Clay Paky e Tones on the Stones

Per il terzo anno consecutivo si rinnova la partnership tra Clay Paky e il Festival Tones on the Stones.

Tones On The StonesAll’interno della cava Bianco Montorfano, nei pressi di Verbania, il festival Tones on the Stones ha quest’anno proposto come piatto forte la Cavalleria Rusticana, per la regia di Alberto Paloscia e Sergio Licursi alla drammaturgia e luci. Interpreti di spicco sono Maddalena Calderoni, che riveste anche i panni di direttore artistico del festival, e Hamadi Lagha nel ruolo di Turiddu.

Con Sergio Licustri ha collaborato Lorenzo Pagella, che l’anno scorso si era distinto nel concorso per lighting designer organizzato all’interno dello stesso festival da Clay Paky. Abbiamo parlato con lui delle difficoltà incontrate e di come sono state risolte: “ci sono stati dei problemi nella fornitura elettrica, per cui abbiamo dovuto rinunciare ad utilizzare delle posizioni alte. La prima scelta è stata dunque quella di mettere tutte le luci a terra e di lasciare lo sfondo completamente pulito, per accogliere le proiezioni video di un potente proiettore da 30.000 ANSI lumen”.
“La seconda scelta è stata quella di delimitare il campo d’azione. Poiché i gradoni della cava disegnavano un palcoscenico naturale quasi “teatrale” all’interno della cava, è stato automatico limitare l’allestimento della scena a quell’area, piazzando i proiettori distaccati dalle pareti. In questo modo era anche possibile illuminare le pareti stesse tutto intorno”.

Alla fine la scelta è stata di piazzare degli Alpha Wash 1500 per  colorare l’illuminazione frontale a ridosso della cabina regia, oltre agli Alpha Spot HPE 700 e ad alcuni proiettori ad incandescenza da 2000 W. Una dozzina di Sharpy  erano invece posizionati ai bordi del palco naturale, oltre a degli Alpha Spot HPE 700 e a degli A.leda Wash K20, che fungevano anche da luce di fondo.

“Ho cercato l’assortimento più variabile possibile per i frontali, in modo che potessi avere sia le opzioni wash che spot che keylight” – prosegue Lorenzo. “Gli A.leda Wash K20 e gli HPE 700 mi permettevano di giocare con le luci diffuse anche di taglio e in controluce sul pubblico, mentre gli Sharpy sono stati usati perlopiù per creare luci laterali radenti che illuminavano la scalinata di gradoni in modo atipico”.

A guardare la scena, si può capire come il lavoro di messa a punto e i posizionamenti non debbano essere stati facili: “il piano è completamente in pendenza sia in avanti che verso il lato di destra: i gradoni sono di differenti ampiezze e spessori e perfino le proiezioni di luce generavano delle false prospettive ottiche: un faro puntato in basso sembrava in realtà convergere verso l’alto! Si è quindi reso necessario calcolare angolazioni di luce differenti per ogni faro, per fare in modo che la luce restituisse la scena “in piano”. In questo mi ha aiutato una disposizione molto simmetrica dei prodotti sull’intera area disponibile, e la grande versatilità dei proiettori Clay Paky, perfettamente efficienti anche in situazioni estreme, come in cava dove sono stati esposti tanto a polveroni ed alte temperature”

Tra le idee creative, segnaliamo quella di “sagomare” con la luce il direttore d’orchestra, proiettando le  movenze della sua ombra sulla prospiciente parete bianca della cava.

Gli eventi sono stati controllati con una Compulite Vector UltraViolet + Playback Wing per la cava alta, ed una Pathway Cognito2 per il palchetto in cava bassa.

Nextones e il concorso per lighting designer

La serata di sabato è stata dedicata a Nextones, la sezione delle arti digitali e nuove musiche, in particolare la musica elettronica nelle sue molteplici forme e contaminazioni. In questo contesto si è svolto il light contest show per giovani lighting designer, organizzato da Clay Paky insieme alla produzione del Festival. Si tratta di un progetto unico in Italia, che intende offrire opportunità formative e di avviamento all’attività professionale.

Durante la serata, i quattro finalisti selezionati durante i workshop, tenutisi due settimane prima presso la sede di Clay Paky, si sono sfidati in una competizione di giochi di luce alla presenza di una prestigiosa giuria. Anche il pubblico ha potuto votare e indicare il proprio designer preferito, che è risultato Federico Caroli di Cernusco sul Naviglio (MI).

Il progetto è realizzato anche grazie al supporto dell’Unione Industriali del VCO ed è patrocinato da AILD, Associazione dei Lighting Designer Italiani. Media partner è Ziogiorgio.it, che ha seguito ogni momento e documentato sul proprio media channel ogni momento del festival.

American Sweet

Il programma si è chiuso la domenica con American Sweet, ovvero il connubio tra gli ottoni di Tones on the Stones diretti dal Maestro Stefano Seghedoni, e il Roberto Olzer Trio (Roberto Olzer al piano, Yuri Goloubev al contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria) in un inedito accostamento tra sinfonismo e improvvisazione jazz.

Tutte le luci Clay Paky hanno ovviamente contribuito a valorizzare la cornice anche di questo prestigioso evento.

Il Festival Tones on the Stones si qualifica sempre più come un punto di riferimento delle estati del Verbano e come fucina di nuovi talenti tra i giovani lighting designer, non mancando di accogliere numerosi appassionati provenienti anche da Paesi d’Oltralpe e addirittura dalla lontana Argentina!

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Contatti: Clay Paky

 

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