Fedez – Pop Hoolista Tour

Il giovane rapper, consacrato dal successo televisivo di X-Factor, sbarca direttamente nei palasport di Roma e Milano con una produzione di alto livello e un gran seguito di fan. Ma dalla TV al live il passo è lungo.

di Giancarlo Messina

Dobbiamo abituarci all’idea di trovare artisti giovanissimi catapultati dalla loro stanzetta ai più grandi palasport. Succede sempre più spesso, certamente per via dell’esposizione mediatica televisiva che crea facilmente larghi consensi. Noi non facciamo sociologia, quindi l’unica cosa che ci interessa è: questa cosa crea lavoro? La risposta è sì. Se a breve o a lungo termine è forse un dettaglio. Quindi ben vengano questi parvenu del live a riempire i bilici e vendere biglietti; e usiamo la parola parvenu non in tono dispregiativo, ma solo per sottolineare la rapida ascesa ad una condizione da grande artista, senza il percorso propedeutico necessario a dare solidità al fenomeno, almeno in un concerto live.
È il caso di Fedez, emerso dalle radio e soprattutto con la partecipazione allo show televisivo X-Factor, un artista molto apprezzato da un pubblico giovanissimo.
E siccome “il ferro stira mentre è caldo”, ecco pronta una doppia al Mediolanum Forum e un pienone al Palalottomatica, per di più con un palco a 360° in grado di aumentare capienza e sbigliettamento.
La produzione F&P Group non ha certo lesinato nell’approntare lo show; si tratta anzi, per tecnologie e professionalità impiegate, di una grande e bella produzione di altissimo livello, i cui dettagli tecnici potrete scoprire dalle interviste agli addetti ai lavori.
Lo spettacolo non segue il classico copione musicale, ma i brani sono intercalati da video e monologhi, idea di per sé interessante, anche se citare, come qualcuno ha fatto, il teatro canzone del “Signor G” ci fa un po’ rabbrividire. Senza scomodare gli artisti dell’Olimpo, diciamo che il giovane Fedez ha dalla sua un pubblico entusiasta che lo adora, ma dovrà molto lavorare anche sulla presenza scenica, perché dal 16:9 ad un palco a 360° il passo è forse fin troppo funambolesco.
Noi abbiamo visto la cosiddetta “data zero” a Rimini dove si sono raccolti circa 3000 fan: bello tutto. Luci, fumi, fiamme, oggettoni motorizzati, grandi video, I-Mag, 120 L-Acoustics K2 (otto cluster da 15 diffusori ciascuno!)... in regia alcuni fra i migliori professionisti italiani. Il sostegno non mancava.

Orazio Caratozzolo – Produttore esecutivo per F&P Group

“La produzione è tutta F&P – ci dice Orazio – ed è stata creata partendo da molti desiderata dell’artista. Faremo tre date con questa configurazione, cioè due Filaforum e Palalottomatica, per poi proseguire nei club.
“Il palco centrale nasce dall’idea di affrontare i grandi spazi con una certa modularità, anche perché i biglietti a Milano erano richiestissimi e questa configurazione aumentava la capienza della venue. Ovviamente il palco a 360° è stato fatto anche per la grande fiducia nella potenzialità dell’artista.
“Il resto del tour – continua Orazio – come accennato, si svolgerà invece in dieci club, anche perché gli impegni televisivi di Fedez limitano le possibilità del calendario.
“Bisogna dire – aggiunge Orazio – che nella costruzione dello show Fedez non è mai stato spaesato, nonostante la giovane età, anzi: è stato scritto un copione piuttosto preciso su quello che deve accadere; noi lo abbiamo senza dubbio circondato di benessere e protetto con una produzione di serie A.
“Anche la band, con alcuni elementi molto giovani, è stata scelta dall’artista insieme a Fausto Cogliati, il chitarrista, e Andrea Debernardi, il suo referente tecnico musicale; così come la scaletta, compresi i tempi ed i dialoghi, è stata tutta pensata e decisa da Fedez.
“È una produzione molto ricca di elementi scenografici: pedane, video, oggetti, fumo, fiamme... insomma uno show che vuole essere spettacolare.
Abbiamo lavorato insieme con Mario Zappa: lui si è occupato maggiormente degli aspetti artistici mentre io ho seguito la parte economica. Abbiamo affidato la produzione alla direzione di Giulio e Gioia Koelliker, affiancati da Matteo Chichiarelli per i palasport.
“Ormai – conclude Orazio – i biglietti si vendono quasi tutti in prevendita, anche se poi lasciamo una piccola quota per il botteghino per ovviare al problema del bagarinaggio; questo avviene anche nei club, il contante ormai quasi non esiste più”.

