Negramaro "Una storia semplice" Tour

Una storia semplice tour 2013

di Giancarlo Messina

Dopo il concerto di San Siro di questa estate, il gruppo ritorna in tour nei palazzi dello sport con la stessa produzione, riadattata alle dimensioni delle venue ma forse ancora più godibile dal pubblico.

Gran bel concerto quello dellʹultimo tour dei Negramaro, con una scenografia basata interamente sulle movimentazioni degli schermi LED e delle truss, gestite con eleganza e senso architettonico della profondità e degli equilibri dei volumi, quindi in grado di creare un palco quanto mai vario e suggestivo.

Inoltre, i contributi video sono stati ben ponderati e preparati per ottenere immagini dʹeffetto mai didascaliche, pensate per essere visualizzate sugli schermi spezzati e distanti come su unʹunica superficie; anche le immagini live, sempre riprese con inquadrature interessanti, ed effettate, hanno contribuito non poco allʹatmosfera sul palco. Insomma immagini non televisive ma molto rock; come le luci che, nonostante una certa potenza, non hanno mai perso in dinamica. Molto dʹimpatto infine, nella seconda parte del concerto, il disegno ad astrolabio, o asterisco, creato dalle truss, anche questo reso leggero e vario dai giochi di immagini e luci.

E se la scenografia ci è sembrata meglio riuscita e convincente anche rispetto al precedente tour – che, sempre a cura dellʹottimo Morandi, non era affatto male – lʹaudio ci ha convinto ancora di più: qualche compromesso trovato per la gestione del palco ha certo giovato alla definizione in sala, con un migliore equilibrio su tutte le frequenze; anche la scelta di utilizzare ampiamente distorsioni armoniche e di sommare esternamente al banco con i Fat Bustard è stata gestita ottimamente: dʹaltra parte un professionista come Amek Ferrari ha tutte le competenze, la capacità e lʹesperienza, nonché la sensibilità musicale, per ottenere i migliori risultati possibili, a nostro avviso anche aiutato da un miglioramento della band sotto il punto di vista della mera esecuzione tecnica musicale.

A Pesaro, prima dello show, abbiamo chiesto ai professionisti impegnati nei vari settori tecnici di illustrare ai nostri lettori i dettagli di questa produzione.

copelliLa produzione

Stefano Copelli – Direttore di produzione

“Questa produzione è stata creata da Alberto Muller, in veste di produttore esecutivo, e dallo show designer Jvan Morandi che ha curato principalmente la parte strutturale, progettuale e creativa, insieme agli stessi Negramaro. Dopo lo show di San Siro, è stata rimodulata per portarla dentro i palasport, quindi con un palco più semplice, più schietto e se vogliamo anche “più rock” dal punto di vista dellʹimmagine. Stiamo avendo dei buoni risultati ed anche alla band piace molto, perché cʹè un contatto con il pubblico molto diretto.

“La caratteristica tecnica principale è lʹuso dei motori intelligenti Kinesys, con movimentazioni verticali e orizzontali degli schermi video pixel screen da 16 mm, ampi 2,20 metri per 2,20 metri, spostati su piani di profondità sfalsati. Inoltre abbiamo tre semicerchi, anche questi gestiti da motori veloci ed intelligenti, che creano altri effetti; ad essi è accoppiato un altro schermo PRG con passo da 30 mm. Ma non è finita, perché abbiamo anche dei G-LEC, pure questi movimentati. Insomma c’è tanto materiale che si muove, creando una scenografia ed un look del palco sempre diversi.

Anch’io durante lo show offro il mio supporto per la gestione della band, trasformandomi un po’ in stage manager per le entrate e le uscite e tenendo d’occhio le movimentazioni.

“Luci, video e automazioni sono gestite dalla belga PRG, mentre l’audio, coi sistemi K1, è affidato al service Agorà. I service sono molto preparati ed abbiamo una velocità di montaggio notevole che ci permette di fare back to back senza impazzire troppo. Ci sono poi casi particolari, come questo di Pesaro, in cui, vista la struttura del palazzetto, usiamo un doppio set di acciaio per poter uscire prima ed arrivare più velocemente alla venue successiva, mentre un’altra squadra smonta con calma l’acciaio usato precedentemente.

“Il palco è molto semplice, con un disegno standard, così non lo portiamo dietro ma lo prendiamo localmente. Noi abbiamo al seguito sei bilici più un generatore; i tempi della produzione sono serrati ma grazie ai professionisti in tour tutto sembra facile: si inizia alle sette del mattino e alle 16:00 siamo pronti, in modo da fare i puntamenti e le regolazioni del PA.

