2Cellos all'Arena di Verona

Nonostante importanti sfide atmosferiche, l’11 maggio scorso, Stjepan Hauser e Luka Šulić hanno portato la loro particolare e scherzosa interpretazione dei “classici” sul palco dell’Arena di Verona, celebrando contemporaneamente il quinto anniversario dall’inizio della loro prima collaborazione. 

di Douglas Cole

a35Poco più di cinque anni fa due violoncellisti molto giovani, entrambi già virtuosi riconosciuti nel mondo della musica classica e spesso considerati rivali, si trovarono alle prese con le difficoltà ben note nel mondo della musica: nonostante CV già notevoli e riconoscimenti internazionali, il liutaio non accetta notorietà in cambio di crini di cavallo, corde e colofonia. Mentre stavano già pensando ad una collaborazione a mutuo vantaggio, un regista amico di Hauser gli suggerì di produrre un video per la diffusione in duo su Youtube, interpretando una canzone pop. Il prodotto di questa idea, un video con un’interpretazione del brano Smooth Criminal di Michael Jackson ed immagini che giocavano sulla percepita rivalità tra i due, fu pubblicato originalmente a gennaio del 2011 e nelle prime due settimane guadagnò oltre tre milioni di visualizzazioni, che nel momento in cui sto scrivendo sono salite a circa 20 milioni. Così, rendendosi conto che il terreno era fertile e che il mondo era pronto per i primi violoncellisti rock-star, concretizzarono la collaborazione “2CELLOS”.

A quel primo brano seguirono numerosissime cover di popolari brani pop e rock, spesso avventurandosi verso il rock più duro di AC/DC, Iron Maiden, G&R, NIN ed altri, ma anche con brani meno spinti di U2, Michael Jackson e Sting.

In una battuta popolare nella comunità artistica moderna, che prende in giro la cultura dell’epoca informatica, la locuzione “internet-famous” viene riportata come “not-famous”. 2CELLOS, al contrario, si dimostra un’evidente eccezione. Per chi avesse dei dubbi, offriamo qui la nostra recensione, corredata di foto, di un concerto all’aperto, in una serata di maggio molto piovosa, per un pubblico di quasi 12.000 persone all’Arena di Verona.

Avendo acquistato un paio di ombrelli, necessità indiscutibile per le ore pre-concerto, arriviamo all’Arena e notiamo subito che è il caso di stare fuori dai piedi e fuori dalla sala per un po’ di tempo... con pioggia e vento che hanno imperversato tutto il giorno a Verona, la produzione è in evidente difficoltà con i tempi. Con l’ora dell’apertura delle porte che incombe su di tutti, lasciamo che i tecnici finiscano il lavoro e facciamo due chiacchiere con l’organizzatore italiano dello spettacolo, Luigi Viagnando.

Luigi ViagnandoVignaPR & Communication

“Sono il referente italiano dei 2Cellos da due anni e mezzo – spiega Luigi –. La mia società, VignaPR & Communication, nasceva come agenzia di comunicazione e promozione grazie alla mia esperienza in Azalea Promotion prima e in Vivo Concerti poi. Ci stiamo trasformando sempre di più in agenzia di management e organizzazione eventi. Sono attualmente manager di alcuni artisti italiani, per esempio il pianista/compositore Remo Anzovino, e rappresento il punto di riferimento in Italia per alcuni artisti stranieri: 2Cellos, Glenn Miller Orchestra e Red Army Orchestra and Ballet. 

“In questa produzione – continua Luigi – rivesto anche la parte di organizzatore, coinvolgendo Eventi Verona e Zenit srl. Quindi, siamo tre realtà: due che sono local promoter a tutti gli effetti, e la mia che è un’agenzia di management.

“2Cellos – spiega Luigi – sono due ragazzi, uno sloveno e uno croato, che dopo un lungo percorso di studi dello strumento classico, il violoncello appunto, un po’ per scherzo un po’ per sfida hanno deciso di proporre il loro modo piuttosto particolare di interpretare con questo strumento alcuni brani moderni. Così hanno investito i propri risparmi nella realizzazione di un video di un brano di Michael Jackson, Smooth Criminal, da loro rivisto e suonato. Il video, postato su YouTube, ha avuto in pochi giorni oltre tre milioni di visualizzazioni!