Giulio Koelliker – Direttore di produzione

“Il tour – spiega Giulio – è diviso in due parti: il primo evento al Forum ha riscosso un successo enorme, così abbiamo raddoppiato la data, parliamo di quasi 13.000 persone; poi andremo a Roma, con un Palalottomatica, per concludere con un tour dei club, compresi tre Estragon e due ObiHall, passando così da una produzione di 10 bilici ad uno soltanto.
“Il team creativo dello show – ci dice Giulio – è composto da De Cave, Ronchese e Zappa che hanno lavorato insieme all’artista. Il service Agorà fornisce audio, video e luci, Tekset la parte scenografica e l’effettistica (coriandoli, fumo, fiamme), Massimo Stage fornisce palco e generatore, mentre Telemauri cura la ripresa video live.
“Il palco centrale è piuttosto impegnativo, e a Roma dovremo usare un ground-support.
“L’allestimento è molto particolare – conclude Giulio – con tanti K2: non credo che in meno di 36 ore sia possibile montarlo, perché tutto deve essere lavorato nello stesso spazio, quasi niente si può fare in contemporanea per accelerare i tempi”.

Francesco De Cave – Lighting designer

“È il mio primo lavoro con un palco a 360°: è difficilissimo!” ci dice Francesco.
“Per accedere al palco – spiega De Cave – c’è una passerella con un reticolato di Sharpy, creato con degli specchietti a terra per simulare il raddoppio dei proiettori! Una piccola cosa che ha il suo effetto. Fedez arriva dall’elevatore, poi fumo e luce e lo show inizia.
“Il video – continua Francesco – è prettamente utile per gli I-Mag, con quattro schermi 5 x 4 appesi sopra e altri quattro sul palco, grandi 2 metri x 1 metro. Il rig prevede due cerchi, uno superiore ed uno inferiore collegati con delle diagonali; ho creato un doppio giro di Sharpy, Alpha Spot 1500 e MAC Aura. Le macchine usate in tour sono, appunto, ClayPaky Sharpy, Sharpy Wash 330 e 1500 Spot, Martin MAC Aura, le nuove strobo Q7 di SGM, barre Sunstrip mappate con il Catalyst, DWE Molefays, qualche PAR 64 per il viso dei musicisti. Qualche difficoltà l’abbiamo avuta per passare coi cavi, perché fra gli otto cluster dell’audio e gli schermi... di spazio ne resta ben poco!
“Luci e video li ho programmati io – dice Francesco – a casa in una decina di giorni. È stato molto interessante per me andare con la mia Hog e il mini-Catalyst alle prove musicali e provare con l’artista i vari monologhi fra una canzone e l’altra, cosa che mi ha dato la possibilità di entrare nello show e capire alcune cose molto importanti per la resa finale: fare quattro scalette con la band è stato davvero utile, ha aiutato molto anche la fantasia. Se ne avrò la possibilità è senza dubbio una cosa da rifare.
“Una novità tecnica – aggiunge Francesco – è l’Halurock di ProLights, un pannello LED motorizzato che ho in comodato: sto usando al momento la libreria interna che è comunque ricchissima. È un prodotto luminosissimo, velocissimo nei movimenti.
“La cosa bella del palco a 360° – dice Francesco – sono le prospettive; posso finalmente tenere il palasport acceso, quasi sempre colorato, anche per dare fondo alle riprese delle telecamere, così il pubblico diventa parte dello spettacolo. Ho diversi proiettori X5 SGM e sei Novalight Nova Flower che fanno controluce sul pubblico, senza dimenticare i sei seguipersona.
“Ci sono diversi oggettoni che vengono giù da centro palco i quali raffigurano vari personaggi o idee che Fedez vuole rappresentare. Sono gestiti da motori azionati a tempo su mia chiamata.
“Abbiamo macchine che sparano banconote da 500 euro, delle fiamme, anche se basse per ragioni di sicurezza, un cannone CO2 usato da Fedez sul pubblico e alcune macchine CO2 usate da me.
“Tutta la scenografia è fornita da Tekset e lo show è stato creato da me insieme all’artista, su una sua scaletta.
“Io gestisco, con la mia WholeHog, le luci, il video e i follow spot, la movimentazione degli effetti tramite Davide Altobelli che esegue la movimentazione dei motori. Come spesso accade, ho Emanuele Vangelatos come assistente e Carlo Barbero che segue il video”.

