Sica Loudspeakers

Un'altra eccellenza del Made in Italy

R.SIncontriamo nella sede di Trecastelli all’interno di Senigallia, sulla splendida costa Adriatica, Raimondo Sbarbati, fondatore, nel '79, del prestigioso marchio Sica Loudspeakers che produce anche i famosi altoparlanti Jensen. Sbarbati ha anche una lunga storia di collaborazioni con marchi di fama planetaria.

Il suo percorso inizia nel ’79. Dopo anni di lavoro fianco a fianco con Dino Giannini, uno dei padri fondatori dell’audio in Italia, decide di intraprendere in proprio l’avventura da costruttore, producendo altoparlanti per l’industria musicale.
In quegli anni in centro Italia esistevano una ventina di aziende che costruivano strumenti musicali: Farfisa, Gem, FBT, Montarbo, Lem... ed infatti la gran parte della produzione veniva assorbita dal mercato musicale.
Negli anni Novanta alla produzione oramai consolidata per il mercato degli strumenti musicali si è affiancata quella per il mercato dell’autoradio, sia per marchi italiani che stranieri. Molti dei prodotti in circolazione in quegli anni uscivano dalle linee della SICA Altoparlanti.
Alla fine di quello stesso decennio inizia quella strategia di prodotto e di marchio che ancor’oggi caratterizza l’Azienda.
Grazie alla presenza, già significativa, nei mercati internazionali la SICA Altoparlanti nel 1998 firma un accordo di produzione esclusiva dei famosi altoparlanti Jensen per chitarra. Un lungo lavoro di ricerca negli USA e la collaborazione con chitarristi di fama internazionale hanno portato l’azienda a presentare al NAMM del 1999 la replica del famoso P10R, un 10” con magnete in AlNiCo considerato un riferimento assoluto, progettato da Peter Jensen (l’inventore dell’altoparlante così come lo conosciamo noi oggi) insieme a Leo Fender.
Il successo ottenuto, non solo negli Stati Uniti, ha poi consentito alla Sica di continuare a realizzare le repliche degli altoparlanti Jensen originali e di crearne dei nuovi, sempre con il sound americano che contraddistingue il marchio.