“Dopo essersi ripresi dallo shock imprevisto, i due sono stati messi sotto contratto dalla Sony, con un immediato successo di vendita e di pubblico. La loro particolarità è il combinare rock e pop con la musica classica, mentre il loro forte sta negli arrangiamenti. È vero che non è una cosa nuova... ci sono stati altri, come ad esempio Apocalyptica, ma nessuno l’ha mai fatto così bene e con questo stesso spirito scherzoso. In tutti i generi c’è chi prende ispirazione da altri. 

“Nel nostro paese – continua Luigi – riscuotono un grande successo, perfino insperato, visto che la loro musica non è mai passata in radio e tantomeno in TV: solo merito della rete. Abbiamo fatto una pagina Facebook, 2Cellos Italia, e abbiamo ottenuto più di 210.000 ‘like’, mentre la loro pagina internazionale ne ha più di un milione. Parecchi stranieri seguono anche la nostra... perché una grande parte del pubblico anche stasera arriva dall’estero: dei circa 12.000 biglietti venduti per stasera, tra i 2000 ed i 3000 sono stati acquistati dall’estero. L’evento è stato promosso come un evento speciale per il quinto anniversario del loro debutto, quindi penso che abbiano ancora un margine di crescita vastissimo.

“Io li ho ‘scoperti’ perché vivo a Trieste e lì abbiamo un grande rapporto con il mondo balcanico. Ho proposto al loro manager una strategia sull’Italia che gli è piaciuta molto. Hanno iniziato facendo alcuni concerti nell’estate del 2012 e del 2013 in posti piccoli – 300/400 persone – neanche con grandissimi risultati. Poi, con una strategia di promozione e un piano preciso su dove andare, siamo partiti con i teatri. Abbiamo fatto due show, il 30 e il 31 maggio 2014, meno di due anni fa, al Teatro Rossetti di Trieste, testando il terreno vicino a casa loro: abbiamo fatto due sold-out da 1500 persone, quindi 3000 spettatori complessivamente. Abbiamo pensato così di mettere in piedi una cosa vera, quindi a dicembre 2014 abbiamo organizzato un tour misto tra teatri e club. L’idea era che se avessimo fatto solo i teatri sarebbe sembrata una cosa troppo classica. Così, abbiamo fatto il Geox, l’Estragon, la Fabrique... sempre pieno. Poi, l’estate scorsa, abbiamo riproposto una cosa simile per cinque date. Dopo questi successi, ero convinto che quest’anno saremmo stati pronti per l’Arena di Verona.

“Loro arrivano qui dopo 43 date negli Stati Uniti, tutte sold-out, in teatri da 2000 ai 3500 posti, e questo è il debutto di una tournée europea in cui staranno in giro per due mesi.

“Hanno base proprio a Zagabria... vivono un po’ tra Slovenia e Croazia, ma lavorano molto in studio a Zagabria.

“I fornitori per la data di oggi – aggiunge Luigi – sono tutti croati. Il service è Eldra, uno dei service principali dei Balcani sia nel settore live che televisivo. Tra l’altro, la produzione video qui è la stessa che ha fatto il DVD all’arena di Polla. Stasera riprendiamo, poi decideremo cosa fare con il materiale prodotto.

“È una produzione importante ma non mastodontica. È più grande della produzione che va in tournée, perchè questo è un evento un po’ particolare, ma non è enorme perché il tutto è molto concentrato sul palco e sui due virtuosi. Di italiani, siamo una decina di persone  che prendono decisioni e coordinano il lavoro. Poi, chiaramente, ci sono tutti gli aiuti locali. Ci sono tre o quattro persone per la parte tecnica e due persone per la parte artistica, che seguono gli artisti, quindi fotografi, video ecc. La produzione televisiva croata comprende 31 persone, e il service ne ha portate una ventina... più tutta la parte a seguito degli artisti”. 

Lo show

Spostandoci in sala, con la pioggia miracolosamente messa in pausa, l’alta marea nella quale si trova la crew solo adesso comincia ad abbassarsi, ma con la sala già piena a due terzi ed i puntamenti delle luci ancora in corsa durante il set del pianista Remo Anzovino, decidiamo che il momento per parlare con i tecnici arriverà solo dopo lo show.