Carlo Barbero – Operatore video

“Io mi occupo del Catalyst – spiega Carlo – acquisisco il live di TeleMauri e lo mescolo con il contributi pre-prodotti da varie persone che ho su HD. Il tutto va su quattro schermi grandi e quattro più piccoli sul palco che fanno da base ad una pedana. Dal Catalyst usciamo ed andiamo dentro una matrice che seleziona main e spare, da lì andiamo ad una sender card che ci permette di gestire gli schermi.
“Il materiale è arrivato in vari formati che ho dovuto uniformare, quindi c’è stato un gran lavoro soprattutto in pre-produzione. Durante il concerto il lavoro è soprattutto di controllo, perché la macchina riceve i comandi dalla regia luci”.
 Maurizio Maggi – TeleMauri
“Mi occupo delle riprese live, effettuate tramite quattro telecamere presidiate dagli operatori e quattro robotizzate sul palco. Io faccio in diretta il program live che poi invio a De Cave il quale lo miscela con i contributi pre-prodotti. Ovviamente le riprese dal vivo non ci saranno nei club”.

Andrea “dB” Debernardi – Fonico di sala

“Io curo l’aspetto tecnico-artistico di Fedez – ci dice Andrea – ma con una situazione live così impegnativa, con il palco a 360° nei palazzetti ho chiesto di avere intorno gente di esperienza, per cui ci sono con me Gianmario Lussana come assistente e Orlando Ghini come PA Engineer. Per me una cosa così grande è una novità, ma certamente partire col meglio è più facile.
“Io ho curato il coordinamento tecnico del tour – spiega Andrea – partendo dalle esigenze tecniche di Fedez: avendo curato i suoi due dischi, anche come fonico in studio, avevo tutte le sequenze da cui ho estrapolato il necessario per il live, ma ho anche studiato il sistema dal vivo per quanto riguarda i remote; ad esempio le sequenze le deve far partire il DJ, ma il playback rig non poteva stare sul palco, perché non abbiamo zone morte in cui piazzarlo per tenerlo monitorato, così abbiamo un po’ cercato le soluzioni migliori.
“Il 360° per il nostro allestimento non ci ha portato grossi problemi rispetto al lavoro in sala prove, anche perché dopo i palas si tornerà ai club col palco frontale.
Durante le prove musicali ho affiancato il direttore musicale Fausto Cogliati, perché per Fedez è una novità anche essere accompagnato da una band, quindi abbiamo capito come impostare i pezzi, abbiamo implementato il discorso sequenze: anche Fedez suonerà la chitarra, cosa nuova per lui! Dopo i primi giorni siamo partiti con le prove vere e proprie, sempre con le sequenze e il click sotto. Quindi si sono aggiunte le regie DiGiCO SD10 ed abbiamo iniziato con una sorta di virtual soundcheck lavorando in sala sul suono vero e proprio, con gli strumenti in linea e microfonati, calibrando live e sequenze.
“Il sistema – spiega Andrea – è composto da un playback rig situato nella mia regia, due computer ridondanti con un Ableton Live che gestisce 16 canali di sequenze. I musicisti sono in rete con un network MIDI con il remoto on stage, quindi arriviamo sul palco con 100 metri Ethernet e con un altro computer con le stesse sessioni: il DJ dà il play manuale lanciando il click e l’SMPTE a cui poi De Cave aggancia il suo show video e luci.
“Inoltre il remote sul palco gestisce l’Autotune che entra forte su alcuni brani, usato come discorso artistico e non correttivo, gestito da un’automazione sul computer on stage.
“Il sistema è molto stabile, anche se qui mi fanno un po’ di terrorismo psicologico sugli imprevisti nel live!
“Fedez arriva dall’hip hop – dice Andrea – un mondo in cui una situazione così grossa è impensabile, perché l’allestimento tipico è poco più di un DJ set! Per il mondo del live questa situazione è quasi normale, per noi è pazzesca e pioneristica.
“Fedez è un ragazzo giovane e determinato – conclude Andrea – impone le sue idee ma sa anche capire quando non è il caso di creare tensioni, infatti tutto è filato liscio e non ci sono stati particolari problemi fra noi. Nel mondo hip hop è tutto molto immediato e diretto, anche la comunicazione fra addetti ai lavori... bisogna un po’ abituarcisi.

