Battiato e Alice con Ensemble Symphony Orchestra

Un tour che consacra il sodalizio fra l’artista siciliano e la cantante romagnola. Accompagnati dall’orchestra diretta da Carlo Guaitoli.

di Alfio Morelli

a-IMG 7326La collaborazione fra Alice e Battiato risale agli anni ‘80, con il successo de Il vento caldo dell’estate, e culminata con la vittoria al Festival di Sanremo della celebre Per Elisa.

Ad aprile del 2016 i due artisti sono ritornati a calcare le scene insieme, con un tour di un paio di mesi molto intenso che ha visto una grande partecipazione di pubblico.

Abbiamo dato un’occhiata alla produzione in occasione della data di Bologna al Teatro Europa Auditorium.

Si è trattato di un concerto davvero bello, diverso dal solito e per questo ancora più affascinante. A parte la bravura e il carisma dei due artisti, che certo non scopriamo noi, abbiamo apprezzato moltissimo la raffinatezza della scena. Abituati come siamo a vedere produzioni fantasmagoriche, con mille luci, schermi video imponenti, fumi, fiamme e artisti che fanno il diavolo a quattro per conquistare il pubblico, trovarci di fronte ad un palco completamente nero, con i musicisti vestiti di nero e i due cantanti semplicemente seduti su due sedie, con compostezza e tranquillità, ci ha quasi spiazzati, riportandoci alla dimensione naturale della musica. Così come molto emozionante è stato l’ingresso in scena di Alice sul palco, quando è apparso un fondale bianco che, grazie ad un sapiente gioco di luci, ha creato davvero un’atmosfera sospesa e affascinante. 

Semplicità ed eleganza quindi alla base della scena, per lasciar posto alla musica, stupenda, della band e dell’orchestra sinfonica ed alle interpretazioni ispirate dei due artisti.

Pubblico entusiasta, date tutte sold-out: tutti felici!

Nicola Rossoni – Direttore di produzione per International Music and Arts

“È noto che i due artisti collaborano da sempre – spiega Nicola – ed in passato si sono spesso scambiati dei pezzi, così un paio d’anni fa, in occasione di un concerto all’Arena di Verona, Battiato e Alice hanno interpretato insieme alcuni brani; la cosa è piaciuta moltissimo ed ha dato l’idea di questo tour, reso più semplice logisticamente perché i due artisti sono della stessa agenzia.

“Il gruppo musicale, con Angelo Privitera alle tastiere e alle sequenze, Angelo Di Dio e Antonello D’Urso alle chitarre, Andrea Torresani al basso e Giordano Colombo alla batteria, ha provato insieme agli artisti per una settimana al Comunale di Carpi, mentre l’Ensemble Symphony Orchestra di Carrara, diretta da Carlo Guaitoli, ha provato nella propria sede di Massa. Il caso ha voluto che, un mesetto prima, gli stessi musicisti si fossero ritrovati insieme in uno spettacolo all’Hangar Bicocca di Milano, dove hanno registrato un programma insieme al maestro Battiato, che verrà trasmesso per il compleanno del canale SKY Art, iniziando a conoscersi ed amalgamarsi.

“Per portare in tour questo spettacolo – continua Nicola – usiamo un bilico per la produzione, due minivan ed alcune macchine per l’orchestra e il gruppo. Il service audio e luci è Imput Studio di Treviso, che come sempre sta facendo un ottimo lavoro. Ci tengo molto a sottolineare l’impegno e la professionalità di Francesco Cattini e Simona Cerniglia che, con Luca Gnudi, hanno creato e gestito un calendario ideale: in due mesi abbiamo fatto oltre trenta date, con molte repliche nello stesso teatro e date molto vicine tra loro, prevedendo idonei tempi di trasferimento in caso di distanze maggiori fra le venue. In questo modo sia la crew sia i musicisti, ed in particolar modo gli artisti, sono stati molto più rilassati, a tutto vantaggio dell’ambiente di lavoro, più gradevole e sereno; e reso ancora più idilliaco dal sold-out registrato in tutte le date, cosa che comunque contribuisce sempre non poco alla tranquillità generale”.