Seguendo un loro protocollo consolidato, i due violoncellisti cominciano lo show con dei pezzi di musica più spesso associata con il violoncello, per poi giocare piano piano la introduzione della musica pop. In questa prima fase dello show, che quasi sembra un riscaldamento, ci sono noti momenti di virtuosità classica, qualche brano pop con arrangiamento a duetto molto creativo, e qualche battuta simpatica che stabilisce subito l’aria leggera e scherzosa dello show. Dopo mezz’ora, però, con l’arrivo del batterista, Dusan Kranjc, l’atmosfera, la musica e la scenografia decollano di botto e rimangono iper-energici per altre due ore e passa. È un vero e proprio concerto rock, con un livello di musicalità impressionante ed un’energia sul palco che rivaleggia con parecchi maestri del genere. 

Il suono, diffuso da un impianto L‑Acoustics K2 + KARA, è potentissimo ed esprime livelli adatti al rock duro, mentre maestosamente riesce a conservare una dinamica che consente anche momenti di pianissimo con solo i violoncelli, quando i musicisti giocano la carta della giustapposizione del virtuosismo classico sugli assoli “chitarristici” del rock duro. Il suono della batteria, libera di operare con tutte le frequenze basse per sé, è il sogno di un batterista metallaro con una botta impressionante.

Allo spettacolo visivo, almeno per questa occasione particolare, non si fa mancare niente: il parco ed il disegno luci sono degni di un concerto rock di dimensioni notevoli, e ci sono  lanciaconfetti, esplosioni di CO2, laser... 

Il lighting designer ed operatore  Birsa ha a disposizione un gran numero di look molto colorati per il palco e per l’arena intera, e li usa con grande efficacia. Le scene con i beam fuori nel pubblico e con i laser soffrono molto il vento della serata, costante e forte, che disperde il fumo molto rapidamente. Il tutto riesce alla grande ad aggiungere energia quando i tre musicisti sul palco, per le esigenze dei propri strumenti, devono rimanere seduti.

Črt Birsa – Lighting designer/operator

A fine spettacolo, ci sediamo insieme ad un esausto e divertito  Birsa, il simpaticissimo giovane lighting designer sloveno, che ci parla un po’ dello show e della dura giornata di lavoro.

“Qui a Verona – spiega  – è quasi impossibile avere una giornata in più per l’allestimento. Inoltre, per diversi motivi, il rigging non è stato completato nei tempi previsti. Sono arrivati ieri notte a mezzanotte con il palco. Io sono arrivato alle 6.00 stamattina, che dovevano essere le 5.00, ma il tutto continuava ad essere posticipato. Anche arrivando alle 6.00 ho dovuto aspettare due ore prima che cominciassero ad appendere le catene dei motori. C’è stato un problema con le truss, non hanno portato tutti i pezzi giusti... Poi c’era da attendere, attendere e attendere... poi pioveva e pioveva... insomma, non è stata proprio una passeggiata.

“La prima testa mobile – dice  – è andata su oggi a mezzogiorno, cosicché ho cominciato a programmare alle 18.30.  Avevo uno show già preparato ma, chiaramente, c’erano tantissime correzioni e aggiustamenti da fare sul posto. Per uno show in un’Arena di queste dimensioni, con questo tipo di parco luci, mi sarebbero servite almeno quattro ore, ma ho dovuto fare tutto in due ore. In tutta onestà, penso che sia stata la giornata più pazzesca della mia vita. 

“Questo è un disegno secondario, di scorta, fatto in una notte. Avevamo uno show molto, molto bello da allestire ma, dato che le previsioni del tempo erano pessime, all’ultimo momento ho dovuto cambiare tutto. Perciò, il disegno di stasera è stato fatto due sere fa... ho provato a lasciare almeno le teste mobili com’erano nello show originale, perché non avrei avuto la possibilità di riprogrammare tutto da zero. Lo show originale era senza il tetto del palco e senza nessun fondale. Circa l’ottanta percento delle luci si sarebbe dovuto posizionare sui gradini dell’arena dietro il palco, per poter vedere l’ambiente intero. Poi, quando è arrivata l’infausta previsione del tempo, ho dovuto ri-disegnare lo show con tutto il materiale possibile sul palco e sotto un tetto. Questa è una venue molto speciale, ovviamente avrei voluto sfruttare al massimo tutta la suggestione dell’Arena... per forza di cose, invece, era tutto ‘piano B’, con nessun tempo per cercare di aggiungere creatività sul posto.

