professionale del tutto particolare, ma che molti lettori di Sound&Lite si trovano a condividere. Egli infatti ha iniziato molti anni fa “dalla gavetta” – come si suol dire – ed ha man mano percorso tutti gli step, da tira cavi, a runner, ad elettricista, a fonico, a cameraman, a montatore, sino ad incontrare Claudio Baglioni che, apprezzando una sua video-clip, lo ingaggiò per un video musicale, aprendogli così le porte alla regia televisiva. L’impostazione che Duccio ha voluto dare quest’anno al racconto del Festival ha un taglio molto cinematografico, animato dal desiderio di unire due concetti completamente diversi, uno molto antico ed uno molto moderno, che consiste ad esempio nel lavorare in superimpose con dei primi piani sovraposti ad una carrellata aerea sull’orchestra, creando cosi un’inquadratura molto cinematografica, quasi da video-clip. Il tutto reso possibile anche dalla grande varietà di mezzi tecnici che la Rai ha messo a disposizione, dal Tecnocrate che con il suo braccio estensibile dà la possibilità di effettuare carrellate aeree in profondità, allo speciale carrello-dolly che permette inquadrature frontali carrellando in orizzontale e verticale, alla Spidercam 2D che copre l’intero fronte dell’orchestra, ma che consente anche un versatile utilizzo per i controcampi. Chi avrà visto in TV le serate del Festival si sarà reso conto di come ogni brano è un video-clip, con una storia mai uguale e sempre pensata per esaltarne i contenuti e l’atmosfera.

In conclusione il 64° Festival della Canzone Italiana ha visto un grande impiego di mezzi tecnici, di nuove tecnologie e di risorse umane da parte di RAI che, con l'implementazione delle nuove disposizioni sulla razionalizzazione, è riuscita a realizzare un prodotto di altissimo livello tecnologico all’interno del budget assegnatole. Siamo certi che quest’opera di “spending review” concorrerà al rilancio della TV di stato da sempre ritenuta un’eccellenza a livello mondiale.

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Durante le prove abbiamo incontrato Luca Giannerini, sound engineer per Gino Paoli, che ha accettato di rispondere ad alcune nostre domande:Sanremo Fetsival 2014

Come hai affrontato l'esibizione di quest'anno?

Come sempre con Gino si riesce a lavorare in modo adeguato e mi è stata data da parte di RAI la massima disponibilità. Quest'anno la situazione era in apparenza molto semplice, ma in realtà mixare piano e voce è più complicato, soprattutto in televisione dove le dinamiche risultano molto schiacciate, oltretutto il pianoforte, un mezza coda, non era amplificato ma aveva dei pickup che gestivano il suono campionato, comodo sopratutto per evitare i rientri.

Come ti sei trovato a collaborare con i fonici RAI e con chi in particolare hai collaborato?

Ormai sono diversi anni che vado a Sanremo con Gino, sia come ospite che come partecipante alla gara, e i fonici sono sempre Stefano Benedetti e Mauro Negro, molto professionali e disponibili oltre che bravi.

Quali microfoni hai utilizzato e che aggiustamenti hai suggerito per la performance di Gino e Danilo Rea?

Come microfono per la voce avevo specificatamente richiesto un D:Facto quello che uso abitualmente per Gino, mentre il piano ha il suono campionato, e devo dire che, a parte alcune sfumature sulle armoniche, in generale il suono è buono, anche considerando che stiamo lavorando per un ascolto televisivo. La cosa che più mi premeva era avere la sensazione che voce e piano fossero un unico strumento e, siccome durante i nostri live il mixaggio lo fanno Danilo e Gino con le loro dinamiche acustiche, temevo che, con il piano campionato, Danilo non sarebbe riuscito ad ottenere un giusto mix, ma per mia fortuna mi sbagliavo.

Quali particolari richieste hai fatto alla produzione RAI?

Per prima cosa ho chiesto alla produzione di aprire il coperchio del piano e ho fatto togliere il piano dai monitor, in modo da permettere sia a Gino che a Danilo di sentire il suono acustico del piano. Poi ho fatto i livelli di ascolto, quindi sono andato in regia a curare la messa in onda.

Come hai trovato la qualità della diffusione in sala?

Purtroppo, essendo solo, ho fornito solamente alcune indicazioni al fonico e ho lasciato l’ascolto ad Aldo Mercurio che mi ha detto che, a parte il volume sempre molto alto, la qualità era accettabile.

Essendo presenti, possiamo confermare che, durante le prove, l’audio in sala è stato al livello del grande artista quale Gino Paolo è.

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