Claudio Tappi – Operatore luci

“Mi trovo in questo tour  – racconta Claudio – perché sostituisco Luca Casadei, mio socio nella ditta Octavius Corporation che lavora con Battiato e con International Music da diversi anni. Il disegno luci e l’inizio del tour sono stati fatti da Luca, mentre io sono subentrato in corsa.

“Il progetto richiesto dalla produzione e dal Maestro era quello di una scena completamente nera, che coinvolgesse l’orchestra e i due artisti. Poi Luca ha proposto una variazione sul fondale, accettata molto di buon grado, perché non distoglieva l’attenzione dai testi delle canzoni, anzi, in certi passaggi li sottolineava. Il disegno, nella sua semplicità, è diviso in tre parti; la prima, con solo Battiato sul palco, prevede una scena completamente nera, solo con l’ausilio dei colori delle luci, senza movimenti.

“Nella seconda parte – continua Claudio – si apre il sipario nero sul fondale, scoprendo un altro fondale bianco semitrasparente che dietro ha una struttura formata da tanti quadrati sui quali sono montate delle strisce di LED che creano una serie di giochi e di figure geometriche non ben definite. Nella terza parte dello spettacolo, infine, quando entrambi gli artisti sono sul palco, scompare anche il sipario bianco, lasciando a vista la struttura con i LED, cosa che dà maggior dinamicità alla scena, anche perché la scaletta prevede i pezzi più ritmati, durante i quali il pubblico si alza e si avvicina al palco per interagire con gli artisti. Oltre al fondale con i LED, abbiamo montato quattro americane con 55 Martin MAC Aura a LED, 15 Viper, sempre Martin, ed alcuni sagomatori.

“L’idea per il fondale con i LED – precisa Claudio – è stata generata e sviluppata da Luca. Occorreva trovare un’idea che coniugasse la sobrietà di cui Battiato necessita con la capacità di ricreare nel pubblico la curiosità di vedere qualcosa di inusuale.

“I LED utilizzati per la scenografia sono forniti da una ditta di Vicenza costituita da Enrico Celsan. Ogni barra ha 42 LED RGB che vengono controllati dal banco grandMA2 Light tramite una fixture editata appositamente con 126 canali complessivi.

“I frame sono stati costruiti su indicazione di Luca dalla ditta Imput Studio, il service audio e luci per il tour, che ha eseguito anche il cablaggio necessario per i collegamenti. Sono in alluminio e quadrati – misurano 160 cm x 160 cm – e contengono quattro barre LED lunghe 120 cm. Ogni frame necessita di un universo DMX per il controllo ed è cablato in una scatola di derivazione che accoglie un massimo di sei XRL. Le scatole sono collegate con cavi di rete ad un nodo Art-Net che è poi collegato con la console. Tramite l’assegnazione degli IP si identificano gli universi che controllano i diversi frame.

“I frame sono montati in sei colonne, usando in alto cavetti di acciaio ad altezze diverse su un’americana a ridosso di un fondale nero. Verticalmente ciascuna colonna è formata da tre moduli, collegati meccanicamente tra loro usando golfari e moschettoni. In totale sono stati quindi utilizzati 18 frame che, per volere di Luca, sono privi di simmetria apparente. Davanti ai frame, su un’americana 40 x 40, sono montati due sipari alti 8 m che scorrono su binari: il più vicino è di colore bianco, mentre quello più lontano è nero. Il sipario nero nella prima parte dello spettacolo ha il compito di restituire la scatola nera teatrale. Una volta aperto, permette di ricreare effetti particolarmente efficaci con i LED che lavorano sul fondale bianco, sfruttando l’effetto frost che il telo restituisce. Facendo scorrere il fondale bianco, si mettono a nudo i frame, così da ottenere un ulteriore cambio di scena. Questo contribuisce alla dinamicità dello show e sfrutta in modo più aggressivo le programmazioni sulle barre LED”.

“Il montaggio – conclude Claudio – tutto sommato è abbastanza fluido: arriviamo al mattino e all’ora di pranzo abbiamo già tutto montato, lasciandoci il pomeriggio per gli aggiustamenti e i dettagli. In questo tour si respira veramente una bel clima, sia perché gli spettacoli sono sempre sold-out, sia perché quasi in tutte le piazze abbiamo fatto una o due repliche, e per noi abituati ai back-to-back è davvero un altro vivere”.