Laura Palestri – Tour accountant

“Le spese maggiori di un tour come questo sono senza dubbio per luci, video, automazioni e audio, e poi, a seguire, tutte le varie voci che vanno dalla diaria agli hotel, ai ristoranti, ai singoli compensi dei professionisti in tour, come il lighting designer, il responsabile di produzione, i fonici pagati dalla produzione.... Il personale del service è invece retribuito dal service stesso, anche se ovviamente su alcuni personaggi chiave sono gli artisti ad esprimere delle precise preferenze: il backliner al lavoro è spesso quello voluto dall’artista, e sotto un certo punto di vista è giusto che sia così. In questo caso i tecnici sono retribuiti dal service, tranne il fonico di sala, Amek, che lavora direttamente per Live Nation.

palestri

“In tutto, il personale in tour, band compresa, è composto da una sessantina di persone. Gli uomini di Agorà sono autonomi negli spostamenti, mentre io e la tour manager Pamela Allvin seguiamo tutto il resto: logistica della band, della produzione e di PRG .

“Sicuramente gestire una band o un singolo artista è diverso, però devo dire che i Negramaro sono ragazzi fantastici, alla mano, tranquilli, senza particolari esigenze. Lavoriamo insieme dal 2011, quindi si sono instaurati degli ottimi rapporti sia con loro sia con il loro managment e tutto fila liscio.

“Al momento stiamo facendo tredici date, con lʹunica doppia a Roma, aggiunta un mesetto fa. Abbiamo questi primi giorni di tour de force, con sei back to back abbastanza importanti, soprattutto quello di domani, Pesaro-Padova, e poi ci sarà un po’ più di relax, con almeno un giorno di off in mezzo tra una data e lʹaltra. Lo spostamento più lungo sarà da Torino a Roma, più di 700 km, però devo dire che la produzione sta lavorando alla grande, siamo sempre nei tempi, e si spera continui così!

“Anche con i promoter locali i rapporti sono ormai più che rodati, ma ovviamente qualche motivo di frizione intorno ai costi ogni tanto salta fuori... è quasi normale! Questo tour ha un 50% di date vendute ed un 50% di date direttamente nostre; nel secondo caso si entra in società con il local promoter, mentre quando la data è venduta viene fissato un cachet fisso e poi sono previste delle percentuali. Per il mio lavoro la soluzione più semplice è ovviamente la data venduta, perché non devo mettermi lì a fare tutti i conti; però è più semplice incassare sulla data intestata a noi, perché i soldi ci arrivano direttamente... invece se la data venduta non è andata benissimo, il promoter può avere qualche difficoltà col pagamento, e magari inizia la richiesta di sconti vari... Ma fortunatamente questo tour sta andando bene, quindi non ci sono di questi problemi”.

fionaFiona Mackey – Assistente di produzione

“Io seguo le richieste della produzione, gli spostamenti del runner, del pick-up, le piccole spese, la lavanderia, le richieste dei camerini. Il lavoro più impegnativo è però quello di gestire tutta la documentazione, da presentare giornalmente alla commissione, le pratiche riguardanti la sicurezza sul lavoro. Dalle varie ditte fornitrici raccogliamo tutta la documentazione, che poi viene caricata su un ftp ed inviata ai singoli promoter, che a loro volta la girano ai loro ingegneri sul cantiere. Ci appoggiamo ad un apposito studio di Milano che segue proprio il nostro POS, ma poi in tour bisogna assicurarsi che tutte le cose siano a posto, che le date sui documenti siano giuste, che non siano scadute le visure camerali e che ci sia tutta la documentazione richiesta in modo da non incorrere in eventuali sanzioni”.

 

Jordan Babev – Lighting operator babev

“È stata una sfida enorme rimodulare un progetto pensato per gli stadi alla realtà dei palasport. Oltre alla movimentazione dei video, ci sono tre semicerchi movimentati che compongono diverse forme geometriche, tra le quali la più importante, quella che dà il marchio di fabbrica dello spettacolo, una sorta di astrolabio, creata proprio inclinando le strutture con diversi angoli.

“Tutto il controllo dello spettacolo – luci, video e movimentazioni – avviene dal FoH, quindi dalla mia postazione. Per le automazioni abbiamo un operatore Kinesys, ma vengono chiamate da me a voce dalla regia tramite intercom.