“Quando ho potuto cominciare a lavorare alla console – dice  – ho dovuto ripassare linea per linea sulle fixture e, più o meno, semplicemente verificare se funzionavano! È stato veramente pazzesco, ma è necessario mantenere la calma. Lo show deve andare avanti comunque, innervosirsi ti può solo rallentare e, con uno show mai allestito prima, con più di cento teste mobili e due ore per sistemarlo, tutto doveva accadere molto rapidamente. 

“Quello che avevo progettato includeva parecchie fixture diverse da queste, ma in questa parte dell’Europa, quello che hanno è quello che si usa. Qui, invece, ci sono 24 Robe Robin MMX Spot, 18 Martin MAC Aura, 6 Clay Paky Sharpy, 48 Robe Pointe, 24 Martin Atomic, qualche Elation CuePix solo per l’ambienti sul palco, Griven Kolorado (che potevano stare sotto la pioggia) per gli ambienti dietro, degli Studio Due CityColor per il pubblico tutto intorno all’Arena e 19 Robe Robin MMX WashBeam.

“Il controllo è tutto Chamsys: un PCWing con un’extra Wing, una combinazione personalizzata. C’è un MQ60 solo per gli effetti CO2, ecc. Avrei fatto tutto dalla mia console, ma mi sono reso conto che non ci sarebbe mai stato il tempo, così ho messo il mio collega Klemen Krajnc – che lavora per 2Cellos quando non ci sono io e che, conseguentemente, conosce tutta la musica – davanti a quella console per controllare gli effetti.

“Le luci sono fornite da Eldra – conclude  – mentre i laser, che sono controllati completamente in autonomia, sono forniti da Lumilas”. 

Filip Vidovic – Fonico FoH

Siamo riusciti, infine, a parlare con il fonico, il croato Filip Vidovic, che ha dovuto correre di nuovo a stivare tutta la regia, prima che ricominciasse a piovere. 

“Ho lavorato con Stjepan su diversi progetti – ci racconta Filip – prima di 2Cellos. È stato un talento straordinario fin dal primo giorno e aveva il giusto atteggiamento per fare la rock star... quindi era solo questione di aspettare il momento giusto per vederlo diventare un grande. Abbiamo lavorato insieme su un progetto per Damir Urban (un popolare musicista dell’indie rock croato) nello stesso periodo in cui hanno messo la loro versione di Smooth Criminal su Youtube ed è stato un momento pazzesco. Ho conosciuto Luka via Skype quando studiava a Londra.

“Con loro, ho fatto le registrazioni per il primo album ed anche il mix di un brano dello stesso primo album. Poi ho lavorato con il produttore Bob Ezring sul secondo album e ho co-prodotto, registrato, mixato e fatto il mastering per l’intero terzo album, Celloverse.

Ci potresti raccontare un po’ del setup qui a Verona?

Qui avevamo alcuni canali aggiuntivi per lo spettacolo, a causa della produzione per il DVD. Abbiamo aggiunto dei microfoni per riprendere l’ambiente in diverse posizioni dell’Arena. Di solito la nostra batteria occupa 10 canali. I violoncelli sono splittati sul palco. Prendo il segnale pulito in DI dai ogni violoncello e due canali dei violoncelli con effetti, che comprendono alcuni effetti controllati dai musicisti. L’ultimo canale è il microfono palmare usato da Luka e Stjepan.

Usiamo delle tracce pre-registrate sui primi due brani. Queste tracce sono state, in realtà, registrate da uno spettacolo dal vivo con un’orchestra sinfonica. Su queste tracce non ci sono le melodie, è solo un supporto per Luka e Stjepan.

Il banco DiGiCo SD9 è stata una nostra scelta. Usiamo la console anche come unità di registrazione mobile, grazie al bel suono dei preamplificatori. Mi piace molto questa console: non abbiamo mai avuto nessun tipo di problema software, gli equalizzatori e le dinamiche suonano molto bene. A mio parere, è l’unica console digitale con cui si può ottenere un suono davvero bello senza la necessità di aggiungere moduli di terze parti, come il sistema Waves SoundGrid. Ho inserito alcuni plugin tramite Pro Tools solo per pigrizia, perché sono abituato a lavorare con questo sistema in studio.