Gianmario Lussana – Assistente regia FoH

“Il tastierista – dice Gianmario – oltre ad avere piano e vari synth, ha anche due microfoni con Vocoder e Talkbox usati su almeno due o tre pezzi.
“Un 360° dentro un palasport vuoto per una settimana ci ha creato un po’ di difficoltà di ascolto, sicuramente il doppio dei problemi normali: usando il virtual soundcheck abbiamo lavorato accendendo solo i cluster rivolti verso di noi, ma con l’artista abbiamo sempre provato con tutto acceso.
“È tutto on board, tranne la catena sulla voce fatta con Manley ELOP e un Midas XL42 con compressione ed EQ; poi c’è il Waves MaxxBCL sulla batteria.
“Fedez è stato molto presente sotto tutti i punti di vista – dice Gianmario – e lo show è stato deciso interamente da lui sotto tutti i punti di vista, dall’effettino al mix, all’effetto visual.

Orlando Ghini – PA Engineer

“Usiamo otto cluster da quindici K2 L-Acoustics ciascuno, su una struttura circolare, disposizione ottima perché l’apertura del K2 agevola molto ed il peso è piuttosto contenuto, risolvendo molti problemi,” illustra Orlando.
“A Rimini – continua Orlando – ho montato tutto per verificare l’installazione, ed effettivamente questo materiale per questa venue è esagerato, ma sarà giusto per Milano e Roma. Ho anche dei front-fill e dei sub SB28 che, disposti in modo circolare, danno una copertura molto omogenea.
“In questa configurazione, in regia non si ha un ascolto privilegiato, come è d’altra parte per gli spettatori. La diffusione è quasi mono, anche se abbiamo dato ad ogni cluster un po’ di left ed un po’ di right. I cluster sono uguali, con l’angolazione che ovviamente varia in base alla zona da sonorizzare. Il sistema di controllo LA è molto funzionale e facile da usare.
“Le passerelle sono posizionate nella zona meno a rischio larsen, anche se sono comunque coperte.
“Certo che con tutte queste casse, sul palco si forma una bella bolla di medio basse, pur utilizzando sub in configurazione cardioide.