Pino “Pinaxa” Pischetola – Sound engineer

Ci racconta Pino: “Dopo l’esperienza sul palco, una sperimentazione voluta da Battiato nel tour scorso, sono tornato al mio posto, in sala. Sto lavorando con un set-up abbastanza minimale, a cominciare dalla console Midas Pro6, dei cui preamplificatori sono davvero innamorato: secondo me al momento sono insuperabili. Con Jovanotti ho avuto il piacere di usare il nuovo SSL, bellissimo sotto il profilo delle automazioni, ma poi quando si mettono le mani sui filtri del Midas... beh... è un altro mondo. Al banco ho collegato il mio portatile su cui ho installato un sistema Logic Pro X, usando una serie di plug-in sui vari canali.

“I microfoni DPA usati sul palco mi piacciono purtroppo molto – continua Pino – e dico purtroppo perché non siamo sponsorizzati dal distributore e li abbiamo dovuti comprare tutti! Fortunatamente siamo riusciti ad avere un palco molto silenzioso, su cui solo la batteria, isolata con plexiglas, ed una chitarra, producono suono; la seconda chitarra è invece collegata in diretta con un simulatore di cassa acustica. Come pianoforte abbiamo usato uno Yamaha digitale, proprio per evitare microfoni di ripresa. L’impianto è il consueto d&b, questa volta con la nuova Serie V, più grintosa della precedente Serie Q, che comunque a me continua a piacere tanto”.

Patrizio “Pat” Simonini – Backliner e gobbista

“Mentre nel tour precedente di Battiato ero assistente di Pino Pischetola in sala – spiega Patrizio – in questo tour, prima dell’inizio del concerto, mi occupo della sistemazione dei microfoni e delle cuffie sul palco. Durante il concerto, invece, gestisco il gobbo per gli artisti. A tal fine adopero un software acquistato su Apple Store che si chiama Teleprompt+: io lo uso al minimo delle sue prestazioni, ma è un software che normalmente viene utilizzato nel broadcast e nelle conferenze come suggeritore elettronico. Per le funzionalità che usiamo noi, si può paragonare ad un Power Point: dopo aver caricato sul programma un testo in formato Word, il sistema dà la possibilità di visualizzarlo in due schermate diverse: una per l’operatore, con tutte le funzioni, grandezza del testo, font, colore, velocità ecc., l’altra per l’artista, in cui si vede ovviamente solo il testo. Lo scorrimento del testo si può gestire in modo automatico, con la regolazione della velocità, oppure in manuale, ma è anche possibile anche legarlo all’SMPTE. In tutte le funzioni automatiche è comunque previsto l’intervento manuale dell’operatore”.

Turi Torrisi – Fonico di palco 

“Stiamo lavorando su un palco molto pulito – ci dice Turi – infatti, tutti gli ascolti sono in IEM e cuffie; per la trasmissione radio del segnale usiamo un sistema Sennheiser ew300 G3, mentre le cuffie a cavo sono estremamente diverse fra loro, ogni musicista ha le proprie preferenze, compreso Franco che usa delle Bose con cancellazione di rumore. Per il trasporto del segnale microfonico, visti gli oltre ottanta canali, abbiamo dovuto usare due mondi MADI, uno che proviene dallo stage box Midas ed uno da quello DiGiCo. Entrambi poi vengono mandati ai due banchi, sala e palco. Seguo Franco da molto tempo e questa volta è stato un lavoro un po’ più complicato del solito, perché ci sono i 14 elementi dell’orchestra oltre i cinque della band. In regia lavoro con una DiGiCo SD10, usando solo le dinamiche interne del banco.

“Per il gruppo – spiega Turi – abbiamo usato il metodo di monitoraggio tradizionale, con un sistema Aviom, a cui mando un mix che poi ogni musicista regola in base alle proprie preferenze, mentre l’orchestra è divisa in quattro sezioni, con quattro mix un po’ diversi tra loro ma con il click unico per tutti. Per quanto riguarda il microfonaggio, usiamo dei DPA: 4099 su archi e percussioni e due d:facto per Franco e Alice”. 

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