Come viene percepita l’immagine dell’industria italiana del nostro settore all’estero?
All’estero abbiamo un’ottima reputazione, consideri che ormai gli altoparlanti italiani sono montati nella maggior parte dei prodotti più prestigiosi a livello internazionale e che in alcuni mercati emergenti sono considerati dei riferimenti assoluti scalzando alcuni marchi storici d’oltreoceano. D’altronde gli stessi marchi americani, una volta gelosi dei loro altoparlanti made in USA, oggi si approvvigionano in modo importante dall’Italia.
Ricordo un aneddoto simpatico: durante una cena, un nostro importante cliente americano produttore di strumenti musicali, affermò: “Per la moda, la cucina e gli altoparlanti, gli italiani sono un riferimento, è un valore aggiunto usare i vostri prodotti”.
Da quando c’è questa tendenza?
Per quanto riguarda Sica, la cosa è iniziata alla fine degli anni Novanta, quando abbiamo incominciato a proporre i nostri altoparlanti professionali al mercato internazionale.
È stato un modo nuovo di lavorare, il rapporto con il cliente estero è diverso: una volta diventati fornitore consolidato egli mette a disposizione la sua esperienza per sviluppare e migliorare il nostro prodotto. In questa maniera abbiamo avuto modo di ottenere informazioni molto utili con le quali poi crescere e proporre altoparlanti sempre più performanti. Si innesca così una sinergia che consente ad entrambi di migliorarsi.
Con alcuni dei produttori italiani non avevamo questo feedback, si arrivava alla definizione di un campione senza sapere il perché era stato preferito rispetto ad un altro, magari con caratteristiche migliori sulla carta.
Devo aggiungere, ad onor del vero, che anche con i produttori italiani, in questi ultimi anni, abbiamo sviluppato un grande lavoro di collaborazione e i risultati si vedono, o forse è meglio dire “si sentono”.
Che gamma di componenti producete attualmente?
La nostra lunga esperienza nei vari settori ci consente oggi di produrre, seppur su linee di montaggio diverse, da “mini” altoparlanti da 2” ad altoparlanti da 21”.
Del piccolo 2” siamo particolarmente orgogliosi perché è nato con la collaborazione di un importante costruttore italiano, molto esigente, con il quale abbiamo condiviso il progetto e lo sviluppo; è di uso esclusivo e lo riteniamo un piccolo capolavoro di ingegneria acustica e meccanica.
La nostra produzione si sviluppa su oltre settecento modelli, quasi tutti dedicati ad applicazioni specifiche dei clienti. Quelli di uso più generale sono un centinaio e sono presenti sia nel nostro catalogo che nel nostro sito web
(www.sica.it o www.sicaloudspeakers.com).
Non ha mai parlato di driver, ne producete?
Ovviamente produciamo anche driver a compressione, ne abbiamo con bobine da 1”, 1,5” 1,75” con cupole in materiale plastico, alluminio e titanio. Per molti di questi modelli esiste sia la versione con magnete in ferrite che in neodimio.
I driver a compressione rappresentano una fetta importante della nostra produzione e stiamo completando la gamma con modelli di maggior potenza. Presenteremo, alle fiere di gennaio negli USA, un nuovo modello con bobina mobile da 65 mm con un nuovo modo di comprimere la membrana che ci consente soluzioni estremamente vantaggiose in termini di peso e ingombro. Questo progetto nasce per i line array di potenza elevata che hanno l’esigenza di montare i driver molto ravvicinati per creare una corretta guida d’onda.
La vostra produzione è tutta Made in Italy?
Assolutamente sì, l’intera gamma dei nostri altoparlanti è prodotta nel nostro stabilimento di Trecastelli dove abbiamo 38 collaboratori che operano su di una superficie coperta di 3.600 metri quadri, in gran parte dedicati al magazzino di materia prima. Anche alcune operazioni su semilavorati vengono fatte all’interno, così come le bobine mobili più importanti.
Altri componenti, determinanti per la qualità e l’affidabilità degli altoparlanti, come le sospensioni, sono al 100% di produzione italiana, mentre per magneti e coni siamo costretti a rivolgerci all’estero non essendoci più produttori nazionali.
Per le parti in ferro, che vengono prodotte su nostro disegno e con nostri stampi, abbiamo sia fornitori italiani che orientali, così da avere il giusto compromesso tra vantaggio economico e flessibilità.
La flessibilità infatti rimane, insieme alla qualità del prodotto, l’arma con la quale è possibile battere la concorrenza degli orientali che sono in grado di praticare dei prezzi assolutamente impossibili per le aziende occidentali.
La difficile situazione dei mercati costringe oggi i produttori di impianti professionali e di strumenti musicali a fare produzioni sempre più piccole ed in tempi più veloci. Aziende come la nostra, che sono in grado di produrre anche solo qualche centinaio di pezzi velocemente, consentono ai clienti di essere sul mercato con i loro prodotti praticamente “on demand” conservando quote di mercato che altrimenti andrebbero perse.
Quali sono attualmente i vostri mercati di riferimento?
Il 25% dei nostri prodotti è dedicato al mercato degli strumenti musicali, principalmente con il marchio Jensen, Il 60% della produzione è per l’industria del professionale, sia con il marchio Sica che con il brand del cliente. Il restante 15% viene diviso tra mercati minori, ma non per questo meno importanti, dove spesso siamo leader di settore.
L’incremento di fatturato che continuiamo ad avere, nonostante la situazione internazionale, trova la sua spiegazione nello sforzo compiuto negli ultimi 15 anni, ed ancora in corso, di rivolgersi sempre più ai mercati esteri che ormai assorbono oltre il 70% della nostra produzione.
Anche la promozione dei nostri marchi presso gli utenti finali ha dato buoni risultati consentendoci oggi di avere distributori in 34 paesi in tutti i continenti.
Per chiudere la chiacchierata, qual è il sogno nel cassetto di Raimondo Sbarbati?
Prima di rispondere a questa domanda ho l’obbligo di fare una considerazione. Debbo il successo dei nostri marchi in gran parte ai miei collaboratori che hanno saputo, con il loro lavoro, portare all’interno dei nostri altoparlanti una serie di innovazioni che ci fanno distinguere in un mercato difficile  e che hanno creato e mantenuto un rapporto sempre vivo e proficuo con i clienti. A loro il mio ringraziamento.
Per quanto riguarda il mio sogno, rimane quello che inseguo, per passione, da tempo: produrre altoparlanti di alto livello per diffusori Hi-Fi. Insieme ad amici sono molti anni che dedichiamo i nostri fine settimana a sperimentazioni e confronti affinando non poco le nostre conoscenze. Ora il frutto di questa passione si sta trasformando in business: un importante marchio del settore ha omologato un nostro prodotto e altri ne stiamo sviluppando per altri clienti.
Quando la passione si fonde con il lavoro immagino che ci si debba sentire soddisfatti.

 

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