Alessio Guerrieri – Backliner

“Siamo in due backliner – ci racconta Alessio – il terzo era previsto ma non è mai arrivato... diciamo ‘pochi ma buoni’. Con me c’è Alessandro Carli, storico personal di Zucchero, con cui ho recentemente lavorato in tour con Laura Pausini. Lui cura chitarre, tastiere e DJ; io basso, batteria e l’artista che suona anche la chitarra su qualche brano.
“Ho un sistemino che gestisco io per i cambi suoni, poi Kemper, ormai uno standard anche sull’acustica, facile anche per la gestione MIDI del tutto. Mi dispiace dirti che non ha ancora il preset banjo, ma si può fare!
“Sulle chitarre di Fedez – aggiunge Alessio – ho adottato un sistema radio Shure, senza dubbio marchio molto affidabile ed anche preferibile per il suono”.

Umberto Polidori – Monitor engineer

“La mia postazione – dice Umberto – è al centro del palas, sotto uno spicchio del palco, con una DiGiCo SD10. Abbiamo IEM Sennheiser ew300 G3 e per l’artista principale un Sennheiser 2050. Eravamo partiti col monitor per il DJ, necessario per i preascolti, ma era troppo rumoroso, così alla fine ha due cuffie, una per il preascolto e l’altra per il program.
“Abbiamo 16 tracce di sequenze che affiancano batteria acustica, basso, DJ e chitarra. Le sequenze hanno quattro stem stereo ed altri canali mono. La configurazione del PA crea una bolla di basse sul palco: non è facilissimo da gestire, ma certamente in un palazzetto più grande e più pieno di gente sarà più facile.
“Le radiofrequenze sono 17, gestibili senza troppi affanni.
“Io ho tutte mandate stereo per ogni musicista, tranne il DJ che ha la doppia mandata ed il batterista.
“L’unica cosa particolare – spiega Umberto – è data proprio dal palco a 360°, perché di solito il rientro dei sub viene gestito anche per il monitoraggio del palco, invece in questa situazione bisogna un po’ capire la situazione migliore.
“Come outboard uso dei reverberi esterni, Lexicon PCM91, ed un valvolare Manley Elop per la voce in insert. La voce fa un giro particolare, perché passa su un auto-tune programmato, per il tipico effetto hip-hop: usciamo dall’UR4D, il radiomicrofono, entriamo in un preamplificatore Neve e andiamo sul palco dove, alla postazione del DJ, c’è un Auto-Tune; poi, tramite RME il segnale ritorna a noi ed entriamo in splitter, questa è la cosa un po’ più particolare dell’allestimento”.

Personale e aziende in tour

Prodotto da F&P Group – Ferdinando Salzano
Produttori esecutivi F&P Orazio Caratozzolo
  Mario Zappa
Fonico FoH Andrea Debernardi
  Gianmario Lussana
Lighting designer Francesco De Cave
Direttore di produzione Giulio Koelliker
Assistente di produzione Gioia D’Onofrio
Site coordinators Matteo Chichiarelli
  Mirco Veronesi
Scenografie Tekset – Igor Ronchese
Scenografi Davide Altobelli
  Gianluca Corti
  Riccardo Giorgi
  Christian Mazzocchi
  Luigi Maresca
  Alberto Quintero
Camerini Ornella Mione
  Anna Nadotti
  Elena Fedreghini
Palco e generatori Massimo Stage
Regia video e camere TeleMauri – Maurizio Maggi
  Stefano Sarzi
  Eleonora Zamuner
  Alessandro Bidinelli
  Salvatore Billeci
  Ornella Bonaccorsi
Service audio/luci/video Agorà – Wolfango e Vittorio De Amicis
PA Engineer Orlando Ghini
Assistente FoH Gianmario Lussana
Fonico di palco Umberto Polidori
Backliner Alessio Guerrieri
  Alessandro Carli Ballola
PA Man Fabrizio De Amicis
  Francesco Serpenti
  Massimo Luna
Assistente FoH luci Emanuele Vangelatos
Tecnici luci Marco Carancini
  Roberto Torbidoni
  Andrea Basta
  Michele Spagnuolo
  Vittorio Graziosi
  Marco D’Alleo
Rigger Filippo Lattanzi
  Pablo Consoli
Operatore catalyst Carlo Barbero
Tecnici video Marco Astolfi
  Saverio Ranalli

 

Fedez

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