Come organizzi il tuo processo di mixaggio sulla console?

Il banco DiGiCo ha una superficie da 24 fader con canali Flexi (che possono essere stereo o mono su 1 fader). I primi dieci sono la batteria.

Per la batteria, ho un sottogruppo principale con tutti gli elementi (compresi plate e delay per alcune parti quando Dusan suona molto sui tom); questo sottogruppo principale riceve un sottogruppo mono con cassa e rullante e un sottogruppo stereo con i tom e gli effetti, mentre i piatti vengono inseriti singolarmente. Comprimo un po’ ogni singolo canale, tranne hi-hat e FX, poi comprimo i submix mono e stereo, per tenere compatto il tutto, infine metto un po’ di compressione sul submix principale della batteria. Tutte le compressioni agiscono con una riduzione di guadagno di circa 1 o 2 dB.

Poi ci sono i violoncelli – puliti ed effettati – dal palco. Tutti i canali con effetti vanno ad un submix di violoncelli. Infine c’è un canale stereo per la base musicale e uno per il microfono per il parlato. Così, ho tutti i canali su una superficie da 24 fader senza cambiare layer. Ecco perché mi piacciono i Flexi Channel di DiGiCo.

Ci sono state considerazioni specifiche per la batteria, o è essenzialmente trattata come la batteria per un concerto rock?

Beh, mi piace il fatto che ho una tale gamma di frequenze libere per fare la batteria davvero grossa e incisiva, dato che non c’è basso, né voce, né chitarre. In questa situazione posso fare la batteria davvero “cattiva” ed è questo che cerco di fare.

Quali sono i percorsi di segnale per i violoncelli?  

Luka e Stjepan usano degli strumenti Yamaha SILENT Cello, modificati. Della versione di fabbrica di SILENT Cello non ci piaceva il suono vagamente nasale, così abbiamo sostituito i preamplificatori all’interno: il nostro buon amico e costruttore di pedali d’effetto “boutique” per chitarra, Zoran Kraljevic (proprietario dell’azienda Dawner Prince), ha progettato e costruito un nuovo preamplificatore appositamente per Luka e Stjepan, con diversi componenti e diversa colorazione. Abbiamo sostituito anche i piezo. In uscita dai preamplificatori Dawner Prince, integrati negli strumenti, i segnali vanno nelle DI, costruite in Slovenia da ADRaudio di Ales Dravinec. L’uscita delle DI entra in un pre/DI valvolare Tube Tech PM1A per aggiungere un po’ di calore, e poi entra nell’ingresso di linea dello Stagebox DiGiCo. I preamplificatori sono posizionati sul palco, con un guadagno fisso.

Chiaramente ci sono tanti motivi per i quali non è così facile lavorare con violoncelli acustici. Innanzitutto, Luka e Stjepan vogliono la sensazione del rock-n-roll, e questo significa un alto livello di pressione sonora sul palco. Sarebbe un incubo cercare di ottenere questo volume con un violoncello acustico, occorrerebbe tagliare troppe frequenze nei monitor e il risultato sarebbe un violoncello che suona male. Inoltre occorre considerare il numero di date: è troppo rischioso fare 100 spettacoli, giorno dopo giorno, con un violoncello acustico. Sarebbe impossibile trovare uno strumento sostitutivo il giorno dello spettacolo. Ogni violoncello acustico è diverso. È molto più facile con i SILENT Cello. Abbiamo sempre dietro con noi dei pezzi di ricambio per gli strumenti Yamaha, così come siamo in grado di modificare in un paio di minuti un SILENT Cello di fabbrica per renderlo identico a quelli che stanno usando.

Quali processori outboard stai usando?

Io sto usando un L2 per ottimizzare l’intero mix, solo per ottenere un po’ più compattezza e per controllare i transienti nella parte più forte dello show. Ho anche un sistema Pro Tools HD3 che uso come insert sul mixer su diversi canali, la latenza con i plugin TDM è relativamente bassa. Mi piace anche usare il SPL Transient Designer per la batteria. Uso inoltre un Metric Halo ChannelStrip per qualche equalizzazione (il ChannelStrip è abbastanza simile ad un canale SSL 4K, con un EQ che suona molto bene). Uso anche Metaflanger e EchoFarm Delay per i Violoncelli. Tutte le altre elaborazioni vengono fatte all’interno dell’SD9. Le outboard sono controllate dalle snapshot, per ogni canzone e, talvolta, con due snapshot per lo stesso brano, perché si passa da un suono pulito ad uno distorto.