“Si cerca di seguire e di raccontare quello che la band vuole raccontare al pubblico, quindi ci sono dei brani molto potenti, molto aggressivi e le luci ovviamente vanno di conseguenza. È tutto molto rock, con colori molto saturi, potente. Ci sono poi anche dei brani acustici, nei quali invece la situazione si sgonfia molto e diventa più teatrale, più precisa, più delicata da questo punto di vista.

“Io lavoro con due console Chamsys MagicQ, sul palco abbiamo invece il Catalyst, programmato sempre da questa console.

“Il service luci-video è il belga PRG, con ottimo materiale: Vari*Lite 3000 Spot, e i VL 3000 Wash, Robe MMX Washbeam, ed anche dei Clay Paky Alpha Beam 1500 che funzionano sempre benissimo. Io e Mattia Koller, operatore Catalyst e operatore delle videocamere, lavoriamo direttamente per Placing Shadows, lʹazienda di Jvan Morandi. La cosa che mi piace di più dello show sono le automazioni con i Kinesys e lʹutilizzo dei video come se fossero luci, sorgenti luminose; quindi non il video per riprendere la band e basta, ma utilizzato per seguire la dinamica e lʹevoluzione dello show”.

amek

Amek Ferrari – Sound engineer

“La prima novità riguarda il palco, dove siamo riusciti a togliere i quattro Marshall, rendendolo molto più pulito; lʹaltra invece la mia regia. Qui, infatti, uso sempre la DiGiCo SD7, ma abbinata ad un sistema di somma analogica valvolare esterna, realizzata con il Fat Bustard della Thermionic Culture: faccio dei gruppi, li mando dentro al Fat Bustard, faccio sommare a lui, e rientro nella console, ovviamente compensando le varie latenze. Inoltre, se il precedente era il tour delle compressioni, questo qua è il tour delle distorsioni, nel senso che uso parecchie distorsioni armoniche. La SD7 ha delle buone compressioni, ma io volevo un suono più 'old style', e con questa macchina riesco anche, alla somma, ad aggiungere distorsione armonica sul mix finale. Ovviamente la voce, ripresa da uno Shure SM58, è esclusa da questo giro: per il segnale della voce uso infatti un canale non distorto, flat, compresso con la solita catena, e un altro canale, distorto con un valvolare Culture Vulture, sempre di Thermionic, quindi faccio una distorsione parallela. La voce di base è sempre trattata in quel modo per tutto il concerto, ma ovviamente cʹè un bilanciamento fra la voce flat, pulita, e quella distorta, stessa cosa per batteria e bassi. Per quello dicevo prima il giro delle distorsioni, poi ovviamente va intesa nel modo giusto.

“I canali da gestire sono un centinaio, perché abbiamo tanti microfoni e tanti ritorni dalla sala al palco, perché quasi tutti i delay che utilizzo in sala, li rimando per il monitoraggio.

“Fra le altre macchine outboard uso lʹAvalon in insert, per la voce principale e per gli ospiti, ed un L2. Per i riverberi ho il System 6000, due engine per la voce e due per la batteria. Ho una console aggiornatissima, in particolare adopero il nuovo SoundGrid, così da avere tutti plug-in della Waves disponibili allʹinterno.

“Sui microfoni sto migliorando: sulla cassa al posto di averne messi cinque ne ho messi solo tre: un SubKick, un D112 ed un Beta 91 per ogni cassa, insomma sono stato tranquillissimo questo giro. Sulle chitarre prima usavo un C414 ed un SM57, che ho sostituito con un Cardinal ed un SM57, su tutte e quattro le casse del chitarrista, e sulla elettrica di Giuliano. Importante da sottolineare che tutte le DI sono Radial, che reputo le migliori in assoluto.

“Infine il PA: al posto del V-Dosc usiamo il K1, e devo dire che cʹè una grande differenza. La parte alta è molto più bella, più naturale, e la parte medio bassa ha molto più punch, a parità di livello elettrico. Indoor si deve un poʹ domare, ma dà grandi risultati”.

paoluziAntonio Paoluzi – PA engineer

“Abbiamo 14 K1 per lato come main PA, 10 V-Dosc per lato come side, 30 sub, dV- Dosc come frontfill poi dV-Dosc come extraside quando occorre, ed eventualmente anche dei delay per le grandi venue come Milano e Torino.

“I sub sono disposti in quattro file di tre sub in configurazione cardioide, secondo il preset L-Acoustics, quindi uno girato e due frontali. Al centro ho posizionato dei K-Sub, con il 15” pollici, che rispetto agli SB28 sono più veloci, per avere un poʹ più di botta, che in mezzo ci fa comodo.

“Ovviamente i finali sono gli LA8 L-Acoustics, con il processore interno, che io comando da remoto direttamente dal network, senza altro drive: da lì faccio EQ, delay e tutto il resto, e la console è collegata direttamente ai finali, senza nessun altro passaggio. È una soluzione che devo dire mi dà soddisfazioni e suona molto bene”.

marinoOliver Marino – Monitor engineer

“Usiamo un sistema misto di IEM, monitoraggio wedge e side-fill. Ho due monitor Clair Bros per ogni musicista, inoltre, per la batteria, uso un sub di Danilo (il batterista – ndr) che credo abbia dentro due 18", quindi è bello generoso, oltre ad uno shaker sotto il suo seggiolino. Ho due sistemi di V-Dosc come side fill, composti da sei teste e due sub, anche se due dei sub ho preferito posizionarli in zona batteria, dietro Giuliano, in modo da aumentare lʹenergia al centro. Giuliano inoltre ha davanti 3 V-Dosc per lato, come monitoraggio. Insomma un bel volume, però abbiamo lavorato molto sullʹeliminazione delle sorgenti spurie o comunque incontrollate, per cui gli ampli della chitarra di Lele sono tutti dietro palco, in una zona chiusa e coperta, mentre sono rimasti sul palco gli ampli del basso, che però abbiamo un poʹ smussato, ritoccato, aggiustato e messo nel mix dei side-fill.

“Anchʹio uso una SD7 DiGiCo per controllare le molte mandate, alla fine saranno oltre trenta... preferisco non contarle!

“Tutti i musicisti usano modelli di IEM prodotti dalla mia azienda, Live Zoner41, in particolare Danilo e Lele utilizzano il nostro nuovo modello a tre vie e sei driver.

“I backliner sono bravissimi tecnici ed ottimi ragazzi: Claudio Grillo segue le chitarre di Lele, Carlo Barbero quelle di Giuliano, Michele Russotto il basso e Pupillo, il DJ, mentre Felice Gosta cura la batteria. Proprio oggi è arrivato Alessio Guerrieri per sostituire Carlo, che va a fare altre cose. Siamo una squadra affiatata, oltre che amici, così si lavora molto bene insieme”.

 

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Negramaro Giuliano Sangiorgi
Andrea Mariano
Ermanno Carlà
Danilo Tasco
Emanuele Spedicato
Pupillo - Andrea De Rocco
Management Gadeep Management
Managing Director Giuseppe Ingrosso
Legal Counsel Salvatore Maria Sangiorgi
  Luigi Sangiorgi
Web Engineer Valerio Tasco
Promoter/Production Live Nation Italia
Promoter Roberto De Luca
Show Concept Alberto Muller
Tour Accountant Laura Palestri
Tour Manager Pamela Allvin
Production Manager Stefano Copelli
Production Assistants Fiona MacKay
  Stefano Baccarin
Site Coordinator Marco Silvaggi
Band Entourage
Giuliano PA & Security Rep Antonio Boccuni
Band Drivers Elio Colonna
  Roberto Del Papa
Sound Agorà
Sound Engineer Sandro “Amek” Ferrari
FoH Assistant Antonio Paoluzi
Monitor Engineer Oliver Marino
PA Men Silvio Visco
  Danilo Vitale
Backliners Alessio Guerrieri
  Claudio Grillo
  Felice Gosta
  Michele Russotto
Lights - Video - Automation  
Show Designer Jvan Morandi
Lighting programmer Jordan Babev
Video Programmer Mattia Coller
Lighting/Video Service PRG
Crew Chief Vincent Ex
Lighting Techs Bart Van Stiphout
  Tim Michielsen
  Lennert Vandendries
Video Tech Kristof Nys
System Tech Bernd Bisson
Automation Tech Bob Mostmans
Kinesys Op Chris Sabelleck
Riggers on Tour
Head Rigger Gianluca "Gana" Ganapini
Tour Riggers Arturo Contaldi
  Giorgio Sala
Set
Carpenter Gianluca Corti
Dressing Rooms
Dressing Room Supvr. Laura Fabbri
Trucking Red Tyre
Truck Drivers Valerio Visconti
  Carlo Spiga
  Arcangelo Storti
  Tonino Ponziani
  Sergio Scala
  Gian Mario Folin
Catering Giromangiando
Catering Rep. Paolo Di Carlo
Caterers Maurizio Gambino
  Mauro Ferrante
Merchandising
Responsable Antonio Pellegrino
  Alfredo Bono
Merchandiser Anna Scarfato

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