Quali sono le sfide nel fare dei concerti rock con strumenti ad arco?

Beh, sarebbe molto più facile se ci fossero otto cellisti sul palco: uno che si occupa della ritmica, uno che suona i riff, uno che suona le melodie nelle strofe, uno che suona le melodie sui ritornelli, uno che suona le parti con distorsione, e così via. Questo perché potrei impostare dinamica ed EQ per ogni violoncello per poi stare del tutto tranquillo. Con 2Cellos è molto più complicato, perché in una parte Luka fa il ritmo e Stjepan la melodia, poi si scambiano in un altra, così occorre modificare continuamente EQ e dinamiche, ogni paio di secondi. Questo sarebbe praticamente impossibile se lo show non fosse su una timeline. In alcune canzoni, Luka utilizza un pedale per fare dei loop, quindi ho due parti che dovrei equalizzare separatamente. Come puoi capire, è più complicato di quello che sembra.

Stai registrando gli spettacoli in multitraccia? 

Non sto registrando proprio ogni show. Ogni volta che cambiamo qualcosa nel percorso del segnale o dei violoncelli, faccio la registrazione per averlo nel soundcheck virtuale; altrimenti, registro tutto lo spettacolo solo se pensiamo che sia necessario. Di solito registro tramite un’interfaccia DiGiCo UB MADI; altrimenti, come qui a Verona, uso un sistema Pro Tools HD con un’interfaccia SSL XLOGIC MADI, che collego con la console tramite MADI e poi, dall’interfaccia, con il cavo Digidesign DigiLink al Core e alla scheda ACCEL di Pro Tools.

Che segnali mandi ai controller del PA?

Per gli spettacoli grandi, quando sono affiancato da un PA Engineer e con processori adatti, mi piace mixare con L/R, perché do fiducia al PA engineer. Lavoriamo sul sistema finché non siamo soddisfatti, e non cominciamo mai qualsiasi tipo di soundcheck se il sistema non è a posto. Se un CD prodotto in studio suona bene, io so che sono sulla strada giusta... e non ho bisogno di sub separati, altrimenti ho fatto qualcosa di sbagliato nel mix.

In alcune venue non è possibile avere il PA engineer accanto a me; in questi casi, controllo tutto direttamente: L/R, sub, front-fill e side. Controllo il ritardo e l’EQ sul DiGiCo tramite un iPad.

Usate L-Acoustics per l’intera tournée? 

No. Accettiamo L-Acoustics, d&b, Clair Brothers o JBL. L’importante è che l’impostazione sia corretta e che il PA non funzioni all’80%. Penso che il PA non debba essere tirato al collo: è meglio avere più subwoofer e diffusori e lavorare con la metà dell’energia disponibile. Basta, in definitiva, che ci siano abbastanza diffusori e subwoofer e che la messa a punto sia giusta. È anche importante avere un impianto basato su moduli da 2 x 12” invece di una grande linea di 2 x 8”. 2 x 8” non riesce a convogliare l’energia e la botta nelle medie e medio-alte come un 2 x 12”. Gli array da 2 x 8” distorcono troppo nelle grandi venue. Tanti service pensano che due violoncelli elettrici e una batteria non avranno bisogno di questo tipo di spinta e non sarà come una rock band. Dopo lo spettacolo, invece, rimangono stupiti dall’energia di 2Cellos. Chi poteva immaginare che 2Cellos avrebbero fatto così tanto rumore?

Che monitoraggio usano?

In realtà, è molto semplice: Stjepan ascolta se stesso e Luka ascolta se stesso. Il volume sul palco è abbastanza elevato, così che si sentono automaticamente tra loro. Sono anche posizionati vicino alla batteria, quindi non c’è bisogno di alcun elemento di batteria nei wedge. Dusan ascolta entrambi i violoncelli.

 

Uno show che stupisce per quanto fa divertire, quando, in fondo, si tratta di un cover band strumentale. In ogni caso, il pubblico è rimasto in piedi ed “energizzato” per la maggior parte dello show di quasi tre ore. Consigliato! 

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